Il Teatro Lirico di Cagliari non smette di darci soddisfazioni. È successo qualcosa di nuovo? No: per il sindaco Massimo Zedda la nomina a sovrintendente di Marcella Crivellenti è valida a tutti gli effetti, invece secondo i sindacati non lo è neanche per idea. In realtà, la situazione è di stallo. Alla nomina (avvenuta lo scorso 1° ottobre) si sono succedute tali e tante polemiche che al momento tutto appare bloccato: alla signora non è ancora stato fatto un contratto, mentre da più parti si chiede di azzerare tutto per superare le feroci contrapposizioni in campo. Ultimo appello in tal senso è quello di Confindustria, che chiede al sindaco di ripartire da una “scelta condivisa”.
Di cosa dobbiamo parlare dunque? Ma di M.I.A.O. e di B.A.U! Statemi ad ascoltare che ne vale la pena.
In teatro è apparso questo volantino, di cui per comodità trascrivo il testo.
E’ NATO IL M.I.A.O.
Perché è nato il Miao? Il Miao è nato attraverso il succedersi di molteplici avvenimenti condotti da altri “movimenti” che condizionano da anni in modo frondistico la vita dei lavoratori del teatro.
Perché è anonimo? È anonimo in quanto antisindacale, e svolgerà attività di sensibilizzazione attraverso gesti di proselitismo inconscio.
La scelta dell’anonimato dovuto alla sfrontata vigliaccheria di certi “Personaggi”.
Il movimento è composto attualmente da 38 lavoratori del teatro, e mai saprete i lori nomi mentre noi sappiamo i vostri.
L’oltranzismo è mirato unicamente alla divulgazione di messaggi atti allo sfaldamento e distruzione della fronda che da anni gestisce in modi scriteriato e abusiforme la “cosa” pubblica del teatro.
1° messaggio – Gli sbandieratori sindacali devono finire di pubblicare continuamente comunicati firmandosi “tutti i lavoratori”. Non devono sentirsi legittimati da una assemblea “farsa”, dove non esistevano i numeri legali che loro ben sanno.
Bisogna finirla con i privilegi.
CRIVELLENTI SOVRINTENDENTE
Movimento Interno Anonimo Oltranzista
***
Che dire? Un capolavoro. Lascio a voi, cari lettori, il gusto di analizzare la prosa, con l’obiettivo di arrivare ad individuare l’identikit del misterioso estensore del messaggio numero uno.
Trovato il volantino, i lavoratori del Lirico si sono organizzati e hanno subito fondato il B.A.U. Ecco il testo del primo messaggio.
E’ NATO IL B.A.U.
Perché è nato il B.A.U? Il B.A.U. è nato attraverso il succedersi di molteplici avvenimenti condotti in forma anonima che vorrebbe condizionare la vita democratica del teatro.
Al B.A.U. non sempre piacciono le scelte sindacali, ma ci si attiene per dovere democratico.
Il movimento B.A.U. è composto da tutti i lavoratori del teatro, fatta eccezione per i 39 del “movimento” M.I.A.O.
Il movimento B.A.U. concentra i propri sforzi alla divulgazione di messaggi atti allo sfaldamento dei messaggi M.I.A.O.
1° messaggio – La R.S.U. e le O.O.S.S. sono legittimate, da regolari e democratiche elezioni, a formare, a nome e per conto di tutti i lavoratori, i comunicati. La vera farsa è stata proprio quella relativa all’elezione della CRIVELLENTI.
UN SOVRINTENDENTE COMPETENTE
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Al momento, sfugge allo scrivente il senso dell’acronimo B.A.U. Ma i lettori di questo umile blog sapranno dare la loro saggia quanto fantasiosa interpretazione. Ci conto.
Post scriptum
Miao o bau, un nuovo post sul caso del Teatro Lirico mi sembrava opportuno, visto che mi state ammazzando a commenti e ogni tanto anche io perdo il filo dei vostri ragionamenti. Ora potete riprendere a prendervi a pappine, con la consueta classe ed eleganza che sempre vi contraddistingue, cari i miei frequentatori di questo blog.
non so se qualcuno segue ancora questo articolo… ma alla fine, cosa sta succedendo? a che punto siamo? la Crivellenti è stata nominata? è iniziato un dialogo Sindaco-Crivellenti-Lavoratori? ci sono novità di qualunque tipo?
non si è saputo più nulla e siamo a metà novembre…
Niente… Tutto tace, il tempo passa, e le scadenze si avvicinano…
Ero intento a porre mano a un rifacimento de “La Forza del Destino”, adattata all’anno 2012, sulla base delle vicissitudini di un moderno uomo politico, tal Silvio Berlusconi da Milano, che mi hanno raccontato. Sono stato avvisato dal collega Richard Wagner, che coi soldi che gli passa Ludwig può anche permettersi di indugiare su questo moderno mezzo nomato Internet, che ancor in questo loco si continua a discettare del nulla. Mi è stato invece detto che chi di dovere continuerebbe a indugiare quanto alla proroga del contratto del direttore amministrativo del Teatro Lirico di Cagliari – che ricordavo aver sede al Politeama Regina Margherita, non essendo aggiornato – o quanto meno alla nomina di un nuovo direttore amministrativo. E mi chiedo perché non si pensa a questa cosa assolutamente fondamentale, anziché indugiare su amenità come la confusione del Teatro con un canile. Ma forse, come diceva il moderno cantore Robert Zimmermann, nomato anche Bob Dylan, la risposta soffia nel vento. Vento di tempesta.
Stimato collega Verdi, è noto che noi musicisti siamo considerati dai moderni uomini politici dei fannulloni che mangiano il pane a tradimento. Fui fortunato a trovare il Vescovo-Principe di Salzburg, Dio l’abbia in gloria, se fosse stato per il Compagno Sindaco della città di Cagliari temo che mi contenderei il posto con gli improvvisati suonatori di chitarra e fisarmonica agli angoli delle strade, oltre tutto beccandomi anche una multa dalle sue gradevolissime guardie. Sopportiamo pazientemente e attendiamo, collega Verdi, il passaggio della bufera e delle meteore. Gradirei nei prossimi giorni prendere un caffé con Lei: le va bene a Innsbruck, a metà strada?
Il debito del Teatro, tanto per chiarire, va “smontato” nei suoi elementi.
4 milioni (da trovare subito) sono il debito verso artisti e fornitori.
6-7 milioni circa come esposizione bancaria (anche questi da trovare al più presto).
6-7 milioni circa debito residuo per il quale esiste già un mutuo, quindi problema già risolto tempo addietro (costo circa 500000 euro annui).
Questo mutuo, per altro, sta per essere estinto.
8 milioni TFR “mangiati” (utilizzati) da Meli. Questi costituirebbero un problema solo se quasi tutti i dipendenti del teatro andassero in pensione nello stesso anno.
Questo significa che con 10-12 milioni si risolverebbe il problema del debito “immediato”.
Da Busseto osservo la vostra discussione ridacchiando sotto i bianchi baffi e lisciandomi la bianca barba. Mi spiace ma state amabilmente discettando di cose che non c’entrano un piffero col nocciolo del problema, e dal momento che qui si parla di pifferai di Hammelin siamo alquanto in topic. Continuate a dilettarvi mentre io gioco a carte e calo l’Asso. Sto vincendo. Viva l’Asso.
Ente lirico, Confindustria precisa.
Cagliari 26 ottobre 2012
SUL COMUNICATO PER IL TEATRO LIRICO
In relazione al comunicato stampa della Confindustria Sardegna Meridionale sul Teatro lirico di Cagliari, considerate alcune improprie interpretazioni che lo stesso può avere involontariamente ingenerato, si precisa che con il richiamo alle dichiarazioni del Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, rilasciate pubblicamente il giorno precedente a Cagliari alla presenza, tra gli altri, sia del Sindaco di Cagliari che del Presidente di Confindustria, si voleva unicamente sottolineare l’importanza della condivisione sempre più diffusa delle potenzialità di leva economica che anche le istituzioni culturali possono svolgere per lo sviluppo dei territori e del Paese in genere.
Nello scusarsi per l’equivoco con la Segretaria Camusso e la CGIL in generale, si sottolinea dunque come le stesse debbano considerarsi totalmente estranee alle specifiche considerazioni svolte e confermate dalla Confindustria Sardegna Meridionale sul Teatro di Cagliari.
Nina, non discuto l’atteggiamento di Confindustria (condivisibile o meno) ma discuto il comportamento di un Tg che omette di dare una notizia per mero interesse politico tradendo il suo spirito di servizio!
ok, grazie per il chiarimento…ma in effetti non è che si possano avere troppe aspettative nei confronti di quel tg 😉
ma in quella tv, privata come il grande quotidiano, hanno sempre fatto cosi’,non fanno mai i nomi degli amici, o danno l’informazione con nomi e cognomi se non sono amici di noi altri figuriamoci un’informazione del genere i vertici del lirico sono amici di sergio.
Caro Vito, amico mio grazie per permetterci di ripartire con un altro taglio scusami e scusatemi se inserisco, brevemente, un’altro argomento fuori tema che mi pare attinente per metodologia. Credo che il Multipiano sotto le mura di Castello sara’ a breve motivo di discussione. Alla querelle del Lirico si aggiungerà, a breve, quella sul parcheggio di Via Cammino Nuovo, per sintesi in realta’ sarebbero utili solo degli elevatori o/e ascensori. Ho l’impressione che per il Sindaco Zedda, presente alla manifestazione del 6 settembre del 2006 al teatro di Castello, e l’amministrazione comunale, si stia aprendo un’altra querelle. Per cui umilmente per chiuderne una, gli consiglio di aprire le buste della manifestazione di interesse, rendere noti i nomi di chi ha “manifestato con domanda interesse”, se proprio non puo’ farne a meno nominare nel CdA la Crivelentti Direttore del Parco della Musica.Con l’incarico di organizzare le manifestazioni pop, rock new age ecc.,all’esterno e negli spazi adiacenti al teatro. Ed iniziare a confrontarsi con i cittadini sul parcheggio sotteraneo multipiano multicomponenti stile JRobot d’acciaio. Comprendendo Via Fara. MIAO BAU AUO AJO
Perché invece non commentare l’atteggiamento omertoso di Videolina che nella rassegna stampa di stamattina ha “abilmente” tralasciato l’articolo di spalla de La Nuova Sardegna (Anche Confindustria si schiera contro la Crivellenti)?
Questa si che é informazione imparziale…
Invece perché non commentare l’atteggiamento di Confindustria che mentre veniva prodotto il deficit di 25.000 di Euro dormiva e ieri si è svegliata spinta da nobili intenti che hanno originato un illuminato comunicato sulla situazione del teatro? Mi chiedo se anche se nelle imprese rappresentate da Confindustria c’è l’abitudine di concertare la scelta dei manager e dei piani industriali con i sindacati
Invece perche’ non evitare di trollare anche qui dopo essere stata respinta con perdite altrove?
ma che risposta è???
solo perchè uno ha un’opinione diversa deve essere considerato un troll?
e poi a quale episodio stai facendo riferimento?
mi riferisco a quel sitarello pressoché ignoto che si chiama facebook. se deve trollare abbia almeno la furbizia di levare gli aggiornamenti di stato della pagina del sindaco. la saluto.
Caro Anonimo, da che pulpito di metti a fare prediche e parlare di troll quando sei il primo a mantenere l’anonimato?
Secondo la tua perspicacia le 2073 persone che su facebook ricevono gli aggiornamenti dal profilo di Massimo Zedda sono tutti dei troll?
ma dai non cadiamo così in basso………
ma è possibile che anche su un argomento ridanciano, dove ci diverte a scavulare l’immaginazione nell’invenzione di esilaranti acronimi, ci si debba ficcare una militante di Sel, o una parente della Crivellenti, a ciurlare nel manico? Fort Alamo è già in mano a los rebeldes de la carabina 30/30!
Per favore, chiariscimi se ho capito il tuo pensiero, il commento di fizzu ‘e babbu ti va bene e il mio no, oppure non ti va bene nessuno dei due?
Chiarisco il mio pensiero. Non appena qualcuno dice qualcosa su aspetti dell’informazione pilotata, o propone tesi che mettono in luce aspetti poco chiari nell’operato del sindaco,o si dichiarano delusi da comportamenti verticistici, o dalla mancanza di ascolto e di dialogo, ecco che subito compare la contraerea a sparare ad alzo zero sul nemico. E spesso mancando il bersaglio, come in questo caso. Secondo te la confindustria si doveva occupare prima e non adesso del teatro lirico, e se lo fa è perchè c’è una trama massoneplutogiudaica che, accomunando negli stessi interessi CGIL, confindustria, Vaticano, Ferrero, Grillo e lavoratori del teatro vuole mettere al comando del teatro stesso il direttore del coro dell’Armata Rossa, disoccupato ma lontano conoscente di Santoro. Tutti notoriamente acerrimi nemici del sindaco di Cagliari. Non è questo che pensi? A chi legge questo Blog sembrerebbe invece che funziona proprio così. Abbiamo ancora negli occhi le risalite e le discese ardite del compagno Soviet, che hanno riempito pagine e pagine di giustificazioni pro sindaco, e terminate con una salutare autocritica per non avere inizialmente capito le nobili e rivoluzionarie mosse del sindaco, per arrivare a scoprire che, in un suo commento su Renzi a Cagliari e parlando con Supresidenti afferma testualmente:” Di lirica ne capisco poco. So però che se tu devi mettere un cane da guardia in vigna è meglio che il cane obbedisca a te. Dal momento che Melampo di Collodi alla Fondazione mi sa che ce n’è stato più d’uno…” Capito? Qui non si tratta di fare un passo in avanti rispetto al passato, per esempio scegliendo la strada della trasparenza (si sa che le strade di questo tipo sono dure da percorrere perchè faticose e aliene alla mentalità di molti), ma di mettere un cane da guardia che obbedisca al sindaco. Ti sembra difendibile? Ti sembra in sintonia con “il nuovo che avanza”? O con il fortunato (in campagna elettorale) “ora tocca noi”? (verrebbe da chiedersi: a fare che?) O la politica, anche quella espressa da Sel) riesce a fare la sua “rivoluzione culturale” oppure è destinata a morire. Con tutto quello che ne consegue.
Tocca tocca che ricomincia il dibattito
No, no Ognuno capisce quel che vuol capire alla fine dei conti. Io quello che avevo da dire l’ho scritto, poi tutti liberi di interpretare come si vuole, che qui sono tutti geni. Io credo che la priorità oggi sia quella di garantire che il Teatro non si esponga più come in passato, rischio la chiusura. Serve più un cane da guardia che un Mozart oggi al Teatro, anche perché Mozart forse è meglio impegnarlo direttamente nella parte artistica. Sul fatto che di Lirica ne capisca poco, è vero. Ma qui non è la Lirica il problema.
Detto questo fa specie vedere che c’è chi scrive di contraeree che sparano ad alzo zero e poi morde come un cane da muta chiunque osi esprimere opinioni diverse, per altro cercando di argomentare. Poi si può essere in disaccordo.
Ma qui ormai non è più possibile discutere, c’è una parte che ha sempre ragione e una che ha sempre torto, a prescindere.
Quindi è molto più semplice tirar fuori la storia della militanza, anche per chi militante non è, vedi quello che è successo a Nina. Io sono un militante, non ho alcuna convenienza specifica, non ho ruoli all’interno del comune, non ho neppure la stessa provenienza politica di Massimo Zedda. Ma non posso essere d’accordo con lui per ragionamento, solo per rispetto della bandiera.
Complimenti.
Marcello Cadeddu, Sovjet
PS Caro Vito, questo era un luogo di discussione. Forse per te lo è ancora, per me ormai è nulla più di un bar sport e nei bar, quando gli avventori diventano insolenti e molesti, basta non andarci.
Caro Marcello, questo è ancora un luogo di discussione. Che ti ha consentito di dire sempre quello che hai voluto, con un confronto di idee libero e che non è mai degenerato. Quanto agli avventori molesti, il più molestato e insultato di tutti penso sia il sottoscritto, ma è una mia perversione accettare qualunque tipo di critica pur di mandare avanti la discussione.
Per essere un bar dello sport, questo blog appena ieri ha ospitato l’intervento di uno dei più importanti politici sardi.
Comunque la frase “serve più un cane da guardia che un Mozart oggi al Teatro” chiude coerentemente la tua lunghissima serie di contributi sul caso Crivellenti. Serve effettivamente qualcuno di fedele in via Sant’Alenixedda. Dove, sono d’accordo con te, non è più la lirica il problema.
Ciao, Vito
http://www.youtube.com/watch?v=P1RW04SaHNg (colonna sonora del commento di Sovjet)
Avviso: è ironia.
avventori insolenti e molenti?ma ringrazia VITO, perche’ ti ha dato la possibilita’ di rispondere e di offedere il prossimo con le tue cazzatte da bar , e censurava tutti gli altri,ma fari’una passilara.
Chiarissimo e, dal mio punto di vista, condivisibile al 100%.
Sfinx grazie per il tuo chiarimento, a questo punto chiarisco la mia posizione!
Intanto io non faccio parte di nessuna “contraerea”, non sono una militante di Sel (e non era mia intenzione dare questa idea), non voglio difendere l’operato del sindaco (che credo non ne abbia bisogno) così come non sono parente o amica di Marcella Crivellenti; semplicemente sono una cittadina che si informa su quello che accade soprattutto in campo culturale.
Detto questo, ho scritto quello che pensavo sul comunicato di Confindustria proprio perché l’ho trovato poco tempestivo, dal mio punto di vista se in questo momento il teatro è sprovvisto delle sue figure apicali è anche perché nel corso degli anni è stato prodotto un deficit di 25.000 e, secondo il mio parere, la situazione patrimoniale della Fondazione sarebbe dovuta essere un campanello d’allarme per Confindustria già da tempo.
http://nonzittitelarte.blog.tiscali.it/2012/10/22/lavvocato-basile-sul-lirico/
E’ uno scherzo o se non e’ uno scherzo la prosa e’ quella tipica del signor presidente della fondazione, confrontare con trascrizione comizio sabato pomeriggio al mediterraneo
forse è meglio tacere…non c’e piu molto da dire
C’è anche il gruppo dei Magi , i Ma.GA.LLo.NIS, che predicono il futuro dei 39
Siete grandiosi….che sodddisfazione mi date!!!
E’ da anni che chiediamo il baby parking in teatro. E cosa ci ritroviamo?
L’azienda agricola di Elio e le storie tese…
E’ nato anche il Sindacato Cantanti Rauchi O Totalmente Orcheotomizzati, ovvero lo S.C.R.O.T.O.
Movimento Italiano Negazionista Krivellentiano E Coordinamento Unico A Dimostrazione Doverosa Unità
a zedda
Non la butti in cacciara, Biolchini. Era una discussione. Così muore. Saluti.
Riassumo la frase di Zedda:
“Coloro che erano convinti, anche nell’ambito del centrosinistra, che l’Ora tocca a noi voleva dire la sostituzione di quelli che c’erano e facevano le trasse – per dirlo alla casteddaia – con noi che dovevamo spartire la stessa torta e le stesse fette ma distribuendole tra di noi, hanno trovato pane per i loro denti.”
Riassunto:
“Poba”
ATTENZIONE STA ARRIVANDO IL NUOVO MOVIMENTO , IL PULCINIO P.I.O. ( POCHI,IDIOTI,ORDA)
In questo caso più che anonimi mi sembrano vigliacchi, sempre che esitano…
Butterflies Against Undinen?
E’ nato il C.I.P.C.I.P. (CANARINI IN PIAZZA CONTRO IL POTERE)
Sempre mitico Gianni aaaaaahhhhh Che peccato il tuo credo politico spostato da sinistra a destra o mediante scappellamento.
Non conoscete l’ambiente… Siamo artisti, gente che vive in palcoscenico e la fantasia non ci manca… Ma davvero qualcuno ha preso sul serio questa roba? Ne inventiamo tutti i santi giorni! 😀
questi 38 sono spie di zedda, invidiosi e frazionisti!!!. bau bau!!!
i sindacati sono corrotti, fanno murighi e difendono mandroni e accozzati!!! miao, miao!!!
B.A.U.: Beccheremo Ainis Uniti
B.A.U. = Basta Anonimi Uniti
meno male che avete la solidarieta’ del gruppo (M.I.T.S.S.) ma itta tottu sesi strekendi.
Le riflessioni del Maestro Volfango Amedeo.
Punto 1. Il volantino ha una sintassi in alcuni punti un po’ affannosa.
Punto 2. La frase “proselitismo inconscio” potrebbe riferirsi a diverse cose, e per amore della musica e della decenza ci si ferma qui. I raffinati intellettuali già poco convinti dalle surreali argomentazioni di “pinupretzisu”, mi dicono anche oggi beccato a maneggiare nervosamente il suo Iphone mentre altri intorno a lui parlavano di cose serie, hanno fin troppo da lavorare, ma raramente scioperano.
Punto 3. Scommetto che la stragrande maggioranza dei lavoratori del Lirico ben conosce i nomi dei 38 pretesi “anonimi”. Non occorrono microspie, telecamerine nascoste, pedinamenti e appostamenti in occasione dell’affissione dei volantini. Basta semplicemente usare il cervello, la logica e saper fare due più due. A meno che il numero non celi una qualche forma di simbolismo, ma al momento non ce ne viene in mente alcuna, a parte talune contrabbandate da una letteratura piuttosto paranoica e complottistica.
Punto 4. Temo che chi ha esteso il volantino ignori il significato storico, poi passato nell’uso comune, del termine “fronda”. Esso si addice a chi fa le cose di nascosto, in volgare cagliaritano si direbbe “alla coatta”, e cerca sotterraneamente di contrapporsi ai cambiamenti. Mal si addice, invece, a definire un fronte compatto di lavoratori – ad eccezione dei pretesi 38 anonimi, e sempre che esistano – da anni martoriati e vilipesi dalla, questa si autentica, “fronda” dei veri maneggioni che hanno divorato a quattro ganasce risorse del Lirico.
Punto 5. Il primo “messaggio” appare un’evidente fesseria (volgarmente dovrei dire “cazzata”) partorita da chi, evidentemente, ignora le regole del gioco democratico e vorrebbe depistarne e deviarne i processi decisionali sulla base di altre logiche. Quali, non spetta a un musicista, per quanto geniale, scoprirlo. Ci penseranno altri.
Punto 6. A volte, in politica, capita che singolarmente chi si scaglia contro i “privilegi” siano coloro che, con l’arrivo di persone che non guardino in faccia nessuno e siano indisponibili alla gestione della cosa pubblica sulla base della consueta lottizzazione e del consueto dispregio dei principi di competenza e meritocrazia, i privilegi li hanno e temono di perderli. Abbiamo singolari esempi di personaggi di tale specie nell’agone politico, potrebbero mancarne nel Teatro Lirico, anche se si tratta di personaggi da Operetta?
Punto 7. Non commento “Crivellenti sovrintendente”. Sarebbe come voler commentare “Santanché Presidente del Consiglio dei Ministri”.
Punto 8. Al posto degli eroici resistenti del BAU, can che abbaia non morde, sarei indeciso se informare la DIGOS o il reparto psichiatria del Santissima Trinità, tuttavia reputo corretta ed adeguata la risposta ironica pervenuta agli sgangherati miagolatori.
Punto9, il più importante. Al netto di tutto ciò, ricordiamoci che si approssima Halloween. Dolcetto o scherzetto?
e al Teatro Lirico iniziarono a dividersi…………………….
Mai stati uniti… ognuno coltiva il suo orticello
Capolavori di prosa. Quindi, non sentendomi all’altezza della dialettica del MIAO e del BAU mi esercito sulla critica prendendo di mira il comunicato di Confindustria, così intriso di buonismo.
E’ tanto il loro voler fare da paceri infatti che scordano un elementare legge economica, ai più nota come “Morbo di Baumol”.
Scrivono testualmente “Non possiamo più permetterci di gestire le attività culturali senza avere ben chiari gli aspetti economici. Si può e si deve fare cultura senza pensare che possano essere dei pozzi senza fondo, ma facendo scelte coraggiose, mettendo da parte il comune sentire che la cultura debba essere un’attività assistita: non ci sono più i soldi! Pensiamo a quello che si fa in altri paesi per valorizzare siti meno importanti dei nostri con ritorni economici e occupazionali per noi impensabili! O pensiamo che gestire beni culturali significhi rivendicare risorse senza alcun obbligo di rendiconto?”.
Avanti che c’è posto nel coro di ignoranti. Chi vuole aggiungere la propria dose di imbecillità al dibattito in atto?
PS: per chi volesse documentarsi su questa legge, anche conosciuta come “Sindrome di Baumol”, segnalo un interessante contributo al seguente link: http://www.aib.it/aib/sezioni/veneto/vinay11/causi00.htm
Ottimo contributo, signor “Gabriele Ainis”. Lei è sempre molto facondo, vedremo se lo sarà altrettanto con alcuni intellettuali che non vedono l’ora di instaurare un dibattito con Lei. Purtroppo, non hanno molto senso dell’umorismo.
Cesss… affrontu leggiu!!! =)
Esimio Volfango Amedeo, c’erano tanti epiteti con i quali mi poteva insultare ma quello di “Gabriele Ainis” è il più grave. Infatti respingo al mittente qualsiasi accostamento al suddetto e noto polemista.
Ma ciò che mi offende maggiormente è il fatto che non abbia capito ciò che ho scritto. Lo confuti, lo discuta, lo critichi pure… ma la prego, se mi deve osteggiare, almeno lo faccia entrando nel merito di ciò che ho scritto (se ne è capace e se ne ha voglia).
Magari è stato tratto in inganno dal mio lamento per il “coro di imbecilli” che circonda la vicenda senza precisare a quali voci mi riferivo. Mea culpa e cerco di porvi rimedio.
Mi riferivo alle riflessioni di Bellu, delle teorie di genere della Pruna, ecc… del polverone che ciascuna voce solista contribuisce a sollevare assieme al proprio ruolo di prima donna. Ciò a danno del tema centrale del dibattito: qual’è l’idea che l’amministrazione cagliaritana ha del futuro del Lirico? In questo futuro che ruolo avranno i lavoratori? E il Cda? E i sindacati? E come quadrare il cerchio raccogliendo il consenso (o l’assenso murrungiato) di tutte le parti in causa?
Chiedo umilmente scusa, signor Nemo. Proprio quella frase nello stile di “Gabriele Ainis” e il riferimento a taluni contenuti che il bel tomo che usava e usa tuttora occultarsi dietro tale pseudonimo, incurante delle domande che da tempo gran parte dell’intellettualità cittadina e finanche del giornalismo si fa sul suo conto, mi ha brutalmente fuorviato. Che vuole farci, sono un musicista, il mio orecchio musicale assoluto mi è poco di aiuto nella lettura di scritti che non siano spartiti, ardua a volte è l’arte di saper separare la cioccolata dagli escrementi. La mia risposta le sembrerà, come suol dirsi oggi, “semplicistica”, ma io dico e son fiducioso che tutto si potrà risolvere mettendo al primo posto la competenza, la meritocrazia, il buon senso, e l’utilizzo soprattutto delle competenze e delle capacità non di semplici ragionieri, ma di veri manager, e non “magnaccer”, che sappiano cosa vuol dire rapporto qualità-prezzo quanto all’organizzazione musicale. E soprattutto buttando fuori dal Teatro i partiti, nessuno escluso. Potrà pur capitare che qualcuno continui ad avere una tessera di partito, ma di costui si dovrà dire in primo luogo che è capace e competente, tralasciando il resto.
A questo punto potrebbero nascere il S.T.I.G.A., IL P.O.B.A. e anche il V.A.F.F.
Per non dire del L.A.S.C.A.