Il candidato sindaco del Pd a Quartu Stefano Delunas (a destra) insieme al candidato dei Riformatori Gabriele Marini
Scusate, ma a voi sembra normale che a Quartu Sant’Elena, settantamila abitanti e terza città della Sardegna, il candidato sindaco del Pd Stefano Delunas, sostenuto da quello che una volta si chiamava “il centrosinistra”, a pochi giorni dal ballottaggio faccia un accordo con il partito dei Riformatori, oppositore della giunta regionale guidata da Francesco Pigliaru, da sempre organico al centrodestra e contemporaneamente alleato di Forza Italia contro il Pd e il centrosinistra nel ballottaggio previsto a Sestu, un altro grosso centro dell’area metropolitana cagliaritana, ad appena dieci km dalla stessa Quartu? Cosa sta succedendo?
Esattamente quello che tutti avevano previsto: Quartu è un laboratorio politico. Se tutto andrà come sembra, dopo la vittoria di Delunas il Pd potrebbe riproporre l’alleanza con i Riformatori alle prossime amministrative a Cagliari, previste fra un anno. E questo con buona pace della sinistra e di Sel, i cui recenti risultati elettorali parlano da soli.
Questa strategia fa gioco alla parte del Pd cagliaritano che non vuole riproporre alle prossime comunali il sindaco Massimo Zedda, ritenuto non all’altezza delle sfide che attendono la città. Dunque allargamento dell’alleanza ai Riformatori (e già che ci siamo anche agli ex Udc di Giorgio Oppi, anch’essi molto attivi a Quartu a sostegno del candidato Pd per il ballottaggio di domani), elezioni primarie e buonanotte suonatori.
Sì, ma com’è possibile che il Pd (rappresentato in maniera sproporzionata nella giunta cagliaritana, a scapito anche dello stesso partito di Zedda) possa smarcarsi all’improvviso da quattro anni di gestione amministrativa condivisa con il sindaco? Com’è possibile che possa prendere le distanze come se niente fosse? Semplice: colpendo il sindaco nell’unico suo vero punto debole, politicamente e giudiziariamente: il Teatro Lirico di Cagliari.
Pochi giorni fa, con una nota congiunta, il segretario cittadino e il capogruppo del Pd del consiglio comunale, Nicola Montaldo e Davide Carta, hanno intimato al sindaco di sollevare dall’incarico di sovrintendente Angela Spocci, nominata dopo la gestione di Mauro Meli (che a sua volta prese il posto di Marcella Crivellenti, scelta direttamente da sindaco con i risultati che sappiamo). È chiaro che se Zedda, da presidente della Fondazione, non dovesse assecondare la richiesta del Pd, si troverebbe ad affrontare in completa solitudine non solo la questione giudiziaria (con due processi per abuso d’ufficio già partiti e un terzo filone di indagini di cui insistentemente si parla da settimane in città) ma anche quella politica.
Se al Lirico le cose dovessero andare per il peggio (e l’aria che tira purtroppo è questa), il Pd sarebbe legittimato ad abbandonare Zedda al suo destino. Anche perché in via Sant’Alenixedda il sindaco ha fatto sempre e solamente di testa sua, soprattutto quando ha deciso di nominare la Crivellenti. L’allora reazione negativa del Pd, immediata e alla luce del sole, ora torna comoda al partito, che per il resto ha assecondato (per convenienza o per debolezza) tutte le scelte fatte da Zedda in questi quattro anni.
Insomma, ora per salvarsi Zedda dovrebbe fare quello che gli chiede quella parte del Pd che lo mette in discussione (di cui non fa parte il suo grande ex nemico Antonello Cabras, che Zedda lo vorrebbe ancora sindaco). Invece il ragazzo fa di testa sua, come la recente nomina ad assessore allo sport dell’ex segretario cittadino Yuri Marcialis, discutibile nella forma (infatti per questo Soru è furibondo con Zedda) ma anche, perché negarlo, nella sostanza.
Insomma, colpendo la dove la ferita è aperta (Teatro Lirico), invocando le primarie e sostituendo i voti della sinistra (che sono sempre meno) con quelli del centro (sempre tanti, come Quartu insegna), buona parte del Pd pensa fra un anno di conquistare Cagliari. Senza colpo ferire.
E il centrodestra cosa fa? Sta con le mani in mano? Nemmeno per sogno. Il centrodestra a Cagliari (come a Quartu, d’altronde) sa di essere ancora maggioranza ma ha solo un problema di leadership. Risolto quello, risolto tutto. E non è un caso che nel capoluogo c’è chi inizia a fantasticare sul ritorno di Emilio Floris, ora senatore di Forza Italia e predecessore di Zedda sulla poltrona di primo cittadino. Hai capito il giochino? Un maestro della vecchia politica per contrastare il più giovane tra i nostri vecchi politici: effettivamente potrebbe funzionare.
Ora, in mezzo a tutto questo casino c’è a Cagliari lo spazio politico per avanzare una proposta seria, partecipata e realmente innovativa che metta al centro un programma per la città, capace di raggruppare le forze che credono nell’autodeterminazione con le tante liste civiche che potrebbero non avere più voglia di fare da portatrici d’acqua per i grandi partiti italiani? Un progetto che oltre le convenienze e i giochi di potere e si posizionamento di questa classe politica cittadina affronti i problemi per quelli che sono?
Ne parleremo ancora.
Ognuno parla credendo di avere la verità in tasca. Anche io lo penso per cui dirò il mio pensiero spacciandolo per verità certificata. Come non comprendere un Marini che cerca più che la vittoria di Delunas la sconfitta di Contini? Ora non si può sapere perchè il risultato è noto a tutti, ma se finivano al ballottaggio sbandi e contini oppure Pani e Contini con chi si schierava Marini? Credo nel prima caso con Sbandi e nel secondo con pani. Il perchè è molto semplice e racconta il quarto errore del centro destra nella scelta del candidato e nella gestione delle alleanze e di un cartello unitario per le elezioni.
Ma scusate, Marini viene eletto, viene nominato assessore dimettendosi dal Consiglio comunale e a metà strada viene revocato dal sindaco contini perdendo sia il seggio che l’assessorato, lasciando perdere le ragioni, l’opportunità, le scelte, ma a qualcuno sembra verosimile che Marini potesse sostenere contini?????
Dai, ma per favoreeeeeee
Vi ricordate: 2010 elezioni provinciali Farris candidato presidente, nel ruolo di Marini c’è Piergiorgio Massidda, vince il centrosinistra
2011 elezioni comunali a Cagliari Fantola candidato sindaco nel ruolo di Marini c’è Ignazio Artizzu, vince ancora il centrosinistra con Zedda
2014 elezioni regionali Cappellacci candidato presidente, nel ruolo di Marini c’è Mauro Pili, vince per l’ennesima volta il centrosinistra
siccome non gli basta, ora a Quartu c’è stato un simpatico amarcord delle provinciali 2010. Ma scusate signori del centro destra: non si poteva candidare un altra persone senza tutti i problemi che ha contini sia personali, per le vicende giudiziarie, per le quali gli auguriamo tutto il bene possibile dimostrando la sua innocenza, che politico-caratteriali visto che si è messo contro sia Marini che Pani, la cui cosa ha decretato la morte del centro destra? Non era meglio candidare a Sindaco o Marini o Pani oppure se si voleva uno di Forza Italia, qualcuno con un forte seguito e senza problemi di nessun tipo? Una volta vinto non si poteva nominare Contini vicesindaco o assessore a titolo di indennizzo visto il difficile passo indietro fatto?? La vicenda della Barracciu insegna come ci si può mettere d’accordo in modo intelligente. No no, dimenticavo, è meglio stare all’opposizione, vero caro centro destra?? Ora per le comunali di Cagliari si farà lo stesso schemino? Così la retrocessione del centro destra è assicurata, Zedda o non Zedda.Se qualcuno pensa che abbia detto delle assurdità esponga per favore la sua verità. Saluti
Su una proposta seria si sta già lavorando, con persone serie e competenti, quando l politici prendono impegni che poi non mantengono è il caso di cambiare i cittadini sono molto attenti e credo che nei ballottaggi di questi giorni lo abbiano dimostrato…non basta qualche “selfie” nei momenti giusti e un “mi piace ” sulla pagina “FB ” la città Metropolitana , il problema dei migranti …il Lavoro chiedono un coinvolgimento maggiore e non un incontro di una élite …”illuminata ” di poche persone…..
Se la preoccupazione di zedda è il teatro lirico penso che (decisioni magistratura permettendo) che il ragazzo dormirà tranquillo. 4 sindacati corporativi che vogliono solo Meli, molti amministrativi inutili e chiamati per amicizie politiche non credo influenzino troppo la massa votante. Prova a parlare del lirico a s.elia o a is mirrionis vedi le reazioni. Molto simile a quelle che trovi quando parli di dipendenti regionali, politici ed amministratori comunali. Sono in molti casi luoghi comuni da bar, ma utili da cavalcare in campagna elettorale. Un po’ di strade bitumate, qualche lavoro socialmente inutile e molta propaganda mirata (già utilizzata nella precedente campagna elettorale nel famoso intervento al mediterraneo sullo stesso tema) e du bisi cummenti il lirico diventa argomento scetti da via sulis
L’accordo è tra Delunas e marini, non tra il PD e i riformatori. Questo perché a Quartu le dinamiche politiche sono più da “biddixedda” che da grande città e trionfano le dinamiche locali. Ce lo dice la storia recente, quella della seconda repubblica.
In moltissimi dei centri al voto (quasi tutti, in maniera diversa) hanno vinto Alleanze Che spesso si riducono in unioni contro qualcuno più che per governare e che coinvolgono patchwork di PD, Pdl civicizzati per l’occasione.
Questo senza che ci sia stato l’intervento del PD regionale o che ci siano ripercussioni sulle alleanze regionali. Una cosa è il regionale, un’altra è il locale. Se così non fosse, le decine di comuni dove si è presentata un unica lista con candidati di tutto l’arco costituzionale (oliena, per esempio) presagirebbero chissà quale grosse koalition.
E poi, A Quartu anche Tonio Pani (ex Pdl, legato al gruppo del già citato da te a cazzo Emilio Floris) non ha nascosto la sua preferenza per Delunas in chiave anti contini. Non per questo peró Stefano Tunis (e quindi Floris) stanno pensando di sostenere il pd alle elezioni.
Vito, da te mi aspetto un po’ di riflessione, un’analisi che parta dai fatti e non dai troddi. Un qualcosa in più degli sfoghi notturni alla Jacopo di tasinantaonline a cui questo pezzo somiglia molto.
Caro amico, dietro al nostro nome ci sono le nostre storie e le nostra credibilità. Tu ti chiami Pam e hai lasciato come mail ghj@hjj.it. Io sono un giornalista professionista, ho le mie fonti e ho fatto le mie verifiche. Tu sei certamente una persona che sta dentro alle cose (si vede da come argomenti), e per questo la caduta di stile finale mi rafforza nell’idea di avere colto nel segno. Una curiosità: sei del Pd o di Sel?
Non bisticciate, non bisticciate!
Ma vorrei umilmente chiedere, possibile che le nuove forme di ‘collaborazione’ sperimentate in campo nazionale non abbiano sdoganato analoghe forme di inciucio ‘biddaio’? Mi sembra molto strano anzi direi proprio che forse è stato sperimentato a livello di bidda: le liste civiche cosa sono altrimenti?
Comunque, se posso permettermi una caduta di stile, la differenza tra un un fatto e un troddio sta nel peso.
Come dire che la cultura, la linearità, la coerenza, la chiarezza e quindi, anche come immagine, l’affidabilità non c’entrano nulla con la politica che segue proprie leggi. Complimenti, questi non sono troddi ma puzzano molto di più. A Vito: Non è strano quello che succede, vista la deriva del PD che tutto può essere, tranne che sinistra.
ok Vito. Mi fido di te. Cosa aspetti a fare questa esperienza? l’ha fatta Massimo Zedda e non puoi farla tu? ORA TOCCA A TE.
coraggio
Grazie per la provocazione! 🙂
Mah. Laboratorio politico a Quartu. Politico? L’accordo Delunas-Marini? Credo che le cose siano più semplici di come le immagini. Si chiama, al massimo, laboratorio di poteri. Personali. Partorito solo in extremis per paura di perdere al ballottaggio. E un Marini non fa i Riformatori, a Cagliari, figuriamoci un Oppi. E del resto le foto caricate poco fa su Fb (pagina di Marco Meloni), con un Zedda sorridente, la dicono tutta. No, direi che il film è tutt’altro.