C’è uno spettro che si aggira per la Sardegna e quello spettro è Renato Soru. Il quale, in realtà, è politicamente più vivo e vegeto che mai e sta per questo turbando i sonni di molti dirigenti del centrosinistra che hanno paura di ritrovarselo in lizza per le prossime regionali.
In una intervista all’Unione Sarda di qualche settimana fa era stato il coordinatore regionale di Sel Michele Piras a dire no al ritorno dell’ex presidente. Oggi invece è il turno del leader sardo dell’Italia dei Valori Federico Palomba, il quale su Sardegna Quotidiano svela il piano che da qualche settimana è anche all’esame di alcuni alti esponenti del Pd. Cioè non prevedere che la designazione del candidato presidente del centrosinistra per le prossime regionali avvenga con le elezioni primarie. “Se siamo tutti d’accordo non saranno necessarie”, ammette Palomba. “Guardi che lo chiede il referendum…” fa presente il giornalista. Ma Palomba, imperturbabile, risponde: “Il referendum dà un’indicazione e se si farà vuol dire che il centrosinistra andrà con un candidato unitario”.
Chiaro no? E comunque, se non avete ancora capito, leggetevi le ultime due risposte per comprendere il no a Soru. Per Palomba, il candidato dovrà avere “esperienza” e avere un rapporto con la “società civile”. Anche un imprenditore va bene? “Un’altra esperienza alla Berlusconi non si può più fare”. Amen.
Sul fronte delle candidature, nei giorni scorsi vi avevo dato conto dell’ipotesi (portata avanti in realtà non si sa bene da chi), di candidare alla presidenza della Regione Michela Murgia. Un’ipotesi ora confermata dalla stessa scrittrice nel corso della festa di Repubblica a Bologna (ecco il video), ma dalla stessa pubblicamente rispedita al mittente. Per ora.
Ha detto la Murgia (minuto 25’29”):
“In questo momento da più parti mi giungono proposte di candidature politiche. La Giunta in Sardegna traballa e probabilmente cadrà presto, io me lo auguro (applausi). Nel momento in cui dovesse cadere lascia uno sfascio, da una parte e dall’altra. Perché non esistono fazioni preparate al disastro e questo disastro è responsabilità di tutti, e quindi tutti stanno lì a guardarsi intorno per cercare il salvatore della patria: quello che in quelle macerie può raccogliere uno straccio di bandiera sfilacciata e guidare il popolo alle urne, nuovamente. Ogni volta che mi fanno questa domanda io rido: intanto perché riconosco dietro la disperazione: uno che arriva da me a chiedermi di candidarmi alla Regione Sardegna vuol dire che non ha altre chance, e dall’altro lato riconosco l’intenzione un po’ sporca di lavarsi la faccia. Dice: “Chiamiamo una che non ha niente a che fare con la politica e che magari ha fatto anche qualcosa di interessante ma distante dal nostro ambito, così appariamo puliti, mettiamo lei davanti, poi dietro tanto ci sono i voti nostri”. Quelli che ce li hanno i voti, ancora. Io dico di no. Io dico di no perché questo momento credo che l’impegno politico che mi devo prendere sia quello di raccontare e a volte smontare racconti altrui. Per cui la maggior parte del mio tempo in questo momento non è dedicato a scrivere (mi dispiace se siete gente che leggete i miei libri e in questo momento ne vorrebbe molti), perché io a scrivere dedico forse il venti per cento del mio tempo. Il resto del tempo lo passo a cercare di capire la trama e a cercare di capire io come posso agire”.
Tutto chiaro? Sì, ma se dalla platea un tizio si alza (è al minuto 42’37”) per chiedere alla scrittrice di impegnarsi in politica, allora la Murgia è costretta a tornare sull’argomento e a dire che:
“Ora posso fare di più raccontando storie e smontando storie piuttosto che candidandomi che non irreggimentata in un meccanismo elettorale. (…) Non è il mio mestiere fare altro, per ora. Per ora. Poi verrà anche il momento, ma io sono sicura che verrà perché lo sento vivamente (…) ma ora devo svelare giochetti”.
Capito?
“Poi verrà il momento in cui bisognerà smettere di raccontare e di viverle un po’, e provare a cambiarle attivamente (le cose, ndr). Elettoralmente, perché attivamente credo che insomma fortunatamente questo è un paese dove non è necessario esclusivamente candidarsi per poter minare i meccanismi narrativi coercitivi”.
Per la candidatura dunque c’è tempo, ma è evidente che la carriera politica Michela Murgia non la esclude affatto, anzi.
Una sola domanda: perché la scrittrice, davanti ad una platea così importante, ha evitato di dire che è un’indipendentista?
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Vito, è normale che questi movimenti avvengano, e se ne vedranno e sentiranno sempre di più, perchè è evidente che il vecchio bipolarismo centrosinistra – centrodestra è terminato.
Lungi dal credere che i grillini siano in grado di dire la loro sulla scena sarda (comparsi solo ad Alghero alle ultime comunali, assenti nei territori) perchè per l’appunto è scena sarda e non Parma, riesco a contare due nuovi poli che si sommeranno al centrodestra e al centrosinistra, non destinati certo questi ultimi due a scomparire ma ad essere decisamente ridimensionati. Il tempo ci dirà come e quanto.
Un polo che si sta formando è palesemente, sotto gli occhi di tutti, quella soberanista. Che gode potenzialmente di consensi enormi (i sondaggi recenti dell’università sono sotto gli occhi di tutti) ed ha bisogno di una casa comune, alla quale evidentemente molti sono attratti anche se nessuno per ora vuole lanciare la prima pietra. E’ un’area che può essere occupata da chi soberanista lo è già, quindi Rossomori, il psdaz resuscitato progressista, l’area di sardegna Democratica, quei partiti della sinistra che per la formazione dei loro militanti guardano al Latinoamerica (il soberanismo per eccellenza), quindi Rif.Com. e Pdci, e forse anche da altre aree progressiste di sinistra. Inoltre dovrebbe essere la casa naturale degli indipendentisti, se volessero capire che è il momento di uscire dallo zero virgola, e quindi perlomeno Irs e Progress (malgrado alcune incredibili candidature alle comunali) dovrebbero intuire la portata storica del momento. Questo polo è in grado, nella migliore delle ipotesi, di competere a testa alta con gli altri due poli “tradizionali”.
L’altro polo invece è molto meno palese e lavora diciamo sottotraccia, e credo che sarà la vera sorpresa delle prossime regionali: quello dei rossobruni. Area che nessuno ha mai provato ad occupare, se non goffamente Fli ed altri piccoli movimenti. Ma che possidere una potenzialità del 30% ed è in grado di prendersi di diritto anche il voto che magari alle politiche del prossimo anno in Sardegna andrà ai grillini. Prende il voto della caduta a picco del centrodestra (che resta in attesa del suo maquillage annunciato dai veritci milanesi del 2013 ma che ovviamente non avrà mai più i fasti del passato) ma allo stesso modo prende anche ex elettori di sinistra (anzi maggiormente nel suo zoccolo storico stalinista) ed ovviamente nella fascia tradizionale del non voto. Sarebbe anche questa una casa ideale per SN di Bustianu Cumpostu, il vero rossobruno sardo, se avesse la lungimiranza di uscire dal ghetto che si è storicamente creato.
Si creerà una situazione quindi di ben 4 poli ed è molto difficile che un polo da solo conquisti la Regione. Saranno necessarie delle alleanze. Ma proviamo ad immaginarle. Sicuramente i soberanisti con il centro-sin. non la faranno, perchè trattasi di una vera e profonda frattura a sinistra, e perchè in fondo tra tutti i partiti in Sardegna, il Pd è il più italianista di tutti. Impossibile parimenti, anche immaginare una alleanza tra centrodestra (che da sempre incarna per i soberanisti il colonialismo) e soberanisti. D’altro canto, anche i rossobruni sarebbe difficile vederli alleati sia con centrosin, per differenze politiche insanabili, e sia con il centrodestra, per ovvi motivi.
restano solo due possibili alleanze per tentare a governare la Regione: quella tra rossobruni e soberanisti (dal momento che l’antimperialismo può essere un collante molto forte), e quella tra centrosinistra e centrodestra, dal momento che già sono allealti al Governo e che inseguono entrambi il centro. Chi vincerà tra queste due possibili alleanze? E’ questo forse quello che si chiede adesso la Murgia?
la Murgia dove passa distrugge.
Guardate cosa è riuscita a fare in progress, sapete che in un anno ha messo tutti contro tutti? un progetto politico che era partito con i migliori auspici oggi sono rimasti 4 sfigati che blaterano su facebook e anche male. Si è levata dai piedi gente come Sedda e Demuru e adesso è lei ad indicare la strada di quel partito.
Progres andrà esattamente dove la Murgia vuole. E così l’indipendentismo migliore morirà, ma l’importante è che lei arrivi in regione e poi in parlamento se lo desidera.
Lei è indipendentista in sardegna, in continente vede bene di evitare di dirlo, mica è scema che rischia di passare per leghista.
Ce l’ha con Soru perchè è Soru ad averla fatta fuori, invitata a Sardegna Democratica ha cercato di rubare la scena a Soru stesso e al veterano Pietrino Soddu non ve lo ricordate? E ne è uscita con le ossa rotte. Dal pubblico l’hanno anche fischiata. da qui il suo amoreggiamento con Bellu e Concita de gregorio, tutti nobili ex-fidanzati di soru.. si sa i delusi si fanno compagnia e complici nella vendetta.
E la sardegna pagherà, pagherà la triste ambizione di questi singoli poveri personaggi.
Pettegolezzi. La verità, caro Mercoles, è che gli indipendentisti si separeranno in tante parti che si ridurranno ad atomi e poi apparirà qualcuno, ancora più scissionista, che separerà elettroni e protoni. Ogni volta che fanno una riunione si scindono e si tolgono il saluto. Se si riuniscono in cinque, nascono cinque sigle nuove con olivi, nuraghe, mirti, cisti e lentischi. Essi corrispondono alla psicologia dell’intera regione e ciascuno dà ragione a se stesso.
In realtà la particella di Dio inseguita dagli studiosi del Cern è l’indipendentista sardo medio. Più tafazziano di Tafazzi e perfino del centrosinistra: quando un progetto va bene, anche elettoralmente (IRS: 7% alle provinciali di Sassari) si pensa subito a spaccarsi in mille tronconi.
Verissimo: “quando un progetto va bene, anche elettoralmente….si pensa subito a spaccarsi in mille tronconi”.
O a troncarsi in mille spacchi? Non lo sapremo mai, temo.In ogni caso “I sardi sono capaci di amare” ma anche di avversarsi, anzi, mi pare che in quest’ultima attività i sardi siano particolarmente allenati e predisposti.
Rimane quindi valida, anche e soprattutto per i nostri indipendentisti, la legge di Trotsky: più è complicata e/o estrema la collocazione politica, più è vivace lo spirito di frazione -e si sono infatti visti congressi di organizzazioni che si richiamavano alla Quarta Internazionale, tenuti in una Matiz, in cui i quattro occupanti sono scesi dai rispettivi sportelli radiando gli altri per indegnità politica e opportunismo, con in mano un nuovo statuto per la “vera sezione Italiana della 4a Internazionale”-
Hanno fatto una scissione e le opposte frazioni si sono adunate ciascuna in una Smart rigorosamente “fortwo”, oppure ciascuno ha costituito frazione a se e ha inforcato una bicicletta discutendo con sé stesso mentre percorreva la pista ciclabile di via Paoli, frastimmando alla vista dell’immancabile automobilista cretino che la ostruiva? 😀
la seconda opzione è quella probabile, ma poi considera che il pedale di sinistra ha accusato il pedale di destra di deviazionismo, in combutta col manubrio…
Caro Biolchini, una delle cose che non viene mai menzionata nel suo blog è che quasi il 70% dei sardi si è dichiarato disponibile per un percorso di indipendenza. Per un percorso, non per una rivoluzione. Purtroppo mai nessuno è riuscito a interpretare politicamente questo orientamento. Certo che ci vuole un bel coraggio a spendere un voto ancora una volta a favore del parlamento nazionale e dei partiti che lo rappresentano. Se Soru riavvia Progetto Sardegna fa una bella cosa, aveva con se un bel movimento ma è meglio che non si ricandidi. Fossi in lui sosterrei una candidatura femminile e che si chiami Michela Murgia o Geppy Cucciari o Barbara Serra non ha molta importanza, nessuna di queste ha il tabù dell’indipendenza.
Ma si, perché non sostenere anche la cadidatura di Grazia Deledda, Nonna Isa ed altri notissimi personaggi femminili isolani
La invito ad una riflessione, Enzo…mi trovi, fuori da questo blog, un altro luogo di discussione dove viene evidenziato più volte lo sfavillante risultato del Psdaz a Bolotana, il 20%!
Soru ha fatto bene l’opposizione in Consiglio regionale, è più forte rispetto a 3 anni fa e con molti meno nemici
Quale opposizione? E’ tanto assenteista quanto ha problemi con la Guardia di Finanza!
Devi leggere il nick subito dopo la frase…
🙂
Mi chiedo Palomba chi ? Michele Piras parli per Sel , tutto il resto è aria fritta. Se il pd non fa le primarie, se Soru va da solo alle elezioni le vince. Sono sempre stato convinto che sciogliere Progetto Sardegna sia stato un errore ma per ricostituirlo basta poco .
ih gesummaria ancora Soru?
Paura, eh? Viva gli stabilizzatori trasversali. Viva Sel che sembra sempre più il partito Podda.
Credo che le dichiarazini fatte ieri da Renato Soru, diano un’indicazione sul suo futuro politico. In un articolo apparso sull’unione sarda si legge:
Tiscali: in cantiere il lancio di due nuovi prodotti in California
“Per lo sviluppo delle start up hi-tech – ha detto – contano l’ecosistema, il talento, la politica, ma contano soprattutto gli imprenditori coraggiosi che mettono in gioco la propria serenità. Oggi è più facile trovare una via per la propria impresa che non un posto in Regione. Le start up hi-tech in Italia sono l’unico modo di creare lavoro”. Soru non ha voluto fornire ulteriori dettagli sui due nuovi prodotti, ma ha rivelato di essere a Genova per incontrare il manager di Google Italia, Marco Marinucci.
La neccessità dei politici di piacere sempre e incondizionatamente a tutti, mi fa comunque rimpiangere ( seppur con tutti i suoi limiti) Renato Soru, che ha comunque avuto la capacità di fare delle scelte, senza dover ad ogni costo accontentare tutti. Io questa la chiamo coerenza, coraggio non testardagine.
Ma Kelledda dice le stesse cose sull’indipendenza a Roma-Milano e a Cabras? Quanto perderà di visibilità “italiana” quabdo sarà chiaro a tutti quelli che le danno lavoro e spazio che è indipendentista come Doddore? O non lo è come in realtà come sostiene qualcun altro in qualche blog? Che ne pensa Kelledda della lingua sarda ufficiale e nazionale? Che ne pensa delle province mangiasoldi? Che ne pensa della questione del matrimonio gay? Che ne pensa della discriminazione della donna nel mondo della Chiesa? E della legge 194? E della fecondazione assistita? Perchè attacca sempre certuni e certialtri no? Perchè fa la morale a cucù? Che si candidi pure, ci divertiremo.
Eh ma quanto e quanti hanno paura di Renato Soru? Unu casinu ‘e genti! A cominciare da S’accabadora! Tutti contro Soru. La verità è che in giro stanno nascendo (o sono già nati) tanti piccoli Renato Soru capaci di interpretare i bisogni della piccola gente e sostenere un programma che miri alla normalizzazione di questa splendida Isola. S’accabadora s’inda barridi in domu sua. Aundi passada faidi scetti dannusu! Sempre e comunque meglio Soru!!!
Ehm, o Zorro, guarda che la Murgia a Soru manco se l’è cagato di striscio. Pensate meglio alle vipere in casa vostra che Soru, con gli amici che si è scelto, non ha nemmeno bisogno di cercarsi nemici (troppo poco, aggiungerei).
Ascù oh Addis, non limitarti a quell’intervento di Bologna od al manifesto dei pseudointellettuali de omu nostra! Si vede lontano un miglio, che morrinti de sa gana de si candidai. Ivi compresa s’accabadora! La Politica Sarda, già in perenne crisi, ha bisogno di tutto fuorchè di loro. La Sardegna torni alla gente NORMALE!
Se parliamo di “gente normale” questo escluderebbe automaticamente Soru e chi lo sostiene!
“Gente Normale”, “Sardegna Normale”, significa gente e politici che non rubano, che fanno gli amministratori non per gli incarichi e per crescere elettoralmente, che intendono percorrere sogni (anche di indipendentismo) senza cercare facili tornaconti personali e familiari. Non mi fido di chi usa l’intelletto o la prosa per scalare poltrone e vertici. Non mi fido di chi sta sempre su Fb, cercando notorietà e voti, sulla rete per farsi conoscere e far sfoggio non delle proprie normali idee, ma delle citazioni altrui. Sono ladri di personalità altrui che una volta raggiunto il potere diventano ladri della cosa pubblica. Non mi fido di quei Amministratori (piccoli e grandi Sindaci compresi) che portano avanti iniziative non commisurate ai reali bisogni della gente normale, per soli fini elettoralistici. Soru ha insegnato che è possibile amministrare senza estorcere il consenso popolare. Fare tutto con la gente e per la gente. Vogliono farlo fuori? E’ anni che ci tentano, ma non ci riusciranno mai. Quell’Idea di Sardegna è un virus latente e molti di noi ne sono portatori sani, senza magari rendersene conto. Non occorrono intellettuali, scrittori e scrittrici, guru senza idee. Noi invece si, siamo pronti!
Gentile ZORRO,
mi pare di ricordare una sua dichiarazione in cui si attribuiva la maglia n. 4 nel PD isolano. Se questo è vero, è sufficiente per dare valore alla veridicità del progetto di lista civica, di cui parla da un mesetto.
L’unico appunto riguarda il nome “Sardegna normale”. Non mi sembra una buona idea. Capisco il bisogno di trovare un briciolo di normalità, ma il concetto “non tira” dal punto di vista del marketing. Avete considerato questo aspetto ?
La maglia n°4, quella del mediano Oriali, un portatore d’acqua questo siamo! La normalità è necessaria per rendere comprensibile alla gente i pochi punti di un programma spero realizzabile in tempi brevi!
Non mi pare proprio che quelli che occupano attualmente poltrone e vertici siano dotati di grande intelletto e nemmeno di prosa (a meno che non si parli dei loro discorsi a vanvera il cui recondito significato sfugge persino a loro!)!
Quanto a Soru io non so chi voglia farlo fuori ne mi interessa saperlo. La cosa certa è che il consenso popolare, l’ultima volta che si è candidato, non l’ha ottenuto. Quell’idea di Sardegna potrebbe funzionare se tutti, o quasi, la condividono. E non ma pare che sia così. Il tempo di Soru (come amministratore regionale) è finito! Ora tocca ad altri. Ma ho il vago sospetto che alla fine non cambierà poprio nulla. Voi credete di essere pronti ma non lo siete. Siete invece inadeguati, come tutta la classe politica, anche nazionale, che ha governato negli ultimi quarant’anni.
Il tempo di Soru è finito? Si vede poco che non conosci il Popolo Sardo e ciò che in questo momento pensa sulla situazione politica isolana. Se tutti qui da noi fossero come te, povera Sardegna. Ma kini ses tui, per dare dell’inadeguato a chi non conosci? Tocca agli altri vero? Certo tocca a tutti e persino a te! E’ facile giudicare dall’esterno, più difficile lottare dall’interno per ottenere un ricambio generazionale forte, un’azzaramento di questa classe politica che in buona parte, trasversalmente, è corrotta, intrallazzera e trassera! Zorro, ma tanti altri qui dentro (e questo mi conforta tantissimo!) hanno scelto di LOTTARE per CAMBIARE e soprattutto per continuare ad ESISTERE come idea FORTE, e per questo NORMALE, di SARDEGNA.
Ho la vaga impressione che tu viva in un mondo annebbiato! Voi del PD (isolano e nazionale), ma non solo, siete inaguati a governare. Non basta cambiare il nome ad un partito per riuscire a governare un Paese. Siete i soliti burattinai da venti, trenta o quarant’anni. Gentaglia che ha preso la politica come un lavoro e non come un servizio per la collettività. Ve ne dovete andare via tutti! Anche quelli come te, che hanno militato per anni, non sono diversi dai loro dirigenti. Avete imarato a malgovernare e ad intrallazzare prorpio nei circoli e nelle sedi di partito. Avete portato l’Italia alla rovina ed avete reso drammatiche le condizioni della Sardegna. Siete inadeguati perché non avete mai risolto alcun problema, scientemente, o peggio, per incapacità o per il vostro personale tornaconto! Non c’è distinzione alcuna tra le forze politiche attuali. L’unica differenza è il nome che portano!
Torna alla realtà! Certo che il tempo di Soru è finito! E a me pare che chi non conosce il Popolo Sardo sei tu e quelli a cui ti accompagni! Voi non sarete come me ma di sicuro io non sono come voi, e di questo ringrazio ogni giorno! La Sardegna è in queste condizioni proprio per colpa vostra. Con i tuoi slogan non si cambia proprio niente! Ma, in fondo, l’unica cosa che riuscite a dire sono solo slogan inutili!
P.S.- Per Biolchini: mi raccomando, censuri questo messaggio, così darà prova della sua indipendenza!
Cri cri cri cri cri cri cri cri cri …
La verità ti fa male, lo so!
@tesk.
Tu invece negli ultimi venti, trenta o quarant’anni, in che modo hai inteso contribuire al bene pubblico, alla comunità?
Certo per essere così sicuro di conoscere le opinioni del Popolo Sardo devi avere fatto moltissimo, e contattato tantissima gente, e esserti misurato con problemi concreti continuamente. O no?
Qui non si tratta di me! Si tratta di chi ha governato finora, e non sono stato io! La cosa drammatica è che quel modo di governare ha fatto comodo a moltissimi ed è proprio per questo che siamo nella situazione in cui ci troviamo.
Io non ho la presunzione di parlare a nome del Popolo Sardo, come invece capita troppo spesso a molti di voi! Ma dev’essere una caratteristica comune a tutti i politicanti! Se sei interessato a conoscere le opinioni del Popolo Sardo chiedi lumi al tuo amico Zorro che, a leggere quanto a risposto, ritiene di averne una profonda conoscenza, cosa di cui dubito fortemente!
Qui si tratta della foga inconsulta che spinge qualcuno, che probabilmente mai ha versato una sola goccia di sudore per qualsiasi cosa che avesse come fine il bene collettivo, a dare della “gentaglia” a quelli che hanno partecipato in qualsiasi forma alla vita politica.
Non si può accusare chiunque abbia aderito ad un partito politico di essere per questo solo fatto un intrallazzatore, pena lasciare il campo libero a chi gli intrallazzi li fa e li cerca.
Dire “siete tutti uguali” è una cazzata enorme, prima di tutto perché non è vero e poi perché neppure è possibile.
La realtà umana è difficile e contraddittoria, qualsiasi organizzazione è soggetta a rischi e a debolezze, quelle comuni a tutti gli uomini, e non si può tagliare il mondo con l’accetta.
Do per scontato che non ti riferisci a me nella prima parte del tuo commento.
Per tutto il resto non ho altro da aggiungere visto ho già esposto il mio pensiero in modo piuttosto chiaro.
Non darlo per scontato: mi pare evidente che tu prenda posizione senza sapere e senza conoscere.
Ma non aggiungere altro, servirebbero idee, argomenti, e in effetti…
@ Neo Anderthal – Tutto sommato hai ragione! Servirebbero idee, quelle che nessuno tra voi in questo blog ha mai espresso! Continuate a rigirare sull’operato di Renato Soru quando fu presidente della Regione ma oltre quello non andate! Il che la dice lunga sulla sul fatto che richiediate sempre idee agli altri: voi non ne avete! In compenso attaccate chi non la pensa come voi, nell’illusione di avere sempre ragione. Continuate ad illudervi!
@ ZORRO – Non farfugliare su argomenti che non conosci! I tuoi commenti ne sono pieni e quando parli di volerti confrontare con gli altri susciti solo l’ilarità generale. Ti riempi la bocca di parole dette da altri, ma è solo questo quello che sai fare. Non sei in grado di confrontarti con nessuno e per questo attacchi e non dialoghi. Chi ancora dice che Renato Soru o le sue idee salveranno la Sardegna non ha capito moltissimo. Comunque va bene così.
Invece l’idea “sono tutti ladri devono andare a casa” è una grande svolta, ha un futuro e una prospettiva luminosa.
Contento tu…
E perchè dovrebbe censurare le tue cazzate? Anche esse sono lo specchio di quello che è oggi la società. La prosopopea di chi ritiene che gli altri sono il nulla e tu solo sei il semidio sceso sulla terra per salvarci, da non so che cosa! Ti vuoi confrontare con me? Confrontiamoci sul terreno della preparazione politico-economica. Confrontiamoci sulle soluzioni da adottare per risolvere i problemi della piccola gente. Confrontiamoci dai, esci allo scoperto! In giro è pieno di gente come te, vissuti sotto il berlusconismo e sotto la protezione di mamma e papà. Personalmente non credo nella possibilità del singolo di risolvere i problemi della collettività. Credo piuttosto nel gioco di squadra e nel centrosinistra, che con tutti i suoi limiti, ha in sè la capacità di rinnovarsi e di guidare questo paese. In Sardegna si riparte dall’Idea di Renato Soru, va condivisa da tutti e cercheremo, per quanto possibile, di trovare il giusto interprete. Quella stagione per molti è stata indimenticabile, vediamo di ripeterci, e perchè no, anche migliorarci.
Scusi Sig. ZORRO, senza entrare nel merito, quando dice “Confrontiamoci dai, esci allo scoperto!” sta scherzando o dice sul serio? No, perché da parte di uno che si firma ZORRO è una battuta bellissima. Altra battutona è mettere insieme nello stesso progetto politico le parole “gioco di squadra” e “Renato Soru”, notoriamente l’emblema di chi ama giocare di squadra.
Soru perse male, indubbio. Ma prese comunque il 10% in più dei partiti che formalmente lo sostenevano. Aveva perciò più consenso popolare di chi oggi fa le mandrakate per escluderlo, senza nemmeno sapere se a lui interessi o meno. Detto questo, e detto che per me non dovrebbe candidarsi per una serie di motivi, perché temere così tanto le primarie?
Zio, anche Cappellacci ha preso molto meno dei voti della coalizione, e questo in grandissima parte perché si è centrata la campagna elettorale solo sui presidenti.
Solo che i voti dati al candidato presidente, in caso di mancata indicazione, non vanno ai partiti della coalizione, e se pure c’è chi vota in questo modo per scelta precisa ci sono tantissimi che semplicemente non sanno o sbagliano.
Un sistema che induce in confusione, e un elettorato abbastanza disinformato, con in più un cambio di sistemi elettorali tra un livello amministrativo e l’altro causano questo effetto.
Bhe, perché uno che si firma ZORRO della gente normale è l’emblema.
E poi è così chiaro che Zorro in realtà è don Diego della Vega. Non ho mai capito come basti una benda nera con due buchi sugli occhi a renderlo irriconoscibile! 😉
E’ qui che ti sbagli caro Signor Addis. Dire Soru e gioco di squadra è proprio la stessissima cosa! Questa è la nuova sfida del centrosinistra. E mi ripeto ancora almeno si candidasse Renato Soru. Se questo non sarebbe percorribile, siamo pronti lo stesso, perchè il nostro obiettivo è questo incocludente e sconclusionato centrodestra che sta rovinando la regione Sardegna!
“Soru ha insegnato che è possibile amministrare senza estorcere il consenso popolare.”
Zorro, ho dovuto leggerlo un paio di volte per crederci.
Quello che Soru ci ha insegnato è precisamente questo: è possibile amministrare senza consenso -o provarci, che è un’altra cosa- e senza mediare, o almeno sostenendo di essere “decisionista”, ma solo finché si è in carica, e scontando malumori crescenti anche tra quelli che in un primo tempo erano i sostenitori.
Ma poi si perdono rovinosamente le elezioni, nel caso anche contro un figurante senza particolare credibilità.
O ce lo siamo dimenticato?
Per migliore memoria ecco qualche dato:
http://www.regione.sardegna.it/j/v/40?s=1&v=9&c=6168&na=1&n=10&va=2
Soru è stato messo alla prova, ha fatto quanto era possibile, e quanto è riuscito a fare non ha riscosso il consenso degli elettori, che in democrazia qualcosa dovrebbe pur contare -in senso stretto, quindi contando i voti uno per uno e considerando i voti sono tutti uguali, quello del fesso che vota “a simpatia” e quello del politologo-.
Leggo e rileggo. 100, 1000, 100000 volte, ci penso e ripenso! Sempre meglio Soru e magari si ricandidasse. La mia impressione è che invece dovremo arrangiarci da soli, ripartendo proprio dal suo programma. Ma per riuscire in questo è necessario prendere a pedate alcuni del mio Pd, molti dei tuoi di Sel e tanti intellettuali o pseudotali che tanto fanno per rendere ancora più confuso, il già incasinato quadro politico isolano. La Sardegna merita ben altro!
Il ruolo degli intellettuali è appunto quello di “incasinare il quadro”.
Per renderlo ordinato bastano i tecnici -o i dittatori-.
In buona parte il successo di Soru mi sembra basato su una suggestione di questo genere: imprenditore quindi tecnico della organizzazione, decisore per le vie brevi, persona concreta.
Tutto vero, almeno in parte, ma tutto debole se non supportato da un consenso plebiscitario, che non c’era e non c’è.
O Zorro, se le pedate le devono prendere “alcuni” del tuo Pd e “molti di Sel” vuol dire che ci avrai pensato anche 1.000.000 di volte, ma non hai capito ancora bene neppure perché Soru ha perso con Cappellacci con quello scarto!
In Sel siamo ancora pochi perché “molti” meritino di essere presi a calci. Come diceva Spiderman? “Da grandi poteri, grandi responsabilità” e i grandi poteri al momento li ha il Pd e non Sel.
Biolchini, ora, prima di riunirvi in branco, attempato, vorrei dirle che, siccome è simpatico, come Fortunato Manca ( non scomodate Rocki e restiamo a Monserrato ) che prendeva cazzotti e non andava giù, non le fa bene evocare la sua mania. Soru le provoca dolore, non si procuri coliche da sé.
Sia Soru che i candidati da lui appoggiati hanno sempre perso le primarie.
Quindi le primarie si faranno.
A Gianni: non, non è chiara per niente.
Bolognesu rosica.
Ammazza, che critica di spessore …
Veramente al tizio che le chiede di candidarsi al minuto 42:37 Michela Murgia risponde:
“Il mio percorso è un altro, non ne ho mai fatto mistero. Cioè, il mio percorso anche politico è un altro. Ho un orizzonte differente e su quello mi spendo totalmente. Posso cambiare molte più cose sull’isola ed è giusto che le mie energie, che non sono infinite, vengano spese lì”.
Per una che non ha mai fatto mistero del suo indipendentismo nemmeno il giorno che ha preso il Campiello, mi pare che sia una cosettina detta abbastanza chiara.
Indipendentista? Chini cussa? Ma chini dd’at scritu, insaras, Accabadora? Einaudi? Aici nant…ah, non si scriit acabbadora, ma in Torinu nnon ddu scint.
Rispetto al fatto che Renato Soru, a mio avviso non sarebbe una buona candidatura per il centrosinistra ho già scritto e non mi ripeto. Quindi concordo col mio segretario
Che possa esser “fatto fuori” con una manovra mirante ad evitare le primarie, mi sembra un tentativo – con buone possibilità di riuscita – di suicidio del centrosinistra.
Quindi, per me primarie sì. Ma con un regolamento chiaro e organizzate in modo tale da mettere tutti i concorrenti allo stesso livello: perché se si ammette una pubblicità da campagna elettorale, io che non ho un soldo – ma magari sono bravo – non potrò mai competere con un Soru che è milionario in euro…quindi niente manifesti, niente santini, niente spot individuali (tutte risorse sottratte alla campagna elettorale vera a propria), ma una fitta agenda di confronti fra i candidati che presentano il proprio programma per la Sardegna. Programma che poi sarà il fondamento di quello definitivo.
Attenzione alle puttanate! La vicenda Cabras – Soru per la segreteria del Pd dovrebbe insegnare…quindi, bando alle minchiate alla Renzi, alle primarie ci si iscrive con nome e cognome, si dà in appoggio alla coalizione e si dichiara di non essere iscritti a partiti fuori dalla coalizione, che non credo sia opportuno che il candidato lo scelga il centrodestra!
Poi, liberaroria al momento dell’iscrizione per la pubblicazione degli elenchi (così qualche furbo magari ci ripensa). Se poi questo riducesse la partecipazione, pazienza: il candidato dellal sinistra lo scelgono i cittadini che non si vergognano di dichiarare di essere di sinistra. E a volte anche se non si è numerosissimi si azzecca, Cagliari insegna!
Non solo. Ci si iscrive prima, alle primarie. Venti giorni, un mese? Fate vobis, ma fate così.
Assolutamente d’accordo!
d’accordo al 100% ed è per questo che Renzi non vuole nessuna registrazione, chiama e vuole un voto inquinato.
Soru è il peggiore dei candidati possibili, esclusi tutti gli altri. Almeno in ambito PD, poi se Sel anche stavolta tirerà fuori una sorpresa, i giochi sono aperti. In ogni caso le primarie si devono fare: c’è un corto circuito tra rappresentanti elettivi, dirigenza ed elettorato, che è molto pesante nel PD, che bene o male apporta il maggior quantitativo di litri di sangue alla coalizione. Calare dall’alto l’ennesima scelta verticistica, specie se gli antisoriani, squalificati come sono, dovessero scegliere la carta del calare dall’alto qualche intellettuale o pseudointellettuale scollato dalla realtà, significherebbe regalare un sacco di voti a Grillo o all’astensionismo. Oppure spingere Soru a quello che vorrebbero certi suoi pasdaran: la scissione, e magari secondo il percorso di Arbau la competizione contro il centrosinistra. E ci teniamo Cappellacci. Per me non c’è alternativa: o Sel tira fuori un candidato migliore, o Soru.
Credo che quanto avvenuto a Cagliari con Massimo Zedda non sia replicabile a livello regionale. A parte il fatto che anche a Cagliari c’è stata una componente di casualità (la mancata accettazione della candidatura da parte di Ottavio Olita) che ha fatto sì che alla fine emergesse il candidato realmente più competivo per il centrosinistra. A Cagliari Massimo ha messo molto del suo, a livello regionale Sel non ha risorse sufficienti (nel significato più materiale del termine) per sostenere un candidato suo.
Io credo che il candidato dovrebbe invece intepretare un approccio alla politica: da questo punto di vista Soru è un buon candidato alle primarie perché è caratterizzato e si sa che idea ha della politica e della Sardegna (permangono i problemini che io e altri abbiamo sollevato, ma questo non contraddice il ragionamento); Tore Cherchi presuppone un’altra visione della gestione del potere e un’altra idea; Michela Murgia (che escludo abbia la velleità di ricoprire il ruolo di presidente della regione, anche se è vero che, presidente Cappellacci, liberi tutti…) presuppone un’altra visione ancora.
Naturalmente se il confronto è fra visioni future, programmi coerenti con questa visione e un approccio alla politica più o meno basato sull’individualità del presidente o sull’azione collettiva della giunta, su queste ci si confronterà, più che sulle appartenenze di partito.
Nella mia scelta io mi baserò, semmai si faranno le primarie (e lo spero), sulle linee strategiche generali del candidato e sulla sua competitività nei confronti del candidato del centrodestra.
Concludo dicendo che io non voterei mai un candidato PSd’Az a presidente presentato dal centrosinistra…
Sovjet non si parla necessariamente di Massimo Zedda … non so se Sel abbia i “castosauri in erba” a cui accenna Mongili, ma sicuramente ha tante altre persone valide, e lo stesso Massimo è stato una sorpresa … deu no mi dd’arregordammu nimmancu, anche perché ho ripreso solo da poco a seguire la politica con un certo interesse. Il discorso era semplicemente: se c’è un candidato, espressione di Sel, che esprima una visione chiara e che magari possa anche superare i limiti che ha anche Soru, ben venga, e magari sono disposto anche a votarlo.
Figurati che invece il mio preferito è di aria Pd…
E non è Tore Cherchi? Anche il mio preferito è di area PD … seu deu! 😀 … Scherzi a parte, e al di là delle polemicucce, forse vi sottovalutate un tantino … per quel che conosco Sel potreste anche tentarvela col primo presidente donna, e potrebbe trattarsi di una persona che già ricopre incarichi nelle istituzioni o addirittura di un’esordiente assoluta. Comunque alla fine non penso che Soru si presenterà, ha capito che riesce a incidere molto di più dall’esterno e ora come ora penso abbia altre priorità …
Tore Cherchi non è di area Pd, è Pd… 🙂
Sono il candidato di Sovjet. Sono di area PD ma non sono un uomo d’apparato, sono molto preparato, anzi moltissimo. Negli scontri diretti so che cosa dire e so di cosa parlo. In uno scontro alle primarie contro Tore Cherchi vinco per scratch, contro Cappellacci vinco doppiandolo già al terzo giro e quando arriva lui mi sto già asciugando i capelli negli spogliatoi.
Il mio nome uscirà al momento buono.
Torno a lavorare, per il momento.
Ciao, non pensavo seguissi il blog di Vito…come d’accordo ci vediamo più tardi. 🙂
Non c’è nessuna alternativa alle primarie. Soru ha un appello ancora con la giustizia e quindi al momento non si può candidare. Ha poi tanti altri guai da aggiustare con l’erario che candidarsi non sarebbe né congruo né proficuo per lui.
Soru si può candidare solo se fuori dal centrosinistra lo fa con una lista sua appoggiata da lui. Ma siamo sicuri che abbiamo bisogno di un altro Berlusconi che si candida mentre la giustizia “lo corre”?
Il miglior candidato della sinistra c’è, e adesso che ci ho parlato a facc’e pari l’altra sera, ne sono ancora più convinto.
Ma lasciamolo coperto e lasciamo che si pensi a Palomba, alla Murgia o a Doddore.
Le primarie si faranno e vincerà il migliore.
Beh, e dirlo che si tratta di Tore Cherchi?
Ecce Homo! Ottima candidatura per far vincere Barabba Lombardo.
Biolchini si spieghi … Le uscite di Piras e Palomba servirebbero ad arare il terreno alla Murgia? A parte che non capisco chi sia cosi’ impaziente di vederla candidata “for president” … Su pivellu?
No no, le due cose sono indipendenti! E comunque anch’io non riesco a capire (a parte Progres) chi possa averle chiesto di candidarsi. Non sicuramente i soriani.
Capito, grazie. In sostanza, Palomba indica sè stesso, sembrerebbe … l’esperienza ce l’ha, anche se non è che sotto la sua presidenza la Regione abbia brillato … può dire che viene dalla società civile perché è un magistrato o ex magistrato. E pazienza se è stato parecchio nei palazzi, in fondo ha fatto una pausa di 9 anni, di cui 5 per mancata ricandidatura, 4 per scelta degli altri (elettori) che mandarono al Consiglio Regionale Adriano Salis al posto suo, fin quando Porcellum non lo portò a Montecitorio. E pazienza se la magistratura è una casta anch’essa, oltre tutto non elettiva, e non sempre lineare. Insomma non se ne salva nessuno, mi viene voglia di riabilitare Adriano Salis.
Su Michela Murgia dico solo una cosa: se mi candidano lei e non ci sono altri candidati di centrosinistra, non vado a votare.
No, è sposata mi pare…
intanto ad arcore … http://espresso.repubblica.it/?ref=HREC1-4
Ricordo quando, alla fine della scazzottata sul ring con Rocky, Apollo dice: “…non ci sarà rivincita!”, e Rocky risponde, con gli occhi tumefatti ma pieni di intelligenza, come solo Stallone sa esprimere: “E chi la vuole?”
Vennero poi R.II, R.III, R.IV, R.V etc.
Aspettiamo…
E fu un errore, infatti – nella sua imperfezione – il primo Rocky fu film dignitoso, gli altri trasformarono un personaggio tutto sommato umano in macchietta…