Così come ampiamente previsto da me e da qualcun altro (tutti avvelenati con il sindaco per non essere stati nominati assessori alla Cultura o sovrintendenti del Teatro Lirico), alla fine il Comune di Cagliari ha iniziato a smontare la famosa Arena Grandi Eventi, realizzata a tempo di record quest’estate vicino ai parcheggi dello stadio Sant’Elia. I lavori sono iniziati da qualche giorno e finiranno in fretta, visto che ormai nel grande spazio inaugurato a giugno resta solo una delle tre tribune, rimaste peraltro quasi sempre deserte nei nove o dieci spettacoli organizzati quest’estate.
Nelle intenzioni del sindaco Zedda e dell’assessore alla Cultura Puggioni, l’Arena doveva essere uno spazio aperto tutto l’anno, in grado di colmare quel vuoto che ha sempre caratterizzato l’offerta cittadina. Doveva essere una risposta a chi accusava il sindaco di avere chiuso l’Anfiteatro romano senza aver dato un’alternativa. La risposta è arrivata: clamorosamente sbagliata.
Che l’idea di realizzare un’Arena Grandi Eventi fosse destinata al fallimento era apparso chiaro da subito, visto che al seicentomila euro spesi per allestire lo spazio (una cifra mostruosa) si sarebbe dovuto aggiungere chissà quanto per coprire l’arena e renderla fruibile anche in inverno. Soldi che non esistono da nessuna parte, così come il progetto per la copertura (benché il sindaco abbia detto più volte che “gli uffici lo stanno predisponendo”).
Ora giustamente il Comune ha iniziato a smontare tutto. Ma sarebbe stato meglio ascoltare i consigli di chi proponeva di non iniziare a costruire nulla, e per quest’anno di transizione dirottare gli eventi alla Fiera (peraltro come proposto da quasi tutti gli organizzatori). Si sarebbero risparmiati 600 mila euro e soprattutto si sarebbe evitata una figuraccia di queste proporzioni.
Ma giustamente, perché trarre giudizi affrettati? L’amministrazione Zedda nella cultura sta facendo bene, ha seminato in maniera lungimirante e i frutti di questo lavoro non si possono vedere subito. Perché continuiamo a criticare questa amministrazione? Vogliamo forse il ritorno del centrodestra? Nooo! E allora bravo sindaco, brava assessore Puggioni! Non ascoltate le critiche di chi in realtà voleva solo qualche poltrona da assessore-soprintendente-consulente, o che magari non ha visto qualche parente sistemato chissà dove. Non ascoltate né critiche né consigli che per quanto riguarda la cultura e gli spettacoli state andando bene così!
Ecco perchè, appu cumprendiu! Alla Fiera stavano tenendo il posto per gli ambulanti!
http://www.castedduonline.it/index.php/44003-bancarelle-di-natale-la-rabbia-degli-ambulanti-vogliono-sfrattarci-alla-fiera-per-farci-fare-la-fame/
Massimo non fare questa cavolata, pensaci bene e decidi alla svelta!
Mi chiedo, ma la Bancarella d’Oro non si potrebbe organizzare al porto, in quella bella passeggiata sottoutilizzata? Chiedo scusa per l’OT
“tutti avvelenati con il sindaco per non essere stati nominati assessori alla Cultura o sovrintendenti del Teatro Lirico” vi conosco mascherine!!!
Vito, ma non è che nei 600.00 € che dici tu ci sono compresi anche i soldi per l’acquisto delle impalcature e la realizzazione dello spazio prima inesistente(movimento terra, realizzaizone del piazzale,ecc) ?
perchè mi sembra molto strano che si possono pagare 600.000 solo per montare un’impalcatura…
Ci fai sapere?
La Puggioni parla a CagliarIpad anche dell’Arena di Sant’Elia. Dice che viene smontata per essere posta al riparo dalle intemperie. Personalmente ho ancora qualche dubbio … certo era inidonea per l’uso invernale, ma queste operazioni di montaggio-smontaggio-rimontaggio di una cospicua struttura, che estiva o meno non dovrebbe rovinarsi per la pioggia, costicchiano ….
http://www.cagliaripad.it/it/rubriche/interviste/enricapuggioni/
Con pacatezza, senza polemiche e ricordando e, non mi piace dire avevo ragione, nel suggerire l’utilizzo della Fiera. Tenendo conto delle dichiarazioni sull’utilita’ nel complessivo Progetto di Riqualificazione di Sant’Elia, immagino che sentiremo a stetto giro questa parolina: E’ ERA AMOVIBILE. Amovibile (agg. Che si può spostare), Sinonimi: asportabile, mobile, rimovibile, trasportabile. A CAGLIARI E’ TUTTO AMOVIBILE DESTITUIBILE ESCLUSI I GENII (IS MELLUSU) I PINDARICI (non e sinonimo di pindaccio o/e cugura). Bona picioccusu
Sono un tecnico, e in quanto tale, mi trovo stra d’accordo, su tutto quanto da Lei scritto, egregio dott. Biolchini 🙂 mi chiedo da tempo immemorabile, dall’ultimo goal di larrivey.. perchè non recuperare la manifattura tabacchi? che ci vogliono fare? la Puggioni ci potrebbe fare tutte le cavolo di pièce tatrali che vuole.. ad esempio..
si tratta di un sistema di sale a 3 piani nel quale troverebbero spazio sale di produzione, laboratori, sale prove, officine e sale di rappresentazione, un sistema vero e proprio di produzione atristica a km 0..come va tanto di moda dire adesso. Invece, che ci volgiono fare?Altre splendide e carissime palazzine di Puddu? Un inutile beauty center? Forse lo stadio? Paradossalmente l’esistenza di uno spaziosimile , potrebbe passare attraverso il recupero delo stadio S.Elia stesso..Questo è il limite del’amministrazione, progettualità=0, intenti realizzativi =-1! Questo è il momento di dare un segno di vita importante..
Pille la Manifattura Tabacchi è della Regione, diamo alla Puggioni quel che è della Puggioni e chiediamo ad Ugo che ci vuole fare
Correggetemi se sbaglio: i 600mila euri spesi per allestire lo spazio “Arena etc.” erano o no dei fondi europei con una determinata destinazione d’uso? Non erano dei fondi da destinare o all’Arena Grandi Concerti o alle famiglie povere di Putifigari (con tutto il rispetto per gli abitanti di Putifigari).
Erano dei fondi europei con una già determinata destinazione d’uso, e per quel che mi riguarda quei 600mila euri è stato meglio spenderli qua piuttosto che rimandarli indietro a quei signori sconosciuti (e non eletti) che risiedono a Bruxelles.
Saluti
La norma di riferimento è la seguente, art. 19 della L.R. 37/1998 (erroneamente l’assessore Pinna ha fatto riferimento all’art. 15)
Art.19
Iniziative locali per lo sviluppo e l’occupazione
1. L’Amministrazione regionale è autorizzata a concorrere con proprie risorse finanziarie alla contrazione da parte dei Comuni, singoli o associati, di mutui per il finanziamento di iniziative finalizzate allo sviluppo e all’occupazione, anche in regime di cofinanziamento con altri soggetti pubblici o privati, attraverso:
a) la partecipazione dei Comuni agli strumenti di programmazione integrata dello sviluppo locale previsti dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale;
b) la promozione di attività produttive per la valorizzazione di risorse locali nonché dei Servizi funzionali allo sviluppo con particolare riferimento ai settori ambientali, culturali, storici, archeologici, artistici e naturalistici;
c) la realizzazione di opere pubbliche necessarie e funzionali alle attività di cui alle lettere a) e b).
2. Per le finalità di cui al presente articolo, in aggiunta ai finanziamenti ordinari, le disponibilità di cui alla legge regionale 1° giugno 1993, n. 25, e successive modifiche e integrazioni, sono incrementate nell’esercizio 1999 delle somme occorrenti per la copertura di mutui contratti dai Comuni il cui importo complessivo a livello regionale non sia superiore a lire 333.000.000.000.
3. All’atto della predisposizione delle leggi finanziarie per gli anni 2000 e 2001 la Giunta regionale effettua una verifica sui risultati conseguiti; nel caso di valutazione positiva, la legge finanziaria prevede, per il rispettivo anno di esercizio, l’assegnazione di finanziamenti sufficienti per consentire la contrazione di mutui di importo non superiore comunque a quello autorizzato nell’anno precedente.
4. Le somme per l’attuazione del presente articolo sono ripartite tra i Comuni secondo i criteri di cui all’articolo 3, comma 1, della legge regionale l° giugno 1993, n. 25, e successive modifiche e integrazioni; l’assegnazione delle somme spettanti a ciascun Comune per la prima annualità avviene anticipatamente, per ogni intervento, entro quindici giorni dalla presentazione al competente Assessorato regionale degli enti locali della documentazione corredata dallo specifico atto della programmazione locale e della determinazione di contrarre il mutuo.
5. I finanziamenti regionali sono destinati a copertura di mutui le cui condizioni di ammortamento non siano superiori a quelle stabilite dalla Cassa Depositi e Prestiti e il cui periodo di ammortamento non superi i quindici anni.
6. Gli interessi di pre-ammortamento e le annualità di ammortamento sono garantiti dalla Regione mediante iscrizione nei propri bilanci di previsione, per tutta la durata dei mutui medesimi, compreso il periodo di pre-ammortamento, delle somme occorrenti per far fronte ai pagamenti, che vengono corrisposti annualmente in forma anticipata, a ciascun Comune.
7. Per l’attuazione degli interventi di cui al presente articolo è autorizzata, per gli anni dal 1999 al 2013, la spesa di lire 40.000.000.000 (cap. 04019).
la useranno solo d’estate. oh vito ses pagu avvelenau!!
Usare d’estate vuol dire dover smontare d’inverno? Gli operai non lavorano gratis … il disuso invernale di una struttura, che per la pioggia o per “su friusu” è una situazione comune a tanti spazi all’aperto – vedasi il sottoutilizzato anfiteatro di Marina Piccola – è una cosa un po’ diversa dal montare, smontare, rimontare … non mi risulta che le tribune a tubi Innocenti del Sant’Elia venissero smontate nel periodo di pausa del campionato di serie A, neanche le rotonde degli stabilimenti balneari vengono smantellate. A meno che il problema non sia di autorizzazioni edilizie, e quindi si tratti, come per i baretti del Poetto, di una struttura provvisoria. Tra l’altro, dal dibattito in Consiglio comunale, è emersa una procedura di proposizione della delibera un po’ anomala, laddove il presidente Depau ha accreditato la proposizione diretta mediante “visto” da parte del sindaco, rispondendo alle obiezioni dell’opposizione secondo cui l’originaria versione, della proposizione della delibera da parte dell’assessore Puggioni, non era accettabile perché un assessore non ha un autonomo potere propositivo verso il Consiglio comunale (lo ha invece il Sindaco, investito di poteri autonomi dal TUEL).Possibile dubbio: non è che il problema riguardi, per caso, gli adempimenti di natura edilizia? Dal verbale del Consiglio Comunale non emerge se siano state espletate le relative pratiche, e suppongo che siano state espletate, in particolare con riferimento agli adempimenti di cui all’art. 35 del Regolamento edilizio comunale.
Aggiungerei, all’ipotesi da lei sollevata, il dubbio che ci possa essere stata (se si, mi chiedo come) una piena autorizzazione da parte della Soprintendenza per gli aspetti derivanti dall’impatto sul paesaggio. La platea di calcestruzzo, realizzata per fondare le strutture amovibili (e portare il carico del pubblico), non è amovibile, e rimarrà per sempre a poche decine di metri dalla battigia, in quella zona di mare: credevo che il PPR vietasse insedimaneti del genere…
Ho qualche perplessità sul fatto che la stiano smontando definitivamente. Di recente la Giunta ha approvato la riqualificazione dell’area verde proprio in funzione dell’arena(http://www.comune.cagliari.it/portale/it/atti_interni_in_pubblicazione.page?internalServletFrameDest=4&sorting=0&internalServletActionPath=/ExtStr2/do/ComuneCagliari/bachecaAtti/attiDetailEntry.action&idDocumento=1754173&tipoRicercaBacheca=attiInterni&parola=elia&tipoRicercaParola=E#atto_detail).
Ho controllato. I documenti (progetto, cronoprogramma) a firma di Papoff sono del 19 settembre, in nessuna parte il progetto sembrerebbe prevedere lo smontaggio dell’Arena. E in ogni caso nella delibera di giunta si parla più genericamente di “Area grandi eventi”. Certo sembrerebbe ben strano che, sia pure come mero riferimento logistico, i progetti menzionino una struttura che viene smontata, anche se resterebbe, quale area di rilevanza sociale, il riferimento ai vicini parcheggi dello Stadio. Ma non credo che le tribune mancanti se le siano portate via gli alieni (e vabbeh che siamo sempre in clima di gombloddi …).
Nel resoconto della seduta consigliere propostaci da Zunkbuster, il consigliere Dore ci informa che la Fiera costava al Comune di Cagliari 170.000 euro all’anno di affitto. “Onnicomprensivo di tutte le strutture, l’area e i servizi”, aggiunge solerte il consigliere Piras. Sempre secondo il consigliere Piras, l’Arena Grandi Eventi di Sant’elia costerebbe invece “centottantacinque milioni sono solo ed esclusivamente per il montaggio e lo smontaggio di tutti i posti a sedere a fine estate, come finiscono i concerti programmati.”
Insomma un affare!
Ma soprattutto, mi domando se sia proprio impossibile pensare di coinvolgere i grossi organizzatori di spettacoli di questo tipo nell’allestimento degli spazi che saranno loro stessi ad utilizzare. Lo farebbero con risorse proprie e nel modo più confacente alle loro esigenze..
Un po’ la stessa storia delle ricche squadre di calcio di serie A.. Società che devono essere messe nelle condizioni di realizzare e gestire gli impianti a proprie spese.
Ma il buon vecchio Teatro tenda che fine ha fatto? Chi come me è sulla quarantina andante sa che è stata una delle migliori esperienze culturali che la nostra città ha avuto negli ultimi 20 anni. Ha ospitato musica, rassegne, cabaret, cultura e perfino serate disco. D’estate e, sopratutto, d’inverno. Senza dubbio sono stati commessi errori di gestione che hanno fatto lievitare i costi e hanno fatto andare tutto in vacca, ma adesso penso che a Cagliari ci sia la giusta esperienza per non rifare gli stessi errori.
Ehm, se parliamo della struttura che ospitava il “Jazzino” temo sia stata smantellata a causa dei costi fissi troppo elevati, non so dire se a causa degli alti oneri da corrispondersi all’Ente Fiera o del calo degli introiti dovuto a qualsiasi ragione, compresi magari errori di programmazione. Quel che è certo è che la vicenda Jazzino provocò pesanti decreti ingiuntivi e condanne passate in giudicato a carico dei gestori, che casualmente si identificavano nella nota Sardegna Concerti. Come ricostruisce puntualmente questo articolo della Nuova Sardegna dalla rassegna stampa del Consiglio Regionale
http://www.regione.sardegna.it/j/v/492?s=198550&v=2&c=1489&t=1
Parziale correzione: la gestione del Jazzino era evidentemente in carico a Sardegna Jazz, ma si tratta dello stesso “gruppo”.
Cee o vito sei un invidioso! Se lo sa Gianluca floris…
600.000 euro spesi
9 concerti organizzati in due mesi
20.000 spettatori paganti (suvvia cari organizzatori, rendeteli pubblici i dati del botteghino, che ho idea di aver sovrastimato il vostro pubblico)
con un pò di intelligenza gli stessi concerti si potevano organizzare in piazza del carmine gratuitamente per tutta la cittadinanza (o se non vi piace piazza del carmine anche nei parcheggi del sant’elia)
dico questo perché spendendo 30 euro a spettatore si poteva triplicare il pubblico fornendo, cosi si, un servizio pubblico con soldi pubblici.
ma sappiamo anche che nel mondo della cultura cittadina il cancro da estirpare sono gli accozzati lavoratori del lirico.
PS. tutti gli operatori che hanno usato l’arena concerti hanno ricevuto un contributo per quest’anno di 10.000 euro. agli altri non resta che andare al box office e godersi lo spettacolo.
PS2. ma mi sbaglio o proprio l’altro giorno hanno condannato un dirigente del comune proprio del settore culturale?
Ci son poche idee ma confuse. I concerti non gli organizza il Comune, ma dei privati ai quali il Comune mette a disposizione degli spazi. I privati pagano un affitto negli spazi suddetti, organizzano il concerto e cercano con i biglietti venduti di ottenere un profitto. Cosa c’entra piazza del Carmine, fare i concerti gratuiti. Nemmeno Biolchini ha le idee così poco chiare.
Minimizzare i costi mi sembra che c’entri con le politiche comunali. Magari nelle prossime ore ci sarà chiarito se lo smontaggio dell’Arena sia dovuto magari al rischio intemperie (oggi c’è stato forte vento, ma era prevedibile quando è iniziato lo smontaggio?) oppure se semplicemente si tratti di una dismissione già programmata. Sicuramente, se sono veritiere le cifre che sono circolate in Consiglio comunale, comunque il fatto che si sia affrontato un costo fisso ingente, oltre 100.000 euro, per il solo montaggio di una struttura che è rimasta transitoria (ed è da vedere se lo smontaggio fosse compreso in tale prezzo ovvero importi ulteriori oneri), dà da pensare. L’utilizzo di fondi di scopo per una struttura di cui, in relazione a una decina di concerti, a un indotto che si sarà ridotto al lavoro di pochi “caddozzoni” e magari alla vendita di qualche gadget, assume una diversa rilevanza a seconda che si trattasse di struttura di “uso solo estivo” ma permanente, alla quale eventualmente pensare ad adattamenti per un uso anche invernale, ovvero di struttura “uso solo estivo” nel senso della transitorietà. Se vi era un problema di creare indotto, si poteva più banalmente evitare che Mondo Ichnusa, che non necessariamente doveva trovare come location una spiaggia, ossia un bene ambientale – benché ci facciamo il bagno e spesso le allordiamo – finisse a Quartu.
L’ARENA FA SBADDABAN
Sospendo ogni giudizio, e penso sia meglio dare un’occhiata ai verbali del Consiglio Comunale sull’Arena Sant’Elia. Il portale del Comune ha qualche “problema tecnico”, ma Google fa miracoli, quindi ecco qui il verbale.
http://www.comune.cagliari.it/portale/protected/38256/0/def/ref/SDL37852/
Spostare temporaneamente i concerti alla Fiera non sarebbe costato un centesimo, infatti l’Ente Fiera avrebbe concesso lo spazio al Comune senza sicuramente chiedere un solo euro in cambio.
Invece gli organizzatori dei concerti, l’Arena Grandi eventi di Sant’Elia l’hanno avuta gratis.
Alcuni organizzatori di concerti hanno sempre dovuto fare dei complicatissimi bandi e procedure per ottenere spazi storici dove poter fare i loro spettacoli.
Ed è stato tutto regolare. Infatti la magistratura non solo ha archiviato i numerosi esposti proposti al riguardo, ma ha addirittura proceduto per calunnia contro i presentatori. Di Legno, ovviamente …
Son proprio gli organizzatori che chiedevano, allarmati, uno spazio. Evidentemente la fiera non basta per soddisfare le loro esigenze. L’Arena è stata sfruttata. Le presenze son state nella media che gli artisti in questione hanno in tutta italia. In più c’è stato il concerto di Tiziano Ferro alla fiera, che è sempre nel Comune di Cagliari, se non sbaglio. Una stagione estiva nella media delle stagioni estive cagliaritane senza lo scenario dell’Anfiteatro Romano. Ma su questo blog mi sembra che la maggioranza concordi su un uso diverso dell’Anfiteatro. Non vedo dove stia la figuraccia dell’amministrazione.
E chi se ne frega? Potevano benissimo pagarsi la Fiera. Ha ospitato concerti per una vita, poteva continuare a farlo. Solo Paolo Conte condizionava la data a Cagliari alla disponibilita’ dell’anfiteatro. Il Comune non deve mettere soldi per farne risparmiare ai Palmas oltre tutto per organizzare eventi puramente di cassetta e commerciali (l’aggettivo “culturale” al massimo posso spenderlo per Battiato). Quindi, caro amico, non stai dicendo niente. La situazione dell’arena e’ ancora da chiarire, ma cerchiamo di commentare con serieta’ invece di impostare i soliti temini del cavolo di difesa aprioristica degli inadeguati personaggi che si occupano di cultura e spettacolo nella giunta Zedda.
Ma quando mai le tribune son state deserte negli spettacoli allestiti? Ho assistito a 4 concerti e gli spalti non erano deserti, anzi. Concerti per niente male, tra l’altro. Sarebbe stato bello avere uno spazio invernale, ma almeno quei concerti si son potuti vedere. Mi sembra una polemica inutile. Se la fiera fosse sufficiente perché ci sarebbero le discussioni sull’utilizzo o meno dell’anfiteatro? Usiamo la fiera a vita e saremo tutti contenti e soddisfatti. O no?
Spero vivamente che il commento di Marco colga nel segno, altrimenti davvero non si saprebbe cosa pensare.
Condivido le tue perplessità e anche di più. Ma considerato che di montare una struttura coperta per ora non se ne parla, che senso avrebbe lasciare le tribune e il palco esposti alle intemperie e a far brutta mostra di se tutto l’inverno? Giusto che smontino per poi riallestire (forse) col riavvio della bella stagione.
Ma a quel punto perchè non sfruttare gli spazi della fiera?
Io avrei fatto così questa estate invece di realizzare in fretta e furia un doppione mal riuscito. Forse sarebbe stato meglio progettare con più calma e maggiori risorse un’opera più pregevole, una vera alternativa alla fiera e all’anfiteatro.
Oh Vito, sei cosi avvelenato perche’ non ti hanno fatto assessore o sovraintendente? :-D.
Forza Larry!