Continua oggi la nostra inchiesta sul tema “Turismo in Sardegna, ovvero cosa c’entrano i prezzi dei traghetti con il crollo delle presenze?”. L’amico Alessandro ci segnala da “Fuori dalla scatola: idee di sviluppo per il futuro della Sardegna” (un sito che non conoscevo ma che da oggi seguirò con regolarità) la testimonianza di Andrea Zironi. Il suo è un racconto esemplare. Cosa succede se un turista vuole prenotare la sua vacanza attraverso il sito Visit Sardinia, che la Regione propone addirittura come “guida turistica ufficiale della Regione Sardegna”? Un disastro. Vi consiglio di leggere l’intero post, corredato anche da immagini (e dal titolo “Peripezie di un turista alla disperata ricerca di offerte per la Sardegna”), di cui qui sotto vi offro un estratto. Ma fatevi anche un giro dentro Visit Sardinia. E poi ditemi cosa ne pensate…
***
L’altro ieri chiacchieravo con Mario, un vecchio amico di Milano. Uno con moglie e figlio che per qualche anno era stato in vacanza in Sardegna e che quest’estate voleva tornarci. Ovviamente con un budget più limitato, quindi in cerca di un’offerta.
“Navigando sul sito della Repubblica on line”, mi dice, “mi imbatto un banner”.
“Interessante! Ci clicco su e mi ritrovo su questa pagina: Visit Sardinia, guida turistica ufficiale della Regione Sardegna. Bene, sito ufficiale, mi posso fidare. E in primo piano, OVUNQUE, cartellini rossi con prezzi incredibili! Beh, vale la pena cercare l’offerta più vantaggiosa e magari – perché no? – cogliere l’occasione al volo e prenotare subito …”.
“Clicco subito su ‘Hotel a partire da € 25,00. E cosa mi trovo? Non un insieme di offerte una sotto l’altra che mi permettono (addirittura!) di acquistare on line, ma una directory di hotel ordinati (ed ordinabili) esclusivamente in ordine alfabetico. Con pochissime indicazioni sulla struttura e senza alcun riferimento ai prezzi, tanto meno della fantasmagorica offerta di 25 euro, della quale non c’è traccia, da nessuna parte!”.
“Ho provato a cliccare su un nome a caso di quegli hotel (certo, a caso, non ci sono altre ragione per sceglierne uno piuttosto che un altro, tipo ‘hotel per bambini’, ‘con spiaggia privata’, ‘etc …). Il risultato è sconfortante.
Non so davvero se alla fine Marco abbia trovato la formula giusta per la sua vacanza, mi auguro di sì, anche perché sul web ci sono tanti portali di operatori privati che fortunatamente funzionano. Penso però che:
1 – In un momento così delicato dove tutte le regioni italiane (e non) lottano con tutte le armi a loro disposizione per accaparrarsi una fetta di mercato dei turisti italiani sempre più piccola e delicata, certi errori di comunicazione diventano piuttosto gravi, per di più se gli si dà una risonanza sul web di quelle proporzioni (a partire dalle campagna su Repubblica e Corriere). L’effetto boomerang può essere devastante.
2 – Fatico a dare un senso al portale Visit Sardinia, che per ora mi sembra una costola di Sardegna Turismo e non capisco perché ne sia stata fatta una cosa a sé, perdendo tra l’altro qualsiasi caratteristica di tipo evocativo-emozionale;
3 – Il sito è solo in italiano, in uno scenario dove a crescere è il turismo estero.
4 – Le sensazioni provate dopo aver visitato il portale sono due: dal “tanto rumore per nulla” al “dietro ogni saldo c’è sempre la fregatura”. Con l’aggravante che, in questo caso, le due sensazioni si uniscono: “Dietro tanto saldo non c’è proprio nulla, che fregatura!”.
Credo negli esperimenti, soprattutto sul web, dove c’è chi sostiene che per la rapidità di evoluzioni e cambiamenti continui bisogna sempre ritenersi in perenne versione beta. Ma l’alta stagione non può essere il tempo degli esperimenti, alla disperata rincorsa di una gara probabilmente ormai decisa (e persa), almeno a livello di promozione istituzionale, rispetto a chi ha pianificato per tempo, bene e con consapevolezza. Ora è tardi, era meglio tenere e migliorare per quanto possibile il solo portale Sardegna Turismo ed evitare di proporre a casaccio delle offerte inesistenti. Perché sul web è facile che un utente scocciato, con un click, vada a finire a Tropea o a Sharm el Sheik. Parlando male di noi.
Andrea Zironi
faccio un appunto tecnico, sarebbe meglio togliere il link cliccabile al sito visit sardinia, poiché per google quando dei siti o blog ne linkano un altro stanno dando una sorta di certificazione di attendibilità e il motore di ricerca lo sposta più in alto nei risultati, dandogli maggiore importanza. In questo articolo mi sembra se ne discuta l’efficienza quindi sarebbe meglio scrivere il link del sito per esteso senza renderlo cliccabile e nel caso qualcuno lo voglia visitare si copia l’indirizzo.
Ciao a tutti, vi segnalo alcuni cambiamenti sulla campagna. Finalmente, c’è voluto una settimana. Credo che la nostra voce praticamente all’unisono abbia contribuito a modificare almeno un poco la situazione. Ne parlo qui. http://www.fuoridallascatola.it/2012/07/19/aggiornamento-peripezie-di-un-turista-alla-disperata-ricerca-di-offerte-per-la-sardegna/
Un saluto a tutti voi!
quoto quello che dice massimo e aggiungo che l’assessore attuale è quello maggiormente da rottamare. Ha confuso l’assessorato all’artigianato e turismo con un agenzia di pubblicità, per se stesso dico. Il tutto con una spendita di risorse inaudita per l’attuale situazione di crisi. Fiere, convegni, feste per alpini di poche decine di persone vendute come invasione di turisti, sfilate di moda, programmi televisi e campagne pubblcitarie milionarie sul giornale per eventi a dir poco insignificanti. Un bilancio terrificante per gli albergatori che si sono trovati quest’estate senza clientela. Nonostante i proclami e le rassicurazioni di chi si proponeva come esperto e tecnico del settore
in quest’ultimo anno mi sono dedicato alla realizzazione di un nuovo portale ancora in fase di “sviluppo”, finalizzato alla promozione del turismo in Sardegna;
Lavorando a questo portale mi sono imbattuto in tanti piccoli e grandi problemi… alcuni tecnici e altri pratici… ma la cosa principale che ha guidato le mie scelte e quelle dei miei committenti è stata la “semplicità d’uso”… un utente in un click deve trovare quello che serve!
partendo da questa esperienza, guardare il sito visit sardinia mi va rabbrividire… perchè penso a quanto lavoro ci può essere dietro il creare quella paginetta (realizzare un db, caricarci i dati, decidere la veste grafica e realizzarla… ecc ecc) e a quanto questo lavoro sia inconcludente…
penso al sito di sardegnaturismo che fino a 6 mesi fa era spartano ma efficace ed efficente… si trovava qualsiasi cosa con pochissimi click… ora sembra un incomprensibile sito di un villaggio vacanze… vi sfido a trovare quello che vi serve con pochi passaggi… impossibile…
io mi chiedo perchè tanto lavoro e tante risorse debbano essere sprecate per realizzare progetti che poi non sono fruibili e non svolgono la funzione che si sono preposti…
mi chiedo perchè la regione sardegna debba realizzare tanti piccoli portali diversi per il turismo, che ovviamente richiedono risorse umane ed economiche diverse, anzichè accentrare tutto in un unico sito istituzionale (il vecchio sardegna turismo era una buona base di partenza)…
sembra quasi… dico sembra… che questi siti servano solo a sviluppare progetti totalmente slegati tra di loro con l’unico fine far lavorare le società che li realizzano…
anche se devo ammettere che se vi fate un giro nei siti istituzionali del resto del sud italia, fanno davvero piangere… il fatto è che noi qui abbiamo delle ottime risorse umane per lo sviluppo web e per l’it (sardegna turismo non è una passeggiata da realizzare)… magari queste risorse andrebbero sfruttate in modo più coordinato e strutturato per la realizzazione di portali coordinati e “comunicanti” con lo scopo ultimo di favorire il turismo anzichè fargli fare oggi questo e oggi quello e domani quell’altro senza filo conduttore, solo a seconda degli interessi privati di qualcuno con la scusa di “promuovere il turismo”…
Saluti
“…il fatto è che noi qui abbiamo delle ottime risorse umane per lo sviluppo web …”
PERFETTO! Mi ricordo i primi anni del CRS4, gli anni quando in Europa l’Unione Sarda era uno dei primi giornali su rete e quando il liceo Alberti di Cagliari, con l’aiuto dell’equipe del CRS4, (forse) era il primo liceo che sperimentava con quello che oggi si chiama “elearning”.
E oggi? A che cosa serve “la tigre nel serbatoio” di una macchina che viene guidata da asini? I siti ufficiali sardi sul turismo si presentano in una veste elegante come uno dei volumi della Ilisso, ma al contrario di quest’ultimi non valgono il tempo di guardare dentro.
Ovviamente in materia di turismo non si ha la minima idea delle esigenze del turista straniero. Basterebbe l’analisi dei diversi blog e forum sulla Sardegna nelle lingue più importanti a capire un po’ come “funziona” il turista e che tipo di informazioni sta cercando. Se (come è ovvio) è anche un problema del mancante plurilinguismo perché non si riesce ad avvantaggiarsi delle competenze degli emigrati (risparmiandosi in questo modo l’una e l’altra delle iniziative intese a corroborare il legame tra emigrati e l’isola)?
Un’amica (tedesca) sposata con uno sardo (emigrato) già parecchi anni fa (quando lavorava ancora per una agenzia di viaggi) ha avuto un dibattito abbastanza aspro su questo argomento con un rappresentante sardo alla borsa del turismo di Berlino. Perlomeno c’era un rappesentante sardo! (si veda https://www.youtube.com/watch?v=FJrZA1BoZVs). L’amica argomentava che in vista del problema dell’emigrazione si dovrebbe prendere molto più sul serio la promozione turistica.
“L’emigrazione non è una necessità …[pausa] … è una scelta di vita”
Quest’era la risposta di quel tizio allo stand della Regione Sarda.
“A che cosa serve “la tigre nel serbatoio” di una macchina che viene guidata da asini?”…
questa è la sintesi perfetta del concetto che ho provato ad esprimere nel mio intervento… aggiungendo che gli asini spesso non è che sono scemi… ma sono scemi e furbi…
Grazie della segnalazione Zironi, visiterò il vostro lavoro. Giusto questi giorni la riviera di Rimini ha aggiunto anche il russo: http://www.riviera.rimini.it/
Il sito Visit Sardinia … ? Lo chiamerei “autentico”.
Rispecchia tutta l’ignoranza, arroganza e non-professionalità notissima da decenni.
Ciao Vito, ti ringrazio per le parole e i complimenti che fanno sempre piacere e che ricambio per il tuo blog che non conoscevo ma che trovo molto interessante. Provvedo subito a inserirlo nel blogroll di http://www.fuoridallascatola.it
Ho letto con attenzione il dibattito che si è creato intorno all’argomento “Visit Sardinia” (a proposito, è ancora lì, immodificato, con le sue belle etichette rosse delle offerte inesistenti in primo piano). Avevo piacere di segnalarvi un lavoro che ho condotto con gli altri colleghi dello Studio Giaccardi & Associati per il quale lavoro, intitolato “Webbing”, che è un benchmarking (ossia attività di comparazione e confronto) di 22 portali turistici istituzionali europei (regionali e nazionali). Lo consiglio a chi, come ad esempio Adriano Bomboi, vorrebbe conoscere alcune best practices di regioni che hanno fatto in tema di promozione turistica e di interazione con i turisti tramite delle strategie social appropriate davvero un ottimo lavoro (e c’è anche il Veneto!).
Su Webbing trovate diverse cose sul web, per vedere le slide con l’aggiornamento a settembre 2011 potere andare qui http://www.slideshare.net/Ravenna_Future_Lessons/webbing-andrea-zironi
Grazie ancora, chissà che un giorno ci si riesca ad incontrarci.
Andrea
Stamattina Alessandro Alfonso parlava di turismo a Radio Press. Penso si possa riascoltare se vi interessa il tema.
Il progetto grafico per la campagna “armiamoci e partite” è quantomeno uno scherzo. Davvero. Mi chiedo come sia possibile dare tanta visibilità ad un simile obbrobrio.
io non ci capisco niente… http://www.visitsardinia.ru 😉
http://www.visitsardinia.ru è un sito totalmente in russo e rivolto solamente ai turisti russi, ovvio che non ci capisci niente. Questo portale però non ha niente a che vedere con la Regione Sardegna e Sardegna Turismo.
Gesù cristu miu! A frori seus!
Non conoscevo l’esistenza di questo sito, un obbrobrio in tutti i sensi:
Grafici, contenuti (se io devo cercare una clocalità come faccio se gli alberghi sono in ordine alfabetico per albergo non per località?) titolo ma perchè dobbiamo utilizzare un termine mezzo inglese se poi il sito non è neanche tradotto in inglese. Molto meglio in sardo allora:
Benei in Sardegna!!!!!!
E poi perchè crearne un altro se esiste già Sardegna Turismo. Viiiiiiisit Sardegna please…………….
Altra domanda: quanto ci è costato questo obbrobrio di sito?
E date un occhiata anche alla pagina facebook che tra l’altro rimanda al sito sardegna turismo.
Molto meglio la pagina di Incanti di Sardegna, gestita magistralmente da 2 cittadini privati.
Si può sapere quanto è stato speso per realizzare il sito? Curiosità. Perché anche nell’offerta informatica a privati imprenditori e professionisti gli imbrogli abbondano, ma quando si tratta di siti istituzionali si raggiunge tranquillamente il prezzo di un appartamento di lusso, mancai po nudda …
Ecco
Non voglio fare l’antipatico ma…
VE LO AVEVO DETTO !
(nel post Turismo in Sardegna/2
http://vitobiolchini.wordpress.com/2012/07/09/turismo-in-sardegna2-a-gavoi-affittano-stanze-ma-non-a-chi-ha-bambini-e-allisola-di-san-pietro-niente-caffe-regina-madry-tour-2012/)
Io mi son persino stancato di commentare queste cose.
Il sito Visit Sardinia è un cesso. E’ un giudizio abbastanza generoso per una piattaforma “turistica” che si presenta solo in lingua italiana (questo fatto da solo basta e avanza per squalificare la sola esistenza del sito). In veneto ci mettono 5 lingue: http://www.veneto.to/
In tema, segnalo un articolo di marzo su Sa Natzione per la pubblicità sul Corriere: http://www.sanatzione.eu/2012/03/promozione-e-turismo-dallisola-che-danza-al-corriere-cari-riformatori-non-siamo-a-lampedusa/
E quello del caso di Cocco: http://www.sanatzione.eu/2012/06/turismo-e-provincialismo-dustin-hoffman-promuove-regione-marche-cristian-cocco-la-sardegna/
Mi domando: se tanto ci dà tanto, non è che insieme ad un sito inutile dobbiamo rottamare anche una buona parte di assessori regionali, provinciali e comunali al turismo?