Una cosa e il suo contrario. Capita nella vita, e dunque anche nella politica. Sui due temi caldissimi che infuocano l’attualità cagliaritana (il Teatro Lirico e il Poetto) il sindaco Massimo Zedda sta assumendo due atteggiamenti completamente diversi, praticamente opposti. Tanto è spericolato e al limite della spregiudicatezza nell’affrontare il nodo del nuovo sovrintendente, tanto è prudente e quasi impaurito nel cercare soluzioni che evitino un nuovo incredibile smontaggio dei baretti.
La logica che viene utilizzata in via Sant’Alenixedda non vale al Poetto, e viceversa. In riva al mare è tutto un rispetto delle regole e della magistratura, di sbandierati “no, non si può fare niente, ed è anche inutile provarci”, di chiusure, di prudenze quasi esasperate; la vicenda del teatro invece si trascina da sette mesi con veri e propri colpi di scena, e niente sembra far arretrare il sindaco davanti alla sua volontà di nominare contro tutto e contro tutti (e forse anche contro le leggi, ma questo lo stabilirà chi di dovere) Marcella Crivellenti alla guida della fondazione.
C’è una logica in questa situazione? Direi di no; se non che il sindaco difende le proprie posizioni anche a costo di pagare prezzi altissimi che si tramutano poi in un imbarazzante isolamento politico. Un atteggiamento rischioso, perché porta frutti se poi si ha ragione, ma anche disastri se si ha torto. Ma soprattutto, è un atteggiamento giusto, da politico responsabile?
Sul Lirico, ad esempio, per Zedda butta male. Il Pd (suo principale alleato) ha da subito preso nettamente le distanze e lo stesso i sindacati (ma ve la ricordate la durissima nota del segretario regionale della Cgil, Enzo Costa?). Quel che è più grave che più passa il tempo più la sua posizione sembra indifendibile. La lettera del ministero arrivata ieri è solo l’ultima batosta e la giustificazione data convince pochino (la Nuova Sardegna di oggi addirittura irride il sindaco e anche l’Unione, sul Lirico sempre molto accondiscendente con Zedda, inizia a porsi qualche dubbio).
Zedda sulla vicenda Crivellenti è sempre più isolato, e lo stesso dicasi per la questione dei baretti del Poetto. Vicenda certamente più complessa, nella quale però il sindaco per primo l’ha buttata in politica accusando Cappellacci di volergli sostanzialmente tendere una trappola, indicandogli una strada non percorribile.
Ieri però qualcosa è successo. È successo cioè che con una lettera aperta (che trovate in fondo al post) il consigliere regionale di Sel (e candidato al Senato) Luciano Uras, insieme ad Andrea Deffenu (responsabile del Forum delle idee e docente di Diritto costituzionale), e all’assessore provinciale all’Ambiente Ignazio Tolu, al netto di un preambolo in cui cerchiobottisticamente danno tutte le ragioni del mondo all’amministrazione Zedda, di fatto però sconfessano la linea del sindaco, da giorni trincerato in un irremovibile “al Poetto non si può fare altro che non smontare i baretti”.
Per i tre autorevolissimi esponenti di Sel, “si tratta oggi, con ragionevolezza, di procedere ad una proroga transitoria che permetta di non rimuovere le attuali strutture, poco impattanti, per il periodo strettamente necessario alla approvazione dei predetti strumenti di pianificazione urbanistica. Questa soluzione è indicata da più parti come possibile, anche se la materia è giuridicamente controversa ed il percorso è certamente complesso”.
In pratica, tutto il contrario di quello che hanno detto fino ad oggi il sindaco Zedda e l’assessore all’Urbanistica Frau (“ci sarebbe piaciuto trovare una soluzione, ma non l’abbiamo trovata semplicemente perché non c’è”).
Ora è Sel a dire al sindaco che una soluzione va trovata. Forse perché ritengono che la strada indicata da Cappellacci non è così balzana, forse perché sanno che una soluzione esiste (Andrea Deffenu è uno stimatissimo docente di Diritto costituzionale e due leggi se le sarà guardate prima di mettere il suo nome sotto una lettera del genere). O forse anche perché in piena campagna elettorale una soluzione comunque va cercata per non lasciare Sel in una sgradevolissima posizione di isolamento, di chiusura ad ogni dialogo (il tavolo con le altre istituzioni che presto verrà istituito lo ha proposto il Pd, mica il sindaco).
Ha scritto bene Andrea Pubusa su Democrazia Oggi: “Massimo, suvvia! Dai prova di avere un minimo di coraggio! Accogli le interpretazioni più avanzate e che consentono soluzioni accettabili, nell’interesse dei cittadini. Ti abbiamo eletto per questo!”. E le interpretazioni più avanzate, tutte in punta di diritto, le ha indicate ad esempio Benedetto Ballero in una intervista sempre su Democrazia Oggi.
Conclusione: con le sue scelte schizofreniche, basate solo sull’affermazione costante delle proprie ragioni, incurante delle sollecitazioni degli alleati e dei corpi sociali che maggiormente lo hanno sostenuto, Zedda si sta isolando rispetto al centrosinistra, ma soprattutto sta isolando il suo partito su a questioni importantissime e dirimenti. La lettera di Uras & co rappresenta soprattutto questo: il tentativo di Sel, in piena campagna elettorale, di uscire dal vicolo nel quale alcune decisioni dell’amministrazione cagliaritana lo stanno costringendo.
Perché per qualcuno il sondaggio pubblicato dal Sole 24 Ore qualche giorno fa può anche essere qualcosa di ininfluente, ma non certo per gente come Luciano Uras. Che il suono dei campanelli d’allarme lo sa riconoscere benissimo.
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SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’
LETTERA APERTA
Al Presidente della Regione Autonoma della Sardegna
Al Sindaco di Cagliari
Al Presidente della Commissione Urbanistica
All’Assessore Regionale Enti Locali, Finanze e Urbanistica
On.li Autorità in indirizzo,
interveniamo con atteggiamento costruttivo sul tema degli interventi previsti nel litorale del Poetto, di cui si parla in questi giorni e su cui, non utilmente, si sono sollevate polemiche strumentali.
Noi condividiamo la scelta di fondo fatta, su questa e su altre questioni, dalla Amministrazione Comunale di Cagliari per una corretta e rigorosa applicazione delle norme. Come è noto le disposizioni legislative relative alle concessioni demaniali nei litorali a fini turistico-ricreativi e quelle in materia urbanistica impongono, in assenza della definitiva e specifica pianificazione, la chiusura delle attività e la rimozione delle strutture amovibili di servizio, nel periodo invernale, ivi comprese quelle destinate alla somministrazione di cibi e bevande (es. snack-bar).
Accade così, non certo per responsabilità degli attuali amministratori del Comune di Cagliari, che tali attività che si svolgono nel litorale cittadino del Poetto, riconosciute utili da tutti, debbano essere interrotte e le strutture debbano essere rimosse, anche se solo per alcuni mesi.
Il Comune sta provvedendo, anche in una situazione di incertezza del diritto dovuta al tentativo permanente di rimodulazione della pianificazione paesaggistica, alla definizione di tutti gli strumenti urbanistici. In tali strumenti è individuata la soluzione ottimale, ivi compresa la garanzia di continuità nello svolgimento della propria attività per gli operatori turistici con concessioni pluriennali, nel rispetto dell’ambiente naturale e del paesaggio.
In proposito appare utile rammentare che si interviene in un habitat naturalistico sensibile, già gravemente compromesso da scellerati interventi di ripascimento, e che merita una rigorosa tutela.
Si tratta oggi, con ragionevolezza, di procedere ad una proroga transitoria che permetta di non rimuovere le attuali strutture, poco impattanti, per il periodo strettamente necessario alla approvazione dei predetti strumenti di pianificazione urbanistica. Questa soluzione è indicata da più parti come possibile, anche se la materia è giuridicamente controversa ed il percorso è certamente complesso.
Allora, basta polemiche. La titolarità legislativa è della Regione. Il Presidente e l’Assessore regionale assumano, d’intesa con il Comune, le opportune iniziative, coinvolgendo in questo, se necessario, il Consiglio Regionale. È inutile perdere tempo se ciò che serve si può fare.
Cagliari 9 gennaio 2013
Luciano Uras – Consigliere regionale
Ignazio Tolu – Assessore all’ambiente Provincia di Cagliari
Andrea Deffenu – Responsabile Forum delle idee
Giusto per andare oltre la campagna elettorale in atto, voglio evidenziale cosa dice la norma a proposito. D.Lgs.42/2004, art.146 “… l’autorizzazione non può essere rilasciata in sanatoria successivamente alla realizzazione, anche parziale, degli interventi …”. Questo vuol dire che coi baretti in difetto di autorizzazione (perchè l’autorizzazione è scaduta a Ottobre) non si può rilasciare alcuna autorizzazione senza commettere reato!!! Quindi? i baretti devono essere smontati!!!
non capisco, quindi a suo tempo Floris ha fatto bene a prorogare le concessioni per il “bene comune”?
Io penso che sarebbe sicuramente meglio se si trovasse una soluzione che non prevede lo smontaggio dei baretti e me lo auspico… ma Zedda sta sicuramente più di tutti tutelando se stesso, che la metta Uras una firma che lo manda in galera se è così sicuro…
perchè se poi le ipotesi di Uras e compagnia non fossero corrette di certo non ci passano loro…
Su un punto però ci tengo a precisare una cosa: spero che Zedda non si stia chiudendo nelle sue posizioni solo per non ammettere che c’era una soluzione alla quale non aveva pensato… perchè in tal caso sarebbe molto ma molto deludente
la lettera dei tre non puzza lontano un miglio di campagna elettorale incipiente ?
eddeudappunau Ma perchè utilizzi così tanti pseudonimi ! Mi sembri FREGOLI il trasformista che però in fin de i conti lasciava sempre una traccia per essere riconosciuto !! Sappi che ti stimo perchè sei una persona intelligente e a me piaciono le persone intelligenti. E per te ho una particolare simpatia !!
Caspita, devo essere proprio banale e prevedibile perché non ho mai partecipato ad alcun blog, è la mia prima volta, perciò se sei così scaltro e hai capito chi sono e mi hai smarronato, fammi il favore dammi i numeri del lotto!! ah! ah! ah!
(Modalità Off) Pruppu ti confonde con me che in effetti ad oggi ho otto nik diversi. Purtroppo asi sballiau!!! Saluti da lontano Pruppu!! Ritorno in modalità On.
Non capisco in quale passaggio della lettera i tre esponenti di SEL lascino Zedda da solo…
La ragione dello Zedda bifronte è semplicerrima: nel caso del teatro Lirico Massimino nostro deve, e sottolineo deve, pagare dazio a qualcuno più grande di lui. Ha fatto una promessa e non può non mantenerla (Magari nell’ottica di un futuro romano? Ah, saperlo…), ecco spiegato perché si è incartato in una situazione da cui poteva uscire tranquillamente in ogni momento. La Crivellenti, come sanno anche i muri e non solo il suo ginecologo, è incinta e le si poteva chiedere un passo indietro quasi indolore, per poi “concertare” una nuova nomina con il Pd.
Nel caso del Poetto, caratterizzato anche questo dall’arroganza (tratto distintivo di Massimino nostro), il sindaco si è dimostrato fin troppo pavido, ma credo sia stato mal consigliato dall’assessore Frau, che in effetti aveva detto fin dall’inizio come sarebbe andata e ha semplicemente mantenuto le promesse. Ma salvare i chisochetti nelle stanze che contano, diciamo quelle oltre Tirreno, non ha alcun peso.
I baretti non saranno smontati, è una mia convinzione, siamo al 10 febbraio. Altresì’ quando dopo l’adozione il PUL sarà approvato definitivamente, dalla lettura della proposta approvata in Consiglio Comunale, saranno riposizionati.
Massimo, avevi sbaragliato tutti con la tua calma, riflessività, INTELLIGENZA. Dimostra che Banana col suo Intanto in viale Trento, ha torto quando ti considera “il sindico solo tronco” sempre col mojto in mano….. facci sognare ancora…. puoi fare e dare di più
Massimo Zedda ha sbaragliato tutti con la sua INTELLIGENZA. Soprattutto.
ma fatte pena tutti quanti,fatte schifo anche ai parassiti , povera cagliari e povero zedda, spero che un giorno ci sia sindaco di questa citta’ gente come giuseppe farris, e anselmo piras, . cosi vi prendono a calci in culo , tanto e questo che vi meritate