Tredici giorni al voto, e da qui alle urne non succederà praticamente nulla: non aspettatevi né mirabolanti proposte da parte dei candidati né colpi di scena. Solo il candidato del centrosinistra Francesco Pigliaru ha un’ultima cartuccia da sparare, ed è l’arrivo in Sardegna domenica prossima del segretario nazionale del Pd, Matteo Renzi.
Il mio amico Nicolò Migheli su Sardegna Soprattutto vorrebbe che il sindaco di Firenze se ne rimanesse a casa (“Sardegna Possibile e le altre liste che non sono emanazione di partiti italiani, stanno già agendo con le sole forze dei Sardi. Non hanno padrini e non li vogliono”), e dal suo punto di vista lo capisco. Ma il Pd è un partito nazionale italiano e Pigliaru (sceso in campo con enorme ritardo proprio per colpa del Pd isolano) ha bisogno di visibilità per cercare di vincere il testa a testa con Cappellacci. Quindi ben venga Renzi se questo dovesse determinare le sorti delle elezioni e decretare la sconfitta delle destre. Perché questa è l’unica domanda da porsi: come evitare che la Sardegna venga governata per altri cinque anni da Ugo Cappellacci?
Lo spettacolo visto sabato alla Fiera di Cagliari ha sconcertato tutti. Un Berlusconi completamente bollito ha riproposto il suo solito spettacolino insulso e imbarazzante, ad uso esclusivo di una platea culturalmente fragile (esemplari in questo senso le interviste realizzate da Simone Spiga per Cagliaripad).
Ma dietro le gag del Cavaliere si celano però interessi impressionanti.
Il Qatar sta per comprarsi il Cagliari calcio e questo è un segnale fortissimo: significa che il progetto di cementificazione della Gallura è più forte che mai e che per realizzarsi ha bisogno di una maggioranza politica pronta a stravolgere il Ppr varato dal centrosinistra nel 2006. Per raggiungere questo obiettivo gli emiri vogliono blandire l’opinione pubblica sarda indossando la casacca rossoblù, e se riuscissero ad ufficializzare l’acquisto della società di Cellino prima delle elezioni, Cappellacci potrebbe attribuirsi questo merito, essendo stato lui tra i fautori dello sbarco in Sardegna della Qatar Foundation.
Insomma, oltre le barzellette a destra c’è un sistema di potere molto forte, che se avesse altri cinque anni a disposizione porterebbe a compimento nell’isola alcuni progetti devastanti, niente a che vedere con l’ordinario malgoverno a cui Cappellacci ha costretto i sardi fino ad oggi.
Quindi ripeto la domanda: come evitare che la Sardegna venga governata per altri cinque anni da Ugo Cappellacci?
Francesco Pigliaru fa quel che può. Con pochissimo tempo a disposizione, il candidato del centrosinistra non poteva certo stupire con effetti speciali. Il suo programma (messo in piedi in appena una settimana) è frutto della situazione di emergenza, la sua campagna elettorale è una faticosa marcia controcorrente che il professore sta affrontando con spirito di sacrificio.
Se paragonate alle gag di Silvio & Ugo le sue parole di ordinaria saggezza confortano; ma non possiamo nasconderci che politicamente Pigliaru è una scommessa, una incognita. Se eletto, reggerà l’urto del Pd sardo? Riuscirà a mantenere fede alla promessa di avere assessori scelti per competenza e non per appartenenza? E il suo programma, quello vero, come sarà?
Belle domande. E il fatto stesso che ce le stiamo ponendo dimostra che il centrosinistra (e soprattutto il Pd) merita di essere punito. E infatti in tantissimi non andranno a votare. La domanda iniziale però resta sempre valida: come evitare che la Sardegna venga governata per altri cinque anni da Ugo Cappellacci?
Ora a Pigliaru non si può chiedere altro che battere il candidato della destra: semplicemente. Chi pretende di avere un programma di governo dettagliato e coerente è pregato di ripercorrere le vicende politiche che hanno scosso il centrosinistra sardo negli ultimi dieci mesi e si renderà conto che essere arrivati a meno di due settimane dalle elezioni con buone probabilità di vittoria, per come si erano messe le cose, è già un miracolo. Poi, se Pigliaru dovesse vincere veramente, dovrà calibrare la sua azione di governo in base al consenso ottenuto dai singoli partiti della coalizione di centrosinistra.
“Primum vivere, deinde philosophare”, dicevano i latini con grande senso pratico. Sarebbe stato bello vivere una campagna elettorale diversa, ma così non è stato. Così come sarebbe stato bello avere un’altra legge elettorale, invece questa abbiamo: turno unico, il candidato presidente che prende più voti vince.
I sostenitori di Michela Murgia impazziscono a sentir parlare di voto utile, non credono ai sondaggi (liberi di farlo) ed evocano l’exploit di Grillo un anno fa, quando negli ultimi giorni prima del voto riuscì a spostare milioni di voti. Riuscirà Kelledda nella stessa impresa?
Io penso che Murgia stia correndo un rischio enorme, cioè quello di ottenere un ottimo risultato personale, non abbastanza straordinario però da consentirle di entrare in Consiglio (dovrebbe arrivare almeno seconda tra i candidati presidente), e di vedere allo stesso tempo le sue liste sotto la soglia del dieci per cento, quindi impossibilitate a piazzare consiglieri. Sarebbe una beffa.
Io invece mi auguro che Sardegna Possibile entri in Consiglio perché la nostra politica ha bisogno di forze fresche e credibili come quelle che la scrittrice di Cabras ha coinvolto. Prendo atto però che la sua campagna elettorale e comunicativa ha preso un’altra piega, e si è schiacciata sempre più chiaramente sulla sua figura che non sul suo progetto politico che vorrebbe rappresentare.
Il piano della Murgia è sempre stato quello di emergere come unico punto di riferimento della sua coalizione (non accettando infatti la presenza di altri partiti, a parte Progres) e provare a trasferire la sua credibilità e il suo peso mediatico alle liste. Fra tredici giorni capiremo se questo piano ha avuto successo.
In conclusione però ripeto la domanda: alla luce dei rapporti di forza e di questa legge elettorale, come evitare che la Sardegna venga governata per altri cinque anni da Ugo Cappellacci? Oppure non è questa la priorità assoluta? Ditemelo voi.
più che una santa a me sembra un’in fanta nonostante le sue notevoli esperienze e capacità politiche… la nostra sapeva da mesi e mesi che sarebbe stata raggiunta da un avviso di garanzia e ben sapeva quale sarebbe stata la sua linea di difesa…INOPPORTUNA la sua candidatura alle primarie (come quella di Ganau del resto, all’epoca già rinviato a giudizio), la maggiore responsabilità di questo pasticcio delle candidature improponibili è della compagnia di giro segreteria regionale-garanti regionali… ma Francesca ci ha messo del suo, e tanto, quando ha fatto passare mesi prima del suo necessartio, inevitabile passo indietro…per fortuna siamop arrivati a Francesco Pigliaru…ora lavoruiamo per vinverle queste elezioni
Leggendo i commenti, sembra che viviate nelle nuvole.
Vito Biolchini, scusa se mi permetto: cambia la tua foto, sembra grigia come il panorama economico della Sardegna.
Voi tutti dimenticate un fattore ben preciso: siete veramente consci della realtà della popolazione sarda, ovvero dei nostri corregionali?
Provate a guardare questo, e cambierete idea:
http://www.youtube.com/watch?v=pKIx3XzYw8w
Parlate e scrivete troppo in politichese, sembrate, naturalmente in buona fede, un gruppo eterogeneo che si siede in poltrona e discute dei massimi sistemi.
Non vi va bene nulla di questa sinistra, qualunque cosa faccia a voi non sta bene, mettete paletti dappertutto, trovate mille controindicazioni all’operato dei loro rappresentanti.
Ma li vedete in faccia chi sono i berlusconiani? Qual è il livello della cultura isolana? Davanti a queste miserie fate gli azzeccagarbugli e cercate l’ago nel pagliaio.
Vincerà Cappellacci? Chissenefrega! Io non mi aspetto nulla dai corregionali di tale specie. Che vadano alla malora.
Si lamentano che stanno male, che vivono nella miseria? Ben gli sta.
Il problema dell’Italia e della Sardegna, signori che scrivete in questo blog del simpatico Vito, è uno solo, e noi lo conosciamo bene.
Avete letto qualche giorno fa che su due euro frutto della corruzione nell’Unione Europea, UNO appartiene all’Italia?
Di questo bisogna discutere.
Ed allora, perché non si ha il coraggio di dire che noi italiani (e sardi) siamo una massa di imbroglioni?
Oppure vivete nelle nuvole e ritenete che i malavitosi e i corruttori siano solo i politici?
Noi italiani e sardi, alla prima occasione possibile imbrogliamo il prossimo, questa è la verità.
Qualcuno ritiene che stia esagerando?
La Sardegna è un posto senza speranza, e voi state a cincischiare su tutti i difetti della Barracciu, di Pigliaru e di Soru.
E’ colpa anche di persone come voi, a cui non va bene niente, se la sinistra sarà sempre al palo.
Quando poi leggo che esistono partiti, movimenti o correnti di pensiero che ambiscono all’indipendenza della Sardegna, allora è inutile continuare.
Verrebbe da dire: “pigaisì unu biccu e andaisindi a ciccau cocciula”.
La Sardegna, e concludo, avrà una flebile speranza solo quando verrà commissariata e fatta governare da politici del Nordeuropa.
Abbiamo solo quello che ci meritiamo.
Condivido,il cs nel demolire i suoi uomini,è ineguagliabile.
Da quest’anno il CentroSinistra è in grado di distruggere perfettamente anche le donne (Santa Francesca da Sorgono, ora pro nobis) … voglio dire, qua non si millanta: le Pari Opportunità sono “reali”.
Come umile frequentatore di questo blog, ammetto che sono affetto da grave patologia (legata all’uso improprio della massa grassa, installata tra le orecchie, che trascino nel mio peregrinare quotidiano) ma, mi lasci dire … anche la sua non è da poco.
Secondo me, anche lei era uno dei nostri, ma, per sua fortuna, sta cercando di smettere.
Sottoscrivo!
Intanto la vicenda di Tuvixeddu rischia di diventare un assist invitante e irresistibile per Hugo, quasi un calcio di rigore, anche perché arrivato a 10 giorni dalle elezioni.
Ora la strategia sarà la seguente.
L’eroico Tamburino Sardo Franco riuscirà, con le sue innate doti di mediatore e di grande statista, nell’impresa epica di “far risparmiare la Regione” facendo mettere la mano nella coscienza a Cualbu e riuscendo nell’epica impresa di ottenere uno sconto dall'”amico Cualbu”.
Quello dello champagne insomma il quale, a differenza dell’amico Putin, ha anche il pregio di rispondere al telefono.
Pertanto, dopo le p..ugnette sulla zona Franca, dopo quella ad orologeria (strettamente e solo in periodo elettorale) dei Riformatori sulla benzina a straccu barattu per tutti, ora forse è arrivata l’arma letale.
Forse mi sbaglio ma qui, per bloccare le sparate populiste della banda di Hugo sarebbero servite cumment’e sa manu de Deusu solo due persone: Maninchedda o Carlo Mannoni.
Pigliaru mi paridi troppu drommiu.
Ma spero che sia solo una mia impressione e mi sbagli alla grande.
Sinceramente, sono vent’anni che, con una parafrasi o l’altra, si allude alla “cultura fragile”, eufemisticamente parlando, di chi vota Berlusconi. Vito non te ne faccio una colpa, sei in numerosa e qualificata compagnia, ed è per questo che la sinistra continua a prendere ceffoni persino da un quasi ottuagenario strabollito come Berlusconi. Non c’è solo ” la sinistra” che si tappa il naso e vota il candidato proposto dal partito. Dal dopoguerra a questa parte, c’è sempre stata una grande quota di elettori che si tappa il naso e vota qualunque cosa non sia la sinistra, stanco della sua prosopopea, della sua puzza sotto il naso e della sua presunta superiorità morale. Se nelle scorse elezioni, al posto di Cappellacci si fosse candidato Motoretta, avrebbe stravinto in ogni caso. Fidati quando ti dico che chiunque si sia sentito sbeffeggiato, offeso (anche da parafrasi come la tua che ho citato) e deriso dalla sinistra e dai suoi elettori, continuerà a votare Berlusconi o qualunque altra cosa, piuttosto che dare un voto a sinistra. Finchè questo non verrà capito non solo dai leader del partito, ma anche da giornalisti più o meno di sinistra, nonchè da gran parte dello stesso elettorato di sinistra, non cambierà mai nulla.
Con simpatia
Francesco, quello che dici tu è vero, ma ci saranno sempre italiani che votano a destra non perché si sentono derisi dalla sinistra ma più semplicemente perché sono di destra. Magari anche fascistoidi col culto del capo che ha sempre ragione. Sulle inadeguatezze della sinistra italiana con me sfondi porte aperte!
per carità, ci sono fascisti, fascistoidi e pure cretini che votano Berlusconi. Ma il loro voto vale come quello di un laureato in filologia romanza. E, aggiungo sommessamente, magari a sinistra non ci sarà più il culo del capo che ha sempre ragione, ma qualcuno che vota “sulla fiducia” qualunque cosa succeda oserei dire che c’è…
Il culo del Capo è un plus indiscutibile. E serve sempre, anche e magari soprattutto se non ha sempre ragione.
Ci vuole.
E se il migliore dei Capi fosse un Re-fuso?
Lapsus calami. Comunque sono tutti di sinistra col culo degli altri
Francesco, scusa ma credo che tu sbagli, o ti hanno informato male.
La parte in questione è centrale e centrista.
Non per nulla è “a mesu schina”.
Anche se si è di sinistra.
Vito, quello che dici tu è vero, ma ci saranno sempre anche italiani che voterebbero a sinistra non perché si sentano presi per culo (le metafore sono il mio forte 🙂 ) dalla destra, ma più semplicemente perché sono di sinistra. Magari anche comunistoidi come me con il culto dell’eguaglianza e della giustizia sociale. Dico voterebbero, perché di sinistra non vedo nulla, ma magari mi sbaglio. Pertanto voterò di nuovo contro, come succede da moltissimi anni, perché ritengo che oltre che un diritto per il quale sono morte moltissime brave persone, il voto sia un dovere imprescindibile. Ma l’eventuale, improbabile,sconfitta di Cappellacci sarebbe comunque una magrissima consolazione rispetto al desolante panorama offerto dalla sinistra italiana e sarda in particolare 🙂
Stavo per scrivere la medesima cosa; Cappellacci sarà pure pessimo ma non ci penso proprio a dare il mio voto ad una sinistra che millanta la presunta “superiorità culturale e morale”.
Beh, scusa, ma per sentirsi un pochino superiori a che si fa intortare da barzellette vecchissime, e da implicite e paternalistiche prese per i fondelli ci vuole pochissimo.
Poi ho come il sospetto che chi la pensa e dice così non voterebbe a sinistra in nessun caso.
Sbaglio?
vedi che avevo ragione? Più che le barzellette bambe di Berlusconi può la spocchia degli elettori di sinistra. Continuiamo così, facciamoci del male
Queste elezioni sono la fotocopia di quelle del 2009.
Addirittura alle 15 del lunedì Soru veniva dato vincitore di 2 punti epoi ha perso di 10.
Allora Cappellacci vinse perchè le sue liste erano fortissime e infatti sulle liste Soru perse di 20 punti.
Questo tipo di elezioni le vince chi ha le liste piene di acchiappavoti. Da questo punto di vista non c’è partita anche questa volta:
le liste del cdx sono tutte competitive, tutte.
le liste del csx fatto salvo il pd sono tutte deboli, la più forte arriva al 3.
Una cosa sui sondaggi: oramai dovremmo capire che sottostimano sempre, sempre il cdx perchè il voto di preferenza nelle regionali non “esce” nei sondaggi. Larga parte di chi non risponde nei sondaggi è quello stufato di tutti, che all’intervista non risponde ma che dice tra sè e sè “io a uno lo devo dare, lo daro’ a questo che ha degli agganci giusti, che mi può sistemare mio figlio, che mi può fare quel favore, etc.” e questo tipo di politici candidati “carrieristi” e non troppo idealisti sono sempre molti di più nel cdx.
Pronostico Cappellacci vincente con 7-8 punti.
Ultimo sondaggio: 1°Cappellacci,2° Murgia,3° la Barracciu. Ah… oh Vito dimmi che non è cosi.
🙂
A proposito di questo episodio, una riflessione in più.
http://dovevogliamoandare.wordpress.com/2014/02/03/non-pensare-allelefantesardegna-una-campagna-insolita-02/
Io sono d’accordo con il Signor Bozzetti aggiungendo che la mia appartenenza politica è nel centro sinistra. La vittoria del professor Pigliaru sarebbe un miracolo considerando tutto.
Sino a poco tempo fa, le primarie farlocche costituite da 50000 elettori e dall’esito scontato, hanno decretato la vittoria di Francesca Barracciu, che indagata, ha proseguito integgerrima sino a fare il passo indietro. E tutti a ringraziarla per un gesto che a noi elettori doveva essere fatto appena ricevuto l’avviso di garanzia. La stessa Barracciu che in Europa ha brillato più per assenteismo che per altro, si è impegnata a incontrare i suoi elettori nei feudi sicuri dei circoli. Poi, quando la situazione si è fatta critica, considerato il no di certi partiti satellite del centro sinistra, si è tolta dalla competizione. Cosi, hanno incoronato Pigliaru che, pur nelle migliori intenzioni, verrà in caso di vittoria, impallinato dalla stessa compagnia cantante che da anni è interessata alla fetta di potere. In effetti, dalla attuale campagna elettorale, percepisco uno scarso spirito di gruppo. Ognuno si presenta agli elettori insieme a Pigliaru ma sotto sotto gli interessano quei 12000 euro mensili che danzano ogni mese. In certi santini, i candidati si propongono come competenti ed esperti nel mondo del lavoro quando in realtà hanno una semplice laurea triennale e non hanno nemmeno un posto in un Consiglio Comuale di un paese di 1000 abitanti: candidati semplicemente perche’ un senatore ha poggiato la propria mano sulla spalla del suo delfino. Un esercito di candidati che percepisco lavorare solo po’ sa busciacca de issusu. Sento uno scarso spirito di squadra come dire…sono candidato e poi…incluso c’e’ la votazione di Pigliaru. Si..Li vedi nei circoli, negli incontri con gli elettori stringendo mani e raccontando mille favole sul loro impegno per Pigliaru. Chissa’ se in realtà ci credono veramente o il professore rappresenta un ascensore per il Paradiso economico?
“come evitare che la Sardegna venga governata per altri cinque anni da Ugo Cappellacci?”
Bisogna votare Pigliaru.
Soprattutto bisognerebbe uscire dalla logica retrograda che vuole che la sinistra debba essere perfetta. Venivamo da 40 anni di DC e tutti ci aspettavamo che con un governo di centrosinistra sarebbe cambiato tutto. Non è stato così, in primis perché la sinistra ha scoperto quanto sia difficile governare, ha dovuto imparare a governare, ha voluto gestire per governare certi rapporti con la finanza che in un modo o in un altro devono essere gestiti. Non è stato così, non è cambiato niente (o quasi) e tutti a scagliarci contro la sinistra. Ma la sinistra non è morta e mai morirà, chi lo dice, chi parla di sinistra sana e sinistra malata, è la destra o chi non ha capito niente di cosa sia la sinistra o a creduto solamente di essere di sinistra. Gli errori li hanno fatti i singoli e l’errore più grande è il mancato ricambio generazionale che dovrebbe esserci a prescindere, anche se uno governa bene. Ma la perfezione non esiste, in democrazia, e anche la sinistra commette i suoi errori e cresce commettendoli.
Problemi atavici mai risolti, piaghe endemiche, lasciano strascichi e ferite che non si rimarginano nell’arco di una legislatura a limite si acuiscono dopo una legislatura come quella del centrodestra.
Mai nessuno lo farà, ma il candidato più onesto sarebbe quello che dicesse che se riuscissimo a risolvere almeno il 5% dei problemi che abbiamo di fronte sarebbe un grande risultato. Perché certi problemi non si risolvono più o meglio non si tornerà più come un tempo anche perchè un tempo qua non c’è mai stato. Mai la Sardegna nella sua interezza ha conosciuto il benessere. Il benessere vero.
Pigliaru non vende fumo e per questo non sfonda e forse non vincerà. Non vende sogni e su questo forse sbaglia. Ma di sicuro cerca di mettere la Sardegna in un binario che darà i suoi frutti, fra 10, 20 anni quando ci sarà una nuova generazione di Sardi più istruiti.
Migliorare gli standard dell’istruzione, diffusione, qualificazione e accrescimento della conoscenza porteranno innovazione e sviluppo tecnologico in una terra che nel frattempo smetterà di flagellare le imprese non già riducendo le tasse, come promettono i villani, ma snellendo quella macchina di corruzione, sprechi, imbrogli, potere coercitivo che è la burocrazia italiana e sarda.
Sembra poco ma sarebbe una vera rivoluzione. Fatta con la testa, come quella francese e non con l’ignoranza, l’incompetenza e l’avidità come quella fatta da Grillo e i suoi emuli in salsa cabrarese…
Caro Vito…il centrosinistra ha avuto 5 anni di tempo per preparare un programma e una coalizione da presentare alle elezioni del 2014…non doveva aspettare gli ultimi 15 giorni.
Oh vito laghi deu bollu su chiasteddu in cemson lì. Si arribbanda gli arabbi ci cravvanta unu stadiu stravvanau. E poi questi ambientallisti dovverano candu ci fiara s’aliga napoletana che arrivava a cagliari. Aiò no seghisi su culu e votiamo a franco cappellacci chi assumancu Sa Benza e le sigarette le paghiamo poco!
No, Franco, non si dice cemson lì ma cempion lì. Sennò non si capisce nulla come con l’Lcs. Il resto è perfetto. Un abbraccio, f.
https://www.facebook.com/renato.soru?fref=ts
Dopo Michela Murgia, oggi anche le sue candidate Romina Congera (ex assessore in rappresentanza di SEL nella precedente Giunta Regionale ) e Valentina Sanna (ex Presidente dell’assemblea regionale del PD) , mi attaccano sui giornali poiché in alcuni incontri elettorali ho chiarito ai presenti che occorre non disperdere i voti dell’opposizione a Cappellacci. In tali occasioni ho sostenuto che un voto dato alla Murgia risulta come un voto dato a Cappellacci, poiché non servirà a scalzarlo dal Governo della Sardegna ma anzi contribuisce al suo tentativo di rimanere al potere per i prossimi cinque anni.
Non voglio rispondere sullo stesso livello personale. Sarebbe fin troppo facile ma anche inutile. Preferisco chiarire agli amici e amiche, a quanti mi hanno sostenuto nel passato, il mio punto di vista.
In cinque anni di malgoverno, Cappellacci ha impoverito la Sardegna , ha interrotto qualsiasi processo di crescita e di modernizzazione, ha portato la Sardegna in un vicolo cieco in cui è impossibile intravvedere un progetto di futuro.
Con Cappellacci la Sardegna ha perso centomila posti di lavoro , ha registrato la crescita della povertà a livelli insopportabili, ha rinunciato, nei confronti del governo Berlusconi, ai diritti già conquistati con la vertenza sulle entrate, causando la perdita di oltre tre miliardi di euro che si sarebbero potuti utilizzare in politiche per la creazione di lavoro e di contrasto alla povertà.
Con Cappellacci la Sardegna ha perso il diritto alla continuità territoriale verso le città italiane (escluse le sole Roma e Milano), non è stata capace di governare la privatizzazione della Tirrenia e quindi realizzare l’allargamento del diritto alla continuità territoriale anche alle rotte marine, sprecando invece quasi trenta milioni di euro tra finanziamento della flotta sarda e sanzioni dell’Unione Europea.
Con Cappellacci, in pochi anni l’Isola ha riconquistato il triste primato della dispersione scolastica (arrivata al 27%) e il crollo dei parametri Ocse Pisa che valutano la qualità dell’apprendimento dei nostri ragazzi. In questi anni sono stati cancellati i finanziamenti alle autonomie scolastiche, i programmi per il tempo prolungato e per il rafforzamento delle competenze di base. E’ stato cancellato il programma Sardinia speaks English. Non sono state spese le risorse europee per la scuola digitale. In questi anni la Regione ha abbandonato a sé stessa la scuola sarda, rinunciando a un ruolo attivo nel dimensionamento scolastico, nella pianificazione della rete territoriale, nel miglioramento o semplice mantenimento dell’ edilizia scolastica. In questi cinque anni Cappellacci e la sua giunta hanno pienamente mostrato con i fatti di non avere una visione di futuro per la Sardegna fondata sulla conoscenza, sull’istruzione, sull’investimento nell’intelligenza dei nostri giovani.
Con Cappellacci la sanità sarda, senza garantire alcun miglioramento dei servizi, è passata da un disavanzo annuo di 60 milioni di euro (dati della corte dei conti per il 2008) a un disavanzo per il 2013 ormai vicino ai 500 milioni di euro. La Giunta Regionale cerca di nascondere il disastro prevedendo in anticipo per il bilancio della sanità ingenti risorse in aggiunta a quanto previsto dal Fondo Sanitario Nazionale e calcolato in base alle “quote capitarie” stabilite per le tutte le regioni italiane. Le norme nazionali per il rientro del disavanzo della sanità prevedono il commissariamento delle regioni con un disavanzo superiore al 5% del fondo previsto. In Sardegna il disavanzo per il 2012 è stato pari a 390 milioni su 2750 milioni previsti , pari quindi al 14,4% (dati allegati alla finanziaria regionale per il 2014 recentemente approvata) e nel 2015 ha superato il 15% dell’importo previsto dal FSN. La sanità della Sardegna non viene commissariata dal Governo per il nostro status di Autonomia Speciale ma ha superato il limite di ben tre volte ed è urgente che i responsabili di questo disastro vengano sostituiti dagli elettori.
Con Cappellacci per la prima volta nella nostra storia siamo riusciti a perdere centinaia di milioni di euro di risorse europee, disimpegnate per il ritardo nella spesa. Altri duecento milioni di euro circa sono stati salvati poiché fintamente impegnati nella Sfirs in fondi a sostegno del credito alle imprese ma solo minimamente utilizzati.
Con Cappellacci la Sardegna ha interrotto le politiche di messa in sicurezza del territorio, di tutela dell’ambiente e del paesaggio della Sardegna. Anzi, con il nuovo Piano Paesaggistico Regionale recentemente approvato ma impugnato dal Governo, prevede di riportare in tutti i piani di lottizzazione precedentemente cancellati, circa 35 milioni di nuovi metri cubi che cancelleranno definitivamente la bellezza delle coste sarde. Con il nuovo PPR si prevede la possibilità per chiunque di edificare in campagna, anche avendo a disposizione un solo ettaro. Si tratta di una politica disastrosa che sottrae la campagna alla sua naturale vocazione di produzione di cibo, attraverso il lavoro . Una politica miope in un pianeta che ha visto nel secolo scorso la popolazione mondiale passare da poco più di un miliardo a circa sette miliardi, che rende evidente la necessità – ribadita in tutte le occasioni anche dall’Unione Europea – di interrompere il consumo di suolo agricolo e anzi proteggerlo al fine di garantire cibo per la vita e qualità ambientale.
Mi fermo qui. Per questi e per altri motivi credo che per tutti i noi l’obiettivo irrinunciabile sia interrompere l’esperienza di Cappellacci e della destra al governo della Regione. La Sardegna non merita e non sopporterebbe altri cinque di malgoverno come quelli appena trascorsi. Sarebbe veramente colpevole attardarci ancora nella demagogia invece che iniziare subito a riadeguare i nostri progetti e i nostri comportamenti, ritardare ancora nell’agguantare le opportunità che -pur in mezzo a molte difficoltà e alla necessità di molto impegno- i grandi cambiamenti in atto dell’innovazione tecnologica, del digitale e della globalizzazione ci offrono.
Tuttavia, il centrosinistra vince le elezioni se mantiene l’impegno, se non si divide.
Dividersi, rinunciando a migliorare le cose dall’interno, non è mai stata una buona risposta. Ancor più oggi. Dividersi può assecondare le aspettative di qualcuno ma raramente costruisce in maniera stabile, dividendosi e rimanendo soli si può andare più veloci ma solo uniti si può arrivare lontano.
A pochi giorni dal voto credo sia giusto confrontarsi con la realtà. Ci sono solo due possibilità in campo: la vittoria di Cappellacci e della destra o la vittoria di Pigliaru e del centrosinistra.
Io sto con Pigliaru . Sto con la sua idea di Sardegna che è stata ed è anche la mia. Sto con la sola possibilità di realizzarla.
A pochi giorni dal voto, e con la necessità di una motivazione immediata per chiedere il sostegno a Francesco Pigliaru, a quanti mi hanno sostenuto in passato e oggi per diversi motivi sono tentati dal voto alla Murgia, ho richiamato e continuo a richiamare la necessità del solo voto effettivamente utile a scongiurare il proseguo dell’esperienza Cappellacci, poiché altrimenti “la Sardegna continuerà a piangere” direbbe un noto pubblicitario.
Avendo a disposizione più tempo, ho già avuto modo di dire in maniera estesa, e continuerò a farlo, perché il progetto di Michela Murgia non mi ha convinto e non convince.
Abbiamo superato le ideologie ma non i valori. Per questo non mi convince chi va dicendo che destra e sinistra siano la stessa cosa.
Credo nel protagonismo di ciascuno ma altrettanto nell’umiltà e nella capacità di stare insieme agli altri, di non dividere, di stare insieme al percorso di chi è venuto prima e di chi verrà dopo di noi. Per questo, quando è toccato a me, insieme a quanti mi hanno sostenuto con Progetto Sardegna, ho portato il mio contributo nel centro sinistra.
Non mi ha mai convinto l’indipendentismo, rimango convinto che sia l’ora di abbattere confini e non di tracciarne di nuovi.
Trovo le affermazioni di Michela Murgia sul PPR pericolosamente vicine a quelle spesso fatte da Cappellacci: l’idea che tutto debba essere demandato ai singoli territori, rinunciando all’idea di una visione e di una responsabilità unitaria, non solo sarda ma anche italiana ed europea. In questi anni i il PPR e le coste della Sardegna sono state salvate dalla promessa di cementificazione di Cappellacci grazie alla responsabilità condivisa con lo Stato, prevista dal Codice Urbani. Trovo definitivamente superata l’idea quasi tribale che i valori naturali e paesaggistici appartengano unicamente alla comunità locale più vicina e che questa ne possa disporre aldilà di una visione e di interessi più generali.
Trovo profondamente sbagliata la lettura che Michela Murgia da del periodo della Rinascita e delle politiche di industrializzazione della Sardegna. Sbagliata per il passato e nella valutazione dell’opportunità per il futuro.
Trovo il suo programma in tema di trasporti, di sanità, di semplificazione dell’amministrazione regionale, estremamente generico e vago. Pieno di molti buoni principi ma del tutto assente di dati di contesto, di consapevolezza del lavoro già svolto in precedenza, e soprattutto di proposte concrete.
Ho molto rispetto dell’impegno politico, quando viene portato avanti con passione e mettendo al centro gli interessi generali. Michela Murgia ha fatto in questi mesi un grande lavoro di animazione politica in giro per la Sardegna e di questo Le va dato atto. Con idee anche molto diverse dalle mie, con le quali mi piacerebbe confrontarmi in futuro. Tuttavia credo che anche il mio impegno di questi anni meriti almeno altrettanto rispetto. Anche quando esercito la mia responsabilità ricordando che fra dieci giorni il vero confronto sarà tra Cappellacci e Pigliaru, e sottolineo agli elettori di centro sinistra e a quanti mi hanno sostenuto nel passato che un voto dato alla Murgia è comunque un voto sottratto alla responsabilità di mandare a casa Cappellacci.
E immoi chi mi ‘das nau
Ma questo signore (Renato Soru) ci fa o ci è?
Pare che, dopo l’oramai ribattezzato “Ugo Merda”, sia stato il consigliere regionale più assenteista.
Nel periodo in cui era presidente non ha versato tasse per sette milioni di euro ed è rinviato a giudizio per evasione fiscale (con processo a maggio).
Ha litigato con mezzo partito, sopratutto con quelli che più l’avevano aiutato.
Ha anche il coraggio di citare “Progetto Sardegna”, demolita, da egli medesimo in qualità di proprietario, per maturare la sua carta di ingresso nel PD (primo grande errore strategico del nostro eroe).
Insomma … basta, per piacere!!!
Sarà anche basta per piacere ma, se vince Hugo, si tratta di una sciagura di proporzioni bibliche dalla quale non ci riprenderemo per generazioni intere.
La situazione mi ricorda tanto il Piemonte e la campagna elettorale di Cota.
Altri 5 anni di Hugo no.
Por favor!!!!
Non vorrei essere scortese, ma penso che la “sciagura di proporzioni bibliche” sia già iniziata e forse, dato che il Soru2 è stato abbattuto dal così detto “fuoco amico”, le colpe di allora le possiamo attribuire, oggi, a quelli che ci dovrebbero salvare dal Hugo2.
No te parece asì, hermano???
e quindi?
… e quindi voto Michela Murgia, come molti amici del csx.
L’avevi già deciso, a prescindere da qualsiasi ragionamento sulle cause e sopratutto sugli effetti. Che Soru sia stato o meno assenteista me ne importa poco o punto. Dice cose fondate? Secondo me si, fondatissime. Il voto di testimonianza è inutile se concorre a determinare la vittoria del mio avversario. Ti stanno bene altri cinque anni di Cappellacci? Buon pro. Saluti
io sono sempre più convinto nel votare Pigliaru. Al di la della inadeguatezza di questo csx. Di un PD che si consuma attraverso lotte interne, di Sel, il mio partito che ha fallito nel progetto di ricostruzione di una sinistra moderna. Sipras in Grecia l’ha fatto. il prof ha un programma , articolato in pochi punti che in una legislatura si può realizzare Considero, invece, quello della Murgia evanescentePrendi per esempio la sanità, è possibile che in un settore stimato nel 55% delle risorse regionali non si dica praticamente niente. Comunque continuo a credere che con la Murgia e con le forze che la sostengono si deve ragionare e discutere. Andrea Marras.
Secondo me io ho fatte le medie con te a Nuoro
Che piacere, avevo anch’io qualche dubbio che tu fossi “quel” Andrea Marras, La mia email è paolobozzetti@tiscali.it. Dammi notizie lì, se ti fa piacere.
Proprio su Soru, non prescindo da alcun ragionamento, anche perchè non solo l’ho votato per due volte, ma ricordo ancora le quasi quotidiane discussioni con il mio giornalaio, dove, per almeno tre anni, ho preso le sue difese.
Caro It, io ho sempre pagato le tasse e conosco il senso sociale di questo atto, sempre gravoso, quando si tratta di versare soldi che hai dovuto lottare per guadagnare.
Tu sai bene che Soru non è stato solo un assenteista, ma, sopratutto un evasore fiscale (proprio quando svolgeva il suo ruolo come Presidente), una persona che parlava del bene comune e, nel mentre, lucrava quattrini con i soliti sistemi utilizzati dagli speculatori (DortorJekill&MrHyde).
Quindi potrà dire tutte le cose sagge di questo mondo, ma se le riservi per i suoi amici.
Per me, e tanti altri, come persona pubblica e politica, vale meno che zero, ed è, oggi, un grosso elemento di danno per tutto il csx.
Ugo non mi piace, ma non sono certo colpevole se esprimo il mio voto per la Murgia.
Le colpe stanno, ben evidenti, nella coalizione capitanata dal PD.
Del resto è lo stesso Renzi ad affermare che “per avere voti, vanno conquistati gli elettori …”.
Caro Vito, io se fossi in Pigliaru farei questa dichiarazione: “la legge elettorale regionale limita ll principio democratico dell’ equa opportunità politica (è una legge del cazzo) Invito tutti gli elettori che vogliono dare il voto alla mia persona di darlo a Michela Murgia e di votare le liste secondo la giusta logica della competizione politica. Chi vince sarà il Presidente dei sardi e io non voglio esserlo con appena il 30% dei voti”. Io dico che il vero vincitore sarebbe Pigliaru, colui che la storia ricorderebbe per aver sconfitto il berlusconismo in Sardegna. Poche pive Vito Kelledda non prenderà meno del 20% e Pigliaru non andrà oltre il 30.
ben venga EINAUDI se questo dovesse determinare le sorti delle elezioni e decretare la sconfitta delle destre E DELLE SINISTRE
ecco, quando sento critiche alla murgia sulla visibilità offertagli dai media nazionali la pensa esattamente come te vito.
Pd? Fi? ma di cosa stiamo parlando? ancora ribadisco Partito Democratico (60% degli appartenenti) e Forza Italia, fanno parte della lobby delle 3M, in una regione come la Sardegna che ha dovuto subire per decenni la bacchettata straniera. BASTA, l’ho detto e lo confermo ancora una volta, non verro’ a votare nessuno di questi 5 buffoni, visto che vivo all’estero, non spendero’ un centesimo di euro per questa farsa, chiunqu vinca sara’ comunque, o in parte, la stessa identica cosa, Le 3M non sono morte…
P.S. per i piu’ pignoli : buffone colui che:
1 Giullare di corte, chi cerca di far ridere, divertire gli altri: essere il b. della compagnia
2 fig. Persona poco seria, non affidabile
Vito istimadu, avendolo scritto io quel post che vedo sta girando abbastanza, ti ringrazio per la visibilità che gli dai!!
Speriamo che il messaggi passi e venga capito velocemente anche da chi si limita a comunicare e sostenere il livello “nazionale” di Michela Murgia Presidente, e trascura il livello locale della campagna elettorale, con l’indispensabile sostegno capillare ai singoli candidati che sono gli unici a poter far superare la soglia-capestro (e vergogna) del 10%.
Scrivi che ti auguri un risultato utile per SP, e io credo alla tua sincerità. Mi auguro che la stessa consapevolezza del rischio assurdo che stiamo correndo la comprendano anche tanti Sardi che, a parole, sono stufi di Cappellaru e Pigliaracci.
Roberto Spano-Orroli
Ero tentato, pur non intendendo votare per Sardegna Possibile, rilanciare il tuo post su FB sino a che non ho letto “Capellaru e Pigliaracci” che trovo offensivo, ingiusto e profondamente inesatto
Anche io sono per il voto utile. Votiamo tutti Michela Murgia invece che Pigliaru e di sicuro non vince Cappellacci. Il PD sta rubando i voti alla sinistra sana di quest’isola.
concordo
mi associo
Stiamo vedendo in questi giorni in Parlamento quale deriva siano in grado di prendere movimenti estemporanei nati sì per raccogliere la delusione di una gran fetta di elettorato ma che poi esplodono di fronte alla grandiosità di talune difficoltà chiamate realtà. Stima per la Murgia, ma affrontare i problemi della Sardegna non è scrivere romanzi e se lei finora glissa di fronte alle domande di economia potrebbe arrivare un giorno in cui il bilancio non potrà non chiuderlo ed allora non sarà come scrivere di streghe e magia (con tutto rispetto)…. La Sardegna non può più permettersi di sbagliare.
PS Comunque se già parli di sinistra sana, non sai cos’è la sinistra anzi ne sei molto distante
Vito, è vero: il fatto che Pigliaru in così poco tempo e nonostante i danni provocati dalla gestione del “caso Barracciu” sia in corsa, incollato a C. (che è in campagna elettorale da mesi) è un buon segno. I rumors all’interno del centro destra dicono che i sostenitori di Ugo non sono per niente tranquilli, nonostante l’entusiasmo di facciata.
Forse anche alcuni grillini stanno riflettendo, anche se continuano a dire – ma sempre meno convinti – che Cappellacci e Pigliaru pari sono … chissà che le ultime uscite del loro guru non possano essere decisive, ne basteranno pochi.
Chi vince vince per pochi voti, ma per la prima volta dall’inizio della campagna elettorale … forse sono un pochino ottimista.
Allo stato degli atti la sconfitta di Cappellacci è la priorità assoluta. Tutti noi di Centrosinistra avremo voluto partecipare a tutt’altra campagna elettorale con più slancio ed entusiasmo ed un programma elettorale più meditato e definito. A questa situazione purtroppo ci ha costretto lo stato maggiore regionale del PD, ma, almeno a vedere i sondaggi , Pigliaru, senza stravolgimenti stilistici , sta navigando con la sua “forza tranquilla”, risalendo di bolina, dimostrando di potercela fare . Purtroppo mancano meno di due settimane al voto, i dati rilevati sulle intenzioni di voto sono evidenti, i meccanismi del sistema elettorale sono chairi, l’unica alternativa per un elettore indeciso di simpatie Progressiste/Sovraniste resta solo quella di scegliere se continuare a farsi seghe mentali o meno.
Attendiamo l’arrivo determinante di Renzi nella speranza del sorpasso finale.
Vito, bisogna darti atto di una cosa: non sarai un fulmine di guerra dal punto di vista dell’analisi politica, ma riesci a esprimere abbastanza spesso le inquietudini del cosiddetto “uomo della strada”. Che è molto pratico, per l’appunto, anche se non frequenta il latino del “primum vivere…”
Il problema è chiarissimo: meglio altri cinque anni di Cappellacci o meglio qualunque altra cosa?
Essendo io stesso uomo della strada, rispondo così: non vedo grosse differenze tra quello che mi propone Cappellacci e ciò che mi aspetto dal PD sardo.
Lo so che pare una cretinata, ma è davvero ciò che mi viene da pensare esaminando freddamente ciò che tuttora combina il partito. La spartizione feroce delle piccole rendite di sottogoverno, la stessa attenzione al mattone nelle piccole amministrazioni cittadine, la realizzazione di opere pubbliche più che altro inutili se non per compiacere gli amici. Legalo al casino delle primarie e al pensiero che in tanti non riusciamo ad eliminare dalla testa: che Francesca Barracciu sia stata cacciata via da una logica che non ha nulla a che fare con l’esigenza di esprimere pulizia dentro il Partito!
Cosa resta?
Quello che dici tu: sempre meglio “questo” PD a cinque lunghi anni di un Cappellacci-bis?
Anche se Pigliaru è una brava persona e posso agevolmente credere che si sia preso questa brutta gatta da pelare con spirito di servizio, personalmente rispondo no: un partito così, una coalizione così, non la voto.
Sono stufo di votare in regime di urgenza, così come non ho creduto neppure per un attimo all’”urgenza” di un governo come quello Monti. La stessa “urgenza” che ha fregato Tsipras alle elezioni greche.
Pigliaru esprime la stessa politica che esprime Cappellacci, così come non vedo una sostanziale differenza tra Renzi e la destra moderata. La scelta non è tra Qatar sì (Cappellacci) e Qatar no (Pigliaru). La scelta, per me, sarebbe tra una Sardegna di pochi ricchi e tanti altri (sia Cappellacci che Pigliaru) e una migliore ridistribuzione della ricchezza (che nessuno esprime, non in Sardegna né a livello nazionale).
Michela Murgia? Ma per favore! Riesce nell’impresa quasi impossibile di presentare un programma talmente campato per aria da non poter essere preso in considerazione neppure in campagna elettorale. Una che propone l’Agenzia Sarda delle Entrate non merita neppure attenzione: aria fritta (male) e basta. Peggio, molto peggio del PD!
Ho l’impressione che saremo in tanti ad evitare di andare al voto.
In ogni caso, comunque finisca, avremo un governo regionale debolissimo. Purtroppo. Con la prospettiva di una replica in peggio del governo nazionale.
per niente d’accordo nel merito, ma è la mia opinione. Solo una cosa però non capisco: alla fine ti sta bene che decidano gli altri ?
Per me mai, io voto, vinco o perdo, ma voto io !
@giancarlo
Non avertene a male, ma il tuo commento è più di stile calcistico. Cosa vuol dire che “vinci o perdi”? Se ci fosse una formazione politica che esprimesse una politica che senti tua allora potresti dirlo: voti e poi vinci o perdi, nel senso che vince o perde la “tua” politica. Ma se la politica che esprimono tutti è talmente distante dalle idee che hai (come capita a me) voti comunque per far vincere un altro. Se voti! Non c’è differenza.
Ho ben detto che duole affermare come non veda prospettive differenti dall’avere Capellacci o PIgliaru al governo. Idea personalissima, certo, ma pensandola così non vedo come potrei “vincere” anche andando a votare per uno dei due.
Gli altri, del resto, sono anche peggio (alcuni al limite del ridicolo)!
Il vero tema di Giancarlo, a mio parere, non e’ tanto il vincere o il perdere, quanto l’espressione del voto come diritto / dovere. Che tu vada a votare o meno, qualcuno salira’ sullo scranno piu’ alto. Per molti, il voto e’ lo spartiacque tra la totale delega al prossimo e una seppur minima incedenza. Tra la partecipazione alla discussione politica e i murrungi da tzilleri.
@Carlo Sciolla
No. Tu potrai anche avere l’impressione di “partecipare”, ma quella del diritto/dovere è una solenne menata. Tu vedrai anche una differenza tra Renzi e Berlusconi, visto che stiamo parlando di questo, ma io no. Per nulla. E non mi appassiona prendere le parti di uno dei due. Esprimono una visione del mondo che mi è estranea. In più i loro rappresentanti locali hanno già dato, male, l’idea di cosa possono fare. Mi basta.
E preferisco i murrungi da tzilleri, nei quali mi riconosco poco, ma potrei sbagliarmi, alle seghe mentali di chi si illude di “partecipare alla discussione politica” votando Lai piuttosto che Cappellacci.
Ultima novità, le dichiarazioni di Letta Nipote che magnifica l’interesse del Qatar per il San Raffaele di Olbia. Una bella occasione per la Sardegna, dice lui. Questo sarebbe il PD e ciò che il PD immagina per il futuro della Sardegna. A qualcuno piace. A me no.
Perfetto, ero stato troppo sintetico, sottoscrivo Carlo. La delega in bianco non la considero un’opzione: non scegliere è una scelta, la scelta di far scegliere altri , a me non sta bene.
Ritengo anch’io che la prospettiva reale sia quella di avere una Sardegna ingovernabile chiunque vinca.
Hugo non dimentica mai la sua musa ispiratrice e, in perfetta simbiosi con Nonno Bassotto, Zio Papyrone e Cesare Augusto, ha pensato bene di confezionare anche lui il Porcellum sardo (su proceddeddu insomma), contando sul fatto che le forze in gioco fossero solo due.
D’altra parte il canovaccio non poteva essere differente: in quel periodo la sconfitta era praticamente certa, non poteva pronosticare i guai del PD e allora non rimaneva altro che confezionare una Legge che limitasse i danni e, male andando, portasse al pareggio.
Questo disegno è diventato verosimile con la non partecipazione dei Grillini ma rimane l’incognita di Michela Murgia e personalmente non sono del tutto convinto, anche se l’Unione Sarda lo sta scientificamente ignorando, neanche che il caso di Mauro Pili sia perfettamente uguale quello di Albertini nelle Regionali Lombarde e pertanto del tutto marginale (non ce lo vedo il buon Mauro mogio mogio come lo stanno presentando).
A questo punto insomma rimangono 3 concorrenti per il podio.
I giochi sembrano ormai fatti ma io voglio sparare che, fra i tre contendenti, quello che si aggiudichi la MEDAGLIA (della faccia) DI BRONZO sia Cappellacci.
Utopia che il buon Franco arrivi terzo?
Chi lo sa.
PS
Stranamente l’Unione non ha più censurato i post che dimostrano in maniera inequivocabile che Hugo ha incassato con regolarità disarmante, anche dopo la questione Barracciu, il rimborso chilometrico di 0,35 Euro/Kilometro, con punte di 5000 euro nel mese di Agosto (c’entreranno le ferie?).
Una cosa del genere, fino a qualche giorno fa, sarebbe stata da ritenere al limite dell’impossibile.
Viene spontanea una domanda.
Non è che sono a conoscenza di qualche sviluppo?
Dalla sconfitta di Soru nel 2009 (che, se non ricordo male, si dimise, abbandonando, tra l’altro, la gestione del G8 in mano ai delinquenti), sono passati cinque anni di governo Cappellacci e siamo arrivati a queste elezioni con un assetto dove abbiamo:
– un candidato-incognita;
– l’assenza di un meditato programma che, tra l’altro, regoli i rapporti dentro la coalizione;
– liste zeppe di candidati impresentabili;
– un partito governato (si fà per dire) da una pletora di ipocriti maneggioni, incoerenti per principio.
Quando leggo dell’ormai famoso reality, mi sento preso per i fondelli (non da Cappellacci, bada bene) ma da chi, con fior di stipendi, non ha fatto opposizione, denunciando il caso quando è stata fatta la delibera.
Vincerà Cappellacci, probabilmente.
Lo si sapeva da quasi due anni che la candidatura della Murgia poteva aiutare il verificarsi di questo scenario.
Sappiamo bene che il PD non solo non ha corretto la rotta, ma ha rispolverato anche la Sindrome di Tafazzi per peggiorare le cose e presentarsi allo sfascio.
Con Pigliaru e la sua coalizione, qualora vincessero, non si farà molta strada e le diverse “anime” (parola troppo nobile per il contesto a cui è riferita) inizieranno a litigare immediatamente, spianando la strada ai tecnocrati e agli uomini della Finanza e del Capitale (non è solo Cappellacci che risponde ai telecomandi).
Gli emiri vogliono cementificare la Gallura?
Se ci interessa veramente, potremo scendere per strada e sperare che l’opposizione faccia il suo mestiere.
Le armi democratiche sono tante, basta volerle utilizzare.
La mia priorità è quindi chiara: bisogna rimodulare il centrosinistra e l’area progressista, per avere un futuro.
Ed ecco lo stato che viene pubblicato su fb in questi minuti da diversi militanti di Sardegna Possibile:
Appello a tutti i Sardi che vogliono votare Michela Murgia Presidente: prima di tutto GRATZIAS MEDA!!!! ma secondo: NON BASTA solo il voto in testa a Michela MURGIA Presidente, bisogna fare anche campagna capillare di sostegno ai singoli candidati perchè il rischio concretissimo è che le liste non raggiungano la soglia-capestro del 10%(!!!) e nonostante l’incredibile risultato NON ENTREREBBE NESSUNO!!!