Giornalismo / Sardegna

Asparagi, bronzetti e l’unica regola del nostro giornalismo: forte con i deboli, debole con i forti

Una ragazza sarda, assurta agli onori delle cronache qualche tempo fa per aver cercato di passare le selezioni del Grande Fratello, è stata arrestata ieri. Insieme ad una amica rumena, è stata sorpresa mentre raccoglieva asparagi in un campo non recintato vicino ad una strada. I barracelli (la polizia di campagna) hanno chiamato i carabinieri i quali hanno arrestato le due ragazze e restituito la refurtiva al legittimo proprietario: nove casse di asparagi, valore 600 euro. “Cosa stavamo facendo? Volevamo mangiarli e rivenderli” ha detto la ragazza ai militari. Chissà, forse sapeva che, anche se non recintato, quel campo era proprietà privata e dunque quegli asparagi lei li stava rubando. Sta di fatto che la notizia dell’arresto è finita in prima pagina sul più venduto quotidiano sardo, e nelle pagine interne sono state pubblicate le foto segnaletiche delle due ragazze. Per non dire poi della diffusione che la notizia ha avuto sui giornali on line e sui social network. Rubare asparagi in Sardegna è una cosa molto grave.

Nello stesso quotidiano non c’è notizia invece di un’altra importante operazione condotta dai militari: il recupero (avvenuto nell’abitazione cagliaritana della una vedova di un avvocato), di numerosissimi reperti archeologici, dichiarati addirittura di “inestimabile valore”. Della notizia parlano gli altri due quotidiani isolani. Quello sassarese non riporta le generalità della signora ma ci dice dove sta la villa (via Pergolesi), mentre il free press cittadino ci dice le iniziali (P.D.) della ricca vedova. In entrambe le cronache a parlare è l’avvocato della donna che cerca in tutti di ridimensionare l’accaduto.

Stamattina è arrivato nelle redazioni il comunicato stampa sull’operazione condotta dai Carabinieri Tutela patrimonio Culturale. “Si tratta del più ingente sequestro realizzato dal 2001, anno di costituzione del nucleo specializzato dell’Arma”, perché sono stati recuperati “mille reperti archeologici di varie epoche, per un valore complessivo di diciotto milioni di euro”. Reperti per diciotto milioni di euro (pari a circa il valore di 272 mila 727 casse di asparagi), trovati “all’interno di una villa di una famiglia benestante cagliaritana”. Da tempo le autorità sapevano che in quella casa c’era una collezione autorizzata, ma i militari non hanno trovato reperti che erano stati denunciati mentre ne hanno trovato degli altri che non risultavano da nessuna parte. In ogni caso, niente nomi per cortesia.

Morale della favola. In Sardegna se rubi seicento euro di asparagi sei certamente un ladro e finisci sul giornale in prima pagina; se invece ti stuggi illegalmente in casa tua mille reperti archeologici che valgono 18 milioni di euro, il tuo nome manco finisce sui giornali (e magari, se hai delle buone conoscenze, sul giornale non finisce neanche la notizia).

Perché questa è la vera grande regola del giornalismo italiano: forte con i deboli, debole con i forti. Non dimenticatevelo mai, cari giovani che ogni tanto mi chiedete “ma come si fa a diventare giornalisti”?

Post scriptum
Perché tu cosa avresti fatto, come avresti dato le due notizie? Semplice: anche in assenza del nominativo della simpatica vedova, avrei dato il massimo risalto al recupero dei reperti archeologici, mentre avrei ignorato la notizia dell’arresto della povera ragazza sorpresa a rubare asparagi, o l’avrei data senza dire che dietro quel nome si celava la stessa persona che aveva cercato la notorietà al Grande Fratello. Questa logica mi ha guidato negli anni in cui sono stato direttore di Radio Press. E non mi sembra che mai nessuno mi abbia accusato di voler nascondere le notizie.

 

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54 Comments

  1. Supresidenti says:

    Conosco persone che sono state rovinate per esser finiti sul giornale per pochi grammi di fumo. Se certe cose le vedi da ragazzino, alla fine riesci a non dimenticarle.

  2. Pingback: On the news | Villa Nuraghe in Sardinia

  3. Gli asparagi erano di proprietà e dunque andavano salvaguardati, ed è giusto che sia così, anche se il fatto non mi sembra degno di grande nota giornalistica, mentre i reperti archeologici evidente non appartengono a nessuno vista la cura, la protezione, valorizzazione, ecc ecc dei sardi. Considerati senza nessun valore che non sia puramente venale vengono svenduti ad abbienti sardi e non convinti anche di opera meritoria. Ci racconteranno adesso chi gli ha clandestinamente sottratti al sito di appartenenza, alla possibilità di studio e di un godimento cosciente, o si avvarranno della facoltà di non rispondere?

  4. Emiliano Di Nolfo says:

    Ciao Vito, qualche giorno fa sulla pagina della cronaca di Alghero della Nuova Sardegna comparivano due notizie: due zingarelle avevano derubato una turista del portafoglio con venti euro dentro, per poi essere prontamente fermate grazie all’aiuto dei passanti; due ignoti malviventi (presumibilmente non zingari…) avevano fatto irruzione, passamontagna in testa e pistole in pugno, in una tabaccheria poco prima dell’orario di chiusura, derubando la terrorizzata tabaccaia del contenuto della cassa, più di mille euro se non ricordo male. Prova a indovinare quale delle due notizie ha avuto più risalto(pezzo con foto, diversi moduli in più, richiamo in prima eccetera).

  5. Clamoroso a Is Arenas! L’Unione Sarda pubblica il nome della signora denunciata e perfino la foto della villa museo. Trattasi di Di Martino Patrizia, 43 anni, residente in via Monteverdi (a Genneruxi dunque, l’onore di San Benedetto è salvo). Nulla si sa invece dell’altro (o altra) denunciato, né si conosce il nome di chi ha messo su questa straordinaria collezione di reperti archeologici. Onore e gloria all’Unione Sarda dunque! Ma Di Martino chi? Di Martino Di Martino? Parente di…?

    • Cristian Caddeo says:

      Sarà che ieri, sul sito dell’ugnone, sicuramente per colpa tua, tutti i commenti all’articolo (in cui non apparivano i nomi) riprendevano le tue perplessità? 🙂

  6. Vorrei spezzare una lancia a favore del grande formato.
    Una svista può capitare a chiunque. E’ però perdonabile, se affiancata ad inchieste e rubriche coinvolgenti, frutti di lavoro periglioso ed industrioso, come questa:
    http://www.unionesarda.it/fotogallery/fotogallery/2013/06/03/star_e_bellezze_viste_da_dietro-18-317294.html
    Solo un appunto: il titolo della rubrica coinvolgente pare un poco ridondante; io avrei preferito un criptico “Kooly Noody”.
    A parte gli scherzi.
    Spesso, nel presentare un problema, ci si concentra troppo sulla diagnosi.
    In medicina insegnano che il momento della diagnosi deve sempre essere preceduto da altri due momenti fondamentali: anamnesi e sintesi.
    Se si discute approfonditamente delle possibili cause del problema, allora anche la diagnosi sarà più precisa.
    C’è anche un altro punto fondamentale: la terapia.
    Posta la diagnosi e stabilito che è fatta bene, come in questo articolo, è necessario pensare alla terapia. Senza terapia, il malato, finisce male. Anche se si è fatta una corretta diagnosi.
    Quindi anche a me piacerebbe che l’argomento si approfondisse, discutendo di anamnesi e terapia.

  7. enrico sgv says:

    Un altro piccolo dettaglio: villa in via Pergolesi?? se ci fosse una villa in Pergolesi sapremmo subito chi è la signora in questione… ma ville in via pergolesi…. boh!!

  8. A me la vicenda della ragazza ha fatto molta tristezza, proprio perchè sbeffeggiata sul Web e ridotta a macchietta. questa “non notizia” è stata riportata e ha circolato su Fb con una impostazione tipo “dalle stelle alle stalle”, e secondo me conferma il nostro provincialismo anche nel tentativo di fare gossip (moltissimi si saranno infatti chiesti “ma questa chi è?”). Che poi gossip non è, visto che non c’era nulla di leggero, da rivista, nell’episodio, ma semmai una tristezza infinita. Ho trasecolato invece leggendo qui della vera notizia, quella dei reperti stuggiati in casa: 18 milioni di euro? cioè, un museo archeologico ad uso privato nel centro della città…e il quotidiano più diffuso non “dice” nulla? Mah.
    Le logiche del giornalismo – le sue responsabilità nel “formare” i lettori o piuttosto della responsabilità di questi nel produrre una offerta mediocre di notizie- meriterebbero un post a parte, caro Vito 🙂

  9. Gianfranco says:

    Senza polemica, che fine ha fatto il mio commento?

    • Non ho potuto pubblicarlo perché conteneva una grave inesattezza riguardante la provenienza dei reperti sequestrati. Che non sono stati rubati, assolutamente. La collezione era stata anzi autorizzata, poi nel tempo non sono state rispettate alcune norme che regolano la conservazione domestica dei reperti, più altre cosette che domani troverete sui giornali. Io vi devo tutelare od amici, per un commento sbagliato potete essere querelati. Grazie, a presto.

      • Gianfranco says:

        Ok grazie, dalle notizie sembrava così. Sta di fatto che avevano 18 (o 15) milioni di euro di reperti non denunciati in casa.

  10. spaccapagnotta nicola says:

    Per cogliere gli asparagi…occorre chinarsi e, una volta chinati, è un attimo! come in fondo è capitato a queste ragazze…

  11. Spessotto says:

    Questo pezzo è una boccata d’ossigeno…Perchè si resta senza fiato dalla rabbia dopo aver visto il trattamento riservato alla ragazza e quello riservato alla vedova dello “noto avvocato”…Con amarezza mi vien da dire che questa vicenda è lo specchio del degrado di questo Paese. Da una parte chi lotta per sopravvivere ed è costretta a cedere l’unica cosa di valore rimasta, ovvero l’onestà….dall’altra chi lotta per mantenere i propri privilegi, il proprio patrimonio, quello con cui poi si compra la credibilità, l’onore e il diritto di poter essere definito anche dopo morto “stimato professionista”.

  12. Vito… Secondo me non è appropriato il titolo dell articolo…. Solo per caso l’ho letto… Ci voleva qualcosa di più forte vista la tematica…

    • Beh sì, in effetti 8000 visualizzazioni e 3600 condivisioni su Facebook in mezza giornata per un post come questo sono poca roba… 🙂
      Comunque per le valutazioni finali è necessario aspettare l’Istituto Centro Studi Indipendentistici G.M. Angioy, sono loro a valutare ufficialmente il mio blog. Grazie cara, a presto.

  13. OGGI HANNO DENUNCIATO UN INMPRENDITORE PERCHE’NELLA SUA VILLA CAGLIARITANA LE HANNO TROVATO DEI REPERTI ARCHEOLOGICI PER IL VALORE DI CIRCA 15 MILIONI DI EURO, PURTROPPO NON CI DICONO IL SUO NOME, E FORSE TROPPO POTENTE PER SAPERE CHI E’ COME SEMPRE IL GRANDE FORMATO SI CONFERMA QUELLO CHE TUTTI SANNO UN GIORNALINO DEL QUARTIERINO DI NOI ALTRI !

  14. Domani la notizia del recupero di reperti archeologici per 18 milioni di euro sarà sicurissimamente nelle prime pagine dei nostri quotidiani. Perfino nei due che hanno già dato la notizia stamattina, perfino in quella del grande formato. Che oggi non ha censurato niente ma ha semplicemente bucato la notizia: capita anche nelle migliori famiglie.
    La versione che verrà riportata sarà quella fornita dai carabinieri nel corso della conferenza stampa di oggi. Sul caso specifico temo non ci saranno approfondimenti di nessun genere, al massimo parlerà l’avvocato degli accusati per dire che si è trattato solo di un malinteso. Il reato contestato non prevede la diffusione delle generalità dei due denunciati, ma io non penso che ci sarebbe nulla di strano se i giornalisti scavassero un po’ e raccontassero per filo e per segno come in una villa di via Pergolesi siano potuti essere ammuntonati reperti per 18 milioni di euro, mica due anfore.
    LIntanto l’ex aspirante star del Grande Fratello si gode, si fa per dire, il suo ulteriore quarto d’ora di terribile notorietà. La legge è stata rispettata: la ragazza colta in flagranza di reato merita una foto segnaletica nella pagina di cronaca. Forse non voleva essere famosa? Ora lo è due volte. Tutti hanno rispettato le regole della giustizia e dell’informazione, e i giornalisti non hanno fatto altro che seguirle. Summa lex, summa iniuria.

  15. Bravo! Speriamo che grazie al tuo post venga fuori anche il nome di questa facoltosa famiglia cagliaritana

  16. Daniela Pia says:

    La ringrazio per aver posto l’ accento su questa trista vicenda. Sbattere in prima pagina una ragazza , colpevole di un furtarello, sbeffeggiarla riportando le sue parole farne una specie di mostro, è facile, troppo facile. Così come è facile parlare alla pancia della gente, solleticando sentimenti di razzismo ” raccontando “di ville donate ai Rom. Provo un forte senso di disagio per questo mal procedere. Ho la sensazione che la deriva sia inarrestabile. Elsa Murru ha sbagliato e risponderà del suoi errore, lo sta facendo già mi consta. la legge è uguale per tutti ma per alcuni lo è un pò di più vero? Mi aspetto che l’ Unione faccia lo stesso con chi ha rubato milioni ai sardi , la salute e spesso la speranza.

  17. Per Gabriele Lippi: gentilissimo Gabriele, non ci conosciamo e quindi mi scusi se mi permetto di dire la mia sulla sua. La ragazza arrestata per aver rubato asparagi non era una famosa concorrente del Grande Fratello ma una che ci aveva provato, ad entrare in quel programma, e che già sufficiente derisione aveva subito, per questo, sul web e non solo. Per i suoi modi bruschi, la sua semplicità e il suo linguaggio popolare era già stata sufficientemente sfottuta e messa alla berlina. E pazienza, qualcuno potrà dire: se l’andava cercando… (brrrr…) Ma era pur sempre una che ci aveva solo provato e alla quale era andata già male (e sennò non si spiega nemmeno il furto di asparagi). Qual’è il gossip? Dov’è il senso di fare gossip su una persona già evidentemente sfortunata e che di sicuro non lucra dalla fama che si è ritagliata (non di certo quella che avrebbe desiderato)? Non so, me lo spieghi lei, perchè a me non sembra gossip. Mi sembrano le prese in giro dei compagnetti toghi al povero compagnetto che viene dal quartiere sfigato e non è figlio di nessuno e quindi può essere denigrato e messo alla berlina senza ombra di conseguenza per nessuno e senza nemmeno sensi di colpa. Non vuole essere questo un giudizio sulla sua opinione, ma ne prendo solo spunto per dire la mia. Grazie e scusi ancora. Saluti.

  18. Bravo Vito. Grazie per aver interpretato anche il mio pensare riguardo questa vicenda squallida, triste e significativa. Anzi, rappresentativa. Marco

  19. Così, per la completezza dell’ informazione, sarei curioso di sapere come l’avvocato della ricca vedova cerca di minimizzare in tutti i modi l’accaduto. Altrimenti si rischia la paraculaggine.

  20. Ulisse says:

    Ma infatti è così in italia, e la cosa non mi stupisce pé niente!!io lo dico sempre, se decidi di rubare e sporcarti la fedina pensle fallo bene! non rubare la borsetta alla vecchietta, vai in banca e fai un bel colpo, ruba allo stato miliardi, truffa l’inps per centinaia di milioni… Ruba seriamente! Questo ci insegna la nostra cara Italia

  21. su scomunigau says:

    E no, caro Vito! Tu sottovaluti il grande pregio dell’asparago sardo. Non per niente nel Campidano senti dire un po’ dappertutto: “Berlusconi ‘olit sceti sparau”…

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  23. Antonella says:

    Assolutamente d’accordo.

  24. Radio Londra says:

    Inutile dire che ho provato in tutti i modi a dire le stesse cose in quel post dell’Unione Sarda ma non c’è stato niente da fare: censura totale.
    A dire il vero qualche frasetta in tal senso è perfino riuscita a passare il vaglio della security ma il solo pensare di far passare qualcosa di più, assimilabile in qualche modo a un pensiero compiuto, è risultata operazione del tutto impossibile.
    L’unica cosa che ponevo in evidenza era il fatto che la “notorietà della ragazza” non autorizzava tanto clamore e che in casi molto più eclatanti i nomi, spesso e volentieri, non venivano pubblicati.
    In questo caso, invece, il nome della povera Elsa è stato da subito ben in evidenza.
    Ponevo anche in evidenza il fatto che mi pareva strano che avessero rubato 600 euro di sparau ma questo, in fondo, può anche essere verosimile.
    A titolo di curiosità… cantu costada unu killu de sparau?

    • su dotori says:

      due conti li ho fatti sotto, radiolondra… valore reale 1/6 di quello dichiarato. Su sparau chi connosceus nosus est spaciau de meda…

  25. Ha fatto centro.
    Ormai certe logiche da “click” ovvero da profitto, hanno intaccato praticamente tutte le testate che oltre al cartaceo, pubblicano online.
    Ci si vende per un click in più, o si guadagna con un click in più?
    Poco cambia, contenti loro. L’informazione è a puttane da decenni ormai.
    Però non posso non chiedermi cosa spinga un brillante giornalista come Lei a fare inchiesta su questi “argomentucci”, che ormai sono chiari ai più (“più” per così dire.. visto che son rimasti in pochi ad avere un cervello e saperlo usare).
    Buon lavoro.

  26. fabrizio savona says:

    Concordo. “Due pesi e due misure” . Molto solerti x la vicenda (irrilevante degli asparagi), e molto poco x il fatto ben piu’ grave dei reperti archeologici. Tuttavia, x certi versi niente di nuovo. Essere pavidi col forte e intrepidi con le persone socialmente ed economicamente piu’ deboli, appartiene ad un metodo, molto diffuso e applicato!

  27. fenicio says:

    Completamente d’accordo con te , per la seconda volta di seguito…

  28. Perfettamente daccordo sull’ enfattizzare esageratemente alcune notizie.. rimango invece un pò perplesso su come si dia troppa leggerezza (come se ciò che si produce nelle campagne fosse di “tutti” solo perchè priva di rencizione) a chi entra a “casa” tua e ti prende le tue cose… quindi se uno parcheggia la propria auto nella strada o in una proprietà privata non delimitata da nessuna recinzione,non è poi così grave che qualcuno se ne aproppi.Morale della favola se entri in una botique e prendi cio che trovi è grave!!!…se prendi tutti i pomodori che una persona coltiva in un campo per tirare a campare e anticipando tanti soldini,sono “sciochezze”..Fino a quando non si è toccati in prima persona è facile parlare cosi…..” FORTE CON I DEBOLI,DEBOLI CON I FORTI” … allora mi chiedo,perchè si continua a rubare ai DEBOLI?…

  29. Pastorius says:

    Ahi ahi ahi caro Biolchini… Da uno attento come te non me lo aspettavo… Dimentichi alcuni aspetti fondamentali della vicenda, premesso che anche io sono quantomeno incerto sull’opportunitá di divulgare la notizia con il risalto che ha avuto. Primo: se la signorina se ne fosse rimasta a casa a giocare con la sua amica, giornali, siti internet e televisioni l’avrebbero lasciata tranquillamente nell’oblio in cui era meritatamente finita. Secondo: non dimenticare che l’hanno arrestata, manette ai polsi, gattabuia, non denunciata. Questo non perché i carabinieri sono stati cattivi, ma perché lo prevede la legge in flagranza di reato. Terzo. Ha rubato 600 eurodi asparagi: la cosa puó far sorridere ma si tratta di circa 100 kg, visto che ora gli asparagi li trovi al mercato a 5/6 euro. Capito? Cento chili. Hai voglia a farteli con le uova fritte! Quarto e ultimo: il collezionista di reperti invece è stato solo denunciato. E tu dovresti sapere bene che in questi casi i carabinieri, che con l’ arresto spiattellano nomi cognomi e codici fiscali, danno al massimo le iniziali. E mi pare che tutte le redazioni sarde (e non solo) si siano adeguate a questa “prassi”.

    • muttly says:

      L’italiano è una lingua ricchissima e comprende molte sfumature, ma questa parte dello scritto non ne ha nessuna che può trarre in inganno il lettore, e che sottolinea quale è il problema che non è fatto di iniziali o meno: “Nello stesso quotidiano non c’è notizia invece di un’altra importante operazione condotta dai militari: il recupero (avvenuto nell’abitazione cagliaritana della una vedova di un avvocato), di numerosissimi reperti archeologici, dichiarati addirittura di “inestimabile valore”. Della notizia parlano gli altri due quotidiani isolani. Quello sassarese non riporta le generalità della signora ma ci dice dove sta la villa (via Pergolesi), mentre il free press cittadino ci dice le iniziali (P.D.) della ricca vedova”

  30. gengis kanu says:

    chapeau !

  31. su dotori says:

    de acòrdiu centu po centu

    • su dotori says:

      inoltre, Vito, un altro particolare: son sono asparagi coltivati, è ancora stagione. Gli asparagi selvatici son finiti da un bel pò.
      Con il mio amico Angelo, birdureri a su mercau, ci siam fatti due conti: 9 cassette (se fossero davvero nove) piene fan una trentina (ma esagerando) di kg, all’ingrosso si vendono a 3 euro al kg. Cento euro scarsi di refurtiva (ma devi riuscire a rivenderli), ma fai pure 50, che diventano non si capisce come 600 euro. Chi si è inventato questa cifra? Erano asparagi coltivati (perchè quelli selvatici, ammesso che fossimo a marzo, non si rubano, son di chi li coglie) o aragoste?

      • Dici bene,”coltivati”,di conseguenza significa che qualcuno si è dovuto piegare la schiena,lavorare,spendere dei soldi per far si che esistesse quella coltivazione .

      • su dotori says:

        si verissimo, e non è bello rubare a chi coltiva la terra; è possibile anche che chi ha piegato la schiena per lavorare quella terra non abbia subito alcun furto. Quel che volevo sottolineare però, senza essere frainteso, è che se avessero scritto 60 o 100 euro (il valore della merce) la notizia sarebbe stata decisamente più ridicola, ed han pensato bene di moltiplicare la cifra.

  32. Elisabetta says:

    Bravo Vito, a parte il tacere o l’ovattare la notizia straordinaria (una vera “notizia”, dio santo!) dello stuggio dei reperti, lo sbeffeggiamento dell’aspirante concorrente del GF è stata una mossa odiosa e becera, son felice che ne parli; anche su Castedduonline il viso di questa ragazza ha campeggiato per tutta la giornata di ieri, e l’articolo era zeppo di allusioni, gretto umorismo, sciacallaggio linguistico e morale.

  33. Paolo Tremulo says:

    Come darti torto…La stampa è lo specchio di tutta la società italiana. Si è forti solo con i deboli.

  34. Fisiox says:

    La grande informazione di Videolina: riferimenti vaghi (“stimato professionista”) e inziali dei nomi per tutelare la privacy dei ricchi e dei privilegiati, servizio tv “a presa per il culo” con nome, cognome, ecc. per gli altri:

    http://www.videolina.it/video/servizi/45824/furto-di-asparagi-per-l-aspirante-concorrente-del-grande-fratello.html

  35. Per la prima volta son d’accordo con te.

  36. Simona Ibba says:

    Non conta solo chi scrive, ma anche chi legge ed i lettori sono avidi di pettegolezzi che vanno ben al di là del rispetto delle persone. Se anche la notizia del recupero dei reperti archeologici fosse stata riportata bene e per esteso nei giornali on line, difficilmente avrebbe avuto un tasso di condivisione così alto. Ci dovrebbe essere un’etica in chi scrive, ma anche nei lettori troppo avidi di pettegolezzi e troppo poco inclini a leggere con occhio critico le notizie. E ancora una volta si antepone il business alla verità, al rispetto per le persone.

    • Fabrizio Strazzera says:

      D’accordissimo Simona, ma questo non toglie il basso livello dei giornalisti che speculano sull’ignoranza del lettore medio. Chi vive lo status privilegiato dell’informazione ha il dovere morale e deontologico di elevare la popolazione, altrimenti l’informazione diventa nient’altro che merce. Grande Vito, avanti così!

  37. Pienamente d’accordo, tanto è che noi non li chiamiamo giornalisti (quelli sono ben altra cosa) noi li chiamiamo giornalai, senza offesa per chi vende i giornali

  38. the mask says:

    purtroopo molti giornali scrivono ciò che il loro lettori vogliono leggere… banale gioco di parole per dire che: “la povera vedova” chini da connoxidi? invece Elsa, Elsa del grande fratello? ceeeeeee a gonna, a spacco…. a sparagi lei si che la conosciamo… siamo gentixedda! e ci teniamo il nostro livello culturale e di informazione da piazzetta, come per tutto il resto: politica, economia, la crisi…

  39. Gabriele Lippi says:

    Vito, sono d’accordo con te: la sproporzione nel rilievo delle due notizie è enorme, e il fatto che la più importante delle due sia stata ignorata è gravissimo. Però, c’è un però. Il giornalismo, piaccia o meno, segue anche determinate logiche. Un personaggio popolare che viene beccato a rubare asparagi è qualcosa che fa notizia. E fa sorridere. Se poi quella ragazza dovesse essere condannata per quel reato, beh, allora dovremmo indignarci tutti. Ma il gossip fa parte del giornalismo. Piaccia o meno.

    • Il tuo ragionamento va approfondito. Accetterei la logica del gossip se la notizia dei reperti avesse il giusto peso, invece non è avvenuto così. E in ogni caso dietro le notizie ci sono sempre le persone. Possiamo immaginare per quale motivo la ragazza abbia rubato gli asparagi: la notizia in prima e la foto segnaletica è una condanna peggiore dei pochi mesi di reclusione ai quali verrà condannata. E in ogni caso il gossip è pettegolezzo, mentre qui stiamo parlando comunque di una notizia. Provvisoria conclusione del mio ragionamento: il giornalismo segue determinate logiche, è vero. Ma a me non piacciono e forse, visto quanto vendono i giornali, neanche ai lettori.

  40. Fabius says:

    Il pezzo non fa una piega…bravo Biolchini. Chiudono le testate, chiudono importanti realtà come Radio Press (della quale Biolchini è stato direttore), chiudono piccole realtà locali (“Il provinciale oggi”); ma con la menzogna al limite della diffamazione e le storielle al limite del trash si sopravvive, anche grazie a grossi finanziatori e allo stato che elargisce generosamente contributi senza preoccupazione alcuna che questi ultimi favoriscano o meno la qualità dell’informazione. Questo è lo specchio di questa nazione intrisa di banalità, falsità e credibilità sotto zero.

  41. Cristiano says:

    Sono mostruosamente d’accordo.

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