Politica / Sardegna

Caro Amsicora, per chi un voto utile? Per chi può realmente battere Cappellacci e per i partiti sovranisti

Caro Vito, per chi un voto utile?”. Me lo chiede il compagno Amsicora su Democrazia Oggi, in un articolo appassionato, ricco di spunti, un po’ provocatorio e così sintetizzabile: “Perché votare il Pd nel nome della salvezza dell’isola dagli emiri, quando è poi il presidente del Consiglio Letta a volerceli portare in Sardegna? Perché votare Pigliaru che è dello stesso partito di Renzi, un politico che fa accordi con Berlusconi per stravolgere la Costituzione?”.

Amsicora voterà Michela Murgia” penserete voi: e invece no: “Non voto neanche Michela, per via del suo indipendentismo anticostituzionale”, afferma. E quindi che si fa? “Nella confusione mentale ripenso ad una facile via d’uscita: l’astensione. Ma anche questa è una prospettiva angosciosa, per me che milito a sinistra fin dai banchi del liceo e non sono pentito”. Conclusione: “Un voto utile? Per me sarebbe quello ad uno schieramento o partito alternativo a FI e PD, non indipendentista però. Esiste?”.

No, caro Amsicora, non esiste. Vista anche l’assenza del Movimento Cinquestelle a queste elezioni regionali sarde, l’unica strada che ti resta è proprio quella dell’astensione. Non hai scelta. Perché sei finito in questo vicolo cieco?

Nel post ricordi la nostra comune militanza nell’Anpi, di cui io sono classe dirigente e tu solo base (parole tue). Ma se io sono classe dirigente nell’associazione degli antifascisti, tu lo sei invece di questa società: ammettilo. Quindi anche tu sei tenuto a ragionare come la classe dirigente dovrebbe fare: anteponendo cioè al proprio interesse diretto (che muove invece il voto dei cittadini comuni) quello della collettività, in uno sforzo di responsabilità che è sì richiesto a tutti, ma soprattutto alle élites di cui noi (che ci piaccia o no) facciamo parte.

Voglio essere sincero con te e dirti una cosa che i miei amici più stretti mi hanno sentito affermare diverse volte ma che non ho mai voluto scrivere, per evitare di essere frainteso o strumentalizzato. Se io dovessi decidere per chi votare solo in base alla mia convenienza diretta, senza dubbio dovrei votare in modo diametralmente opposto alle mie convinzioni politiche. Perché negli ultimi vent’anni da quelli dell’altra parte io ho avuto più attenzione e più riscontri. Mai favori, per carità (quelli li riservano solo agli amici, non agli avversari): ma più rispetto per il mio lavoro sì. Per quelli che ho votato con convinzione, sono invece diventato quasi sempre un nemico (chissà perché) e ho avuto le più amare sorprese.

Se fossi un cittadino normale probabilmente mi metterei le mie idee in quel posto e voterei convinto chi mi offre di più. Ma avendo l’ambizione di essere classe dirigente, devo votare assumendomi la responsabilità del futuro della società che voglio in qualche modo guidare.

Caro Amsicora, anche tu non sei un cittadino comune: e quindi non puoi ragionare come i cittadini comuni.

Che ci piaccia o no, con o senza il nostro voto, tra dieci giorni la Sardegna avrà un presidente della Regione (che io mi auguro essere nuovo). La classe dirigente non si astiene, ma sceglie qual è la migliore opzione per la propria comunità, selezionandola tra quelle esistenti e alle condizioni date (e questo me lo hanno insegnato i vecchi comunisti come te). E siccome oltre che classe dirigente voglio anche esercitare il mio ruolo di intellettuale, sono tenuto a sviluppare pubblicamente il mio ragionamento (che ora infatti segue).

Avendo letto il mio articolo sull’Unione Sarda avrai letto anche quello di Nicolò Migheli, contrapposto al mio. Migheli (che sostiene attivamente la Murgia) afferma che “l’appello al voto utile non funziona quando c’è una concorrente alternativa con possibilità di vittoria”. Ecco, io contesto proprio questo: che la Murgia (oggi, a dieci giorni dal voto) abbia reali possibilità di diventare presidente della Regione. Perché ho questa certezza? Non è una certezza ma una semplice convinzione che mi arriva innanzitutto dalla mia percezione diretta (qualche esperienza di campagna elettorale ce l’ho anche io), suffragata poi dai dati dei sondaggi.

Potrei sbagliarmi ma non mi si può impedire di esercitare il mio diritto di elettore che esprime una preferenza sulla scheda dopo aver fatto delle semplici previsioni sull’andamento del voto, alla luce dell’obiettivo che voglio raggiungere. Il mio l’ho dichiarato: impedire che Cappellacci si confermi alla guida della Regione. Alla luce di questa legge elettorale (che non possiamo far finta che non esista) dunque io non posso far altro che votare per il candidato che secondo me ha più di tutti le maggiori possibilità di battere Cappellacci. E per me questo candidato è Francesco Pigliaru.

Sia chiaro, la mia è una scelta innanzitutto pratica: se le mie antenne e i sondaggi mi avessero detto che Michela Murgia era davanti a Pigliaru, io avrei senza dubbio votato per Murgia. Senza dubbio alcuno, fedele all’antico motto “primum vivere, deinde philosophare”.

Tu te la prendi con il Pd e hai ragione da vendere. Ma non puoi non sapere che il quadro politico sardo presenta degli elementi di diversità da quello nazionale e che il programma di Pigliaru (che oggi è solamente abbozzato) nascerà sulla base dei rapporti di forza tra i partiti, scaturiti dalle urne. Non è il massimo ma è già qualcosa: la partita politica è tutta da giocare, e sarà una partita durissima.

In Sardegna sta prendendo corpo uno schieramento sovranista che oggi si ritrova in gran parte nell’alleanza che sostiene Pigliaru, ma che (e questo è il mio auspicio e il mio obiettivo politico) in futuro andrà per conto suo e che sarà formato da forze che oggi si riconoscono in Sardegna Possibile e forse anche da quelle che sostengono Mauro Pili!

Io credo che il progetto sovranista sia l’unica vera prospettiva politica per la Sardegna e che dunque premiare le forze che lo interpretano con varie sensibilità (sia nello schieramento che sostiene Pigliaru sia in quello che sostiene la Murgia) sia un modo per non sprecare il proprio voto.

Il progetto sovranista in questi mesi non si è mostrato sufficientemente maturo sia per esprimere una candidatura alla presidenza sia per presentarsi in una sola lista, ma mi auguro che sarà sufficientemente forte per contrastare il Pd e far esplodere le sue contraddizioni. Il Pd vuole gli emiri e vuole anche la chimica verde: come Cappellacci, d’altronde. Ma Cappellacci non ha all’interno della sua coalizione forze contrarie a questi progetti. Pigliaru invece sì. E quelle forze avranno il mio voto.

 

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82 Comments

  1. Leonardo says:

    Tanto che quì ce la cantiano tra Pigliaru e Murgia, il terzo gode. Appena approvato il Piano Paesistico Regionale, l’ultima mattina dispponibile (speriamo per lui che sia veramente l’ultima), sta prendendo in giro i sardi con la promessa della Zona Franca e leggendo la stampa, pare che abbia fatto approvare delibere e nomine last minute. Vogliamo correre il rischio che sia ancora lui a governare? Spero proprio di no.

  2. Sardisco says:

    e ge pitticcu su casinu chi asi cravau! 🙂 Caro vito come sempre puntiglioso e questa volta cinicamente condivisibile. Anche io non voterò kelledda , voterò altrove, voterò Indipendentista nella coalizione di Csx che sostiene Pigliaru. Si , indipendentista perchè finalmente c’è la possibilità di votare partito dei sardi o irs per esempio e non dare nessun voto al PD. Questa possibilità esiste eccome. E’ un fatto storico che i movimenti piu’ attivi da decenni abbiamo fatto questa scelta.
    Ma perchè hanno fatto questa scelta ? Intanto esiste anche una legge elettorale infame che porta alla morte i piccoli partiti/movimenti che sono portati ad unirsi per superare sbarramenti pesanti e poi c’è l’altra motivazione.

    Le trattative con Kelledda ed i suoi ci sono state eccome. Esisteva una certa area sovranista e indipendentista che metteva sul tavolo della scrittrice proposte serie che lei puntualmente e scientemente non ha accettato. E Perchè non ha accettato? Pensateci, poteva forse vincere o mettere il piddi in minoranza , insomma governare. Invece non ha accettato anzi diciamola tutta imponeva condizioni folli, tipo : rinunciare al simbolo politico ( quello di progress però no, quello era accettabile ) , rinunciare alle rappresentanze dei presidenti e candidarsi nelle liste Dipendentiste di SPossibile.

    Quindi porte chiuse e isolazionismo. Niente irs, sni, partito dei sardi, sardigna libera etc etc ; e facendo uno sforzo storico si sarebbe potuta candidare con il CSX insieme a tutti i partiti indipendentisti mettendo il piddi in seria difficoltà. Ma i brutti, sporchi folkloristici barbuti erano pericolosi, disse una cosa del tipo che il simbolo di iRS era troppo forte ed avrebbe oscurato quello di Progress… allora partiti con dieci anni di battaglie civili sulle spalle avrebbero dovuto spogliarsi ed inginocchiarsi. Quindi ecco lo scenario pronto. Poi arriva la news, i 5 stelle non partecipano, non sembrava vero !!
    Keledda in fretta e furia a corretto un po’ la sua campagna elettorale ed ecco che i grillini ignoranti ed urlanti ( cosi erano quando grillo faceva la corte a gavino sale ) diventano simpatici amiconi portatori di consenso.

    Kelledda nulla puo’ fare contro i due megaliti italici …a no qualcosa la puo’ fare! Svuotare il csx e far vincere Cappellacci che ci gode come un matto a sponsorizzarla ( miga est scimpru ) . Quindi via le comiche tra insulti , battaglie navali, scambi di battute! Ed il povero Pigliaru, non tanto avvezzo alle campagne elettorali e poco spigliato, deve sopportare con un piddi devo dire abbastanza sottotraccia. Ultima news Cappellacci invita addirittura a votare Kelledda Murgia incoronandola come sua avversaria di sinistra ! A chi sbraita ed urla a chi pensa che questi siano Contorsionismi dico, pensateci bene e riflettete, perchè sto giochino sembra quasi studiato a tavolino.
    L’obiettivo non è vincere forse perchè ha già vinto, Battere il Povero Piddi equivale a far vincere Cappellusconi; farà pure schifo ma è una equazione che risolve i problemi ( di cappellacci , e lui lo sa perfettamente ). Che dire caro vito una campagna anomala, strana, ambigua e a tratti tristissima. Ovviamente è un parere, una teoria supportata da molte verità una tra tutte la volontà di Unire c’è stata, kelledda si è rifiutata per i motivi cui sopra. Ci sarebbe anche da addentrarsi sulla scissione dell’IRS e sul nome di kelledda che compariva fin da allora sempre sottobanco ma evitiamo almeno qui. Una cosa è sicura i sardi presto sapranno la verità. Buon voto a tutti e che Ugo torni a casa perchè ha fatto troppi danni piu’ di quelli che certamente ha fatto il Presidente Pigliaru. ah dimenticavo Kelledda se Cappellacci vince ti ringraziamo tutti per questa Sardegna impossibile che spero non ci porterai in dono.

    • Sardisco says:

      PS. scusate gli Orrori, punti e virgole mancanti e refusi ma siamo sempre tutti di fretta e Fusi quando commentiamo. Un caro Saluto.

    • Giancarlo Nonis says:

      Il vicerettore Pi. dedica 9 righe del programma sull’inquinamento industriale e militare, vi riporto la risposta della candidata presidente al Gr.d.Giuridico.
      Sardegna Possibile durante l’ascolto dei cittadini sardi nei momenti partecipativi organizzati ha accolto le segnalazioni forti e le problematiche riguardanti la salute minata nei territori inquinati da attività industriali e/o oggetto di servitù militari. Sardegna Possibile condivide da tempo le istanze della popolazione sarda, soprattutto di quella parte dei movimenti che si battono da anni per la difesa dell’ambiente, per stimolare i soggetti interessati alla bonifica ambiente dei territori inquinati.

      Noi condividiamo anche l’analisi emersa riguardo alla non diffusa consapevolezza da parte della popolazione sul grave problema dell’inquinamento ambientale e delle sue gravi ripercussioni sulla salute nonostante la dimostrata elevata incidenza di patologie tumorali nelle aree in prossimità dei poligoni e delle basi militari. Condividiamo anche la fragile compromissione del mondo culturale e accademico sardo nel non supportare sempre in maniera efficace gli studi epidemiologici pur numerosi. Condividiamo anche l’analisi su una certa dipendenza di parte della popolazione e parte degli amministratori locali da quella che considerano una industria militare che crea una illusione di lavoro stabile e duratura e un ipotetico sviluppo socio economico che sviluppo non è . Gli interessi radicati sui poligoni militari sono di largo raggio e inglobano soggetti istituzionali e privati tali da far naufragare ogni tipo di vertenza sociale sul versante della smilitarizzazione: le basi sono definite come “i gioielli della corona” che generano elevati introiti per lo stato italiano dato dall’affitto delle basi per le esercitazioni militari . Il segreto militare imposto sulle basi aggrava la situazione nonostante si sia accertato il danno provocato sulla salute delle persone e della comunità ma dell’intero ambiente fisico naturale del quale la popolazione locale si nutre socialmente.

      Sardegna Possibile non solo condivide in pieno tutte queste preoccupazioni ma ritiene che sia giunta l’ora perché le istituzioni si facciano carico in maniera realistica e pragmatica del problema nella sua complessità e si vada oltre le promesse elettoralistiche e le finzioni di accordi non rispettati con le popolazioni locali. Al riguardo intendiamo impegnarci fin da ora su alcuni versanti:

      – la salute delle persone, la bonifica dei siti, la riconversione delle attività inquinanti in innovative attività di sviluppo economico. Intendiamo dotarci del Piano Integrato di Sviluppo della Salute nei siti inquinati Comunitario che preveda indagini sanitarie ed epidemiologiche, nonché i monitoraggi ambientali, continui, efficaci, trasparenti e pubblici soprattutto quando si riferiscono a dubbi sanitari per la popolazione e ad aree di rilevante interesse ambientale; la dismissione di attività altamente inquinanti,

      – smilitarizzazione graduale del territorio che preveda diverse fasi a partire dallo smantellamento e/o, smilitarizzazione graduale dei poligoni, fase di bonifica dei siti e fase di riconversione degli stessi. Sarà opportuno aprire una vertenza istituzionale con i responsabili del disastro sia che siano industrie e potentati privati multinazionali sia che si tratti dello Stato Italiano nel caso delle basi militari. Queste vertenze istituzionali saranno avviate fin da subito e si fonderanno sulle indagini epidemiologiche come base di dati per legittimare le azioni da intraprendere appoggiandosi anche ai provvedimenti della magistratura già noti. Sardegna Possibile si impegna a sostenere con forza, insieme con il Gruppo d’Intervento Giuridico, la difficile attività della Procura della Repubblica presso il Tribunale finalizzata alla ricerca della verità compresa la presentazione di istanza di costituzione di parte civile in un eventuale dibattimento penale.

  3. Vito, scusami ma mi ero perso la domanda.
    Sì, certo, una classe dirigente esiste. Si tratta di definire cosa sia. Ho semplicemente detto che tu non l’hai fatto. Solo una constatazione.

    • Veramente io ho risposto a chi negava l’esistenza di una classe dirigente!
      Cosa sia e cosa debba essere è uno dei problemi della Sardegna. Ti do questa definizione: persone che stanno in ruoli di responsabilità e che non evitano di assumersi tutte le loro responsabilità.

      • Shardana says:

        Provate a vivere in un piccolo paese e subito “la differenza salta agli occhi”.Chiaro che c’è una classe dirigente lo vedi in tutte le cose,dal parcheggio all’edilizia……

    • Classe dirigente ? Ci avette spedito all’estero con un biglietto solo per l’ andata !
      Ciao belli svegliatevi e organizatevi, con le belle risorse Sarde e gestite bene, saremmo ritornatti a vivere in Sardegna

      Lasciate fare a una donna io voto per la Murgia.
      Distinti saluti Piero (B)

  4. accasioneri says:

    alla fine, caro amsicora, scegli i sovranisti (obiettivo n.2).
    loro cappellacci (obiettivo n.1) non l’hanno mai voluto, non l’hanno mai votato, non l’hanno mai cagato e non c’erano neppure.
    e se c’erano dormivano (obiettivo n.3).
    lo giuro.
    firmato: le elites, gli intellettuali e la classe dirigente tutta.

  5. Carissimi tutti,
    vorrei sapere in virtù di quali argomenti, date Cappellacci vincente anche se di poco. Gli unici 2 sondaggi ufficiali pervenuti,sono stati commissionati dall’Unione,e quindi con attendibilità pari a zero.
    Se parlate con la gente,faticate a trovare un elettore che lo voti. Ciò che fa testo sono i risultati reali delle ultime amministrative in Italia,dove,la destra ha subito ovunque sonore sconfitte. Io sono certa che Cappellacci perderà, e anche in modo netto..

    • Paolo Bozzetti says:

      È un complotto.

    • dipende da con quale “gente” parli; il che difficilmente può essere più attendibile di un qualsiasi sondaggio

      • Forse hai ragione, nel senso che si tende a confrontarsi con chi la pensa come noi e forse sempre con la stessa tipologia di persone o quasi. Comunque sono sempre dell’avviso che i sondaggi pervenuti non siano attendibili. Piuttosto constato ogni giorno che molti che hanno sempre votato PD ,voteranno la Murgia e ciò purtroppo o per fortuna è un dato di fatto.

      • Paolo Bozzetti says:

        Ecco le ragioni del complotto, cara Rita.
        Alla fine la teoria del “voto utile” (la classica tiritera di ogni elezione) serve anche a questo: frenare l’emorragia di voti dal PD alla Murgia.

    • Leonardo says:

      Io non sono sardo, non ho argomenti per contraddirti, ma sono italiano e so benissimo che l’elettore del centrodestra, magari non parla, ma poi mette la scheda nella buca lo stesso. Quando si parla di elezioni è meglio non sbilanciarsi mai, pensare di essere testa a testa fa bene a Pigliaru. Comunque se vedi i due sondaggi sono diversi: nel primo Cappellacci è avanti di 3 punti, mentre nel secondo il distacco diminuisce ad 1 punto. Adesso non si possono fare, ma per me Pigliaru è passato in vantaggio.

    • Cappellacci vincera’, in modo “lordo”. Come sempre avviene in sardegna. Purtroppo.

  6. Continuo a leggere i commenti: non so se ridere o piangere.
    Mera mellusu arriri.
    Sempre la stessa storia cui ho accennato in un precedente intervento. Quando ci saranno le elezioni nazionali in questo blog la minestra sarà sempre la stessa, nel senso che Matteo Renzi prenderà il posto che oggi è di Pigliaru.
    Una serie di: ma, se, però, sì….però.
    E giù un elenco sterminato di difetti, difettucci, peccati, peccatucci del sindaco di Firenze.
    E chi saranno gli intelligentoni che seduti a tavolino inizieranno a descrivere i mille peccati di Renzi? Naturalmente quelli si sinistra duri e puri, che parlano in politichese, che ritengono di essere intellettuali, partecipano ai convegni, parlano di “piattaforme programmatiche”, “diritti acquisiti”, “programmi sul tappeto”, e mille idiozie di questo genere.
    Alla sinistra italiana ha fatto più male Bertinotti, che l’ha sfasciata completamente, piuttosto che i penosi D’Alema e Bersani.
    Il tutto, nonostante la destra non abbia alcun problema a candidare e difendere un pregiudicato per frode fiscale nonché frequentatore di ragazze minorenni e organizzatore di orge indecorose.
    Continuate pure, signori intellettuali, a discutere e confrontare le interiorità eccellenti di Pigliaru e Murgia; a specificare e ingrandire col microscopio elettronico la superiorità di uno di essi; a parlare di voto utile; a non capire il significato anche onirico di “arrampicarsi sugli specchi”.
    Se Cappellacci leggesse, e non lo escludo, i vostri interventi, si sfregherebbe le mani soddisfatto, esultando per la “stupidità politica proverbiale” da sempre incorporata nell’animo delle persone progressiste e di sinistra.
    Ed il signor Cappellacci DEI MIEI STIVALI naturalmente si avvantaggerà di questa situazione.
    Adesso vi dico una cosa, perché non conosco nessuno di voi e quindi non ho interesse a privilegiare qualcuno in particolare.
    Ho partecipato ad alcuni dibattiti pubblici, a domanda e risposta, davanti al pubblico attento, avendo di fronte per tre volte gli indipendentisti sardi e una volta, vicino a Cantù, un convinto leghista capo di una sezione locale.
    Davanti a questi individui, che puoi guardare in faccia e ai quali poni quesiti precisi, il gioco è fin troppo facile: dopo alcune domande realistiche, perdono le staffe, cominciano ad agitarsi, e trovano tutti i pretesti per interrompere il dibattito.
    Ma i presenti, molti dei quali con la loro ideologia, non sono fessi e li fischiano sonoramente, come è puntualmente avvenuto.
    Il tutto per dire che con la sola scrittura ci si illude di avere una supremazia lessicale, che nulla ha a che vedere con la verità reale e descrittiva.
    Ed allora concludo: questa specie di sfida fra Murgia (che mi piace come scrittrice) e Pigliaru, alla fine farà contento solo Cappellacci, a prescindere dall’esito delle elezioni.
    Vito Biolchini, è inutile che tu, come hai fatto in questo articolo, spieghi con grande precisione le ragioni per le quali si DEVE votare Pigliaru.
    Sei circondato da una massa di “incompetenti irrazionali”.
    Per dirla in breve, da un esercito di “pibinchi”.
    Sai perché? Per il semplicissimo motivo che è talmente SEMPLICE capire la necessità di votare Pugliaru, che, poiché non avviene la comprensione, ci si trova davanti all’ignoranza umana inculcata come una missione di vita ed una virtù interiore.

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  8. Caro Vito, ti dico subito che non mi appassiona il dibattito sul voto utile, anche perché è un vero e proprio ricatto che negli anni si è dimostrato perdente. Vorrei, invece, richiamare l’attenzione sul dato dell’astensione ancora molto elevato in tutti sondaggi.
    A differenza di altre tornate elettorali,dove l’astensione favoriva oggettivamente il voto a sinistra in quanto gli elettori di destra si dimostravano elettoralmente meno attivi rispetto al voto militante di sinistra; oggi ,a mio parere, l’astensione è prevalentemente connotata a sinistra. Dal mio osservatorio sindacale , leggermente privilegiato per i numerosi contatti che ho quotidianamente ,osservo una campagna elettorale molto piatta a sinistra, priva di slancio e dibattito, senza prospettiva ,ma soprattutto priva di un sogno. Talvolta ho la sensazione che questa sinistra sarda non abbia proprio voglia di vincere, dando, perciò ,un vantaggio reale all’aggressività di un Cappellacci, che, nonostante i propri guai giudiziari ed il fallimento politico dei suoi cinque anni di governo, vincerà inevitabilmente queste elezioni, benché con un margine ridottissimo.
    Michela Murgia ha il merito di aver suscitato il sogno di una Sardegna diversa e possibile, ma, purtroppo per i suoi sostenitori ,arriverà seconda con un buon risultato che costringerà l’intera sinistra/sovranista di Pigliaru / Maninchedda-Sedda / Uras-Zuncheddu / Muledda – Melis e Sale ad una opposizione in Consiglio regionale molto più seria e plurale di quella per molti versi finta ed accomodante a cui abbiamo assistito in quest’ultima legislatura, ricca di lassismo ,corruzione e arrivismo che hanno causato colpevolmente la disaffezione al voto.

  9. Riccardo76 says:

    Elites, classe dirigente, intellettuali e i cittadini “normali”…che naturalmente “devono” essere “guidati”.Complimenti, un bell’esercizio di autoreferenzialità e settarismo. E chi lo ha stabilito che tu o altri siete “classe dirigente”, mentre gli altri sono “solo” cittadini “normali”? Possibile che nel 2014 a sinistra si ragioni ancora così? Un cordiale saluto,con la stima e simpatia di sempre.

    • Scusami, ma secondo te una classe dirigente in Sardegna esiste o no? E se sì, da chi è (o dovrebbe essere) composta?

      • Vito, guarda che non è una domanda scema. Non mi pare il caso di citare Gramsci, però, a volte, sarebbe il caso di tenerlo presente. Magari potremmo trarne uno spunto per comprendere come abbiamo fatto, proprio in Sardegna, ad arrivare dove siamo. E forse ciascuno di noi dovrebbe riflettere attentamente sul proprio ruolo… proprio di fronte a domande come questa: “Possibile che nel 2014 a sinistra si ragioni ancora così? “. Non ti viene il dubbio di essere lontano da quelli che Riccardo76 chiama “cittadini “normali””

      • No, ma proprio per niente

      • Bene: allora prova a spiegare a Riccardo cosa sia un intellettuale/dirigente e come si rapporti con i “cittadini normali”. Non chiederlo a lui, perché lui lo domanda a te. Altrimenti potrebbe sembrare che tu, in realtà, ti definisca intellettuale senza una chiara idea di quale sia il tuo ruolo e perché possa essere definito tale. Da cui la distanza, ovvia, dal “cittadino normale”.
        Su questo gioca parecchio Grillo, ad esempio… e la destra.

      • Tu stai giocando con le parole, io no. Io so cos’è un intellettuale e cosa deve fare (per quanto mi riguarda è colui che fa ragionamenti pubblici e invita tutti a farlo) e so che in una società esiste una classe definita “dirigente”. Se volete negare l’esistenza di queste due categorie fatelo pure: oppure definitele.
        Posso anche svolgere una funzione intellettuale nella società, ma questo non mi esime dal capire i bisogni e la vita delle persone normali. Nella cui categoria, peraltro, io per reddito e provenienza sociale ricado perfettamente.

      • Vito, permettimi due osservazioni. Assolutamente le ultime.
        La prima. Mi offendi: io non “gioco” con le parole: esprimo ciò che penso. Può non piacerti, ma non è un gioco.
        La seconda, così cerco di spiegare perché non è un gioco. Tu confondi intellettuale e personaggio pubblico (si può essere entrambe le cose o solo una delle due). Crozza è un personaggio pubblico ma non un intellettuale. La tua confusione – non solo tua – è uno dei problemi attuali della sinistra. Tu fai certamente benissimo a manifestare la tua opinione perché hai un uditorio, perché sei personaggio pubblico. Soprattutto, per fortuna, ne hai diritto. Ma un intellettuale è altro. Ecco per quale motivo ti invitavo a dare una risposta a Riccardo, non dubitando del fatto che tu ti consideri un intellettuale ed avendo qualche riserva in tal senso. E per la stessa ragione Riccardo ha qualche problema nell’individuare intellettuali e dirigenti.
        Se poi vuoi da me la definizione di intellettuale, scusa se precedo una tua domanda, ti direi che adotto Gramsci.
        La terza (mi devi scusare ma io non sono un intellettuale e confondo due con tre) non hai detto cosa sia un “dirigente”. E neppure questo è un gioco. E anche questo fa parte delle perplessità di Riccardo. Che mi scuserà se lo adopero per discutere brevemente con te.

      • Una classe dirigente in una qualunque società esiste oppure no?

      • Antoni says:

        e pensare che io ero convinto, che il compito degli intellettuali, fosse quello di aiutare la società nella quale vivono, a sviluppare una coscienza critica, in modo tale che tutti possano avere gli strumenti per distinguere, chi ha le capacità per guidare un popolo con la sola intenzione di perseguire il Bene Comune, da coloro che invece scendono in campo solo per un mero esercizio de Potere……….evidentemente ogni Popolo ha gli intellettuali che si merita

  10. Roberto says:

    Condivido la posizione dell’amico Ignazio Cirronis, perché la candidatura di Pigliaru e’ una prospettiva di “normalizzazione” verso una politica che faccia le cose di cui ha bisogno la gente di Sardegna …..votiamo con coraggio una prospettiva di cambiamento !

  11. Votare chi si candida per perdere e far vincere il nemico è una roba culturalmente, profondamente sarda. E’ nell’anima nostra.
    La candidatura di Pigliaru, onesto e pulito, per ora, quanto la Murgia, ha fatto impazzire il banco. Perché? Perché era imprevisto. E allora ecco la rabbia,gli insulti soliti degli indipendendisti, le accuse di accademia da parte di chi (come Mongili) prende un giusto stipendio dall’università mentre accusa Pigliaru di essere un universitario, dei parroci della lingua sarda (sovvenzionati con 19 milioni di euro nella nuova finanziaria) che gridano contro Roma che li opprime. Tutta un’umanità locale che, a partire dagli assessori designati dalla Murgia, raccontano una Sardegna che non esiste e non esisterà. Corveddu che sosteneva la chimica pesante, Onnis che descrive una Sardegna contraddetta dagli storici nostrani.
    Insomma, caro Biolchini, siamo in campagna elettorale, ma c’è un limite. E il 16 è vicino.

    • “Onnis che descrive una Sardegna contraddetta dagli storici nostrani”. Questa è una falsità bella e buona. mi stia bene

      • Il resto è vero? Dunque è vero che un professore universitario non può dire che un candidato non va bene perché è un professore universitario, è vero che i 19 milioni di euro per la “promozione” del sardo sono un’assurdo, è vero che Corveddu sosteneva la chimica pesante?
        Il problema, caro Faedda, sta nel fatto che per argomentare occorrono fatti. E, se vuole, su Onnis posso citare virgolettati che sono contraddetti dalla storiografia locale che è abbondante e seria. Casomai, scarse sono le fonti e i documenti storici.
        Un caro saluto

      • Deo, pro sa promotzione de sa limba nostra, de dinari n’aia postu 30, 40, 50 miliones. Cumpresu asa? Onnis ada iscrittu cosas beras, mancari no ti piaghene.

      • Sardisco says:

        faedda rispondi è vero che corveddu era un uomo dell’ENI idrocarburi sindacalista candidato ? Est berus o no?

    • Sardisco says:

      2014 dimentichi che Pigliaru è sostenuto anche dagli Indipendentisti nello specifico iRS e partito dei sardi ed i sovranisti Rossomori , quindi sbagli di grosso. E’ assolutamente ingiusto quindi fare di Tutta l’erba un Fascio… vi sono Indipendentisti che hanno fatto un passo di Responsabilità e che daranno vita alla Sinistra Sarda ( spero ). Chi sputa moralismo e lezioni di indipendentismo lowcost sono quelli che le le battaglie non le hanno mai fatte sul campo.

  12. Al.Mongili says:

    A me questa questione mi sembra mal posta. Questo non è il voto utile, ma il “vuoto” utile. Come si fa a votare ancora questo debole candidato mandato avanti dai capibastone del PD, che ha gestito per anni in pieno climax da larghe intese la politica della ricerca assieme a La Spisa? Come si fa a investire su un leader così debole da non riuscire a moralizzare le liste dei partiti che lo sostengono, dopo aver fatto fuori Barracciu e mandato a quel paese chi ha votato alle primarie? Un leader senza programma, o se preferite con un programma che potrebbe intitolarsi “Cominciamo il domani, ma anche continuiamo con i soliti compromessi di sempre”?
    Scusate, io non ce la farei mai, non ce l’ho più fatta. Il progetto di Michela è un progetto vero e con alcune scelte non facili. Ha creato anche uno spazio di partecipazione e di democrazia. Facendo campagna elettorale, mi rendo conto di quanto tutti i nostri discorsi siano lontani dall’estremo disincanto degli elettori e dalla perdita di fiducia nella democrazia. I discorsi sul “vuoto utile” comportano una visione tutta centrata sul gioco politico e che svilisce l’aspetto di sostegno alla democrazia che invece ha l’assunzione di responsabilità propria del voto consapevole.
    Invitare gli elettori a votare in base solo ad astratti ragionamenti tattici, come purtroppo ha fatto anche Soru – e dico purtroppo perché è un uomo che io stimo molto – è un cattivo servizio alla democrazia, che è sempre il bene più prezioso, perché permette di connettere, anche se in modo imperfetto, l’ambito del potere e del suo esercizio con le vite delle persone che vivono fuori dalla politica. Ed è proprio in questo legame con le vite delle persone che la politica ha senso come pratica utile per tutti, e nobile.
    Oggi, votare consapevolmente è un esercizio di democrazia, mentre sbandierare il “vuoto utile” significa continuare a svalutare la partecipazione democratica, che è l’unica nostra salvezza vera.

    • Alessandro, la questione è molto semplice. Per chi ritiene che Cappellacci e Pigliaru siano la stessa cosa non c’è molto da dire: sono invotabili entrambi. Per chi invece ritiene che alla fine sia meglio avere comunque Pigliaru come presidente che non Cappellacci, la scelta è obbligata.
      Detto questo, mi puoi per cortesia definire in che caso si potrà parlare di un successo della Murgia? Se arriva terza per voi è un successo? E se arriva terza e le liste non arrivano al dieci? Mi puoi ragionevolmente fissare un obiettivo sopra il quale per la Murgia e le sue liste si potrà parlare di successo elettorale e sotto il quale, ovviamente, di insuccesso?

      • arricardu says:

        pigliaru e cappellazzi sono molto simili, ma murgia con i suoi candidati per me è pure peggio….ho sempre votato cercando di fare la cosa giusta, pensando al male minore ma ocannu mi bollu spassiai: voto gigi sanna ( voto inutile) e un candidato dei rossomori che merita…..

      • Vito l’hai detto, sono invotabili entrambi , io ho postato il mio pensiero, e penso che siamo nella stessa situazione delle elezioni francesi del 2002, messi di fronte ad unsa scelta obbligata, o votare bianco o votare nero, ma in questo caso, (anche se tu sai che io non sono un fan della Murgia), la situazione e’ differente perche’ di frotne non abbiamo solo due contendenti, Cappellacci e Pigliaru ma c’e’ la Murgia, Pili ecc. ecc. Come dicevo nel mio post, la soluzone e’ far diventare la Murgia la diretta concorrente di Cappelacci, come? Votando lei e non Pigliaru, visto che sono tutti e due invotabili allora almeno piazziamone uno “votabile” per modo dire.A prescindere che nessuno dei candidati e’ votabile, ma di sicuro meglio Murgia che il capitalista Pigliaru e il mattonaro Cappellacci (non dimenticare l’autrizzazione a costruire ai Corona il giorno dopo la sua elezione violando di fatto il piano paesaggistico che aveva bloccato lo scempio nelle coste della Sardegna).

    • Paolo Bozzetti says:

      Sono d’accordo con Mongili.
      Il metodo partecipativo con cui la Murgia ha preparato e gestito la campagna elettorale è il vero fatto innovativo di questa campagna elettorale.
      Le parole, oggi, non contano, perché venti anni di berlusconismo le hanno svuotate di valore, in quanto possono essere smentite a seconda delle opportunità.
      Il metodo, invece, “svela” con maggiore efficacia l’orientamento e le reali motivazioni proprie di ciascun partito o movimento.
      Il metodo della Murgia crea valori, condivisione, contenuti e radicamento.
      Quello degli altri è, invece, classico, lavora solo sulla comunicazione, ma ai contenuti e ai valori da un significato relativo.
      Questo perché i programmi sono solo “parole” (poco meditate o, preferibilmente, slogan) che in un secondo momento troveranno concretezza.
      Quello che la Murgia ha dimostrato (con tutti i limiti e, anche, incongruenze) è già un successo. Svelare che è possibile sperimentare e “gestire” forme (producendo lavoro, passione e impegno) che agevolino la partecipazione diretta della società a creare i contenuti di una campagna elettorale è un enorme valore.
      Farlo poi con un competitore come Pigliaru (che conosce, da accademico e assesSoru, la teoria del metodo partecipativo, ma è costretto ad una campagna vecchio stile) è, per certi versi, sublime.
      Gli altri “parlano” di politica.
      Murgia “fa” politica.
      Elabora, connette, costruisce e promette di voler continuare a “farla”, anche e sopratutto, “con” noi.
      Ha già vinto, Vito.
      Anche se arriva penultima.

    • Mongili è incredibile! Ma come si fa a parlare in questo modo dopo anni passati a scrivere il contrario dal sito di Sardegna Democratica? E dove stava, Mongili, quando Pigliaru era assessore di Soru e l’ha cazziato malamente dopo lo scorrio?
      Però è un buon esempio del perché Murgia è invotabile: perché rappresenta un’accozzaglia raccogliticcia di persone impreparate. Altro che il nuovo che avanza, sono gli avanzi di altri partiti che si riciclano (male)!

  13. Prima di tutto il “sovranismo” e esattamente ciò che appare: una supercazzola in cui ciascuno mette le proprie illusioni, quando è onesto. Non c’è una base ideologica, non una programmatica. Quando si ascoltano due sovranisti qualunque dicono cose diverse e spesso in contrasto.

    In secondo luogo il tuo ragionamento si basa, grossomodo, su questo: meglio qualunque cosa che altri cinque anni di Capellacci.

    Bene! Ad esempio un’amministrazione regionale in cui c’è Maninchedda… che ha governato con Cappellacci. Ma poi si è pentito, poverino, ed è passato da Dart Fener Capellacci a Luke Skywalker Pigliaru. Si vede che la forza è con lui! Oppure Casu, il Riformatore Sith passato allo Jedi Uras!
    E questi sarebbero quelli che faranno il futuro della Sardegna in nome dei Sovranismo? Assieme a uno come Sedda che non riesce a “dire” qualcosa di sensato, figurarsi “farla”? Ricordo con raccapriccio un’intervista in cui, secondo lui, dimostrava come la Sardegna potrebbe andare in Europa da sola guadagnandoci. Neppure Crozza riuscirebbe ad inanellare così tante assurdità una dietro l’altra.
    O vogliamo parlare di Gesuino Muledda, quello dell’”arcaicità moderna”?
    O parliamo del partito che caccia via Barracciu e candida quelli inquisiti come lei? Lo stesso PD che non è capace di esprimere una candidatura e deve ricorrere a Pigliaru? Come a Cagliari è stato battuto da Zedda perché non ne aveva uno dignitoso da proporre?
    Sale che, preso a scapaccioni da Murgia, pur di non sparire si rifugia sotto l’ala del professore?
    Se dovesse vincere Pigliaru, sarà un’amministrazione come quella di Cagliari: debolissima. Flagellata da continui litigi e incapace di azione, altro che storie! Questo sarebbe meglio di Cappellacci?
    Dovrei dare il voto a chi è incapace di esprimere un programma dopo cinque anni di opposizione, riducendosi a un candidato che dice di sé stesso di non avere una tessera per avere maggiori chance? Come Serracchiani che ha vinto le elezioni “contro” il PD? Con la prospettiva di vedermi nuovamente Maninchedda che blatera di sovranismo dopo essere andato a braccetto del “sovranista” (anche lui) Ugo Merda? Dopo essersi mostrato del tutto incapace di azione politica?
    Mi sbaglio o il “sovranista” Maninchedda è quello della bandiera a Berlusconi?
    No, grazie. Non mi interessa chi vincerà queste elezioni, perché sono convinto che sarà comunque un’amministrazione incapace di azione. Né sono convinto che l’affarismo becero sia tutto dalla parte di Cappellacci. Parliamo di banche, ad esempio? O all’accenno di Pigliaru sul PPR da “migliorare”?
    La verità è che i sardi a queste elezioni non sanno esprimere una classe politica efficace. Per non dire decente. Non diversamente da quello che accade a livello nazionale. Spero che in futuro ci sia, chissà, ciascuno di noi farà del proprio meglio, ma attualmente in Sardegna una “sinistra” non c’è. Neppure Sel, rovinata da candidature pazzesche e da candidati che non trovano di meglio che darsi addosso l’un l’altro anche prima delle elezioni, così si preparano per il dopo, come insegna, per l’appunto, la giunta Zedda!
    Vito, sarai anche un intellettuale, se lo dici tu qualcosa di vero ci sarà, ma sbagli la domanda. Non devi chiedere chi preferire tra Cappellacci e Pigliaru, ma come fare a trovare una classe politica decente. Gli intellettuali dovrebbero servire a questo. E, comunque vada a finire, non ci sarà un meglio, ci sarà da lavorare per ricostruire una classe dirigente decente. E se non lo faremo ci ritroveremo ancora una volta a scegliere tra due “peggio”!
    Visto che ti piacciono le previsioni ti dico chi vincerà le elezioni: l’astensione!
    (Il” Riformatore Sith” non è una mia battuta: l’ho presa da Banana)

    • Mah, se tu fossi venuto oggi all’Exma di Cagliari alla presentazione al libro di Fernando Codonesu su servitù militari, nuovo modello di sviluppo e sovranità forse avresti capito che cos’è il sovranismo (e avresti sentito anche il mio intervento che rispondeva ad alcune domande che hai posto). E’ stato un bel dibattito.

      • Vito, le tue posizioni le conosco. Anche i voli pindarici di Maninchedda. I sogni di sale. Le narrazioni di Murgia. Lo sdegno di Zuncheddu e le storie surreali di Muledda. Per non citare chi è finito dall’altra parte della barricata o nei fili d’erba di Fiu&Zonafranca o nel cespuglio di Unidos. Non le condivido perché secondo me sono lontanissime dalla realtà, ma io ho detto altro. Mi cito: “Quando si ascoltano due sovranisti qualunque dicono cose diverse e spesso in contrasto”.
        Proprio perché “sovranismo” è un contenitore privo di una base ideologica precisa. Un po’ come lidentità, insomma. Ciascuno la interpreta a modo proprio (quando è onesto).
        Nel mio commento non ho detto un’altra cosa ma ne approfitto adesso: ci sono anche i cialtroni che usano il sovranismo per farsi i cazzi propri. Naturalmente accade ovunque, ad esempio a sinistra. Ma questa è un’altra storia.

  14. ma se proprio dovete votare Pigliaru, ascù, fatela voi centrosinistri una cosa di voto utile:

    votatevi il Pigliaru eroico disfidante de lo oscuro et malvagio Ciappellaccio, ma date il vostro voto di lista alla coalizione Sardegna Possibile, fate voi quale lista, di modo che raggiunga il 10%, che attualmente è a rischio, e possa portare la propria voce in consiglio, vanificando gli intenti antidemocratici di questa pietosa legge elettorale votata anche da parte del centrosinistra almeno su un punto: sarebbe davvero vergognosa l’esclusione del 9% dei voti di lista dal consiglio regionale.

    Orsù, siate democratici e date un voto utile a Sardegna Possibile, che tanto poi se Pigliaru è primo il consiglio ve lo pigliate tutto, da bravi.

  15. aladywriting says:

    Buonasera, seguo da vicino il dibattito che precede le Elezioni Regionali nella vostra Isola, ma non essendo sarda e nemmeno abitante in Sardegna non sono davvero in grado di esprimere l’ombra di una valutazione circa le candidature dei vari partiti. Quello che mi spinge a scrivere a commento di un post su questo argomento è in realtà una sorta di invidia, diciamo così anche se la parola non mi piace. Io invidio a voi sardi la vostra identità territoriale, che vi permette, a volte persino volstro malgrado, di essere diversi dal resto dei cittadini italiani. Voi siete diversi, a mio modesto parere lo siete a livello regionale, globale, su tutto il vostro territorio, consapevoli che ne siate o no e siete diversi nello stesso modo in cui lo sono le eccellenze. Come vorrei appartenere davvero, culturalmente, storicamente, ad una Regione che avesse un’identità chiara, inequivocabile come la vostra! Se poi ci fosse il mare a difenderla, come lo avete voi: tutto attorno, mica solo sul fronte, come lo ha la mia Regione, condannata senza colpa per questo ad essere tacitamente ma non troppo la spiaggia della fantomatica padania! Invece qui, in Continente, siamo stati allevati alla libera circolazione della peggiore italianità, soprattutto dal cruciale ’78 in poi ed ogni volta che qualcuno propone una parvenza di cambiamento si tratta sempre della solita amalgama di malcostume trasversal-regionale, col nome cambiato però! Preciso che c’è molta autoironia in quello che dico, per la mia Regione in particolare, ma sono seriamente convinta che la presa del berlusconipensiero in Liguria sia stata favorita in massima parte dalla calata barbarica nordista in cerca di scampo all’aria mortifera prodotta dalla propria agiatezza sconsiderata. Ricordo bene negli anni sessanta i bambini lombardi in colonia estiva, pallidi, ancora privi del conforto del fitness, quasi deformi rispetto ai piccoli del posto abbronzati tutto l’anno e atletici come piccoli fenomeni dello sport! Allora eravamo una Regione a maggioranza di sinistra e non c’era casa che non avesse il suo partigiano, caduto per la democrazia o ancora vivo e orgogliosamente citato nei discorsi ufficiali e non come un biglietto da visita infallibile, come una prova di ” chi siamo da queste parti”. Ah…se io fossi sarda è in questo che comincerei a costruire l’autonomia della mia isola: fonderei una sinistra sarda, capace di avvicinarsi a Roma senza esserne sottomessa. Una sinistra vera, con un nome chiaro, capace di evocare il passato e di anticipare il futuro. I valori che avete insiti nelle vostre usanze, proprio quelle più piccole, sociali e antiche, la vostra fedeltà innata per la terra in cui siete nati, la vostra incapacità culturale e storica di usare l’inganno per conquistare le vostre mete…tutto questo farebbe di una sinistra sarda, fortemente identitaria, un grande motivo di invidia da parte della nazionalissima amalgama informe e provocherebbe un forte desiderio di somigliarvi, di essere come voi, per quanto possibile. Preciso che non c’è nessuna ironia in questo. Anzi. Ho scritto con molta passione e immagino che il mio discorso sia alquanto confuso, ma sono certa che ci siano alcune cose da tenere strette soprattutto adesso che tutto cede. Poco tempo fa un capo di partito intervistato da giornalisti stranieri ha detto che la memoria non conta più in un mondo informatizzato, veloce, connesso costantemente e da più tempo si sente ripetere che destra e sinistra sono ormai un’inutile distinzione e che la differenza fra i due schieramenti, parlandone da vivi, sia solo nel livello di impegno e di moralità. Io non credo sia così Credo ci sia una destra e una sinistra e con esse un modo di intendere la collettività e che questo abbia valore identitario; credo che la memoria sia il fermacarte sotto cui conserviamo la certezza di volere un’identità, se non altro morale e il desiderio di difenderla. Negare questo per me sarebbe come dire che voi sardi siete come gli altri, del tutto identici agli altri abitanti del Paese Italia e ai cittadini del Continente Europa. Ma non lo siete. Siete diversi. Questo fa cambiare nome e sostanza alle cose che non devono mai cambiare: la diversità. Un caro saluto.

  16. su scomunigau says:

    Da umile seguace del Maestro Stampu Nieddu prevedo che tra cinque anni (o forse molto meno) le elezioni in Sardegna vedranno contrapposte una coalizione nazionalista sarda, di destra, naturale evoluzione di quella oggi guidata da Pili, ed una indipendentista di sinistra il cui embrione è rappresentato da IRS, PARTITO DEI SARDI e ROSSOMORI. Vi potete anche squartarare con i vostri commenti ma questa evoluzione non è un portato della politica bensì della STORIA. Se non vi fidate della previsione di un militante, indipendentista da circa 40 anni, potete sempre studiare la storia recente dei popoli d’Europa, dalla caduta del muro di Berlino in poi.

    • sugli embrioni ho i miei dubbi (a sinistra c’è altro, mi sembra), ma sul percorso che porta ad una destra indipendentista più che che una speranza è un auspicio.

      • Luigi Alfonso says:

        Credo che una prospettiva del genere se la augurino in tanti, almeno tra i cittadini che non hanno interessi di parte da difendere e/o coltivare…

  17. Pingback: La vittoria di Pigliaru per il cambiamento della politica sarda | matteo frate

  18. Paolo Bozzetti says:

    Come umile frequentatore di questo blog di intellettuali, vorrei cercare di sintetizzare (anche per venire incontro alle critiche del nostro amico “Rebus”) il ragionamento dell’umile tenutario del blog stesso, ossia VitoOrsonBiolchini.
    Egli, a dieci giorni dalle elezioni, declina il ragionamento che lo orienta a votare Pigliaru su due ragioni principali:
    – la prima, si riferisca al fatto che, alla luce delle sue antenne e dei sondaggi, Pigliaru è il principale avversario di UgoTuttoSugo, la cui destituzione è obiettivo primario per Vito; il voto va, quindi, capitalizzato solo su chi ha possibilità di batterlo;
    – la seconda, invece, valuta come, all’interno della coalizione di Pigliaru, qualora si vinca, ci sarà un reale spazio politico per “comporre” il programma (allo stato attuale solo abbozzato) in modo da limitare (anche in senso sovranista) le “esigenze” di alcune componenti (diciamo affaristiche, per brevità) residenti, principalmente, nel PD.
    Il primo pilastro del VitoPensiero si basa, secondo me, su elementi soggettivi ed aleatori. Le mie antenne dicono che il PD corre, anche in zone storicamente, forti, seri rischi (del resto anche la partecipazione alle primarie dava una tendenza riduttiva), ma l’esperienza di tante campagne del PD, ha dipinto scenari di grandi sbandamenti (rispetto ai sondaggi), proprio nelle ultime settimane e giornate prima del voto.
    Il secondo pilastro si basa, invece, sul vuoto delle “pie illusioni” di tante anime buone.
    Mi spergo: allo stato attuale, non solo non esiste il programma (le declinazioni di Pigliaru in campagna elettorale non nascono certo da un preciso accordo politico con le diverse componenti della coalizione) ma, neanche, sono stati chiariti gli obiettivi e le strategie principali. Anche perché saranno, poi, i risultati delle diverse liste a chiarire pesi e misure all’interno della coalizione e delle diverse componenti.
    Alla fine, sempre qualora si vinca, si troverà un accordo, ma, durante il percorso per arrivarci, matureranno, probabilmente, tensioni che indeboliranno la coalizione e la sua compattezza in sede di consiglio regionale.
    Quale percentuale diamo agli amici buoni (sovranisti e non) di migliorare il programma e la politica della coalizione??? (storicamente, in base all’esperienza, mi viene da dire che siamo malmessi).
    Quindi il VitoPensiero ci illustra un puro (appassionato e legittimo) atto di fede, dove gli elementi di certezza e logica sono veramente pochi.
    Allora, sempre più, preferisco dare fiducia ad una persona (ovviamente parlo di Michela Murgia) e un gruppo che ha lavorato molto nel territorio, ha messo la faccia, ha fatto lo sforzo di chiarire il nome degli assessori (sembra un espediente, ma ha, invece, un valore reale) e ha un programma, certamente da migliorare, ma ricco di elementi interessanti e nato òecependo idee dal territorio (vi sembra poco?).
    Da cià deriva il fatto che la metodologia, con cui hanno costruito la campagna elettorale, la sento coerente e efficace. Questo vuole anche dire che hanno dimostrato, in termini reali e concreti, una capacità di lavoro e di saper affrontare, con strumenti adeguati, un eventuale futuro di amministratori.
    Mi sembra molto (MOLTO MOLTO) di più degli altri.
    A voi no???

  19. il voto utile è un vero imbroglio. Il voto utile è un vero e proprio ricatto psicologico mirato all’elettore stupido .Il Vito utile viene richiesto a coloro che non hanno idee a tutti quelli che formano il gregge. E’ cosi che Berlusconi ha fatto la sua fortuna elettorale.
    Mai che si educhi un popolo a votare un programma preciso ,definito e chiaro E no ,non c’è tempo per fare programmi, i programmi e gli assessori?..Questi sono problemi degli addetti ai lavori. Dopo vedremo. Ora dobbiamo lavorare per scongiurare la vittoria di Ughetto col voto utile.
    Allora mi chiedo Ma non sarebbe stato meglio fare la campagna elettorale all’insegna di un programma costruito nei 5 anni di opposizione fatta a Cappelacci da Silvo lai e compagni?.. NO! meglio non palarne. Costruiamo la vittoria sul voto utile, Prendiamo piu’ voti se chiediamo un voto utile.
    Vi ricordate la campagna elettorale di Veltroni(lo scienziato)sul voto utile? Vi ricordate come fini?…Fini che il voto utile premio Berlusconi.
    Questo esercizio del voto utile di questo articolo mi ricorda tanto un atleta che lasciandosi andare dalla sbarra fecce tre salti mortali in aria e invece di cadere con i piedi cadde con le ginocchia per terra.

  20. Prima di votare PDL mi farei tagliare una mano , prima di votare PD me le farei tagliare tutt’e due .

  21. io voterò Pigliaru perchè il suo programma mi convince più delle spudoratezze sbandierate da Cappellacci e anche delle enunciazioni di principio belle ma prive di soluzioni offerte dalla Murgia (la quale mi dà proprio un’ impressione di novità fine a se stessa)

  22. Ignazio Cirronis says:

    io Pigliaru lo voto senza turarmi il naso; non è un anticapitalista? E chi ha detto che per governare bene la regione bisogna esserlo? Di certo ha molte più possibilità di Murgia e davvero Pigliaru e Cappellacci sono due scelte opposte. Tanto più che Francesco Pigliaru non è iscritto al PD e deve rispondere ad una coalizione dove il PD da solo non può fare nulla, Per quanto anche Soru non sia un anticapitalista, la Giunta Soru è stata uguale a quella di Cappellacci? Davvero qualcuno lo crede? E se fosse così perchè Cappelalcci si è affrettato a cancellare o cambiare
    quante più cose possibili fatte durante la Giunta Soru?

  23. muttly says:

    Sardegna possibile è indipendentista per un terzo e per due terzi no, quindi si può dire che non sia indipendentista.

  24. Ma ite mi ses narande, Idu istimau? Nanchi cheres una SARDINNA SOSTENIBILE E SOBERANA, e naras a botare a Pillaru? Torra unu Partidu italianu, cumente amus fatu dae unos sessanta annos a oe? Si ascurtas a mie, faghes de un’atera manera: nen partidos cun Cappellazzu (Psdaz, Randazzu) e nen partidos cun Pillaru (Morosrujos, Irs, P. de sos Sardos). Ello ateros non bi nd’ada? Si non ti piaghet PILI (chi malu no est), b’at puru SANNA (a bi la faghet sa misura?), o DEVIAS (non ti paret bonu ?), o KELLEDDA MURGIA, cun SARDINNA POSSIBILE (cumente a SOSTENIBILE).
    Sos sardos cherene a proare robba noa, ca de sos de primma non nde podene agguantare prus. Ma tue cheres abberu un Guvernu nou? E tando no istes pessande chi podet bincher Cappellazzu, ca tantu dae terra no avanzamus. E si at de binchere, ti credes chi ti l’infrancas votande a Pillaru?
    Pro a mie non bi cheret meda chi bessit Kelledda, ca est POSSIBILE; ite mi naras? Pessati bene pessati, e non t’istes a bucca aperta cumente a Amsicora, ca ti cumbeniti!

  25. Michele says:

    L’ultimo voto “utile” per me è stato quello dato a Soru nel 2009…
    Ora so che non esiste il voto utile; è uno stratagemma utilizzato da chi vuole perpetuare l’alternarsi di due poli politici che ormai si assomigliano sempre di più.
    Da anni il mio voto è “consapevole”, voto chi voglio perchè questa è la DEMOCRAZIA!!!!!

  26. Gianni says:

    Okappa. Persino in qualche particolare! Con una minore dose di ottimismo, salvo che tu non abbia stirato un poco il tuo (di ottimismo).

  27. Andrea marras says:

    io non faccio acrobazie. Voto convinto Pigliaru. Molto più del mio partito – Sel – Mi ha salvato dall’astensione e ogni giorno che ci avvicina alle elezioni il programma del mio candidato diventa sempre più comprensibile e anche realizzabile in una legislatura. Molti pensano che, una volta eletto (facciamo le corna) cada ostaggio dei gruppi che si contendono i partiti della coalizione.Non sarà così l’uomo è tosto e poi è mosso da saldi principi. Farà gli interessi dei sardi e della Sardegna.
    Un’altra cosa il 16 si vota in Sardegna, ma a Maggio in Europa. Se credete che l’Europa sia ancora una opprtunità di democrazia e benessere, uno spazio in cui si possano annullare le differenze sosteniamo Sipras(scrivo come pronuncio). CREIAMO DEI COMITATI, PRIMA CHE SE NE IMPOSSESINO I SOLITI PERSONAGGI CHE HANNO PORTATO LA SINISTRA ITALIANA A ESSERE IRRILEVANTE.
    Andrea Marras

  28. Antonello Pabis says:

    Caro Vito, vedo che anche tu scrivi di voto utile ritenendo che lo sia soltanto quello che manda a casa Cappellacci. Questa volta non posso essere d’accordo con te. C’è oggi una richiesta di cambiamento della politica, nei contenuti e dei metodi, a cui si deve assolutamente rispondere. E’ quel bisogno di cambiamento radicale che mi porta a considerare cose più importanti dei sondaggi, spesso farlocchi. Il voto utile in quei termini sostiene di fatto l’accodamento ai grandi grandi partiti, il loro mantenimento e la conservazione della loro politica, mentre non da chance ai raggruppamenti minori (poi vedremo se son minori) anche se propongono il cambiamento.
    Oggi, finalmente, gli elettori preferiscono chi vuole stare in una buona compagnia prima che in una “grande”.
    Inoltre le forze sovraniste che stanno con Pigliaru e sostengono anche il PD (che di questo si tratta, anche se per proprio tornaconto) dimostrano tutto il loro opportunismo e quindi il loro conservatorismo (almeno nello stile) e ciò mi sembra una pessima cosa.

  29. Nanneddu says:

    Se la motivazione che spinge a votare il “meno peggio” si basa su un sondaggio mi viene inevitabile una considerazione: e se il sondaggio, proprio in quanto tale, non corrisponde alla realtà? Cadrebbe la motivazione sopra enunciata.. La politica ha fallito ormai da tanti anni e qualcuno ci crede ancora al meno peggio? Personalmente mi sento di agire col cuore, almeno posso dire che ci ho provato.

  30. Caro Vito ti seguo da molto e condivido molte delle cose che scrivi. In questo articolo però dissento su due punti fondamentali.
    1. Sono un cittadino qualunque che crede di avere il dovere prima che il diritto di scegliere quale idea di Sardegna, quale presidente e quale consigliere meglio lo rappresentano. Credo che questo sia un dovere dei cittadini comuni quanto delle classi dirigenti.
    2. La scelta di Pigliaru non è residuale o legata alla possibilità di vittoria o di sconfitta di Capellacci. La scelta di Pigliaru è, e deve essere, una scelta consapevole di rottura dell’incantesimo che gli occupanti abusivi del centrosinistra hanno creato in quest’anni. La vittoria di Pigliaru, o la sconfitta, saranno determinanti per il processo di cambiamento del centrosinistra sardo: la vittoria porterebbe idee nuove e sopratutto gente nuova nei posti decisionali, una sconfitta ridarebbe vigore alle vecchie logiche di apparato. Sostenere Pigliaru significa quindi sostenere il cambiamento nell’Amministrazione regionale e nella politica del centrosinistra cambiando uomini, idee e metodi. Del resto se Pigliaru era così rassicurante per gli apparati del PD perchè hanno accettato la sua candidatura solo all’ultimo secondo utile?

  31. Carlo Murtas says:

    Tutte le preoccupazioni fatte proprie dal compagno Amsicora nell’articolo commentato non sono certo infondate, ma l’epilogo finale con quella domanda retorica è stonato.
    Noi che lavoriamo prevalentemente con il pensiero e con le parole, magari anche con le pezze al culo come il sottoscritto, abbiamo però una responsabilità in più rispetto alla massa dei cittadini elettori, che possono anche scegliere di votare a seconda delle condizioni meteorologiche della giornata elettorale , e dobbiamo farci carico anche di questi.
    Purtroppo anche anche questa campagna elettorale sta finendo a ” botto ” tra il grottesco delle barzellette di Ugo Merda e le scorregge della Zona Franca Randaccio, e potrebbe ispirare sentimenti di stanchezza e disimpegno, ma sinceramente non m’è affatto dolce navigare in questo mare … di merda.
    Anche se il compagno Amsicora sembra quasi non crederci più, l’alternativa esiste, ed è quella tra il rassegnarsi per un altro lungo periodo all’irrilevanza o poter continuare a lottare per cambiare. Non è poco !

  32. Leonardo, io non sostengo la Murgia, ma il voto utile per battere Cappellacci si puo’ se tutti sostenessimo un solo candidato, e non un Pigliaru , i sodaggi sono fatti per far credere alla gente cose completamente opposte. Io credo che se decidessero, i sardi tutti, a sostenere Murgia e non Pigliaru, allora il rischio sarebbe quello attuale, o sbaglio? Quindi perche’ Pigliaru e non Murgia? (visto che si parla di voto utile) Solo perche’ i soldaggi la danno in testa a Cappellacci? Bhe allora questo sondaggio cambiamolo. La sinistra sarda, il PD soprattutto, ha fallito e continuera’ a fallire. Hai mai visto un economista vero di sinistra? Hai mai conosciuto un capitalista vero di sinistra? Ne abbiamo uno candidato alla presidenza della regione, e di sicuro non e’ di sinistra, da che mondo e’ mondo il capitalismo e l’econimia vanno di pari passo, e per me Pigliaru, e’ un capitalista, e quindi per quanto mi concerne, ovviamente personalmente, posso anche rinchuderlo nell’armadietto.

    • Leonardo says:

      Ok, non guardiamo il sondaggio e guardiamo i voti veri delle ultime elezioni in Sardegna, mi riferisco dalle provinciali del 2010 alle politiche del 2013. Mi sembra che in tutti questi anni i voti veri abbiano detto centrosinistra, poi credo che con 11 liste che appoggiano Pigliaru, sia lui il più quotato. Faccio un’altra domanda, ma Murgia ha esperienza amministrativa? non è una domanda polemica, è che proprio non lo so.

      • No, non ne ha.

      • Leonardo says:

        Ok, spero che questo non sia un particolare da poco, rispetto la scelta per chi mandare al governo di una regione, ripeto: al governo di una regione e in un momento non facile come questo.

  33. Caro Vito, io sinceramente non sono daccordo con la regola del “meno peggio” pur di non far vincere Cappellacci. Certo il tuo e’ un discorso ed un analisi perfetta, anche condivisibile obiettivamente. Ricordi cosa era successo in Francia alla seconda rielezione di Jacques Chirac? Quando c’era il rischio reale che i fascisti vincessero le presidenziali? Che i socialisti e il popolo di sinistra che certamente non amavano Jacques Chirac fu costretto (ma nessuno gli ha puntato un fucile alla tepia) a votare proprio lui, un uomo di destra, e tappasi il naso nel nome di “meglio lui che l’altro” per poi consentirgli di mantenere il potere e la lobby nella Francia che fu distrutta non solo economicamente ma anche moralmente da Chirac. Certo si trattava di un ballottaggio tra lui e Le Pen, una gara tra uno di estrema destra e un moderato di destra, che paragono a Cappellacci e Pigliaru (perche’ credete alla favola che possano esistere economisti e capitalistidi di sinistra?). Allora perche’ non far si che le percentuali, i sondaggi vengano modificati? Affinche’ on si debba votare per “il meno peggio”? Siamo proprio sicuri che il PD sardo sia ancora cosi’ forte da essere secondo? E se i sardi volessero far divetare forte la Murgia? Anziche’ subire lo stesso rischio della Francia nelle elezioni del 2002, allora meglio dirottare il voti, non credi? Perche’ io penso che Pigliaru, che i sardi non conoscono, e per di piu’ ha anche una faccia antipatica, non arrivera’ secondo. Pur non sostenendo la Rosy Bindi sarda, io penso che se si vuole cambiare pagina, i sardi lo possono fare, iniziando a non sostenere Pigliaru e soprattutto questo PD che di sinistra centro non e’, ed evitare che la competizione sia tra Cappellacci e Pigliaru, ma bensi’ tra Cappellacci e la Murgia, o ancora meglio tra la Murgia e Pigliaru. Che cosa ne dite?

  34. F. Masala says:

    Mi dispraghet a l’iscrìere, ma custos argumentos a pitzu de su “votu ùtile” mi parent argumentos vàlidos prus pro una cursa de caddos in Chilivani, – deo iscummito pro su caddu chi, intre sos favoritos, mi faghet balangiare prus dinari si binchet – chi non pro detzìdere chie devet èssere su Presidente de sa Sardigna.

  35. Leonardo says:

    Amici sardi, non fate come quelli che in occasione delle regionali del 2010 votaro M5S e diedero la Regione a Cota, che vinse per soli 9.000 voti (poi abbiamo visto come è andata). Se l’elezione fosse a doppio turno, potrei capire un voto dato a Murgia, ma dato che c’è un turno unico e dato che i sondaggi danno un sostanziale testa a testa, credo che sia opportuno votare Pigliaru. Poi siamo in democrazia e ognuno faccia come crede, ma attenzione……

  36. arricardu says:

    il ragionamento del voto il “meno peggio” e poi ci sono anche i sovranisti ( che non contano una cibudda!) e così avremo la solita alternanza destra- sinistra che in vent’anni ha fatto mirabilie….

  37. Domenico says:

    incredibile quanti contorsionismi siano necessari per motivare un voto dato a Pigliaru…

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