Voce del verbo “stamborrare”
No, non è una boutade: e come potrebbe esserlo? Col mito non si scherza. Per cui appoggio con entusiasmo la proposta dell’amico e collega Pietro Porcella di innalzare una statua di Gigi Riva al centro della futura rotonda che l’amministrazione cagliaritana realizzerà di fronte allo storico stadio Amsicora, quello dello scudetto del 1970. Appoggio la proposta a patto di non dover trasportare personalmente la statua di Rombo di Tuono, come mi accadde di fare quasi vent’anni fa insieme all’attore Elio Turno Arthemalle e a due possenti manorba di Sant’Avendrace.
Caricarono la statua di Gigi (quella che stava da Marius ma che allora era custodita in un locale di via Ogliastra) per portarla al Teatro dell’Arco, dove avrebbe troneggiato al centro del palco in occasione dello spettacolo “Rombo di Tuono: scudetto e petrolio 25 anni fa”, scritto dal vostro umile tenutario. Arrivati in via Portoscalas i due tatuatissimi professionisti erano talmente esausti che chiesero al sottoscritto e al suo socio di dare una mano a trasportare l’idolo: pesantissimo. Nonostante l’aiuto (misero, a dire il vero) portato dalle masse artistiche, i due manorba non mancarono di accompagnare lo sforzo con una serie di considerazioni poco alate sulla genealogia del nostro, parole che mai si erano sentite nella città dello scudetto del 1970 e che, penso, mai più si risentiranno fino alla fine dei tempi.
Per cui Pietro, per cui io dico sì alla statua di fronte all’Amsicora: ma no mi circhèisi!
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La mia non è una boutade, ma una proposta seria, per glorificare il santo-guerriero dei tempi moderni: Gigi Riva.
Il mito che è sceso in terra, si è fatto sardo, e ha regalato a Cagliari e alla Sardegna il primo scudetto di calcio di una provinciale contro i potentati di Milano, Torino, Firenze, Bologna, Roma.
E allora? Visto che devono farla quella rotonda in piazza Amsicora, perché non ci piazzano al centro una statua gigante in granito di Gigi Riva che stamborra di sinistro verso la vecchia Curva Ovest?
Li, dove sono nato e cresciuto, dove la gente passa per andare al Poetto.
In quell’incrocio di strade tra viale Diaz, via della Pineta, via Cagna, via dei Salinieri, viale Poetto (pardon, via Campioni d’Italia); dico lì, al centro a futura memoria, la riproduzione di Rombo di Tuono in azione.
Non è scritto da nessuna parte che le statue si possono fare solo dopo che le persone sono morte. Quelle sono le vie o le piazze.
Le statue e i quadri si fanno anche ai vivi, soprattutto a coloro che hanno reso grande una città o una nazione.
Nel calcio, senza andare lontano, a Ronaldo hanno dedicato una statua a Madrid e a Zidane in Francia. Non sarebbe fantastico che Riva, pur avvezzo alle glorificazioni, fosse presente sorridente all’inaugurazione dell’opera a lui dedicata dalla città che lo ha accolto e lo ama e alla piazza col nome del suo maestro?
Il consigliere comunale Giovanni Dore, a cui avevo anticipato il mio pensiero, mi ha appoggiato l’idea, addirittura raddoppiandola. “È bellissima. Tra l’altro quella verrà rinominata piazza Scopigno. Magari se ne fa una anche a lui di statua ed è da lì che partirà via Campioni d’Italia 69-70”.
Vorrei completare questo sogno-idea consigliando ai nostri amministratori di commissionare ad uno o più dei nostri bravi artisti una statua composta: al centro Giggisceddu nostru in granito bianco de Villasimius, bistiu de calciatori dell’epoca che stamborra il pallone di sinistro, un passo indietro Manlio Scopigno in bronzo, con la sigaretta in bocca e il suo tipico cappotto lungo marron.
Toga? Misia de Carlo Felice… chi non ari fattu nudda po Casteddu.
Immaginatevi, nel 2070, le guide istruite che spiegano ai nostri pronipoti o ai turisti che vanno al Poetto ignari di chi rappresenti quella doppia statua: “Qui sorgeva lo stadio Amsicora dove cento anni fa la squadra di calcio di Cagliari guidata da Giggirriva e Manlio Scopigno…”.
Il bomber e il filosofo al centro di piazza Amsicora. Sarebbe un giusto indelebile ricordo di Cagliari a future generazioni. Il ricordo di un successo sportivo e sociale irripetibile che ci ha fatto conoscere nel mondo più di qualsiasi altra cosa.
Pietro Porcella
Mario Faticoni ed Elio Turno Arthemalle (quando ancora era “su buddoni”) sul palco del Teatro dell’Arco di Cagliari, protagonisti dello spettacolo di Vito Biolchini “Rombo di Tuono: scudetto e petrolio 25 anni fa” (debutto 20 aprile 1995). Altre immagini sul sito della compagnia il Crogiuolo.
Ok, quando parliamo nuovamente di mafie in Sardigna? Sta accadendo giusto qualcosina…
Deu seu de acòrdiu meda meda!
De seguru at fatu prus profetu a sa Sardìnnia Gigi Riva chi no àtera genti figurada in àteru logu! E seus sèmpiri in dèpidu cun issu…
Gràtzias Giggirriva!
MAGARI FOSSE VERO E RELIZZABILE .
Anzi, a ddu castiai beni …su buddoni assimbillara a Pino Daniele cantendi “Fortunato tene arobba bella”!
Ma che interessante la galleria fotografica, e non solo, della compagnia ‘il crogiuolo’!
Ma perchè non riesco a vedere le immagini? devo down lodare qualcosa o qualcuno?
GIGGI E’ SCOLPITO NEI CUORI
E ma pure a giggi a sigaretta tirara non solo scopigno
se interpreto bene lo stile del personaggio (a prescindere dalla “sacrosantità” dell’idea) Gigi Riva vi manderebbe affanculo…
Si alla statua ma per favore non in mezzo alla rotatoria! La statua di un mito deve essere circondata e raggiungibile dalle persone non dalle auto. Non c’è niente di più inaccessibile del centro di una rotatoria.
Grazie sopratutto per le immagini ‘d’epoca’ de su buddoni: si intravede un’acconciatura stile “Su Stentu 1987”.
Ma “il Gigi” si è espresso al riguardo? Non ho notizie di statue erette per celebrare personalità viventi.
Taluni si facevano fare dei busti celebrativi…chi erano costoro?
Non mi sembra nello stile del grande campione di cui si sta parlando!
Aspè che mi schiero la barriera….Vai! Via agli insulti.
ma cos’è che urlavano i manobarba che trasportavano la statua ched’era da Marius ? ” Giggirriva…su santu chi d’ha fattu ! ” ?
Oh Olliera …ses troppu rogu !
ma è la mitologica statua portata a spalla da Olliera e Su Buddoni..??
Favorevolissimo all’idea. Un esempio di sportivo e persona seria – dopo di lui solo sir Gianfranco Zola – come sono rimaste davvero in pochissime. Perché non lanciare un amichevole mini – referendum in rete?
Io leverei la statua di Carlo Felice e la sostituirei con quella di Gigi Riva, rivolta verso il mare pero’