Venerdì 13 luglio al Centro Asce di Monserrato (lungo la statale 387 che porta a Dolianova) ci sarà una bella festa in onore dei rom. Se la meritano, per tutto quello che stanno sopportando in queste settimane dopo la chiusura del campo sulla 554 e lo spostamento in diversi centri dell’hinterland. Sarà un’occasione di confronto vera e senza barriere con alcuni rappresentanti della comunità cagliaritana, un appuntamento a cui sarebbe giusto partecipare anche per dare un segnale tangibile di impegno contro il razzismo e le forme di discriminazione che stanno emergendo in maniera più o meno strisciante. Tutte le informazioni sulla festa le trovate alla fine di questo post e su Facebook, dove è stato creato un evento.
Ma l’occasione è importante anche perché vuole celebrare l’apertura di un confronto diretto fra l’amministrazione cagliaritana e la comunità rom. Come spiega bene il presidente dell’Asce Antonello Pabis, c’era il rischio che i rom fossero “esclusi dall’inclusione”. Cioè che si decidesse del loro futuro senza consultarli mai. Le contraddizioni da parte dell’amministrazione Zedda non sono mancate (e le ritrovate in questi due interventi firmati dallo stesso Pabis e Massimo Casagrande nel blog di Daniele Barbieri) ma l’apertura di un tavolo di confronto permanente è un evento che va celebrato.
Insomma, il momento di agire è questo. E un grazie di cuore e da parte di tutti vada ad Antonello Pabis, come sempre straordinario.
***
L’ASCE (Associazione Sarda Contro l’Emarginazione) e i delegati della comunità ROM di Cagliari
vi invitano
Venerdì 13 alle ore 18.00
al Centro Asce (Teatro all’aperto SIRIO)
Statale 387 Km 8 (Strada Monserrato-Dolianova)
per un
INCONTRO
di tutti i ROM, di tutte le ASSOCIAZIONI democratiche e degli AMICI
sotto l’insegna “SIAMO TUTTI ROM” (rom=uomo)
con SIAMO TUTTI ROM
Irrompe sulla scena un nuovo soggetto politico, che, finalmente riconosciuto, parteciperà al primo tavolo comunale di concertazione democratica della storia italiana e di sperimentazione della democrazia partecipata con i cittadini rom. Si attende per il fine settimana la convocazione del primo degli incontri che si ripeteranno fino al necessario. Per raccontarci e valutare la fase, fare proposte, stringere relazioni, immaginare un mondo di solidarietà e giustizia sociale, fare amicizia e festeggiare proponiamo
Al termine cibo, bevande, musica e ancora festa!
Chi ha degli strumenti musicali e vuol suonare, li porti.
Chi vuol portare qualcosa da consumare lo faccia.
Faremo una piccola colletta per eventuali spese e per sostenere il gruppo che si sta occupando degli animali che i rom trasferiti non hanno potuto tenere.
Hai ragione, in effetti tra voi e loro non c’è molta differenza, siete tutti rom, i senza-patria, gli adepti della globalizzazione e dell’internazionale del pensiero unico totalitario di sinistra.
http://gruppodinterventogiuridicoweb.wordpress.com/2012/04/17/a-processo-la-calamita-innaturale-di-capoterra-dellautunno-2008/#more-3579
su poggio dei pini e capoterra mi sono informato ….arrori mannu!
15 anni di fumi tossici sono stati tollerati dalle autorità e questo fa incazzare chiunque, come personalmente io non tollero i rifiuti abbandonati dai sardi nelle strade (vedi la ss 125), le batterie usate gettate in campagna, i piromani (che prendessero fuoco loro stessi!),non tollero chi costruisce dovunque e comunque (vedi le case costruite vicino ai torrenti es. poggio dei pini), non tollero i ciaputzus che hanno distrutto il poetto con il “ripascimento”etc…
ps. rom vuol dire uomo, gaggè (gaggio) colui che è diverso da te …..
Sul senso di quanto scrivi si può concordare. Ma sarebbe molto meglio informarsi, prima di nominare come esempio fatti o circostanze che evidentemente non si conoscono. Non sarebbe per nulla sbagliato.
Nella fattispecie a Poggio dei Pini di case “costruita vicino ai torrenti” non ce ne sono, o almeno non abbastanza “vicino” da subire danni effettivi e diretti, neppure nel caso della alluvione del 2008, dove solo qualche scantinato di qualche casa posta in prossimità di qualche compluvio ha subito un allagamento parziale.
Le case investite dalla piena del Rio San Girolamo sono quelle delle lottizzazioni della parte bassa di Rio San Girolamo e di Frutti d’oro 2, terreni insensatamente resi edificabili negli anni ’60 e ’70, ai tempi del sindaco Farigu.
Quanto al “tollerare” le costruzioni, molti abitanti delle zone colpite hanno acquistato le case già fatte, edificate comunque in luoghi autorizzati, non si può fare colpa a loro della costruzione. La colpa è di chi ha richiesto e di chi ha autorizzato l’edificabilità di aree che erano evidentemente, a partire dalla toponomastica originaria, soggette a rischio.
Il buonismo della sinistra e della chiesa ha francamente rotto…questi già sono tutelati da molteplici leggi comunitarie che noi cittadini ci sogniamo…e oltretutto gli viene data anche la possibilità di parlare nell’aula consigliare…cosa a noi cittadini cagliaritani vietata…vaffanculo alla chiesa…che usasse i soldi delle offerte per motivi più seri dei rom…c’è la crisi…per noi il lavoro non è più un diritto…e questi pretendono mari e monti…a lavorare…o fuori dal paese…che se ne ritornino in romania…
Provo a fartelo capire con poche parole: sono Italiani, e come tali non solo godono degli stessi diritti e doveri degli altri Italiani, e non li si puo` mandare in Romania ne da nessun altra parte, li rimanderebbero con le stesse motivazioni che stai adducendo tu. La Chiesa dei suoi soldi fa quello che gli pare, con i Rom ( parola che vuol dire uomo) e con quelli che rom non sono, e ognuno interpreti questa frase come vuole. Comunque se sei convinto che loro abbiano avuto piu` di te fai a cambio con loro. Da quello che dici ci guadagneresti.
Questi rom non sono romeni, come prima cosa. Forse dovresti informarti meglio. Molti di loro sono nati in Italia, anche se le loro origini sono nell’ex jugoslavia, da dove in tanti sono fuggiti soprattutto dopo lo scoppio della guerra nei balcani. Che ti piaccia o no sono nostri concittadini, anche se hanno cultura e costumi diversi, e problemi di integrazione. Come concittadini hanno diritti e doveri (come già qualcun altro ha fatto notare), con un pizzico di attenzione in più, come avviene in Italia e in Europa per un’infinità di gruppi sociali e non solo etnici. Diritti come quello alla dignità o alla scuola e doveri come il rispetto delle leggi, come quelle sullo smaltimento dei rifiuti. Vanno trattati da cittadini riconoscendo loro i diritti e imponendo, a chi non li rispetta, i doveri. Infine vorrei farti notare che se il lavoro per te non è più un diritto (e di questo mi dispiace sinceramente) non mi sembra che sia colpa loro, quindi, forse, faresti bene a capire contro chi orientare la tua protesta se vuoi ottenere dei risultati. Altrimenti resteremo arrabbiati e senza lavoro, oltre che umanamente diminuiti.
E il fumo dei falò ILLEGALI DEI COPPERTONI che migliaia di cittadini han dovuto “sopportare” per 15 anni non conta nulla? Conta solo il “razzismo” che devono subire gli zingari? Ma per piacere! Io non sono ROM per nulla….
Fa piacere sapere che non sei uomo, perche` la parola Rom questo vuole dire.
Signor Pusceddu: Ealloralefoibbe?
Gli organizzatori dicono che va bene proiettare zingarò, qualcuno è in grado di portare proiettore e predisporre la strumentazione necessaria? All’anonimo dico che ha ragione: diritti e doveri per tutti, esattamente, tenendo ben conto che qualcuno ha un credito di diritti e opportunità negate e ha perciò anche il diritto di essere aiutato a recuperare l’handicap. In altri termini: per chi è più forte e attrezzato è troppo facile dire “diritti e doveri uguali”: Propongo a Deliperi un incontro chiarificatore fra Asce e Gruppo di intervento giuridico, potrebbe essere molto utile per capirsi e migliorare le posizioni di entrambi. Grazie infine per l’incoraggiamento, lo trasmetterò a tutti gli amici dell’Asce (non sono solo, siamo un intellettuale collettivo) e lo trasmetterò a tutti coloro, singoli, comitati e movimenti, che insieme a noi stanno lavorando a costruire un mondo diverso
Viaggio
Il mare è un calmo tappetto
ma dentro i suoi silenzi
ha le sue mappe, i suoi itinerari
come le sue pause e le sue fughe.
Il mare è come un naturale
sedativo, mi fa sentire
senza colpa e senza desideri,
azzurro mi dona il senso
dell’inesauribile profondità,
perché si specchia nell’icona
dell’assoluto vergine
d’un cielo senza tempo
e senza nuvole.
È l’idea dell’adolescenza
che si dilata nel sogno
delle rocce a picco
e delle spiagge ombrose
senza traccia di malizia
nell’innocenza pura.
Il mare più del paradiso
perduto mi sospinge a partire
e a ritornare, come Ulisse
nella amata Itaca
pietrosa. M’aiuta anche
a dormire tra le stelle
delle noti estive; e chi
dorme senza rammarico
più facilmente crede in Dio.
Vincenzo Tatti
Io forse ci sarò. Però vorrei fare un appunto: perchè il vecchio campo sulla 554 non è stato “bonificato” dal Comune o dagli stessi ex occupanti? E’ in una situazione terribile. (Forse è sempre stato così). Sulla strada sottostante vien giù di tutto: rifiuti, vecchi mobili, giochi per bambini e vestiti. La priorità, certo, era trovare un alloggio dignitoso per quelle famiglie. E conosciamo le difficoltà che ci sono state. Però ora sarebbe necessario intervenire anche lì.
facciamolo bonificare alle associazioni di cui parla anselmo piras 😉
verrà bonificato dal comune (e quindi a spese nostre) sia il campo-rom sia i campi agricoli limitrofi che da anni hanno intentato un causa (che il comune perderà) per inquinamento e ‘disastro ambientale’…quanto ci costa l’inclusione….ma speriamo sia l’ultimo campo-zingari che vedremo a Cagliari
“disastro ambientale” ???…in Sardegna non sono accusati di disastro ambientale le industrie petrolchimiche, metallurgiche e tessili sparse in tutto l’isola, figuriamoci un campo ROM dove bruciavano rame e copertoni…………..
p.s.per le bonifiche delle aree industriali, in Italia e quindi anche in Sardegna, lo Stato, tramite il Ministero dell’Ambiente, ha previsto di metterci soldi, non pochi…questi soldi non vengono da Marte…. chissà da dove vengono.
Per non parlare delle nostre aree minerarie………le bonifiche, quelle poche già iniziate, sono realizzate con soldi della Regione Sardegna.
che dire?? non ho mai visto una sollevazione popolare contro imprese e società (alcune parastatali), guidate dai colti europei che il rame lo compravano e non lo bruciavano,che ci hanno lasciato in tutta l’isola un bel debito, ambientale e finanziario.
Presente ciao
Venerdì avevo un impegno ad un appuntamento dedicato a Zarmu. Ma sono sicuro che non se la prenderà se cambierò il mio programma. Grazie Vito, l’ennesimo post che dimostra quanto sia utile visitare il tuo blog. a si biri.
Esclusi dall’inclusione mi pare esattamente quello che è successo. Aggiungiamoci unche un patto che preveda diritti e doveri. In questo sono d.’accordo con quello che ha scritto deliperi qualche giorno fa. Chi sporca il poetto o il campo che gli viene assegnato va ugualmente punito
Grazie per l’invito ma sono già impegnato.
se fossero previste proiezioni si potrebbe vedere il film Zingarò, che dicono gli organizzatori?