Colpo di scena numero uno: Felicetto Contu non è più consigliere d’amministrazione del Teatro Lirico di Cagliari in rappresentanza della Regione Sardegna. L’esponente dell’Udc ha rassegnato le sue dimissioni nei giorni scorsi, comunicandole ufficialmente sia al presidente della Regione Ugo Cappellacci che al presidente della Fondazione del Teatro Lirico di Cagliari, Massimo Zedda.
Ancora non si conoscono le motivazioni di questo gesto così clamoroso, ma si ritiene che possano essere legate a quanto scritto recentemente dai revisori dei conti in merito all’ultimo bilancio della fondazione. Il notaio Felicetto non vorrebbe dunque rischiare di pagare di tasca per scelte che ritiene essere state spericolate, o comunque teme che dall’ultimo bilancio possano derivare guai seri.
Colpo di scena numero due: la Regione ha praticamente già scelto il nome del successore di Contu. Nel cda del Lirico si siederà Giovanni Follesa, giornalista, scrittore, da anni consulente dell’assessorato regionale alla Pubblica istruzione, uomo di fiducia del presidente Cappellacci.
Follesa si insedierà domani, nel corso del consiglio di amministrazione che è già stato convocato e nel quale forse il sindaco Zedda voleva procedere alla nomina di un suo consigliere di fiducia al posto di Giorgio Baggiani, nominato dal sindaco Floris un anno e mezzo fa ma mai insediato.
Unendo a questa notizia quella dell’esposto in procura fatto dai lavoratori è evidente quale sarà il futuro del teatro Lirico di Cagliari: il commissariamento.
Post scriptum
I signori giornalisti che intendono riprendere la notizia sono pregati di citare la fonte. Grazie.
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Felicetto Contu si è dimesso perché si è reso conto di essere troppo giovane per quel ruolo! 😉
E dai O Su Meri… non mi dirai che hai censurato la replica a Manca?
Non ci resto male. Ma non capisco perchè… E non dirmi che era fuori tema… O che porta casini al tuo locale.
Grazie comunque.
Ma certo che era fuori tema, ajò. Stiamo sull’oggetto del contendere, tirare fuori ipotetiche storie di vent’anni fa non ha molto senso. Eppoi a me piacciono gli scontri alla pari, per poter attaccare frontalmente un nome e cognome vero non ci si può nascondere dietro divertenti pseudonimi (che sempre pseudonimi restano). Anche in questo fight club ci sono delle regole. E questa è una di quelle.
A presto.
Rispetto la Decisione Vito.
Così come la tua Amicizia con Manca.
Ajò O Su Meri. Ma quali storie di 20 anni fa. A chini olisi pigai in giru…
Nella storia di questo Blog si sono letti dei colossali fuori tema e dei puntutissimi attacchi che nulla sono al confronto del commento inviato poco fa.
Scelta molto discutibile. Ma accetto.
Hai ragione tu. In democrazia le regole del capo si rispettano.
A presto.
Grazie per lo spazio comunque.
Chiedo scusa a Vito, ma come diceva Totò “ogni limite ha una pazienza”.Per fatto personale e solo perché l’anonimo non pensi di farla franca con sofismi, giochi di parole e illazioni gratuite, che il giochetto è vecchio come il mondo: quello di accreditare chissà quali scandalose verità e intrecci amicali/affaristici, che sarebbero attendibili perché censurati e quindi nascosti per non pregiudicare amicizie ed evitare chissà quali casini. Sono mezzucci da dilettanti allo sbaraglio. L’anonimo non rende un buon servizio al “tenutario” del blog e io quindi libero Vito (inutilmente, perché non ho mai chiesto sconti a nessuno e tanto meno a lui, posto che Vito, persona seria, sconti non me li farebbe) da ogni fantomatica premura nei miei confronti. “Caro” anonimo, visto che nulla ho da temere da te e visto che tutto sei tranne che una femminuccia, accogli il rimprovero di Vito e anche la mia raccomandazione: se hai qualcosa che ti rode, se hai accuse da farmi (peraltro fuori tema – e questo già dice tutto – come del resto ti è stato già rimproverato) presentati con nome e cognome e soprattutto, se ti riesce, con fatti e carte alla mano per documentare i fantomatici scambi, convenzioni e maneggi tra Quartu e Provincia che mi avrebbero visto responsabile in prima persona. Così magari mi dai la possibilità di leggere anche la tua, di vita. Se ne hai una fuori dall’ombra in cui ti nascondi. Grazie
Bisogna per forza votare a sinistra o essere amici degli amici scrittori per fare cultura in Sardegna?
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“I signori giornalisti che intendono riprendere la notizia sono pregati di citare la fonte”. Ahahahah…grande. Conosco Giovanni Follesa da più di 12 anni e sono onorato della sua amicizia. E’ una persona seria, corretta, capace, preparata, misurata e con uno spiccato senso dell’ironia. E soprattutto pulita e onesta – e non solo intellettualmente – con se stesso e con gli altri. Con tutta la fuffa che finora si è vista nel panorama culturale cagliaritano, per non dire all’interno del Cda della Fondazione, a me pare una buona notizia.
Grande Manca…
La Sua difesa d’ufficio al Signor.G non fa una piega.
Del resto, non potrebbe sprecare parole migliori dopo tutti gli scambi, le convenzioni e chissà quant’altro avete maneggiato tra Quartu e Provincia, “aliga” e “comunicazione”…
Il club delle amanti si allarga.
Monellaccia, si firmi con nome e cognome che così le dimostro come sono abile a maneggiare le carte. Bollate. Lei, nella sua profondissima ignoranza, mi confonde con qualcun altro. Ad ognuno le proprie responsabilità. Le mie non hanno mai visto con Giovanni nè scambi e nè convenzioni. Dimostri il contrario, se ci riesce, carte alla mano. Però sa che le dico? Che se avessi potuto decidere io, quando ne avevo la responsabilità e il potere, soprattutto quando Giovanni non se lo filava quasi nessuno, una convenzione gliela avrei fatta. Nella massima trasparenza. E mi pento di non esserci riuscito. Lasci perdere il club delle amanti e non si arruoli in quello dei diffamatori.
Giusto, Follesa è un gran lavoratore e una persona onesta. Gli vogliamo imputare la fiducia di Cappellacci? Perché? Dov’è il reato? Perché il Presidente si dovrebbe fidare di uno che non è dei suoi? Non credo che Cappellacci si pentirà della scelta. Follesa sarà un consigliere equilibrato e innovatore. Come suo solito.
Vedo che nei commenti nessuno centra il problema. Follesa non è lì per meriti o perché a fatto i capricci pestando i piedi per esserci a tutti i costi. Follesa è lì con il preciso compito di far rispettare le volontà del maggior azionista: la Regione Autonoma della Sardegna che mette in via Sant’Alenixedda la gran parte dei soldi, più del ministero e otto volte più dei soldini che Massimeddu dice di mettere (e che invece non ha ancora messo, faulànciu chi no è atteru).
L’interesse della Regione è quello che il Lirico rimanga in Sardegna, l’intenzione di Massimeddu è quello di chiuderlo. Punto.
Vediamo se l’intento di Massimo riuscirà o se invece Cagliari potrà ancora essere una delle dodici città d’Italia con un Teatro d’Opera Stabile.
L’Intenzione di Zedda e dei suoi duemila e ottocento votanti, incontrastati ormai padroni della città, è quella di spacchettare il “petrollirico” per distribuire prebende e controllarne la pioggia sui “normalizzati”, e di smetterla con una struttura che non si può controllare.
A Zedda e a via Puccini non gliene frega una cippa di nulla della tutela della musica classica e sinfonica, del fatto che arrivino a Cagliari grazie al teatro 20milioni di soldi pubblici di cui tredici servono per gli stipendi di cittadini. Non è una cosa che possono gestire direttamente (a meno di mettere Broz, Pruppugiudeu, Soviet, Ainis o MB a fare i soprintendenti) e quindi è una cosa che va distrutta. Quindi Follesa è messo lì per cercare di arginare il piano del sindaco tanto amato dagli italiani. Perché è la Giunta Cappellacci ad aver tirato fuori i soldi per salvare il Lirico fino ad oggi, mica Massimo, che non ha nemmeno dato quelli che deve. Lo so che ai lettori di questo spettabile blog non piace, ma se il Lirico è ancora in piedi è solo grazie alla RAS di Cappellacci che mette i soldi.
L’alleanza ferrea di Solo Tronco con il PD di Ninni De Pau e del Tenero Carta è assolutamente inespugnabile e l’unica arma della Regione è quella di mettere un killer con licenza di uccidere in CDA: Follesa, appunto.
Crasi ci spassiaus
Akini Asnau !!!! Mi sembri la la volpe e l’uva delle favole di Fedro !! NONDUM MATURA EST!!!!
Ci hai proprio azzeccato.
Se ci ho azzeccato tu sei la volpe che non riuscendo a mangiare l’uva, si consola dicendo che non e`matura per la tua bocca.
Hai ragione, sono io.
Ma cosa coninvolgi Broz, Pruppugiudeu, Soviet, Ainis o MB , cosa hanno a che fare con il lirico???? Spiegamelo !!! Frequento via Puccini non assiduamente, ma ogni volta che ci vado trovo persone sinceramente partecipi alla vita cittadina. Quando vado ascolto e dopo che ascolto medito . Qualche volta mi trovo pienamente d’accordo con le loro iniziative, altre volte un po’ meno ma non essendo tesserato non ho mai preso la parola anche se considerato il clima di democrazia che contraddistingue SEL avrei potuto farlo senza nessun problema. In tutto questo periodo ho cecato di farmi un idea del Lirico e più cercavo di capire e meno riuscivo a farmi un idea dei meccanismi perversi che comandano la struttura. In data odierna confesso di non averci ancora capito niente. Per esperienza personale conosco, anzi presumo di conoscere, le dinamiche di altri enti ,ma del Lirico NO!! Per questo motivo non potrei mai accettare la carica di di soprindendente. Ringraziando della fiducia accordatami porgo cordiali saluti. Aberto Murtas.
“Giornalista, scrittore, esperto di comunicazione politica. Intimamente dadaista, ossessivamente zen, va molto fiero del titolo scelto per la propria tesi di laurea in Lettere – storia dell’arte contemporanea – “Il nulla nel cerchio”.
Nel 1999 partecipa alla fondazione del quotidiano politico “l’Obiettivo”, che dirige dal 2001.
Molto altro si potrebbe aggiungere, ma l’atavica riservatezza della sua Terra suggerisce di non strafare. È fiero di essersi fatto da solo e non dover niente a nessuno. D’altronde il talento fa quello che vuole, il genio quello che può.
Post Scriptum. Definisce insulsa la ‘parità’, mentre è molto più attratto dalla ‘disparità’. E per questo ha scelto di nascere il 25/9/1969, in Sardegna”.
Così si definisce Giovanni Follesa, ex portavoce del Presidente della Regione Sardegna. Un ottimo acquisto per il teatro. Il quotidiano politico l’Obiettivo è raccomandato.
E’ una biografia simpatica, leggermente stravagante e, tutto sommato, niente male. L’Obiettivo, se non ricordo male, è durato diversi anni, più di Sardegna 24 comunque. Che cosa c’è di strano?
aggiungo solo che visto il progetto di riforma che è allo studio del Mibac, quello di Cagliari sarebbe uno dei pochissimi teatri in grado di salvarsi e restare Fondazione senza retrocedere a teatro di Tradizione. Infatti il contributo dato sommando regione e comune supera quello dato dal MIBAC.
Leggete qui
http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2012-12-17/fondazioni-liriche-riforma-rischio-063920.shtml?uuid=AbbjntCH
Per inciso, retrocedere a teatro di Tradizione significa outsourcing..ossia lavoratori non più dipendenti ma esterni e pagati a prestazione..teniamolo ben presente, vero….
Bravo Alberto. E per chi fosse ancora favorevole all’ingresso delle cooperative nei teatri al posto dei lavoratori stabili, si vada a controllare la voragine causata da Meli al teatro di Parma, in cui coro e orchestra sono gli unici lavoratori NON stabili…..
E’ proprio vero: delle volte le amanti fanno richieste audaci ai loro uomini… ma loro, vestiti nei loro stretti abiti blu, piuttosto che rischiare di far crollare l’immagine di mariti modello che nel tempo si sono costruiti nella società, cedono al ricatto, e preferiscono accontentarle… In tutto. Ma proprio in tutto…
“Ugo, a Natale voglio anche il Teatro… ”
” Ma cara… parla piano, potrebbero sentirci… sai che non posso… ”
“No. Ho detto che lo voglio. E basta!!!”
E poi la chiamano bravura… Sic!
Solidarietà a chi nel Lirico sta pagando il prezzo più misero di intollerabili giochi di poltrone.
e buon Natale a tutti…….. io continuo a sostenere che c’è la volontà di far chiudere il Teatro, con buona pace di 300 lavoratori (e famiglie). A noi precari non rimane altro che rifare le valigie ed emigrare nuovamente.
Follesa è una persona seria. E’ uno che lavora e ha ambizioni e capacità per emergere ancora nel mondo culturale sardo. Si può essere d’accordo con lui o meno per le sue scelte politiche o per le sue amicizie, ma questo è un altro discorso. In Sardegna abbiamo bisogno di valutare la gente sui fatti, non per le ideologie o per le simpatie. O se fa parte o no di un salotto buono.
archivista…che simpatico umorista…direbbe Bisio!
Alberto sei solo invidioso, dai…
giusto per ricordare a tutti di chi si tratta…..
http://www.michelamurgia.com/di-cose-sarde/politica/teoria-e-pratica-di-giovanni-follesa