Per anni ci hanno detto che quella del Poetto sarebbe stata la spiaggia ufficiale dell’Expo’, poi ci hanno spiegato che no, che avevamo capito male noi: invece avevamo capito benissimo. E questa testimonianza dell’amico e collega Pietro Porcella ci fa capire le cose ancora meglio.
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Quindi il Poetto non è più la spiaggia ufficiale dell’Expo’ 2015? Peccato, abbiamo avuto tutto il tempo per sfruttare questo grande evento e invece ne usciamo con la coda tra le gambe.
Avrei una storiella da raccontarvi.
Nel dicembre 2013 il dott. Pietro Galli (direttore) e il dott. Alessandro Mancini (responsabile eventi dell’Expo’) furono invitati nell’allora sede dell’Enit a Rockefeller Center, per la presentazione in pompa magna dell’Expo’ alla stampa italiana e americana e agli operatori turistici a New York.
Nella sala stracolma ero l’unico sardo (credo).
Rimasi felicemente eccitato nel sentire dalla loro presentazione che oltre alle mille attività collaterali in programma a Milano, altre due città satellite sarebbero state coinvolte: Firenze per la cultura e Cagliari per la bellissima spiaggia del Poetto, nominata spiaggia ufficiale dell’Expo’.
Quando arrivò il momento per le domande della stampa intervenni con entusiasmo, descrivendo alcune caratteristiche della nostra spiaggia, aggiungendo le varie bellezze nei percorsi intorno (Sella del diavolo, Molentargius, Calamosca) per lo più sconosciute, non solo dalla stampa ma anche dagli operatori turistici presenti e i direttori dell’Expo’.
Appena finita la riunione mi intrattenni con i personaggi sopracitati chiedendo se potevo presentare un evento per il Poetto avendo in passato per vent’anni organizzato il Cagliari Grand Prix, che prevedeva percorsi natura via mare e via terra dal Poetto a Sant’Elia a via Roma e viceversa. “Certamente – mi fu detto- lo faccia subito, così verrà esaminato e inserito in programma”.
A inizio gennaio 2014 mandai il progetto del Cagliari Grand Prix/Expo’ 2015 ai tre personaggi sopracitati e al Comune di Cagliari (al sindaco Massimo Zedda e per conoscenza agli assessori al Turismo, alla Cultura e alla Viabilità, Barbara Argiolas, Enrica Puggioni e Mauro Coni). Non ricevetti alcuna risposta, se non quella di una buona ricezione da parte del dott. Mancini.
Sei mesi dopo, il 2 giugno 2014, alla Festa della Repubblica al Consolato Italiano di Park Avenue, incontro nuovamente il dott. Galli col dott. Mancini, accanto al Console Italiano e al dott. Magnani dell’Enit. Mi introduco e chiedo lumi sul progetto inviato. “Il progetto va benissimo – mi dice Mancini – però, per convenzione deve essere presentato dal Comune di Cagliari e non da un individuo privato”.
Benissimo, approfitto della visita estiva in Sardegna per “marcare” il sindaco Zedda e proprio mentre mi reco da lui, il giorno che lui deve incontrare il sindaco di Milano Pisapia, lo incontro la mattina in Largo Carlo Felice mentre era a colazione con la dott.ssa Mancini. Gli consegno, brevi manu a tipu santinu elettorali, il dépliant colorato del Cagliari Grand Prix 2012 col marchio del Comune in evidenza e tutti i percorsi indicati ben disegnati. “Lo proponga a Pisapia per l’Expo’” gli sussurro velocemente con promessa di risentirci.
Passa l’estate e anche se non rincontro il sindaco nelle due visite vane al Comune, spero che il progetto venga preso in carico e adottato da lui e i suoi collaboratori.
Ritorno a New York a inizio autunno e mensilmente scrivo al Comune chiedendo che faranno sul progetto “Cagliari Grand Prix all’Expo’”. Ci staranno lavorando, penso, e magari lo realizzeranno con altre persone politicamente più interessanti di me, basta che lo facciano. Scopro invece il mese scorso al “Gala Italia” all’Hotel Pierre sulla 5th Avenue, che nulla è stato fatto.
Quando incontro il dott. Mancini (quello dell’Expo’) a New York, gli chiedo se il Comune di Cagliari ha presentato tra gli eventi per l’Expo anche qualcosa di simile al Cagliari Grand Prix. “No, mi dispiace – mi sorride il Mancini – solo tre settimane fa mi hanno segnalato che organizzeranno due eventi nell’Arena Concerti a Sant’Elia. Niente Poetto”.
Il 24 febbraio 2015, dopo la quarta disperata richiesta al Comune di Cagliari di darmi risposte, finalmente ricevo un email dall’assessore Barbara Argiolas, dalla quale si evince che non è stata neanche letta per intero la mia proposta (gratuita) e che c’è un grande affanno nel gestire la promozione della nostra città.
Non ho potuto esimermi dal rispondere così:
Cara Barbara,
rispondo a te dopo che finalmente il Comune, a un anno e mezzo dalla prima proposta e a qualche mese dai tre solleciti negli ultimi tempi, si degna di rispondermi.
Avrei in realtà preferito una risposta, operativa, direttamente dal nostro sindaco Massimo Zedda, che era stato così bravo e solerte ad appoggiarmi nell’edizione del dicembre 2011 del Cagliari Grand Prix subito dopo la sua nomina e al quale avevo chiesto ‘de visu’ due anni fa di ripetere l’esperimento, il giorno della visita a Cagliari di Pisapia per parlare del coinvolgimento di Casteddu all’Expo’ 2015.
Ma capisco che ora, tra tanti cantieri aperti, la campagna elettorale già avviata, le cause da difendere in tribunale, in realtà il Cagliari Grand Prix all’Expo non è un argomento di cui vuole occuparsi lui in prima persona.
O forse non è stato mai messo al corrente delle email mandate alla sua attenzione o Marco Argiolu non gli ha mai riferito delle mie due visite in Comune per parlargli a fine estate prima di rientrare a New York.
Comunque sia, è un peccato, perché un evento (praticamente no cost o quasi) che valorizza in maniera così semplice la nostra città e i suoi percorsi-natura via mare e via terra, sarebbe l’ideale per una giusta promozione all’EXPO’ 2015 e un ideale show-room dei tanti lavori che avete fatto (o state facendo) al Poetto, a Sant’Elia e in via Roma.
Volendo siamo ancora in tempo, siete ancora in tempo per realizzarlo nelle date del 19. 20 e 21 giugno.
Basta mettersi sotto, coordinare i permessi tra uffici, assessorati, vigili urbani, Marina Militare (per la Sella), disegno grafico e affissioni pubbliche e convocare una conferenza stampa di presentazione.
Il lavoro che fatte tutti i giorni per altri motivi.
Rileggi il programma e la proposta perché evidentemente non lo avete letto bene.
Io non chiedo di organizzare, non chiedo contributi per organizzarlo.
Proprio l’opposto, vorrei che foste voi a organizzarlo e cedo a voi il nome, il progetto, il know how già ben collaudato per renderlo fattibile.
Il resto lo farà l’adesione delle tante associazioni onlus, delle tante associazioni veliche, ciclistiche e ambientaliste, dei tanti cittadini liberi chi no binti s’ora de si fai una bella passillara all’aria aperta.
Non sono gare, che richiedono Federazioni e giudici e mille regole da rispettare. Sono passeggiate e percorsi da proporre a bambini e adulti che voi come Comune (o anche loro come Regione che ci mette tanti soldi) potete proporre e promuovere.
Deu mi seu arrosciu de organizzai. Dopo 25 anni di battaglie, successi, soddisfazioni. Appu spacciau su brodu.
Mi seu arrosciu di uffici e burocrazie, mi seu arrosciu di anticipazioni e attese per poi rischiare di non rientrare neanche dell’investimento fatto.
Al momento poi sono molto impegnato con l’insegnamento e l’assistenza sociale qui a New York e non avrei neanche il tempo materiale per organizzare professionalmente in Sardegna come ho fatto in passato.
Per quello ho offerto a voi il progetto dando la mia disponibilità a coordinare la partecipazione delle varie associazioni e a fare lo speaker o Master of Cerimony nei tre giorni dell’evento.
Fin qui il carteggio elettronico, che ho paura rimanga fermo a quest’ultimo mio intervento.
Ora sull’importanza che una vetrina come l’Expo’ riveste a livello internazionale è inutile disquisire, basta guardare al numero di milioni di persone che movimenta e che giungono da tutto il mondo.
Il mio progetto non abbisogna di infrastrutture; i “percorsi natura” che ho consigliato sono lì a disposizione della gente, aldilà delle manifestazioni.
Andrebbero opportunamente promossi in questa occasione, spendendo una piccola parte di quei soldi che sono stati destinati dal Comune all’Expo’ (credo 600 mila euro) o quei milioni che la Sardegna Regione dice di voler destinare all’Expo’.
Aldilà del mio caso personale, che può essere realizzato anche in extremis con un po’ di buona volontà, mi domando, cosa si è fatto per promuovere Cagliari nell’ambito dell’Expo’ a soli due mesi dall’inizio della grande fiera? Sono state attivate promozioni e convenzioni valide perché chi viene a Milano per l’Expo, si allunghi poi un paio di giorni nel capoluogo sardo ?
Si è fatto sì che si parli e si facciano visitare i nostri musei con in testa la fantastica scoperta dei Giganti di Monte Prama?
I bronzi di Riace hanno fatto la fortuna di Reggio Calabria, perché Cagliari non ne segue l’esempio e usa l’Expo come trampolino di lancio di una campagna internazionale?
O si è messa la testa sotto la sabbia (grigia) per polemizzare solo sui maialetti sardi proibiti?
Pietro Porcella
Gentili Pietro, Paolo e Luca, non credo di essere un pessimista, ma non voglio parlare di me e di voi. Volevo solo dire che se le cose belle – e ce n’erano – di questa città scompaiono al ritmo attuale sostituite da schifezze allora vorrei sapere dove li porti gli studenti americani, quelli in bicicletta e tutti gli altri. Infatti i viaggiatori ammirati restano solo nei sogni. E noi non siamo una città turistica, come legittimamente vorreste, creiamo poco reddito dal turismo, siamo al palo anche perché stiamo distruggendo quello che ci renderebbe, come amano dire alcuni, “unici”. In questo golfo chi si affaccia dall’alto vede la Saras e la Rumianca che fumano come vulcani ma vulcani non sono. No, non siamo unici, siamo uguali a tanti altri posti che si consumano e dove vai anche a minor prezzo.
Se questo è pessimismo. Personalmente credo sia un modo sereno di riportare la realtà. E’ cieco chi non vede le porcherie che abbiamo seminato qua e là. E insistiamo.
Vedrete a breve cosa diventerà il Poetto.
L’illusione non fa bene.
Saluti cordiali e il ricordo che mare bello, vento, bei tramonti ce n’è in abbondanza dappertutto.
P.S.: senza alcuna intenzione di offendere nessuno, particolarmente brutto e annuncio di un ancora più brutto futuro mi sembra il manifesto con la rima “in sella con porcella”. Fossi un turista lo riterrei un incentivo a stare a casa.
Ancora saluti.
Che ne sai tu del turista e di come trova la pista ?,
Se lo slogan lo propone un anonimo senza nome
certo è che si interpone, senza gloria, ecco come
(tiè in rima baciata e alternata)
Venerdì ho accompagnato un gruppo di studenti Americani che si trovavano a Cagliari per un Master sulla sommità del colle di Monte Urpinu, uno spettacolo unico…. a 360 gradi… si vedeva dal mare di torre delle stelle a quello di Pula oltre che il colle di Monastir…. questa è la Cagliari che dobbiamo far conoscere…
narasiddu….
Gentile Anonimo, guardi che la gente non vive di pane e aria. Lei, non si offenda la prego, ma mi sembra avere la classica mentalità cagliaritana ‘ i casotti com’erano belli’ e a forasa i turisti. Purtroppo anche i cagliaritani hanno bisogno di un redditto per vivere ed il turismo nel rispetto dell’ambiente come propone Pietro Porcella é una grossa possibilità. Se no se continua questa crisi rimarranno solo i fenicotteri, anzi neppure quelli perchè tra un po’ qualcuno inizierà a mangarseli
Insisto, perché sono un ottimista. I posti belli, bellissimi ci sono, anche coi lavori in corso. Avete fatto la stradina militare che da Marina Piccola sale su fino alla cima della Sella del Diavolo ? Siete andati in SUP dal Windsurfing Club Cagliari ai faraglioni sotto la Sella o in windsurf circumnavigando il capo fino allo scoglio di Sant’Elia ? Avete fatto un giro in bici sui percorsi indicati dal Cagliari Grand Prix, dentro Molentargius fino a Marina Piccola, col passaggio a nord-ovest che sbuca in Viale Calamosca. Siete saliti su al Faro di Sant’Elia ? Siete andati a piedi fino al Castello di Sant’Ignazio e poi giù fino alla Torre di Perdusemini ? Avete mai percorso il nuovo lungomare Sant’Elia all’imbrunire. Ajò movveisì …..
L’intervento del sig. Porcella è talmente eloquente che si resta senza parole. L’attuale ct della nazionale di calcio direbbe “agghiacciaaante!”. Ma ci siamo abituati ormai. Questo è solo uno dei tanti episodi che confermano quanto in Sardegna e a Cagliari sia tutto agghiacciante; quello che lor signori dicono o che omettono di dire, e ciò che fanno o che omettono di fare. Chi ha ancora un pò di forza e coraggio prova a combattere contro l’enorme Muro di gomma che abbiamo davanti, il Mostro dalle tante teste che ci sovrasta (Politica, Burocrazia, Istituzioni ed entità amministrative varie) e che esiste solo per perseguitarci, ostacolarci, insomma per peggiorare le nostre vite invece che renderci l’esistenza più lieve e piacevole. Chi quella forza e quel coraggio non li ha, accetta tutto con rassegnazione e fatalismo.
E temo che siamo la maggioranza.
Caro Pietro … i Giganti di Mont’e Prama stazionavano nell’oristanese … evidentemente troppo lontani dal cagliaritano dove “i nani di Monte Urpinu” continuano indifferenti a ingollarsi de porceddus, disdegnando la promozione … troppo avvezzi alle … “bocciature” !
a Monte Urpinu ci sono i nani ?
Considerando che all’attivismo “stradale” del nostro futuro ex sindaco si aggiunge il “tempismo” della Regione, che sta preparando ora il bando per il contributo alle imprese per partecipare a Expo … (forse non leggono i giornali e non sapevano che inizia tra un mese circa), credo che l’unico modo per portare Cagliari a Expo rimanga quello di comprare i biglietti , per l’aereo e per l’ingresso ! …così potremmo farcela, durerà sei mesi …
Ma scusi, signor Porcella, se la sabbia, come lei stesso scrive, è grigia e se il lungomare è una schifezza (pure peggio quando sarà finito, tipo Rimini) quale gran premio si dovrebbe fare? Gran premio di che? E’ pieno di posti più belli. Vedrà quando poi costruiranno alberghi all’ippodromo. Saremo una roba che non si potrà guardare. Lei si ricorda com’era una volta e la invidio un po’. E poi lo sa che costa sempre di più arrivarci, senza contare che manca un buon motivo per venire qua. C’è anche qualcuno che vorrebbe un bar alla Sella del Diavolo. C’è tutto quello che serve. Che bel gran premio.
Signor anonimo li percorra quei sentieri adesso mentre rifanno il lungomare e dopo quando lo avranno rifatto. E ringrazi madre natura che ce l’ha dato e l’attuale amministrazione che sta cercando di farcelo fruire convenientemente…..mancai unu pagu a rilentu…..
Gentile signor Porcella, quei sentieri li conosco e li percorro da molti anni. Sono bellissimi. Non c’è nessun bisogno di Grand Prix e di manifesti. Sono belli e la mania di portarci più gente possibile conduce inevitabilmente alla loro perdita perché quei posti hanno poca capacità di carico umano. Triste, ma è così. Siamo cavallette. Quanto al Poetto è irrimediabilmente distrutto. Che brutta cosa è vedere giocare i bambini con i secchielli pieni di sabbia nera e le acque perennemente torbide. Giusto la spiaggia dell’Expo poteva essere, poetto-idroscalo, in armonia con i cantieri nell’area di Rho. Una galleria degli orrori completa.
Cosa vuol dire “farcelo fruire convenientemente”. Era fruibilissimo sino a che non ci hanno messo mano vomitando sabbia e terriccio. Da allora è peggiorato un po’ per volta sino alla bruttezza riminese attuale.
Il tuo pessimismo e la tua poca obiettività sono pane per i denti dei denigratori disfattisti….
Caro Pietro,
se continua così ce ne andiamo tutti a new york, Qui ogni cosa sta diventando sempre più difficile.
Anche le cose più semplici son capaci a renderle difficili e complicate…
Gentile Pietro, forse è da molto che non passi in città e non ti fai un giro con il windsurf al Poetto, se no sapresti che tutto il Lungo Mare Poetto, dalla prima fermata a dopo l’ Ospedale Marino, è attualmente un cantiere aperto che rende la spiaggia cagliaritana assolutamente impresentabile. Non voglio polemizzare sulla tempestività o meno di tali lavori in coincidenza di un evento come l’Expò (pare ci siano dei finanziamenti in scadenza), ed è sicuro che dopo ci ritroveremo con bellissimo lungo mare, rimane però una certezza: quest’anno il Poetto è un deserto senza nessun tipo di servizio. I baretti unico punto di riferimento per chi frequenta la spiaggia sono stati rimossi in attesa di essere riposizionati ( sarà la volta buona?), l’unico supermercato chiude dopo Pasqua per almeno 40 giorni, rimangono i caddozzoni, il Luna Park, il bar-ristorante del Lido e i pakistani delle bancarelle di Marina Piccola. Per il resto: in mare può capitare di incrociare qualche medaglia olimpica della vela, almeno una ventina tra campioni mondiali, europei ed italiani di varie classi veliche o a largo vedere sfrecciare le due Luna Rossa, ma un turista non può affittare neppure, non dico un kite che d’Estate si sa è vietato, ma neppure un windsurf o una canoa. A questo punto altro che percorso natura, anzi é meglio che non arrivi nessuno da Milano almeno evitiamo un brutta figura con tutto il mondo. Un saluto.
Beh la realtà è triste ma per fortuna si possono affittare e fare dei corsi di vela e windsurf alla prima fermata, al WindsurfingClub Cagliari…per il resto no comment
Fare corsi si, sull’affittare avrei molti dubbi per averci provato più volte per vari turisti. Tralascio poi il discorso della scarsa visibilità della scuola del WS Club, non per colpa loro ma per la posizione che hanno, seminascosta dietro l’entrata del club. Poi un po’ di concorrenza non guasterebbe.
non importano i lavori in corso al Poetto…tutta l’area della Sella, di Calamosca e Sant’Elia sono bellissime via mare e via terra partendo da Marina Piccola, e anche andando in bici da Via Roma a Molentargius (tutto lungomare fino alla ciclabile su canale di Mammarranca) si raggiunge Molentargius e poi il Poetto in maniera assolutamente salutare e spettacolare…..
C’è anche da commentare?
….e comunque si è ancora in tempo per fare una apertura dell’estate (il 21 Giugno) con una grande giornata indetta dal Comune che ci porti nei percorsi del Cagliari Grand Prix….
Che sia bellissimo non ci sono dubbi, ieri con il sole ed il maestrale Calamosca dal faro era uno spettacolo, ma é tutto nascosto e poco raggiungibile dai turisti che iniziano ad essere tanti. Peccato!