Cittadini, è il vice presidente dell’Anpi provinciale di Cagliari che vi parla!
Domenica 24 novembre saremo nelle piazze d’Italia per la giornata nazionale del tesseramento 2014 che sarà nel segno del 70° anniversario dell’inizio della Resistenza al nazi-fascismo.
I banchetti dell’Anpi (che vuole sempre dire Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) saranno allestiti dalle ore 9.30 alle ore 13 a Cagliari in piazza del Carmine, a Monserrato ai Giardinetti di via del Redentore e a Senorbì in piazza Sant’Antonio.
Mercoledì 27 alle ore 17 presso la Cgil (1° piano) in viale Monastir avrà luogo invece l’assemblea annuale della Sezione Anpi di Cagliari (gli iscritti vecchi e nuovi sono ovviamente invitati a partecipare).
La giornata di avvio del tesseramento sarà anche l’occasione per ribadire la nostra ferma contrarietà alle modifiche all’articolo 138 della Costituzione oggi all’esame del Parlamento. Si tratterebbe di un grave vulnus allo spirito della Carta e dei Padri Costituenti attraverso l’introduzione di una procedura illegittima per accorciare i tempi di approvazione che eluderebbe la maggioranza qualificata richiesta attualmente per apportare modifiche, come spiega in questo appello il nostro presidente nazionale, Carlo Smuraglia.
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Si avvicina la scadenza del “periodo di riflessione” previsto dalla Costituzione per la sequenza delle votazioni in materia costituzionale. Il 10-11 dicembre scadranno i tre mesi dalla precedente votazione e la Camera dovrà procedere all’ultimo atto, il voto sulle modifiche all’art. 138, di cui più volte ho cercato di spiegare il contenuto. Bisogna impiegare questo lasso di tempo per cercare di far capire a tutti che l’art. 138 non è una norma qualsiasi, ma è quella che detta le regole del gioco ed è, per questo, inserita tra le “garanzie costituzionali”.
Insomma, bisogna chiedere a gran voce che la Camera non voti questo disegno di legge costituzionale, così dannoso e pericoloso.
In questo senso si è pronunciato anche il Comitato direttivo di “Salviamo la Costituzione”, in una recente riunione che, su questo punto, è stata assolutamente unanime. Per quanto ci riguarda direttamente, come ANPI, abbiamo tante iniziative già in campo, sulla Costituzione, in tutto il Paese.
Abbiamo l’occasione del 24 novembre, la “giornata del tesseramento” – in oltre 160 piazze d’Italia – che abbiamo deciso di dedicare alla Costituzione e nella quale avremo modo di avvicinare, spero, molti cittadini e cittadine. Abbiamo manifestato l’intento di tenere un presidio davanti alla Camera; e lo faremo, spero, con una larga partecipazione e con l’adesione di tutte le Associazioni impegnate nella difesa della Costituzione.
Insomma, facciamoci sentire e difendiamola, questa Costituzione, da questo nuovo attacco. Sappiamo che è una battaglia difficile, perché il Governo ha legato la sua stessa sopravvivenza alla questione delle riforme costituzionali; anche se non abbiamo mancato di notare alcune crepe che si vanno formando anche nella maggioranza.
Ma non esiste battaglia impossibile; e l’ANPI è erede e successore a titolo universale, come ha scritto in una bella sentenza il Tribunale militare di Verona, di coloro che combatterono per la libertà, sapendo che si trattava di una impresa al limite dell’impossibile, se non altro per la sproporzione tra le forze in campo.
Rifacciamoci a quegli esempi e impegniamoci, davvero tutti, per impedire un’operazione che riteniamo negativa per l’interesse della collettività.
Il che non ci impedirà, poi, di insistere perché si facciano, con le procedure ordinarie previste dalla Costituzione, quelle poche riforme che sono ormai mature e che non intaccano né i princìpi generali della Costituzione, né la coerenza interna del sistema strutturale definito dal legislatore costituente, vale a dire dell’ossatura dello Stato (Parlamento, Governo, Organi di garanzia).
Carlo Smuraglia
Presidente nazionale Anpi
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Finché sono cittadino italiano, preferisco avere questa Costituzione (con tutti i suoi limiti) che non averla.
eja siguramente , semus nois ca si dopemus difendere de custu istadu . chena istima.
Vito perchè difendere una Costituzione che proclama che la Repubblica Italiana è una e indivisibile negandoci il Diritto all’autodeterminazione?
E cosa dovrebbe scrivere che la repubblica è una e indivisibile, ma se arriva il padano, il sardo che vogliono l’indipendenza lo stato unitario non esiste più?
Solo la mattina?
Allora, od Vice Presidente, conservamene una.