Politica / Sardegna

Così parlò Stampu Nieddu: “Bene Kelledda, Pili al palo, e tra Pigliaru e Cappellacci vincerà…”

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 (Ignazio Perra: per lui ha votato anche Stampu Nieddu)

Il venerabile maestro Stampu Nieddu mi riceve nella sua casa. È il pomeriggio di domenica 16 febbraio, ancora non sono stati resi noti i dati dell’affluenza delle 19 ma il Sommo non sembra avere dubbi: “Esagerando, alla 22 non si supererà il 55 per cento”.

Accetta di incontrarmi a distanza di oltre un anno e mezzo. Nel giugno del 2012 mi (pre)disse che Michela Murgia aveva una gran voglia di scendere in politica, che il Pd non aveva alcuna intenzione di fare le primarie per la Regione e che una certa Francesca Barracciu stava brigando per essere incoronata presidentessa. Prese anche delle grandi cantonate, ma questo non glielo dico anche perché lui se le ricorda bene e so che per quelle bufale ci soffre ancora.

Lo trovo in forma. Ormai a Cagliari è un personaggio leggendario solo per chi ha superato gli “anta” (“Finalmente posso andare a fare la spesa senza essere riconosciuto, ogni tanto solo qualche anziano mi fissa e capisco che sa chi sono. Ma ormai per strada non mi ferma più nessuno. Ha presente come fanno i cagliaritani con Gigi Riva? Ecco, lo stesso”). Stare un po’ in disparte e lontano dai riflettori gli ha fatto bene e nel suo studio vedo i segni di un lavoro di premonizione sul futuro che continua. Stampu Nieddu è vivo e lotta insieme a noi!

Questa è una intervista esclusiva rilasciata a questo blog in virtù di una lunga frequentazione tra l’umile tenutario e il Sommo, nata assolutamente per caso (e un giorno che avrò più tempo vi dirò anche come). Trattandosi di una esclusiva, i colleghi che volessero riprendere alcune risposte del Maestro sono dunque pregati di citare la fonte.

Maestro, chi vincerà le elezioni regionali sarde?
Stavolta fare previsioni è veramente difficile. Si ricorda il 2004? Si vedeva lontano un miglio che Soru avrebbe vinto. E il 2009? Che per il sanlurese non fosse più aria era evidente. Stavolta invece sono successe tante cose che rendono il quadro incerto.

I sondaggi resi noti dall’Unione Sarda erano credibili?
Diciamo che hanno fotografato delle tendenze, e soprattutto hanno detto che la vittoria sarebbe stata una questione a due tra Cappellacci e Pigliaru. E anche io penso che alla fine sarà così.

E la Murgia?
La Murgia farà un buon risultato ma sarà molto lontana dalla vittoria. Per lei prevedo una percentuale tra il 15 e il 20 per cento. Sotto il 15 sarebbe una delusione, oltre il 20 un successo straordinario. Ma la vittoria no, quella no. Aveva troppe poche liste a supporto. E i grillini alla fine non l’hanno aiutata.

Eppure lei fino alla fine si è detta sicura della vittoria…
Ha presente il vecchio buon Watzlawick? Kelledda si è giocata alla grande carta della “profezia che si autoavvera”. In parte le è andata bene, perché altrimenti al 20 per cento non ci sarebbe mai arrivata.

E le sue liste? Piazzeranno consiglieri?
Chiaramente se la Murgia dovesse fermarsi al 15 le sue liste rischierebbero di non superare lo sbarramento. Però mi voglio sbilanciare e dico: Sardegna Possibile ce la farà.

Bene. Veniamo agli altri contendenti.
Pier Franco Devias del Fronte Unidu Indipendentista e Gigi Sanna del Movimento Zona Franca assieme non andranno oltre il 2, 2 e mezzo per cento.

E Mauro Pili?
Pili è un mistero anche per me. Sembrava potesse sfondare invece penso che si assesterà tra il 5 e il 10. Oltre la vedo difficile. La sua è una figura troppo usurata, in campo ormai da vent’anni. Lui però la campagna elettorale la sa fare, ha visto che bravo che è stato a Videolina nel confronto con gli altri candidati alla presidenza? Cappellacci invece…

Veniamo appunto ai due contendenti principali: Cappellacci e Pigliaru.
Cappellacci è stato aiutato a recuperare qualche voto dalla visita di Berlusconi a Cagliari e non escludo che l’ultima sortita oristanese del suo leader lo abbia rimesso in pista. Ma proprio la doppia discesa del Cavaliere in Sardegna e la furia con la quale Cappellacci ha provveduto a fare delle nomine in scadenza è segno di debolezza del centrodestra sardo. No, solo una serie concomitante di eventi potrebbe far vincere Cappellacci, e uno di questi è la Murgia oltre il 25 per cento.

E quindi alle fine dovrebbe vincere…
Secondo me Pigliaru. Oh, potrei sbagliarmi, Stampu Nieddu di oggi non è più lo Stampu Nieddu di una volta… Però il candidato del centrosinistra potrebbe staccare il suo rivale di tre, quattro punti. Senza superare il 40 per cento però: il voto disgiunto a favore della Murgia sotto questo aspetto lo danneggerà.

A questo punto non ci restano che le percentuali…
Addirittura? Ma vuole proprio farmi fare una brutta figura? Lo sa che ho una reputazione da difendere? Comunque, gliele dico e non ci pensiamo più: Pigliaru 38, Cappellacci 34, Murgia 18, Pili 8, Sanna e Devias si spartiscono il resto. Ripeto, potrei sbagliarmi. Ma lei mi ha chiesto una profezia e io gliel’ho data.

Un’ultima domanda Maestro: lei per chi ha votato?
Per quanto riguarda la presidenza mi consenta di mantenere il segreto: non vorrei essere scortese con nessuno. Le dirò invece a chi ho dato il voto per il consiglio.

A chi?
Ad Ignazio Perra della Lista Unidos. A chi sennò? Speriamo ce la faccia.

L’intervista finisce qui. Ma il Maestro vuole stupirmi. “Questo è per lei”. E’ evidentemente un libro, impacchettato in maniera grossolana. “Lo apra quando arriva a casa. E grazie per essersi ricordato di me”. Esco, non resisto e il libro lo scarto sulle scale. Sono i “Pensieri” di Giacomo Leopardi, edizione Adelphi. Un segnalibro, tra pagina 20 e pagina 21, mi porta a leggere il pensiero IX:

Chi contro all’opinione d’altri ha predetto il successo di una cosa nel modo che poi segue, non si pensi che i suoi contraddittori, veduto il fatto, gli dieno ragione, e lo chiamino più savio o più intendente di loro: perché o negheranno il fatto, o la predizione, o allegheranno che questa o quello differiscano nelle circostanze, o in qualunque modo trovranno cause per le quali si sforzeranno di persuadere a se stessi e agli altri che l’opinione loro fu retta, e la contraria torta.

 

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13 Comments

  1. su scomunigau says:

    La previsione dell’Illustrissimo è da considerarsi politicamente esatta. Del resto le tendenze erano chiaramente leggibili, nei fondi di vinaccia del fil’e ferru, anche dal suo umile discepolo. Abbiamo buoni auspici anche sul fronte indipendentista. Previsioni a breve: verranno eletti alcuni indipendentisti veri e seri che non avranno necessità di definirsi con pessimi neologismi. Tra essi, uno stimato ed apprezzatissimo cantadori…

  2. Pepe Corongiu says:

    Vito si conferma un bruscio politico….azzz

  3. Caro Vito….
    …ma come: conosci Nieddu e gli fai queste domande? Va bene che ti piace il calcio, però…
    Insomma: chi ha vinto? Chi ha perso? Cosa succederà domani? Ecco le cose interessanti!!
    Guarda: chi ha vinto senza se e senza ma?
    1 Ha vinto Murgia, comunque vada. Un fake letterario di Einaudi&C che diventa “la” intellettuale sarda. Hai presente Soyinka che vince il Nobel e diventa “lo” intellettuale africano? Una cosa così. Adesso i Muroni di turno andranno a cercarla a casa per sapere se la Sardegna è più vasta della Sicilia o no… e lei dirà di sì (vero: intervista a “un Giorno da Pecora”). Un vero trionfo.
    2 Ha vinto Pigliaru. Anche se non diventa presidente. Se ci riesce sarà visto come un eroe neo-shardana (neo-centrista, al netto della battuta). Se non ci riesce sarà colpa del PD! Cosa potrebbe volere di più?
    3 Soprattutto la destra, perché chiunque vada alla presidenza sarà uno che vuole meno stato e più mercato. Sia Cappellacci che Pigliaru dichiarano apertamente che lo stato deve limitarsi a definire le regole per giocare sul mercato. Sarà poi questo a fare tutto! Come faccia SEL a stare con Pigliaru non lo si capisce, ma è così!
    Chi ha vinto, con un “se…”?
    1 Pili se cappellacci non è presidente.
    2 Tutti i marpioni riciclati di Sardegna Possibile se la coalizione va in consiglio.
    3 I vari Maninchedda se Pigliaru è presidente.
    Chi ha perso, senza se e senza ma?
    Quella che io chiamo “sinistra”, del tutto scomparsa. Nessuno fa notare che in condizioni di crisi come la nostra ci vorrebbe uno stato forte. Lo sanno tutti: di fronte alla crisi, USA, Francia, Germania, i grandi paesi manifatturieri, hanno preso forti decisioni a livello statale per incrementare la produzione industriale. Ci hanno messo i soldi, in barba al mercato e alla concorrenza. Noi no, abbiamo fatto, e facciamo, l’opposto: vogliamo uno stato debole.
    Ecco, ha perso la frazione più debole della nostra società, ormai maggioritaria. La Sardegna, come il resto d’Italia, si riavvia a diventare un posto con pochi ricchi e molti poveracci. Tanti dei quali se ne andranno.
    E il 50% di noi non ha votato…

  4. Leonardo says:

    Prime indiscrezioni: confermato il testa a testa tra Pigliaru e Cappellacci, Murgia fuori dai giochi, conferrmato il fatto che Murgia può essere determinante per la vittoria di Cappellacci, chi credeva nella vittoria di Murgia ha preson una grande sola

  5. Giovanni Panunzio says:

    Csx 33
    Cdx 29
    Sardegna Possibile 13
    Unidos 9
    M5S 0,0
    😉

  6. NON MI SON SBAGLIATO NELLE PREVISIONI.
    RIPETO IL MIO POST DEL 7 febbraio 2014 at 02:19

    Caro Vito, ti dico subito che non mi appassiona il dibattito sul voto utile, anche perché è un vero e proprio ricatto che negli anni si è dimostrato perdente. Vorrei, invece, richiamare l’attenzione sul dato dell’astensione ancora molto elevato in tutti sondaggi.
    A differenza di altre tornate elettorali,dove l’astensione favoriva oggettivamente il voto a sinistra in quanto gli elettori di destra si dimostravano elettoralmente meno attivi rispetto al voto militante di sinistra; oggi ,a mio parere, l’astensione è prevalentemente connotata a sinistra. Dal mio osservatorio sindacale , leggermente privilegiato per i numerosi contatti che ho quotidianamente ,osservo una campagna elettorale molto piatta a sinistra, priva di slancio e dibattito, senza prospettiva ,ma soprattutto priva di un sogno. Talvolta ho la sensazione che questa sinistra sarda non abbia proprio voglia di vincere, dando, perciò ,un vantaggio reale all’aggressività di un Cappellacci, che, nonostante i propri guai giudiziari ed il fallimento politico dei suoi cinque anni di governo, vincerà inevitabilmente queste elezioni, benché con un margine ridottissimo.
    Michela Murgia ha il merito di aver suscitato il sogno di una Sardegna diversa e possibile, ma, purtroppo per i suoi sostenitori ,arriverà seconda con un buon risultato che costringerà l’intera sinistra/sovranista di Pigliaru / Maninchedda-Sedda / Uras-Zuncheddu / Muledda – Melis e Sale ad una opposizione in Consiglio regionale molto più seria e plurale di quella per molti versi finta ed accomodante a cui abbiamo assistito in quest’ultima legislatura, ricca di lassismo ,corruzione e arrivismo che hanno causato colpevolmente la disaffezione al voto.
    Giacomo Meloni
    17/02/2014 ORE 01.29

    • @giacomo meloni
      “Michela Murgia ha il merito di aver suscitato il sogno di una Sardegna diversa e possibile, ma, purtroppo per i suoi sostenitori ,arriverà seconda”…
      …arriverà “seconda”???
      …tu gli esami per il corso di Stampu Nieddu li hai sostenuti al CEPU vero?
      E te ne vanti pure!

  7. Cappellacci intorno al 40%, Pigliaru al 35% Murgia 23%

    • Leonardo says:

      Se fosse così, sarebbe proprio una beffa. Cappellacci passerebbe dal 52% al 40%, perderebbe più di 100.000 voti, ciò nonostante, resterebbe in carica. Pigliaru e Murgia rappresenterebbero il 58% di quelli che sono andati a votare. Brutta storia.

  8. luca pes says:

    tantissima gente che conosco ha deciso all’ultimo momento di votare kelledda. penso che kelledda supererà il 33% e questo significherebbe la vittoria di cappellacci

    • Leonardo says:

      Vittoria nel senso che sarà lui a governare, in realtà con questa affluenza hanno perso tutti, anche chi prenderà più voti, non canti vittoria.

  9. ZEPROF says:

    Od Vito, cravvaci l’audio di questo spot come sigla di B.C. e vedrai il picco d’ascolti….

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