Più che un autogol, la copertina di Left dedicata a Michela Murgia sa di beffa: l’Unità non sarà anche di proprietà del Pd ma a quell’area politica fa riferimento e dunque non si capisce perché un giornale venduto in allegato con il quotidiano “fondato da Antonio Gramsci” debba sostenere con forza una candidata alternativa al centrosinistra. Ho detto “sostenere” e non “parlare di”: sono due cose profondamente diverse. E Left ha deciso di sostenere la Murgia: misteri della sinistra italiana.
In realtà cos’è successo lo si capisce benissimo ed è il risultato dell’incrociarsi di due inadeguatezze: quella del giornalismo nazionale quando si occupa di questioni sarde e quella della sinistra isolana.
Oggi su Facebook, Michela Murgia ringrazia il direttore di Left Maurizio Torrealta anche perché le augura nientemeno “di farcela!”. “Per me è un viatico graditissimo”, dice la scrittrice, “ma per lui è una dimostrazione eclatante di autonomia di pensiero e parola”. In realtà, è proprio l’editoriale scritto dal direttore a dimostrare che Torrealta dell’originalità del progetto della Murgia non ha capito quasi niente, visto che trasforma l’indipendentismo della candidata in una sorta di variante del progressismo rappresentato dal centrosinistra italiano. La Murgia commenta incredula (“Colpo di mano all’Unità!”), ringrazia e porta a casa.
Ho scritto e collaborato a lungo per i giornali italiani della sinistra (il manifesto, l’Unità, Diario della Settimana, l’Espresso) e so cosa frulla nella testa dei capiservizio romani o milanesi: una notizia dalla Sardegna passa solo se c’è un personaggio che la veicola, altrimenti no. A metà anni Novanta c’era Nichi Grauso, poi fu la volta di Renato Soru. Qualunque cosa facessero e dicessero i due signori, era una notizia. Ma le notizie vere quelle raramente passavano, e solo quando dall’altra parte del telefono c’era un interlocutore curioso e non allineato (qualcuno l’ho trovato e ancora lo ricordo con gratitudine).
Ora la vincitrice del premio Campiello Michela Murgia, personaggio nazionale ben introdotto negli ambienti editoriali che contano, usufruisce dello stesso trattamento: niente di più, niente di meno. Della Sardegna in sé e dei suoi problemi non interessa a nessuno. Se la Murgia non fosse stato un personaggio nazionale nessuno si sarebbe interessato alle sue idee, tantomeno all’indipendentismo.
E state tranquilli che difficilmente Left (che questa settimana ha dedicato copertina, editoriale e otto pagine alla scrittrice-politica di Cabras!) fra sei mesi tornerà sull’argomento Murgia, per spiegarci magari i motivi per cui la candidata indipendentista non ha vinto le elezioni o neppure è entrata in Consiglio regionale… La sinistra, anche quella giornalistica, tende sempre a non fare i conti con la realtà. Esattamente come accadde con Soru, prima innalzato dall’opinione pubblica nazionale (ma ve li ricordate i titoli inverosimili su “l’Obama di Sanluri”?), poi abbandonato a se stesso. Dei motivi del fallimento di Soru nessuno a livello nazionale nella stampa progressista ha mai scritto una riga. Nessuno.
E che Left applichi alla Murgia il “trattamento Soru” appare evidente dall’intervista alla scrittrice, nella quale sembra di risentire le parole dell’allora candidato presidente: molte suggestioni, qualche intuizione, nessun programma vero, nessuna idea politica reale. Come se i problemi della Sardegna fossero ancora di narrazione e di autorappresentazione, come se la Sardegna avesse bisogno di un presidente psicanalista e non di un politico vero, consapevole della complessità della situazione e capace di aggredire immediatamente i problemi concreti che abbiamo.
Ma Left ha scritto della Murgia anche per un altro motivo: perché la sinistra sarda (che è persino peggiore di quella romana di cui Left è una delle voci più autorevoli) non esercita più nella società isolana alcuna egemonia culturale. La sinistra sarda non esprime più idee e valori forti capaci di tracciare un percorso nuovo e originale. La sinistra sarda è solo la brutta copia di quella nazionale (il che è tutto dire), al punto tale che perfino l’inconsistenza programmatica e l’approccio psicanalitico della Murgia ai problemi dell’isola sembrano qualcosa di straordinariamente concreto.
Se io fossi un dirigente del Pd sardo, oltre che incazzarmi malamente con l’Unità, non sottovaluterei questo fragoroso campanello d’allarme rappresentato dalla scelta di Left di appoggiare la candidata indipendentista. Perché è il segno di una inadeguatezza culturale che alla fine si trasformerà in clamorosa debolezza elettorale.
Se il centrosinistra sardo non riallaccia i rapporti con le forze vive della cultura isolana, se non si apre veramente ad una critica costruttiva, se non inizia ad elaborare idee forti e non la smette di intendere la politica come un insieme di accordi di potere, è inesorabilmente destinato ad una disfatta. E non sarà colpa né di Left né di Michela Murgia.
***
Cari amici, con questo post il blog si prende qualche giorno di vacanza. Buon Ferragosto a tutti.
Un piccolo inciso a questo post, nonostante questi annunci Michela murgia continua fino ad oggi ad utilizzare la sua Fan Page come megafono della sua campagna elettorale. Ormai in questa pagina , destinata ai suoi lettori e simpatizzanti, non si parla piu’ delle sue attività da scrittrice, dei suoi incontri, di libri ; ma si fa la Cronistoria delle prodezze pre elettorali. Una caduta di stile insomma dopo i suoi annunci di non voler utilizzare per correttezza la sua Fan Page a scopi elettorali, non ha proprio resistito.
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Biolchini stai rosicando.
Il PD sardo venduto alla Saras.
?
Quel tipo di stampa che sponsorizza la candidatura della Murgia non si caratterizza certo per l’analisi seria, l’inchiesta, l’approfondimento, ma appartiene al filone dell’intrattenimento, magari, anzi sicuramente intelligente, ma sempre quello è; ma la scelta a favore della Murgia mi sembra abbastanza coerente con l’area intellettuale che rapresenta; d’altronde il candore einaudiano dei volumetti della Murgia non richiama forse visivamente le librerie dei films di Nanni Moretti, guida estetica ed etica della Contro-Sinistra ufficiale ? Tra quei volumetti bianchi tutti ben allineati negli scaffali, adesso vicino a Yehoshua,Levi,Roth,Rigoni-Stern e Don De Lillo si troverà sicuramente un posticino anche per s’Accabadora.
Son d’accordo con Biolchini che di analisi superficiali e sommarie sulla Sardegna ne abbiamo le scatole piene e purtroppo quando si fa intrattenimento e non informazione la scorciatoia del luogo comune è sempre dietro l’angolo;ciò non toglie che per chi si riconosce nei valori della Sinistra, la scelta per la Murgia è allo stato l’unica alternativa a queste primarie superblindate di apparato.
L’accordo di puro potere Soru-Barracciu ha messo il suggello definitivo alla partita nonostante sino a qualche mese fa le rispettive tifoserie se ne dicessero di tutti i colori.
Si facciano pure le loro Primarie di apparato, col cazzo che vado a votarli !
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Bene, divertente la divisione che inizia per invidia (un vizio capitale) con un’uscita aggressiva e saccente (in italiano) del nuovo duo Sedda-Maninchedda, a loro volta derivati da varie diaspore, nei confronti di Murgia la quale si trova quattro o cinque movimenti indipendentisti che la osteggiano con astio. Pochi e divisi. Poi dicono che non è vero e che Carlo Quinto non lo ha mai detto che siamo pochi, matti e divisi. Lo ha detto, lo ha detto. Emergono inoltre molte sfumature razziste, tipo sardi ariani e gli altri portatori di cromosomi impuri. La superiorità sarda. Il quid sardo.Tutto il repertorio, da padroni a casa nostra, a Eleonora d’Arborea che ha segnato al storia del mondo, da bella come la Sardegna non ce n’è al non richiesto “non siamo inferiori a nessuno”.Tutto pronto per implodere come d’abitudine per ritrovarsi in due e pure in discordia. E trascorrere l’esistenza in rimpianti: “Te l’avevo detto, Paolo” “Se avessimo fatto come avevo detto io, Franziscu” “Ma io l’avevo detto a come si chiama” “Però lo dovevi prevedere, ti avevo avvertito”. E poi tutti con Cumpostu a ripetere frasi di difficile decifrazione. Non si parte neppure.
Vedi, Vito, il problema è che la sinistra sarda gli intellettuali e l’Università li hanno STIRATI, asfaltati, occupati e ormai in Sardegna non esiste più niente. Alla ricerca si è sostituito il ripasso, da tanti anni, e alla scrittura di saggi per riviste serie, il rapportino per l’Assessore. Purtroppo i giornalisti hanno legittimato questa distruzione, e hanno evitato di verificare quali fossero i titoli scientifici di tanti tromboni.
Ita bolit nai ca “la sinistra sarda gli intellettuali e l’Università li hanno STIRATI”? Pròpiu de manera sintàtica, seu domandendi. Boliast nai, cumenti mi parit, Alissandru, ca “la sinistra sarda ha stirato gli intellettuali e l’Università”?
Chi boliast nai custu, seu di acòrdiu cun tui po una parti, ma a pagu a ghetai totu is curpas a sa manca sarda e a fai passai s’Universidadi cumenti vìtima. S’Universidadi no est vìtima, ca s’Universidadi eja ca est morta, ma s’Universidadi no dd’at bocia sa manca, s’Universidadi dd’ant bocia su prus de is professoris suus e totu, no is polìticus.
In Casteddu eus connotu sa pròpiu facurtadi (Scèntzias Polìticas) e scis beni su disinteressu sotziali, sa poboresa curturali, sa pagu seriedadi, su tzerachìmini e atras prellas aici de su prus de is professoris. E totu custu ita est, curpa de sa manca sarda? Po mei no, po mei est curpa personali de cussus professoris. Po si fai arriri, ma iat a tocai a prangi, una professora caddajona una borta a letzioni ita nau: “Parliamo di tutto ma non di politica!”. Cumenti chi in d-una Facurtadi de Matemàtica unu professori naressit: “Parliamo di tutto ma non di equazioni!”. Po no nai de is atras facurtadis chi mi nant ca funt peus puru.
Questa idea che i partiti devono raccogliere l’intellettualità l’ho sentita in giro qualche tempo fa. Ah giusto, però allora usavano il termine “intelligencija”, di cui comunque offri una traduzione accettabile.
Caro Alessandro, il punto e’: come l’intellettualita’ partecipa a definire un progetto politico e ad attuarlo? Penso che molta della crisi della sinistra attuale discenda da quanto accaduto negli anni di Soru, in cui (secondo me) si è visto il meglio e il peggio di questo rapporto. Servirebbe una riflessione sul tema “Soru e gli intellettuali”, per capire cosa ha funzionato e cosa no. E da li ripartire.
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Ancora con Maninchedda? E chi si fida? Chi?
E bi torras anonimo; no est importante como chie si candidat; maninchedda at giai nadu chi isse non si candidat a cussizzeri ma sustenet unu progettu. Custu como toccat de faghere si si cherent binchere sas eletziones: proare a unire( creo deo puru chi sa faina siat meda mala a peleare) unu partidu sardu chi tenzat sa possibilidade de ‘inchere. Si nono ana amministrare sa regione sos chi l’ana amministrada male finas a oie, sos romanos-sardignolos. Naro solu chi est unu dovere pro sos sardos in custu momentu a bi tentare, a bi proare, ca est possibile.
Si calant in campu divisos pro cantu galanos, simpaticos e capatzos sunu traballende pro una curcuriga manna pro sa sardigna.
Staremo a vedere se subito dopo ferragosto si inizierà a sollecitare la formazione di un polo sardo in grado di vincere queste elezioni regionali, a partire da un accordo maninchedda-michela murgia e chiunque altro indipendentista o sardofono vicino a questo progetto. Altrimenti la vittoria certa sarà del pcipd romano sardignolo.
I vari separatismi, indipendentismi, sovranismi, autonomismi sono già esplosi come una granata. E non hanno neppure iniziato. Grandiosi, non tradiscono mai. Tutti dicono ogni cinque anni che questa è la volta buona, un’occasione irripetibile e poi si fanno guerre talmente spietate che muoiono tutti per qualche scheggia di granata amica.
Caro signor Biolchini, si può sapere cos’ha contro la signora Murgia? Da qualche mese non faccio altro che leggere sul suo blog articoli su articoli riguardanti la Murgia. Mi sembrava di aver capito, da ciò che ho potuto leggere nel suo blog, che lei è “indipendentista”, sbaglio? Se ho capito male, mi corregga. Infatti mi pare di aver capito che lei appoggia certi seponenti di un certo indipendentismo, giusto? Però ho capito che ti sta più a cuore una politica italiana, quella del PD e della sinistra in genere, che con la Sardegna ha poco a che fare, perlomeno con il bene della Sardegna (così come la destra, ovvio). Ma se tanto mi da tanto, a lei non interessa che in Sardegna vinca un partito indipendentista, ma che vinca un partito indipendentista legato al PD, e quindi ai vari cialtroni e ladri di quel partito.
Ho capito una cosa di voi elettori di sinistra, a voi basta che vinca il PD, e siete a posto, del benessere della Sardegna non vi frega niente.
Ve la prendete con la Murgia perchè avete paura che vinca, e vincerà se proporrà qualcosa di buono. Dopo tutto l’alternativa cos’è? Votare il PDl o il PD-L per dirla alla Grillo.
Ben venga la candidatura della Murgia, sono sicuro che farà qualcosa di buono. Finalmente una di sinistra che dice di non voler avere a che fare con la finta sinistra nazionale.
Si sta confondendo.
Indipendentismo con sovranismo.
Lo so che sembra una supercazzola ma questo è il concetto.
Sovranismo è una specie di “padroni a casa nostra” da applicare seguendo semplicemente le norme vigenti finora malrispettate.
Se le sembra più semplice di può accostare alla posizione del M5s nei confronti della politica europea che la Troika impone all’Italia.
Quindi anche una forma di autotutela da opporre a regole inique fatte altrove.
Con l’indipendentismo non c’entra molto.
Alla Murgia infatti contesta una posizione indipendentista “sotto mentite spoglie”.
Posizione malcompresa anche – evidentemente – dal giornale in questione.
Ps: Maurizio Torrealta è uno stimatissimo giornalista ex Rai News 24….candidato alle ultime politiche con Ingroia. Questo x completezza dell’informazione.
La cosa assolutamente meravigliosa è che tutto questo bailamme attorno a Michela Murgia, una che non ha assolutamente alcuna possibilità di vincere (neanche se con un colpo di palazzo diventasse candidata unica del centrosinistra, perché a quel punto le astensioni e i voti di protesta al M5S fioccherebbero) ma può far perdere il centrosinistra alla fine creerà maggiore curiosità intorno alle sue opere, maggiori vendite. A tutto vantaggio di Einaudi, casa editrice del gruppo Berlusconi. In un colpo solo il pregiudicato di Arcore farebbe più soldi e magari avrebbe una chance di conservare la Sardegna al suo commercialista. Quei masochisti della Repubblica e dell’Unità non si sono posti il dilemma?
…tanto rumore per nulla, Vito.
L’Unità vende sì e no 6 mila copie a livello nazionale, Left non ha molti lettori quindi.
I giornali e i giornalisti non spostano più i voti come accadeva in passato (se accadeva, ma non ci sono certezze).
La cosa grave è che i giornalisti non lo hanno ancora capito, pensano che i lettori, quando li hanno, siano persone alle quali “indicare la via”, perchè ritengono non sappiano ragionare con la propria testa. Secondo errore. O meglio, illusione. Infatti nessuno riconosce più al giornalismo un ruolo tanto nobile. Chi sono i giornalisti per dire agli altri cosa e come la devono pensare ?
Ormai i giornalisti scrivono solo perchè altri giornalisti e politici intendano…non per il lettore di turno, il quale comunque ragiona con la propria testa e di quello che scrive Left, Repubblica, Corsera o Unione se ne frega altamente.
Ma questo il giornalismo italiano e sardo non lo capisce e la crisi del settore è la cartina di tornasole di questa miopia.
I lettori rimpiangono i Montanelli e i Biagi : l’Italia ed il giornalismo di oggi avrebbero davvero bisogno dei loro commenti.
Cordialità.
è molto più di sinistra la Murgia di tutto il centro sinistra italiano e l’unità di oggi non è sicuramente il tipo di giornale che voleva Gramsci
Il commento di Vito, sagace e puntuale come sempre, coglie in pieno la situazione.
La Murgia e’ una ” star” ed ora gli amici continentali le dedicano articoli e prime pagine.
Ma la Sardegna?
Ha bisogno di storie, o cd story telling o invece, di vita vera, quotidiana?
Non so, io la Murgia la vedrei di più portare avanti le battaglie per la nostra isola, continuando a fare il suo vero mestiere, la scrittrice appunto, e dando una mano, magari raccogliendo o devolvendo parte dei proventi dei suoi libri, a start up di imprese locali.
La Sardegna vuole volti nuovi, diversi, ma in tanti, e sopratutto noi del Terzo settore, ahimè al momento non ci riconosciamo in nessuno di loro.
Non ci sentiamo rappresentati da nessuna delle persone a dx ed a sin.che hanno fino ad ora esplicitato la loro discesa in campo.
E ancor di meno: dai politici di professione ( non vedo perché dovremmo continuare a far loro la fiducia, fino ad ora mal riposta), oppure a giovani che non si sa se stiano giocando ad interpretare un ruolo, una leadership per un patto tra colleghi di studi.
Non è un gioco; qua’ parliamo della vita dei sardi, delle famiglie, dei bambini, degli anziani.
Posso capire che la vetrina mediatica faccia “gola”, ma se non c’è’ la sostanza, diventa un boomerang.
Se non arriverà, cioè non scenderà in campo Finalmente qualcuno del nostro mondo, vi assicuro che a malincuore, perché il voto è un diritto, questa volta non lo eserciteremo.
P.s. C’era una bella candidatura in attesa, con caratteristiche simili, ma le logiche asfittiche partitiche la stanno “soffocando” per i soliti giochi di poltrone. Se non la recuperate al più presto, ce la siamo persa… E sappiamo che la stanno “corteggiando” altri, probabilmente i veri vincitori delle prossime regionali che fino ad ora non si sono espressi.
Buon ferragosto a tutti, e grazie a Biolchini per permetterci un dialogo costruttivo sul suo blog.
Forse ho capito di chi si parla!
🙂
Davvero una persona valida dal punto di vista umano e professionale, di cui si parla in via ufficiosa da quasi due mesi.
Si, si, sarebbe un’ottima scelta, completamente diversa, in positivo, da tutti quelli fino ad ora candidatisi.
Bisogna vedere, pero’ se confermerà il suo appoggio alla compagine dei “ribelli” perché è una persona che si metterebbe in gioco sul serio, ma con proposte concrete, programma valido e squadra, e non per ” colmare” vuoti.
Speriamo di essere ancora in tempo a convincerla, altrimenti…povero centrosinistra…
Parli forse di E.C?
No! Di un’altra persona!
Donna
Laica!
😉
Scrivimi almeno le iniziali…dai…
Indizi ulteriori: lavora nel sociale in Sardegna; si interessa anche di tutela ambientale, progettazione europea e sociale!
Fa anche altro, avendo un Cv molto ricco di esperienze professionali e di vita; ti ho indicato solo alcuni ambiti.
Gli indizi, ti consentiranno di indovinare!!
😉
Guardate che in tutto questo guazzabuglio che sono queste pseduoprimarie, rientrano anche altre cose che stanno passando sottotraccia. Il primo è la corsa alla Segreteria Regionale, la seconda il posto per Soru alle Europee, la terza il terzo mandato x i consiglieri alla seconda legislatura, il quarto la testa di Lai, Castangia e Marcialis. Il giochino è complesso ma allo stesso modo semplice: le Regionali si perdono ( il PD ha i sondaggi dove si dice che si perde, lo sanno tutti, con una percentuale del meno 30%), rigoverna Cappellacci che vince con il 31% ma con soli 3 consiglieri di maggioranza (è la nuova legge elettorale sarda….bellezza)….ma Ugo dovrá chiedere aiuto proprio al PD, come accade a Letta al Nazionale. Quindi il PD piazza i propri consiglieri, pochi, e governa in ogni caso. Nel frattempo UN Senatore diventa Segretario Regionale e si riconquista il posto da Parlamentare. Nel frattempo i barracciani (un ammasso infirme di gente che fino all’altro giorno si è ammazzata, soriani compresi), fanno saltare come birilli anche Thomas e Yuri e si preparano per far perdere le elezioni comunali a Zedda. Ah, dimenticavo che gli attuali sostenitori della Barracciu, soprattutto quelli che hanno due consiliature, stanno giá puntando al Parlamento. E parlo soprattutto del Compagno Hogan ( quello dello scooter). Amici, i giochi sono fatti, sono stati fatti con il bilancino in questi giorni. W Marina Spinetti che ha avuto il coraggio di dire le cose come sono.
Geppo, salti la variabile 5 stelle. L’esperienza ci insegna che chi ha dato per morto Beppe Grillo anzitempo ha avuto amare sorprese. A frago, tenuto conto del calo fisiologico anche dovuto a un sistema elettorale con preferenze e candidati agguerriti con cui combattere, penso che difficilmente prenderanno meno del 20 per cento, ed è un dato destinato a salire vertiginosamente, se si continua così. Aggiungiamoci che Michela Murgia difficilmente potrebbe vincere ma creerà un bel po’ di dispersione di voti. Tra l’altro i grillini sardi hanno personaggi in crescita anche a livello nazionale come Roberto Cotti, uno il cui impegno politico non nasce certo oggi. Non so se le regole “grilline” permettano che uno si dimetta dal Parlamento per tentarsela alla Regione, ma stiamo in campana. Tra l’altro Cotti potrebbe godere di molte simpatie a sinistra. Non sono affatto un “grillino” ma stiamo in campana.
Si, assolutamente vero. Non ho sottovalutato i CinquecStelle che zitti zitti stanno crescendo e lavorando sodo a livello territoriale: questo centrosinistra rimarrá stritolato tra il 20% dei grillini e il 10% della murgia. Con il 28% forse del centrosinistra e il 31 di Ugo….i conti tornano. Il PD sta sottovalutando CLAMOROSAMENTE i grillini!
Grazie per il chiarimento; così le tessere del puzzle combaciano.
L’imp. È che ne abbiano contezza le persone, per guastargli i piani, perché con la gente esasperata che perde quotidianamente il lavoro, mica si ha voglia di “reggere il moccolo” a questi individui…
Che si rendano pubblici gli “accordi di sottobosco”.
Sto iniziando a rivalutare la reazione dei ribelli, o ” cespugli” di rimandare tutto e non essere della partita. Non so come finirà, ma sicuramente darà fastidio al Pd in fase “inciuco/sarda”.
Non so bene cosa intenda lei, ma se l’unità sostiene Letta che sostiene Berlusconi, perché è questa l’equazione, non vedo cosa ci sia di male che sostenga Michela Murgia. penso che Gramsci sarebbe più inquieto per le larghe intese, che per l’appoggio a kelledda.
Questo PD è invotabile a qualsiasi livello territoriale. In sei mesi i componenti sardi di questo partito potrebbero riuscire a mala pena a chiedere scusa per quanto è successo negli ultimi anni (sempre che abbiano capito cosa è successo). Che si disperdano attraverso le loro correnti. Io a Nuoro c’ero e ho sentito delle belle parole di sinistra. Magari è per questo che Left gli ha dedicato questo spazio, perchè comunque da un dialogo, da delle parole bisogna pur iniziare. Oppure si continua a giocare con il Cencellum, e di voti questo PD ne vedrà sempre meno.
Vito dimentichi che anche Reoubblica, esattamente l’altro sabato ha fatto due pagine d’in bocca al lupo alla Murgia. Prima Repubblica ora L’Unità: scommettiamo che il 16 febbraio il centrosinistra si sveglia con un bel cetriolone di fianco e dentro un incubo? Si sta organizzando una bella e clamorosa debacle.
Repubblica non ha alcun rapporto diretto o indiretto col Pd – ne ha di più il filogrillino “Il fatto quotidiano” presso il cui sito web tengono blog Laura Puppato, Debora Serracchiani e altri esponenti minori del Pd – e può “endorsare” chi vuole (del resto non è di buon auspicio per la Murgia se va come con Scalfari, che di endorsement non ne azzecca mai uno). L’Unità è una questione un po’ diversa: sebbene da tempo lo leggano quattro gatti, pur formalmente ancora appartenente a Renato Soru (che non vede l’ora di disfarsene, avendo già da tempo affidato la vendita a un advisor) è ancora organo più o meno ufficiale del Pd, o meglio di una precisa area del Pd, quella bersaniana. Qui non si sente odore di una diversa sinistra, casomai di una ben precisa faida interna al Pd sardo tracimante a livello nazionale, che verte ancora una volta sulle scelte di Soru e dei “soriani delusi”. Ognuno faccia due più due. Appare chiaro comunque che con un Pd ridotto in queste condizioni chiunque vinca le primarie dovrà infischiarsene del partito e di tutto il suo apparato e fare come Ignazio Marino a Roma: impronta civica, attenzione ai movimenti, la gente al primo posto. Molti sottovalutano Francesca Barracciu e magari pensano non ne abbia la capacità, io invece credo che la compagna Barracciu riserverà amare sorprese a quelli, specie di tendenze radical-chic, che confondono ciò che vogliono vedere con le reali aspirazioni del popolo di sinistra. Cosa ha di meno di Debora Serracchiani?
Il maldestro endorsement di “Left” a s’Accabadora è in realtà l’evidente risultato di una faida interna al Pd, derivata dal fatto che la riformatasi alleanza Soru-Barracciu, con altri appoggi trasversali è riuscita a mettere in ponte la fallimentare segreteria di Silvio Lai-Franco Marras, e al contempo a frustrare le aspirazioni dei “civatiani” che speravano di cavalcare Soru per perseguire le proprie personali ambizioni. Confrontare per un verso l’intervista resa ieri all’Unione Sarda da Francesca Barracciu in cui non manca una frecciata pesante proprio a Silvio Lai (oltre che a Massimo Zedda, ma il sindaco di Cagliari sembra un po’ essere la vera palla avvelenata di questa campagna elettorale, la tendenza è prendere le distanze salvo qualche cieco tifoso minoritario nel Pd e di questo passo anche in Sel), per altro verso le esternazioni via FB di Marina Spinetti, legata a Giovanni Maria Bellu in quanto presidentessa dell’Associazione Asibiri, che nella posizione ambigua di ancora non dimissionaria dal PD per prima ha “endorsato” la Murgia (esternazioni, a quanto pare pesantucce nei confronti di un anonimo dirigente che qualcuno ha asserito essere proprio Renato Soru, puntualmente riprese da SardiniaPost). Smuove poco, perché ormai l’Unità (e a maggior ragione Left), dopo il disastro editoriale provocato dalla gestione della superpagata Concita De Gregorio con annesso Bellu vicedirettore, è un giornale semiclandestino che serve più che altro a far fare ogni tanto qualche comparsata televisiva (controproducente per sé e per il PD) al direttore Claudio Sardo, o per pubblicare qualche articolo di intellettuali con scarso uditorio che ormai verrebbe rifiutato anche da Casteddu Online. Però serve parecchio a far incendiare gli animi, a rendere l’idea di una spaccatura nel PD che, a parte i “civatiani” e un gruppo di “soriani” intransigenti, alcuni dei quali ora vedono Soru quasi come il male assoluto dopo averlo considerato per anni una specie di semidio, nessuno ha il coraggio e la lealtà di affrontare a viso aperto negli organismi competenti. Si preferisce come sempre lavorare nell’ombra e nei corridoi, magari preparare scherzetti nel segreto dell’urna, a tutto vantaggio del centrodestra secondo logica tafazziana. Un gruppo dirigente che si sarebbe dovuto squagliare come neve al sole da tempo continua, come peraltro a livello nazionale, a compromettere presente e futuro del Pd con le sue oblique manovre finalizzate unicamente a conservare il potere, col contorno dei soliti comportamenti poco seri di chi, per la radicalità delle proprie scelte, sarebbe stato più coerente a cambiare partito da tempo. Se va avanti così voto 5 stelle …
Si puó dare torto a quello che hai scritto?
Bene Vito, la tua analisi è perfetta; a parte la conclusione; perchè queste forze vive della cultura sarda devono allacciare per forza i rapporti col csx/pd. E se queste forze ci sono si può sapere quali sono? E non potrebbe essere meglio adoperarsi perchè queste forze si uniscano in una proposta nuova e sarda per le regionali? Ovviamente dopo un buon ferragosto per te e per tutti.
L’intellettualità è sparsa per definizione e sta ai partiti riunirla, innanzitutto quella che si è sempre riconosciuta nel Pd e che ora potrebbe essere giustamente tentata da altre opzioni. Non è l’intellettualità sarda che si deve fare partito per essere credibile, ma i partiti della sinistra sarda che devono saper raccogliere e ascoltare questo mondo.
Non giochiamo con le parole Vito; questo mondo di forze vive della sardegna deve avere uno sbocco naturale in un partito della/per la sardegna unito non nel csx/pd romano e antisardo per eccellenza.
E chi lo esclude? Ma pensi che sia una cosa semplice unire queste forze senza che ci siano fughe in avanti o irrigidimenti senza senso? Sono d’accordo con te, sarebbe lo sbocco finale di un processo che purtroppo stenta anche a partire.
Oh Vico e no fezzasta s’abettiosu ! Ma Itta bolisi? Michela Murgia o la Barracciu? O un sovranista delle mie palle? Dezziri’ … Non è’ chi pigasta po’ culu tottusu e poi non dici chi appoggi o a chi la appoggi….ajo e fai una dichiarazione di voto !!
Pietro, alle elezioni mancano sei mesi. Detto questo, al momento né le alleanze né i programmi di nessun schieramento o candidato sono definiti. Nessuna dichiarazione di voto è possibile ma una dichiarazione di intenti sì: e la sto scrivendo da tempo!
Minca Vito, e a Paoletto Maninchedda che copertina gli daranno? Quella di TeleTutto?
lol