La Lila di Cagliari ha diffuso oggi questa lettera aperta destinata ai “consiglieri comunali, esponenti politici di maggioranza e opposizione, alla giunta e all’amministrazione comunale di Cagliari”.
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In data 1° dicembre, giornata mondiale di lotta all’Aids, siamo stati informati tramite i media che SEL ha presentato una mozione alla Giunta Comunale di Cagliari per sostenere campagne di informazione e prevenzione di HIV e MTS, e proponendo nelle scuole superiori l’installazione delle macchinette distributrici di preservativi a basso prezzo oppure gratuiti. Questa richiesta non può che trovarci d’accordo, la Lila di Cagliari ha un’esperienza diretta ventennale sul territorio e da anni denuncia la totale mancanza di prevenzione rispetto a queste tematiche, sia sull’intera popolazione che su target mirati.
La data del 1° dicembre, per noi attivisti e volontari della LILA è molto importante in quanto non è soltanto un giorno celebrativo nel presente ma un giorno di viva memoria. Che ci ricorda tutte le centinaia di persone che sono state al nostro fianco a lottare negli anni passati, persone che si sono ammalate in tempi molto peggiori di questi, dal punto di vista delle terapie, e che non sono sopravvissute.
Il 1° dicembre per noi quindi è data importante perché rappresenta uno stimolo per continuare a lottare anche nel ricordo di chi non è più con noi. Lottiamo per loro insieme a tutti gli attivisti ed alle persone che oggi fortunatamente sono vive. Ma l’azione di tutti, in questo primo dicembre, deve rappresentare UN GIORNO di una LOTTA LUNGA UN ANNO che viene da noi ripetuta OGNI ANNO e da molto tempo.
Per questa ragione come LILA prendiamo volentieri atto di tali iniziative per constatare con piacere quanto i tempi siano maturi anche qui da noi per pretendere come cittadini, il massimo impegno su questo tema da parte di tutti i nostri politici locali e le istituzioni pubbliche nelle quali essi operano. Impegno che ci è parso sia stato finora nullo e dimenticato.
Siamo fiduciosi ma anche attenti perché ora ci aspettiamo che alle buone intenzioni ed alle azioni estemporanee dimostrate durante la giornata del 1° dicembre, durante l’intero e prossimo anno seguano dei fatti concreti.
Per questo, come LILA Cagliari, abbiamo deciso di scrivere questa lettera aperta ai politici.
Se alcuni loro esponenti, appartenenti ad un partito come SEL di cui fanno parte il Sindaco e anche alcuni assessori della nostra città, decidono di agire per portare all’attenzione dei media il problema, la cosa non può che farci piacere. Persone che reputiamo motivate e sincere quanto noi. Persone alle quali vorremmo illustrare che tipo di azioni e di lotta servono davvero.
Perché crediamo che la prevenzione e i progetti di comunicazione nella lotta all’Aids non possono essere iniziative sporadiche da parte di singoli o di esponenti di partiti o movimenti politici. Per noi tutte le azioni di prevenzione e lotta all’Aids devono essere portate avanti in modo concertato tra Istituzioni e Privato sociale. E devono tutte far parte di un PERCORSO, culturale e informativo che sia anche necessariamente, formativo. Che sia di acquisizione di maggior consapevolezza e di crescita della responsabilizzazione personale.
Un percorso che coinvolga, a diversi livelli e in diversi momenti, chi progetta e pianifica o chi porta avanti le azioni di comunicazione al pari dei soggetti a cui le stesse azioni sono destinate.
Un percorso che utilizzi linguaggi comuni per poter esprimere concetti chiari e alla portata di tutti i cittadini e le fasce sociali che sono i destinatari ultimi dell’azione di comunicazione e prevenzione.
Questo percorso informativo, formativo e culturale la LILA di Cagliari cerca di portarlo avanti, nonostante le mille difficoltà quotidiane, da VENTI ANNI. Ed è stato un percorso difficile perché fatto in totale solitudine in questa città, fatta eccezione per poche felici collaborazioni.
Nonostante tutto abbiamo realizzato con denari nostri e senza nessun contributo pubblico, decine e decine di interventi formativi e informativi nelle scuole, con la collaborazione di presidi, insegnanti, consigli di istituto e alunni.
Abbiamo fatto migliaia di banchetti informativi di distribuzione di profilattici e materiali illustrativi che parlano di prevenzione, lotta all’Aids e alle altre MTS intervenendo con i nostri volontari in luoghi pubblici e di aggregazione sociale, durante manifestazioni, convegni o eventi culturali, concerti, discoteche, ecc.
Abbiamo supportato centinaia di persone che hanno chiesto aiuto, supporto psicologico, informazioni o tutela legale.
Entrando nello specifico della proposta verso l’amministrazione comunale, ci duole ricordare che la LILA da un anno ha presentato ai competenti assessorati comunali (Servizi Socio Assistenziali e Cultura) un progetto di comunicazione e prevenzione articolato e mirato alle fasce studentesche a cui l’Assessore Puggioni non ha potuto dare risposta perché, come ci ha confermato durante recenti incontri, le scuole superiori esulano dalla sua competenza. Le competenze su quella fascia di studenti sono infatti in capo alla Provincia.
L’assessore ai servizi socio-assistenziali Minerba invece, anche egli contattato e perfettamente a conoscenza delle possibilità offerte dal nostro progetto, ha pubblicamente ribadito durante diversi incontri pubblici (l’ultimo dei quali ha visto anche la partecipazione del consigliere Filippo Petrucci, uno dei firmatari della proposta) che il proprio assessorato non ha fondi da destinare alla prevenzione e alla comunicazione.
Ci chiediamo allora che cosa potrebbe mai di concreto ottenere questa mozione e soprattutto cosa vuole sostenere, quali politiche, quali campagne di informazione e di prevenzione intende sostenere se non ce ne sono, se le uniche esistenti sul territorio sono le nostre?
Perché vogliamo sottolineare che la prevenzione è sicuramente data dal preservativo, ma questo è solo l’ultimo anello di una serie di interventi che devono precederlo, di una campagna informativa costante nel tempo, mirata e capace di coinvolgere, ascoltare e dare più risposte.
Pur apprezzando il fatto che alcuni attivisti di SEL siano andati in giro a distribuire profilattici, non crediamo che questa sia la risposta, perché questa da sola un giorno all’anno, non può certamente bastare.
LILA Cagliari
La LILA vuole avere una risposta ad una legittima richiesta. Ma sembra più importante fermarsi al virgolettato piuttosto che parlare dei contenuti della lettera.
Ma il virgolettato riportato nel titolo è un’affermazione dell’autore del post o dell’autore della lettera?
1-Hai letto la lettera?
2-Prova a fare un titolo.
3-Hai visto la notizia sugli altri giornali?
4 – Lei conosce l’uso corretto delle virgolette?
Ovviamente no! Prego, ci faccia pure la sua lezione di giornalismo: la ascoltiamo.
Non mi permetterei mai di farle una lezione di giornalismo, che io sia dannato un’altra volta! La questione è più che altro ortografica.
Le virgolette si usano “per circoscrivere un discorso diretto o per le citazioni” (Accademia della Crusca) ma la frase che lei riporta nel titolo, a meno che non sia stata pronunciata in altro contesto da un esponente della Lila, non è una citazione, non appare in nessun passaggio della lettera.
Quello che lei scrive nel titolo sembra più che altro una sua personale lettura della frase in cui la Lila chiede “il massimo impegno su questo tema da parte di tutti i nostri politici locali e le istituzioni pubbliche nelle quali essi operano. Impegno che ci è parso sia stato finora nullo e dimenticato.”
Sì, è personale. Si chiama “giornalismo” infatti, e c’è la mia firma. Poi c’è l’Accademia della Crusca. Poi c’è la versione di Sel, ovviamente.
La risposta alla richiesta della Lila di Cagliari http://www.enricolobina.org/wp/2014/12/09/lettera-aperta-della-lila-di-cagliari-la-mia-risposta/