[youtube http://youtu.be/1u5jU__ApMg]
Si intitola “Poisons mortels: Quirra poubelle des armées” (Veleni mortali: Quirra pattumiera delle forze armate) ed è un reportage firmato dai giornalisti Livio Capra e Francoise Begu, della durata di 50 minuti e trasmesso a fine marzo da France Ô, il canale della programmazione estera di France TV. L’inchiesta riporta tra le altre diverse testimonianze di pastori che lavorano nelle aree vicine al poligono di Quirra, di familiari delle vittime della contaminazione, di giornalisti, un’intervista al Procuratore della Repubblica Domenico Fiordalisi, pubblico ministero al processo sui disastri ambientali e sulle morti riconducibili alle attività della base.
A dare notizia del reportage è l’associazione Gettiamo le Basi che martedì 15 aprile, a partire dalle ore 10, terrà il suo trentesimo sit in mensile in piazza del Carmine a Cagliari, fronte alla sede della Rappresentanza del Governo.
Questa è l’ ennesima cavolata sparata ai quattro venti; l’ ultima udienza e le ultime analisi hanno scongiurato la presenza di sostanze pericolose all’ interno del poligono in terra e in mare, però al contrario nessuno parla dell’ esterno del poligono, ossia QUIRRA e dintorni e nello specifico parlo delle Località PARREDIS, PERDA MAJORI, SA LILLA E BACCU LOCCI; ebbene in queste Località veniva estratta L’ ARSENOPIRITE ed altri minerali pericolosi per l’ ambiente e per gli insediamenti umani ed animali. Chissà come realmente sono le analisi delle acque di falda a valle delle miniere che vi ho appena citato, che buttano il loro contenuto all’ interno dei fiumi che attraversano il terriotorio di Quirra e non solo . A PROPOSITO, gran parte della NUOVA 131 E’ STATA COSTRUITA sopra una grossa massicciata di detriti provenienti DALLA CAVA DI FURTEI …….ALL’ ARSENICO ….. e nessuno ne parla…
Sarebbe opportuno abbassare i toni ed attendere i risultati della perizia del prof. Mariani, ormai manca poco.
Comunque si può notare che, quanti sostengono l’ipotesi di un disastro ambientale al PISQ, da oltre un anno utilizzano materiale datato come quel servizio francese realizzato vari anni fa.
L’ipotesi dell’inquinamento da uranio l’ha archiviata lo stesso Fiordalisi nel 2012, ma alcuni non se ne sono accorti.
Pure l’ipotesi torio è molto debole dato che se ne ipotizza la liberazione di qualche kg in un’area di centinaia di ettari e dilazionata in oltre un ventennio.
In pratica la naturale presenza di torio nel terreno non può essere stata modificata in maniera rilevante dall’uso dei missili Milan.
Credo che sarebbe opportuna la lettura del bellissimo libro di Fernando Codonesu: Servitù militari modello di sviluppo e sovranità della Sardegna.
Nel testo si apprende facilmente che il disastro ambientale sardo è principalmente “civile”, frutto di una industrializzazione irrazionale e distruttiva.
Concordemente con l’autore, pure io ritengo che nel futuro della Sardegna non ci dovranno essere i poligoni di tiro, ma oggi le emergenze ambientali sono altre.
Consiglio la visione di questo video: non sostituisce al libro ma dà elementi di riflessione sul tema.
I conferenzieri sono tutti di primissimo ordine.
https://www.youtube.com/watch?v=4OeNJaLp8js