(Nell’immagine, una rappresentante del Moviementu legge all’assessore regionale allo Spettacolo Sergio Milia il documento stilato dal gruppo, nel corso della manifestazione tenutasi stamattina a Cagliari davanti all’assessorato. Milia ha assicurato che le ragioni esposte dai manifestanti saranno tenute in considerazione dalla giunta e ha dato appuntamento al mese di settembre per un confronto più specifico sui temi dell’industria cinematografica in Sardegna).
Che il cinema sia un’industria è di certo scontato per americani e indiani che della settima arte hanno fatto nel loro paese una delle fonti più rilevanti del PIL. Ma senza andare oltre oceano, anche nel vecchio continente c’è chi ha saputo sfruttare le potenzialità economiche dell’audiovisivo. La Germania per esempio, che con una rete di scambi fra grande e piccolo schermo, home video e internet, negli ultimi vent’anni ha fatto crescere il settore in maniera esponenziale. O l’Irlanda – ne parliamo sempre come un’isola felice a cui ci piacerebbe somigliare – che in questo comparto dà lavoro a diverse migliaia di persone.
Persone che, va detto, non sono solo i cosiddetti “cineasti” – registi, montatori, sceneggiatori ecc. – ma sono anche elettricisti e carpentieri, autisti e parrucchieri, macchinisti, fonici, attori, musicisti, produttori, informatici, assistenti vari. E anche commercianti di ferramenta e di tessuti nonché albergatori e ristoratori. Questi ultimi traggono vantaggio dal comparto sia offrendo servizi a chi lavora nel cinema e si sposta in loco per le riprese, sia ai turisti che si avvicinano a quei luoghi che hanno visto sullo schermo e che vogliono conoscere di persona (questo fenomeno, come noto, si chiama “cineturismo” ed è piuttosto diffuso nel mondo ma non da noi. In Sardegna ne ha beneficiato, in forme ante litteram, Orgosolo, dopo che il film di De Seta lo ha fatto conoscere da una prospettiva diversa da quella che emergeva dai verbali della pubblica sicurezza). Insomma, un indotto non di poco conto per quelle realtà che hanno vocazione turistica.
A guardar bene anche in Italia qualcuno ha saputo sfruttare bene le potenzialità economiche del comparto audiovisivo. Roma e Milano, in primo luogo, ma anche realtà decentrate, come per esempio la Puglia, che da qualche anno ha investito nel settore ottenendo risultati in un rapporto di uno a sei (per ogni euro di danaro pubblico investito nel territorio ne sono entrati uno, ma siccome parte del danaro investito arriva da finanziamenti comunitari il costo per i pugliesi è di circa 1/10 del fatturato complessivo).
Per noi che viviamo in una terra dove i danari pubblici si investono in progetti in perdita da decenni questa è pura fantascienza. Ma tant’è… Ricordo che una quindicina di anni fa Salvatore Mereu in un’intervista mi diceva che andare a parlare di cinema in Regione era come fare un viaggio indietro nel tempo all’epoca di Giolitti: sembrava che tutto fosse fermo ai fratelli Lumière.
Le cose ultimamente sono un po’ cambiate, il funzionario a cui ti rivolgi sa di cosa stai parlando e c’è pure una legge secondo cui il cinema è fondamentale occasione di sviluppo anche economico del territorio (la legge c’è, ma la sua applicazione langue). È la sensibilità dei politici che è rimasta di stampo “giolittiano”: il cinema non è un’industria, al limite uno specchietto per le allodole. E infatti si possono spendere 200.000 euro per una sola serata a Porto Cervo dedicata a Rodolfo Valentino e una cifra simile per il funzionamento annuale della Film Commission (ossia una di quelle agenzie esistenti in tutto il mondo che gestiscono i rapporti con l’industria cinematografica portandola a spendere in un determinato territorio – per esempio quella struttura che nella solita Irlanda, nel distretto del Galway, simile per dimensioni alla Sardegna, genera un fatturato di circa 70 milioni di euro).
Strategia di politica culturale o semplice, banale, ricorrente mancanza di strategia?
Qualche giorno fa, su invito del regista Marco Antonio Pani, si sono incontrati a Sassari, in occasione del Sardinia Film Festival, una cinquantina di professionisti che lavorano nel cinema e negli audiovisivi fra la Sardegna e il resto del mondo. I presenti erano là in rappresentanza di una ben più nutrita comunità che negli ultimi vent’anni ha creduto nel cinema come occasione di lavoro. Ci si è stancati di vedere i pochi soldi a disposizione nelle casse regionali sperperati in progetti bizzarri e dagli esiti scontati e si pretende che il comparto venga considerato per le sue potenzialità reali come occasione di sviluppo.
L’evento dedicato a Rodolfo Valentino allora diventa emblematico del modo astruso e fuori da ogni ragionevolezza di programmare la spesa pubblica: da un lato 200.000 euro per una sola serata in Costa Smeralda, dall’altro 200.000 euro per la struttura che dovrebbe attrarre in Sardegna gli investimenti delle produzioni cinematografiche, promuovere l’immagine della Sardegna oltre i confini dell’isola, valorizzare le risorse professionali e tecniche esistenti, promuovere e sostenere il cinema sardo in Italia e all’estero, formare nuove maestranze qualificate da impiegare nelle produzioni, dotarsi del personale, dei servizi e dei mezzi tecnici necessari per il proprio funzionamento.
Un’offesa al buon senso e una superficialità nel non riconoscere il cinema come un settore che è vitale per chi ci lavora ma che potrebbe rappresentare, come già avviene in altre regioni italiane ed europee, uno degli assi portanti (innovativi e sostenibili) per lo sviluppo economico futuro della nostra isola.
L’incontro di Sassari ha prodotto un documento sottoscritto dalla stragrande maggioranza degli esponenti del mondo del cinema in Sardegna. Registi, maestranze, tecnici, studiosi, attori, produttori, scrittori, filmmaker tutti uniti – una cosa del genere non si era mai vista – per chiedere che possa esserci un’industria del cinema e dell’audiovisivo in Sardegna. Mera utopia? Le cose devono cambiare, e con il pessimismo della ragione e l’ottimismo della volontà si può andare avanti.
Antioco Floris
Docente di linguaggi del cinema e della televisione, direttore del CELCAM, Università di Cagliari
***
Sassari, 28-29 giugno 2013
Mentre in Costa Smeralda si organizza il “fondamentale” premio cinematografico dedicato alla figura del compianto Rodolfo Valentino, sostenuto dalla Regione Sardegna con la cifra di 200.000 euro (per un evento della durata di appena una serata), a Sassari, ospitata dall’ottava edizione del Sardinia Film Festival, si è riunita una nutrita rappresentanza degli oltre cinquecento operatori del settore cinematografico sardo che hanno aderito all’incontro/manifesto “PER UN’INDUSTRIA DEL CINEMA E DELL’AUDIOVISIVO IN SARDEGNA”.
Si tratta, nella fattispecie, di registi, filmmakers, produttori, esperti di marketing cinematografico, macchinisti, elettricisti, location manager, ispettori di produzione, compositori, aiuto e assistenti alla regia, montatori cinematografici, sceneggiatori di fiction e film d’animazione, scenografi, attori, costumisti, rappresentanti di case di produzione, esercenti, operatori di ripresa e direttori della fotografia, delegati dell’associazionismo cinematografico (in rappresentanza degli oltre 100 cineclub e circoli) e della Cineteca Sarda, operatori culturali e critici cinematografici.
Scopo di questo incontro è quello di segnalare il disagio nel quale si muove chi opera in questo importante settore produttivo e insieme industria culturale. Il segno di questa crisi è tutto racchiuso nel rapporto fra le cifre destinate dalla Regione Sardegna alle poche ore dedicate al pur grande attore pugliese, ed il finanziamento complessivo destinato all’intera attività annuale della Fondazione Sardegna Film Commission la quale, col medesimo importo, dovrebbe:
· attrarre in Sardegna gli investimenti delle produzioni cinematografiche;
· promuovere l’immagine della Sardegna oltre i confini dell’isola;
· valorizzare le risorse professionali e tecniche esistenti;
· promuovere e sostenere il cinema sardo in Italia e all’estero;
· formare nuove maestranze qualificate da impiegare nelle produzioni;
· dotarsi del personale, dei servizi e dei mezzi tecnici necessari per il proprio funzionamento.
La realtà attuale della Film Commission è molto differente da quella che dovrebbe essere, data la sua importante e per niente semplice missione, ovvero promuovere la produzione cinematografica in Sardegna creando un circuito economico virtuoso capace di generare lavoro e ricchezza per i territori che accolgono le troupe cinematografiche (alla stregua di un grande cantiere e di un insediamento industriale, le produzioni cinematografiche usufruiscono dei servizi e delle attività commerciali presenti sul territorio dando luogo ad un’importante e diffusa ricaduta economica e offrono nuove opportunità e posti di lavoro agli ormai numerosi operatori sardi del settore).
I dati e le analisi delle ricadute economiche create dalle principali film commission italiane documentano una ricaduta immediata sul territorio fino a 6 euro per ogni euro investito nelle produzioni cinematografiche.
Di fronte a queste semplici considerazioni, la cifra stanziata dalla Regione Sardegna per finanziare la Fondazione Sardegna Film Commission è il segnale di un concreto disinteresse della politica per un settore che è vitale per chi ci lavora e che potrebbe rappresentare, come già avviene in altre regioni italiane uno degli assi portanti (innovativi e sostenibili) per lo sviluppo economico futuro della nostra regione.
Paradossale appare poi il fatto che, a fronte della grande attenzione di critica e di pubblico riscossa ormai da anni (e più che mai in tempi recenti) dalle opere degli autori isolani, la legge sul cinema venga dotata quest’anno di fondi esigui per non dire risibili e completamente inadeguati, soprattutto in voci importanti, dal punto di vista produttivo, come quelle relative allo sviluppo, alla produzione e alla distribuzione di lungometraggi cinematografici, impedendo così, di fatto la realizzazione di qualsiasi nuova iniziativa e la distribuzione efficace dei film già realizzati.
AI termine dei lavori, all’incontro/manifesto “PER UN’INDUSTRIA DEL CINEMA E DELL’AUDIOVISIVO IN SARDEGNA”, sono tutti concordi nel formulare alcune richieste prioritarie ed urgenti:
· Adeguare la dotazione di risorse finanziarie per la Legge Cinema;
· Adeguare la dotazione di risorse finanziarie per il funzionamento della Film Commission;
· Prevedere dotazioni certe per almeno un triennio per permettere di attuare un piano di avviamento e programmare l’attività futura della film commission;
· Velocità, tempi e regole certe nella pubblicazione, nell’istruttoria e nella gestione dei bandi e di quanto ne deriva;
· Risoluzione di tutte le problematiche burocratiche legate al finanziamento dei film e ai rapporti della Regione con gli istituti di credito che devono erogare o garantire i finanziamenti, problematiche che di fatto stanno rendendo difficile, se non impossibile, in alcuni casi, l’inizio della lavorazione di film teoricamente già finanziati dall’attuale legge.
· Trasparenza nelle decisioni. Semplificazione e puntualità nelle comunicazioni con gli utenti della Legge Cinema e della Film Commission;
· Valorizzare il ruolo della Film Commission come strumento tecnico e operativo per l’attuazione della legge sul cinema e dotarla di appositi strumenti finanziari come il Film Fund e l’Hospitality Fund.
Fra i tanti obiettivi dei partecipanti all’incontro “PER UN’INDUSTRIA DEL CINEMA E DELL’AUDIOVISIVO IN SARDEGNA” anche quello di procedere compatti fino ad ottenere, per il lavoro cinematografico in Sardegna, la dignità che merita una vera attività produttiva. Per farlo verrà promossa a breve la realizzazione di brevi video, flash mob, happening, e di pagine dedicate sui social network finalizzate alla sensibilizzazione ed informazione dell’opinione pubblica.
Verrà inoltre creato un sito web degli aderenti al nascente movimento, dal nome provvisorio di “MOVIEMENTU: RETE-CINEMA-SARDEGNA”, che diventerà uno strumento di conoscenza del lavoro cinematografico in Sardegna per i cittadini, ma soprattutto comunità di lavoro per i lavoratori del settore, con la creazione di un database dei professionisti e delle attrezzature disponibili, possibilità di collaborazione e di visibilità per i lavori di tutti.
Con il “Moviementu: rete-cinema-Sardegna”:
Adelaide Vignola – costumista
Adriana Casu – operatrice culturale
Alberta Raccis – operatore culturale, operatore di ripresa, fotografo.
Alberto Diana – studente cinema
Alberto Molinari – operatore steadycam-montatore
Alessandra Demurtas – location manager
Alessandro Concas – filmaker
Alessandro Congiu – grafico, title consultant.
Alessandro Macis – operatore culturale associazione L’Alambicco
Alessandro Murtas – esercente, distributore cinematografico
Alfredo Moreno – esperto in gestione economica cinematografica
Andrea Cannas – filmmaker
Andrea Di Blasio – produttore Ombre Rosse Film Production
Andrea Lotta – montatore
Andrea Pandolfi – laureato in economia e gestione delle industrie culturali
Andrea sardu – art director – video designer, editor
Ângela Patrícia Luís de Oliveira Salvador Bruno – attrice
Angelo Tantaro – presidente del Sardinia Film Festival
Alessandro Pani – attore e videomaker
Antioco Floris – docente di linguaggi del cinema e della televisione, direttore del CELCAM, Università di Cagliari
Antonella Puddu – attrice e actors coach
Antonello Cau – produzione
Antonello Murgia – regista, sceneggiatore, musicista, actor coach
Antonia Iaccarino – sceneggiatrice e scritrice
Antonio Maciocco – regista
Antonio Salis – docente di scuola media ed esperto di tradizioni popolari della Sardegna
Antonio Luvinetti – attore.
Araj Film – produttore
Astrid Meloni – attrice del Centro Sperimentale
Bianca Laura Petretto – regista, giornalista esperta arte contemporanea
Bonifacio Angius – regista
Carla Mereu – ricercatrice universitaria e traduttrice
Carlo Dessí – operatore culturale, direttore del Sardinia Film Festival
Carlo Fenu – (hobos factory) produzione e regia
Chiara Balasini – fondatrice Verona Film Commission, organizzatrice di Festival Internazionali
Chiara Sulis – regista e produzione
Chicco Angius – regia, produzione
Chrystelle Robin – filmaker, aiuto regista, casting e coordinatrice di produzione
Cladinedda Curreli – videomaker – postproduzione
Claudia Aru – operatrice culturale, cantante
Claudio Marceddu – direttore della fotografia e operatore steadicam
Consulta dei Cineclub sardi – soggetto culturale
Corrado Serri – direttore della fotografia
Daniele Atzeni – regista
Daniele Meloni – attore
Desirée Palma – truccatrice e parrucchiera cinematografica
Domenico Montixi – regista e attore.
Elisa Cabula – aspirante produttrice
Elisabetta Pilia – produzione e montaggio
Elisabetta Randaccio – operatore culturale e critico cinematografico
Elisabetta Saiu – videoartista
Elisabetta Soddu – avvocato, produttore
Emanuela Angela Bertocchi – sceneggiatrice e regista
Emanuel Cossu – sceneggiatore
Manuela Cau – ricercatrice di immagini, attrice e videomaker.
Emanuele Contis – musicista, compositore cinematografico
Emanuele Garau – insegnante e cantante folk
Emanuele Iaconi – sceneggiatore e regista
Emanuele Lai – videomaker
Emilio Puggioni – attore
Enrico Costa – montatore
Enrico Ciccu – art Director
Enrico Pau – regista
Enrico Pitzianti – regista
Enzo Favata – compositore, musicista, autore colonne sonore cinematografiche
Erica Angius – truccatrice
Fabio Marceddu – attore e sceneggiatore
Fausto Siddi – attore e insegnante di recitazione
Federico Saba – attore
Felice Montervino – attore
Filippo Denicola – montatore
Filippo Salaris. attore e videomaker
Franca Todde – autrice
Francesca Aledda – attrice
Francesca Lixi – regista, operatrice culturale
Francesca Zanza – produttrice
Francesco Bellu – giornalista e critico cinematografico
Francesco Bussalai – filmmaker, organizzatore del concorso “il Cinema racconta il lavoro”
Francesco Collu – operatore culturale (S.Anna Arresi jazz)
Francesco Origo – attore, regista
Frantziscu “Arrogalla” Medda – musicista
Gabriele Lasio – “scenografo e trapezista al quadrato”
Gabriele Farci – attore
Gabriele Meloni – operatore di ripresa e montatore
Gerolama Sale – trucco e parrucco
Giampaolo Loddo – attore
Gianfranco Cabiddu – regista
Gianfranco Cudrano – attore
Gianfranco Marongiu – montaggio Suono di Presa Diretta, Musicista/Compositore Colonne Sonore
Gianluca Floris – artista
Gianluca Medas – attore
Gianluca Nieddu – filmmaker
Gianna Deidda – attrice e regista.
Gianni Mascia – poeta
Gianni Tetti – sceneggiatore
Gilda Pannuti – storica dell’arte e archivista
Giorgio Marturana – fotografo
Giovanni Columbu – regista
Giovanni Loriga – regista di cinema e teatro, operatore culturale.
Giovanni Marceddu – filmaker
Giovanni Pintus – videomaker
Giovanni Soletta – video/filmmaker-fotografo-montatore
Giuliana Musso – autrice e attrice
Giulio Volontè – giornalista e producer/documentarista
Grazia Dentoni teatrante e filmaker
Grazia Porqueddu – Il Monello Film produzione
Ignazio Chessa – attore e regista
Igort (Igor Tuveri) – scrittore, sceneggiatore, autore di fumetti
Irene Abrescia – ispettore di produzione
Irene Orrú – scenografa
Iris Martín-Peralta – co-direttrice Festival del cinema spagnolo di Cagliari
Isabel sardu – attrice
Ivan Caddeo – videomaker
Jacopo Cullin – attore, regista
Jane Doolan – producer Ireland/Sardegna Mammoth films
Joe Bastardi – filmmaker
Karel società cooperativa – produzione (Cagliari)
Laura Piras – videomaker
Lorenzo Lepori – fumettista da oltre 35 anni, disegnatore Fisietto (Periodico Cagliaritano)
Luca Sgualdini – videomaker e montatore
LucidoSottile – attrici e registe
Magali Leone – fotografa di scena
Manlio Delogu – aiuto operatore cinematografico
Manuela Loddo – attrice
Manuela Pala – organizzazione e produzione cinematografica
Marcello Fois – scrittore e sceneggiatore
Marco Asunis – presidente Federazione Italiana Circoli del Cinema (FICC)
Marco Antonio Pani – regista, sceneggiatore, montatore
Marco Benoni – produzione (Artevideo, Cagliari)
Marco Bullitta – attore
Marco Cavicchioli – attore
Marco Cherchi – musicista e compositore
Marco Gallus – videomaker, montatore
Marco Oppo – filmmaker
Marco Pitzalis – sociologo, docente universitario
Marco Pusceddu – tecnico informatico, loader
Marco Spiga – organizzatore del concorso “Notorius Film Festival”
Margherita Vargiu – aspirante attrice
Maria Barca – giornalista
Maria Loi – attrice
Marilisa Piga – autrice e produttrice di documentari
Marta Anatra – artista e videomaker
Marta Fiori – studentessa comunicazione e cinema
Martina Porcu – filmmaker, montaggio.
Massimiliano Mariotti – montatore
Massimiliano Medda – attore e regista teatrale
Massimo Casula – neo produttore
Massimo Migoni – fotografo, attore
Massimo Spiga – sceneggiatore
Massimo Zanasi – regista, performer e operatore culturale
Matteo Arca – assistente alla regia
Matteo Campulla – operatore di ripresa, montatore e videomaker
Maurizio Bibigula Abis – regia, camera, post-produzione
Maurizio Casu – riprese e montaggio
Mauro Aragoni – regista, montatore e fonico
Micaela Cauterucci – operatore camera, focus puller.
Michela Calledda – operatorice culturale
Michela Murgia – scrittrice
Michela Vargiolu – scenografa (Accademia BBAA di Roma), location manager, storyboard artist
Michele Atzori (Dr.Dreher) – musicista indipendente
Michele Gagliani – tecnico nella comunicazione audiovisiva
Michele Mossa – etnomusicologo, documentarista
Michele Pipia – addetto Stampa
Miguel Borines Fernandez – attore
Miriam Paschini – organizzatrice teatrale
Myriam Mereu – dottoranda in Scienze del linguaggio (tesi sulla lingua del cinema sardo) e appassionata di cinema.
Monica Mameli – insegnante
Monica Dovarch – antropologa visuale, documentarista, operatrice camera fiction
Nadia Usai – segretaria di edizione
Nando Scanu – operatore culturale
Nicola Adamo – attore
Nicola Contini – documentarista
Nootempo – collettivo indipedente
Nunzio Caponio – Attore, regista, sceneggiatore
Paolo Angioni – attore regista
Paolo Carboni – filmmaker
Paolo Fresu – musicista, compositore, operatore culturale
Paolo Sanna Caria Felice Carta – direttore della fotografia
Paolo Zucca – regista
Peter Marcias – regista
Piero Sanna – regista
Pietro Mele – filmaker, artista
Pio Bruno – operatore culturale, Presidente del Cineclub Cagliari
Pier Francesco Loche – attore, musicista, autore
Pietro Rais – scenografo
Pino Corrias – giornalista, scrittore, sceneggiatore
Produzione Maganos srl – Cagliari/Roma
Quilo (Sa razza) – musicista
Randagiu sardu – gruppo musicale
Renato Collu – archivista audiovisivo e organizzatore di eventi culturali
Renato Quinzio – regista, sceneggiatore, operatore culturale
Riccardo de Luca- videomaker
Riccardo Pittau – musicista, compositore
Riziero Monetti – presidente dell’associazione Botti du Shcoggiu, operatore culturale
Roberta Aloisio – videomaker
Roberto Barbieri – documentarista
Roberto Achenza – filmaker
Roberto Costantini – regista, sceneggiatore
Romano Usai – regista, direttore del Puntodivistafilm festival
Rossana Patricelli, assistente alla regia, AOSM
Sabina Silenu – operatrice di cabina cinematografica, archivista, restauratrice pellicole di formato ridotto.
Salvatore Ligotti – filmaker
Salvatore Mereu – regista
Salvatore Sardu – regista
Sandra Mancosu – studentessa in Beni Culturali
Sara Arango – direttore della fotografia
Salvatore Aresu – costumista scenografo
Sebastiano Dessanay – compositore
Silvia Perra – filmaker, studente del Centro Sperimentale di Cinematografia
Simone Contu – regista e ispettore di produzione
Simone Lecca – regista e videomaker
Simone Murru – macchinista cinematografico
Stefania Grilli – costumista
Stefania Medda – operatrice culturale (Spazio Odissea)
Stefania Secci – compositrice cinematografica
Stefano Campus – fonico di presa diretta
Stefano Cau – studente di Regia e Scrittura,
Stefano Enna – sceneggiatore
Stefano Ferrando – fotografo
Stefano Guzzetti – compositore e sound designer
Stefano Nieddu – operatore di ripresa, produzioni video
Stella La Boccetta – segretaria di edizione e aiuto regia
Susy Todde – attrice
Tiziana Medda – operatore culturale
Tommaso Mannoni – regista
Tonino NIeddu – regista e produttore RAI
Tony Lucrezio – capo elettricista
Tore Cubeddu – produttore
Tore Iantorno Asta – regista, direttore della fotografia
Toty Resta – attore
Valentina Corona – laureata in Scienze della Comunicazione
Vinicio Metastasio – elettricista cinematografico
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