Politica

È arrivato “Me ne vado”! Se Monti si autoproclama “uomo della Provvidenza” allora è meglio tornare alle urne. Al più presto

Dice Monti che “Se il Paese non è pronto il governo potrebbe non restare”. A cosa non sarebbe pronta l’Italia non si capisce bene. Ad una riforma del mercato del lavoro che trova una dura opposizione non nei partiti (che non rappresentano praticamente più nessuno) ma nel paese reale? Ad un governo che prende le sue decisioni ostentando l’intenzione di non volere il consenso della gente? Ad un governo che (come ha scritto bene Massimo Giannini su Repubblica), asseconda i tassisti ma ignora la Cgil? Di cosa si lamenta Monti? Che cosa vorrebbe più di quello che ha già?

I grandi partiti sono costretti ad appoggiarlo, i maggiori quotidiani sono spudoratamente con lui. Nella sua azione quotidiana di sostegno, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è arrivato perfino a stravolgere la Costituzione materiale del nostro paese, trasformandolo da democrazia parlamentare a presidenzialista.

Perché il combinato disposto dell’azione di Monti e di Napolitano è proprio questo: l’introduzione di un presidenzialismo di fatto, senza che nessuno l’abbia mai voluto né votato. Come Monti, d’altronde.

Con la sua battuta lanciata a Seul, il Presidente del Consiglio tradisce l’antica presunzione delle élite nazionali di essere la parte migliore di questo paese: la storia ha dimostrato che non è così. Ma tradisce anche l’antico vizio del potere di ritenersi indispensabile, e dunque ingiudicabile. Non criticabile.

Giorno dopo giorno emerge il tragico errore di Napolitano di non aver indetto le elezioni dopo la caduta del governo Berlusconi. Perché adesso, dopo tutto quello che abbiamo passato e che ancora ci aspetta, ci mancava solo l’ex rettore della Bocconi che si autoproclamava “uomo della Provvidenza”.

Per uscire dalla crisi prima si torna alle urne meglio è: speriamo che il Pd lo capisca presto. Purtroppo però le minacce in Italia funzionano sempre. E da oggi Monti potrebbe essere più forte di prima.

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45 Comments

  1. Ultimamente non ho condiviso granché di ciò che scrive La Repubblica, né dei commenti di Scalfari. Tuttavia ciò che scrive stasera (28 marzo) su riforma elettorale (ed in particolare sulla scelta di indicare sulla scheda il nome del primo ministro) e sulla riforma del mercato del lavoro, lo condivido, eccome! Sono queste, infatti, scelte sciagurate, in contrasto con il dettato costituzionale, inutili e dannose. E la minaccia di dimissioni (non creda, con questo, Monti di somigliare ad Einaudi, che utilizzò questo espediente, arma spuntata peraltro, più di una volta: ma aveva di fronte politici adeguati, non quattro salumieri) indica, più che forza, l’inadeguatezza di questo governicchio di consulenti d’azienda male assortiti.

  2. Enrico says:

    Caro Biolchini,
    se l’informazione di partenza è sbagliata, anche la sua conclusione rimarrà tale.
    Non può scrivere un’analisi partendo da un titolo di un giornale, almeno abbia l’accortezza di leggere la dichiarazione intera; perchè dal suo post si deduce che non l’abbia fatto.

    Per completezza la riporto qui di sotto.

    A me pare che non sia arrivato nessun “Me ne vado” nè che ci sia stata alcun tipo di battuta a Seul. Anzi mi sembra di leggere una considerazione pacata e motivata. Si può non essere d’accordo, ma almeno bisogna leggere la dichiarazione completa prima di commentarla.

    Saluti,
    Enrico.

    «Se il Paese attraverso le sue forze sociali e politiche non si sente pronto per quello che noi riteniamo un buon lavoro non chiederemmo di continuare per arrivare a una certa data. Finora il paese si è dimostrato più pronto di quello che immaginassi e se qualche segno di scarso gradimento c’è stato è andato verso altri protagonisti del percorso politico, non verso il governo. Un illustrissimo uomo politico diceva: “meglio tirare a campare che tirare le cuoia”. Per noi nessuna delle due espressioni vale perché l’obiettivo è molto più ambizioso della durata ed è fare un buon lavoro»

    http://www.francescocosta.net/2012/03/27/sete-di-showdown/

  3. Abbiamo già avuto un “unto dal Signore” ed è stata una tragedia, di un “uomo della Provvidenza” sono sicura anch’io che possiamo tutti fare a meno 😉

  4. gentarrubia says:

    L’Uomo della Provvidenza?! di più…

    benimindi Marchionne! il diritto di sciopero “armonico” con l’economia, di San Monti:

    http://www.ilmanifesto.it/attualita/notizie/mricN/6916/

  5. Piercarlo says:

    Esatto Gianluca… hai centrato in pieno il problema…. non c’e’ alcuna intenzione di risollevare l’economia REALE….. forse la soluzione sarebbe forse anche piu’ semplice della nazionalizzazione delle banche….. bastano due leggi dal versante finanza: separazione di fatto delle banche d’affari da quelle commerciali con divieto assoluto alle banche commerciali di investire in derivati bancari (o comunque non piu di un tanto che dovrebbe essere molto poco) e limitare il rapporto di indebitamento di banche d’affari e assicurazioni… come volle Rosewelt superando la crisi del 29 portando l’america alla potenza economica che era fino all’arrivo di Clinton che tolse esattamente queste due leggi e a distanza di pochi anni eccoci qui…..ma siccome di fatto GOVERNANO LE BANCHE e’ impossibile a meno di una rivoluzione come e’ avvenuta in Islanda che da noi non succedera’ mai…… 🙁

  6. Molto Deluso says:

    forse siamo arrivati a questo punto e non ce ne siamo accorti..oppure facciamo finta…http://www.inilossum.com/2gue_HTML/2guerra1941-24.html

  7. Gianluca Floris says:

    Leggo tutti questi commenti e mi faccio un’opinione che finora è tutta mia. Molti qui (Piercarlo ad esempio) parlano di soluzioni differenti per affrontare la crisi come ad esempio il taglio del costo del prezzo dei carburanti alla pompa (honny soit qui mal y pense) per stimolare i consumi e rivitalizzare così l’economia.
    Ma io sono convinto che al sistema del capitale odierno di rivitalizzare i consumi non gliene fotta una basetta. I capitali oggi fanno i soldi con i titoli tossici, e della produzione non gliene frega più nulla a nessuno.
    Con una serie di vendite allo scoperto di debiti nostri da passarsi di mano duemilioni di volte in una giornata di borsa fanno tanti soldi che ci vorrebbero trecentocinquantamila ALCOA per pareggiare il conto.
    A mio avviso, è un mio parere di utopista, l’unica maniera per sfuggire all’abbraccio mortale del sistema del debito pubblico, è proibire subito in tutto il mondo le vendite allo scoperto e nazionalizzare le banche.
    Senza queste due soluzioni le scenette di Arrogalleminkescimmia avranno sempre quei finali, che ricordano l’ombrello di Altan ficcato dove ben sappiamo.

    • Sovjet says:

      Concordo eccetto per un punto. I finali dell’amico minkescimmia. Sono finali di fantasia che non tengono conto di alcuni elementi: che si sta innescando un conflitto sociale la cui deriva non è al momemto ipotizzabile, che la l’incapacità dell’attuale modello economico di fare qualcosa che vada oltre la massimizzazione del profitto nel brevissimo periodo porta dritti dritti al collasso sociale e ambientale.
      Inoltre, l’approccio dell’ultraliberismo, che è pensiero fondante il governo Monti, ha l’effetto di impoverire strati sempre più ampi della popolazione. Questo non lo dico io, lo dicono le ricerche su redditi e potere d’acquisto dei lavoratori. Quindi il finale può essere molto più drammatico di quello che prospetta Altan, perché l’ombrello in culo può mutarsi nel piombo in testa. E non è detto che culo e testa appartengano alle stesso tipo di persone. L’abbiamo già sperimentato in Italia, ma sembra che la Storia non insegni nulla e che c’è un punto di non ritorno che non andrebbe mai superato.

      • Gianluca Floris says:

        Più volte nella nostra storia l’ombrello in culo si è tramutato in piombo in testa. Non mi pare che i plutocrati si siano mai spaventati. Hanno continuato a sciare a StMoritz d’inverno e a ritrovarsi a Bali o alle Cayman d’estate.
        Secondo me bisogna davvero togliergli il giochetto delle banche che si autodanno le pagelle di affidabilità e che usano i nostri soldi per permettersi ancora di fare il giochetto delle tre carte con i titoli autogonfiabili.
        “I derivati sono le vere armi di distruzione di massa”
        E questo lo aveva detto uno squalo che ne caga: George Soros. Era proprio lui a spiegare che, fino a che ci saranno queste galline delle uova d’oro l’economia mondiale rimarrà dopata e lontana da quella reale.
        Francamente non credo che il piombo in testa porterà nessun cambiamento se non, come al solito, l’ennesimo consolidamento delle destre autoritarie che impediranno qualsiasi cambiamento democratico:
        Direi che, anziché attendere il salvifico piombo, sarà il caso di fare vigilanza democratica. Vera.

  8. Piercarlo says:

    Ma scusate (e con questo chiudo perchè ho monopolizzato fin troppo il Vostro tempo ,e mi scuso), ragioniamo logicamente dando per plausibile o addirittura per assunto che dovesse cosi’ urgentemente subentrare un governo tecnico d’emergenza: La prima cosa da fare (come qualunque economista sa, ma basta una licenza media) era diminuire le il prezzo della benzina per aumentare il consumo ( e quindi le entrate delle accise) visto che con gli aumenti che ha imposto c’e’ stato un crollo prevedibilissimo e perdera’ circa 200 MIL, eliminare i privilegi dei parlamentari e visto che non ce n’e’ per gli altri togliere le pensioni a chi non avesse maturato 35 anni di contributi rivalutando le stesse sulla base dei nuovi stipendi (almeno dimezzati) con effetto retroattivo, paragonandole a quelle dei privati che percepissero uno stipendio di quell’entita’; coadiuvando con la attivita’ contabile dell’inps (che non si spiega visto che e’ un ente che per sua stessa definizione deve essere non dico in pari ma non certo vedere un utile di 4 MLD /anno) aumentare le pensioni piu’ basse e sgravare un po’ le trattenute sugli stipendi in modo da aumentare il potere di consumo sociale, unico reale mezzo per uscire da una crisi economica, e il tutto sarebbe avvenuto senza indebitare il paese di un euro…. invece… sta facendo banalmente cassa per pagare i suoi amici banchieri…. nessuno parla di comunismo… ma di buon senso…

  9. Massimo Manca says:

    Ieri sera, all’Infedele di Gad Lerner, lo storico dell’Università di Bologna, Carlo Galli, ha detto la cosa forse più intelligente, illuminante e originale finora mai sentita sul governo Monti. La volontà pedagogica di Mario Monti. Dal governo tecnico a quello platonico. Ogni ulteriore commento è superfluo. Basta guardare il video.

    http://www.youtube.com/watch?v=761uOKLGtfw

  10. ZunkBuster says:

    “Nella sua azione quotidiana di sostegno, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è arrivato perfino a stravolgere la Costituzione materiale del nostro paese, trasformandolo da democrazia parlamentare a presidenzialista.”. Questo è un passaggio importante. Checché ne dica Marcello Verona, e nonostante gli eccessi che, con la sola eccezione di Carlo Azeglio Ciampi, sono stati commessi da tutti i presidenti della Repubblica dal 1978 in poi (anche se nel caso di Pertini e Scalfaro si trattò anche di “eccessi nel bene” di cui si sente terribilmente la mancanza nell’operato dell’attuale Presidente), le funzioni del Presidente della Repubblica sono state ben delineate dalla dottrina costituzionalista. Il Presidente della Repubblica, di massima, se ha da dire qualcosa sul merito dei provvedimenti legislativi, dovrebbe farlo con atti formali, in particolare non firmando le leggi ritenute incostituzionali (che poi Napolitano ne ha firmato qualcuna, alla luce delle successive sentenze della Corte Costituzionale); farlo nel modo in cui lo sta facendo in questi giorni Napolitano, ossia facendo sistematiche pressioni sulle Camere (e in special modo sul PD, partito del quale incarnava la corrente più a destra, e che nella sua maggioranza bersaniana e dalemiana infatti mostra di non gradire molto) perché approvino questo o quel provvedimento di Monti, poi cercando di correggersi con una “moral suasion” rimasta inascoltata da quegli incompetenti in materia di corrette relazioni istituzionali di Monti e della Fornero (che pure dovrebbe essere grosso modo riconducibile alla stessa corrente politica di Napolitano), significa andare oltre. La legge tutela, anche con sanzioni penali, che il Presidente della Repubblica non sia considerato responsabile degli atti del Governo e del Parlamento, per quanto ci apponga la propria firma (come accadeva per il re sotto la monarchia), ma come la mettiamo però se, di fatto, il Presidente della Repubblica, con un’interpretazione quanto meno disinvolta del proprio compito di esercitare la “moral suasion”, di fatto incide sul merito dei provvedimenti, e per profili che esulano dalla loro costituzionalità o dalla loro copertura finanziaria?
    Ergo: Napolitano, se vuole concorrere di fatto alla funzione di governo, considerato che questo trae la propria legittimazione dalla volontà popolare, dovrebbe procurarsi un mandato popolare in tal senso. E coerentemente, dimettersi.

  11. Fenicio says:

    concordo pienamente spesarì

  12. Marcello Verona says:

    Vito non condivido quanto scrivi in quanto:

    a) Napolitano non ha sconvolto la Costituzione, in quanto questa forma di governo è prevista e sai bene che non è la prima volta che se ne fa ricorso nello stato italiano. Peraltro osservatori internazionali di tutte gli orientamenti sostengono che Napolitano abbia salvato l’Italia e forse l’Europa con la sua scelta (non so se ricordi ma avevamo il Berlusca con le unghie nella poltrona).

    b) Non è vero che non è stato “votato”: Monti è stato eletto da una maggioranza bulgara in parlamento, come previsto dalle circostanze (punto a). Non l’abbiamo votato come cittadini e questo è un nodo importante, ma è un governo di transizione legittimo.

    c) Al di là del merito della riforma, nella quale qui non entro (e neanche tu, in questo post), ci si trova in una condizione nella quale chi deve decidere dovrà determinare scelte impopolari, che al momento nessun partito sembra essere abbastanza forte ed autonomo da poter fare.

    Il mio pensiero: Monti è un esecutore determinato, che ha come mandanti più o meno tutti i partiti, per i quali fa il lavoro sporco. Un capro espiatorio a volte per permettere ai partiti stessi di esercitare opposizioni più o meno farsesche e convinte, al fine di mantenere quelle sacche di consenso, sempre più bucate. Qualche volta i partiti abusano questo ruolo e lui reagisce. Non è una bella situazione, ma a mio parere è così.

    Non capisco proprio, infine, cosa ti aspetti che venga fuori oggi dalle urne, come se fossero il cappello di un prestigiatore.

    Un caro saluto.

  13. PaoloS says:

    Alealf sorridi, non sei solo a pensarla così.

  14. Credo che le dichiarazioni di Monti http://intoccabili.wordpress.com/2012/03/27/monti-ai-partiti-sento-il-peso-di-scelte-difficili-la-rifoma-del-lavoro-e-equa-e-incisiva-e-si-dice-pronto-a-passare-la-mano/ siano più un avvertimento ai partiti che lo sostengono, e che iniziano a mugugnare. Un modo per ricordare loro che se è lì è per “colpa” di questi partiti che quando si sono trovati a governare non hanno affrontato determinate tematiche per motivi di comodo (elettorali)

  15. Nicola says:

    Va bene che Monti il finto tecnocrate non ci piace. Va bene che si tratta di un governo conservatore che chiede sacrifici sempre ai lavoratori. Va bene che bisogna dare al più presto la parola al popolo sovrano. Ma siamo sicuri che questi “politici” di sinistra sia in grado di governare la regione o il paese ? Non i partiti, proprio loro, i “dirigenti”, quelli che ben conosciamo, uno per uno ? w il tiranno ? w la rivoluzione ?

  16. Piercarlo says:

    @Alealf (chiedo scusa ma prima ho storpiato il nome) in Europa e’ in atto una dominazione e se non te ne accorgi sei disattento o poco informato (cosa piu’ probabile visto il livello dei media in italia)…. la Grecia e’ fallita (se non lo sai il 9 marzo e’ partita la negoziazione per la liquidazione dei CDS) e ora il fondo monetario la “aiuterà” attraverso il fondo “salva stati” che una volta accettato IMPORRA’ salari, ore di lavoro, tasse, vacanze, prezzi, ecc…. e’ cosi’ PALESE…. La Grecia e’ stato un test.. ora tocca agli altri…..Proprio Tu che fai riferimento all’ideologia fraudolentista dell’italiano accetti che a governare il paese sia un dipendente di una banca privata che possiede meta’ della quota americana del debito pubblico italiano (debito creato da un sistema illegale)?…. e poi se permetti in un paese con la pressione fiscale arrivata ormai al 70 % se devo evadere il fisco per dare da mangiare ai miei figli lo faccio eccome!!!!! PRETENDO CHE QUESTI CRIMINALI SE NE VADANO!!! e sono pronto a combattere anche fisicamente!!! siamo governati da un “sistema imventato dai romani 3000 anni fa…. ora pero’ il “PANEM” scarseggi e quindi del “CIRCENSE” non ce ne puo’ fregare di meno ormai!!!
    La mia ideologia e’ di destra ma sono comunque nauseato per quello che stanno per fare ai lavoratori e alle prossime elezioni non andro’ a dare il mio voto a nessuno di questi mailai (che tanto si ripresenteranno tutti) e se tutti capissero dovrebbero fare cosi’ e in un colpo solo ce li toglieremmo dalle palle… perche’ dopo una quasi nulla affluenza alle urne il passo sucessivo e’ la RIVOLUZIONE!!

  17. riccardo says:

    perchè non modificano il sistema di finanziamento ai partiti politici? sono milioni di euro regalati….solo una piccola parte di essi viene spesa realmente a fini politici-elettorali il resto è una regalia che Monti non si sogna di cambiare….
    è facile prendere soldi dalla gente comune, fare un po’ di gazzosa sull’art. 18, sulle liberalizzazioni (a oggi riguardano solo le farmacie…), aumentare le accise sulla benzina etc…

  18. Arrogalleminkescimmia says:

    Monti – Me ne vado, non mi capite.
    Lavoratore – Vattene che già ti ho capito anche troppo bene
    M – Ma dopo di me ci sarà il buio
    L – Il buio ce l’abbiamo adesso. Spesarì.
    M – Ma senza di me l’Italia fallirà.
    L – Meglio fallire che pagare quello che stiamo pagando
    M – Ma se la nazione fallisce non si pagano più stipendi, pensioni e scuole e ospedali e poi uscirete dall’Euro
    L – Questo è un ricatto. Non ci stiamo. Faremo finalmente pagare i soldi a chi li ha, vivremo felici, aumenteremo gli stipendi a tutti, manderemo tutti in pensione a cinquanta anni, case popolari per tutti, articolo diciotto per tutti, divieto di licenziare.
    M – Accipicchia!! Un programma molto migliore del mio, più equo e socialmente accettabile!!!
    Ok, mi avete convinto. Me ne vado. (se ne va)
    L – E questo è nulla!!! (urlandogli dietro) Aboliremo il ticket sanitario, taglieremo il prezzo della benzina del 50%, metteremo la patrimoniale per i grandi patrimoni, tasseremo le rendite finanziarie del 60%, I libri scolastici gratis, assumeremo tutti gli insegnanti precari e ogni anno ne assumeremo di nuovi, ognuno avrà diritto a una università sotto casa e il lavoro garantito alla fine degli studi!!!!!!!!!!! Bastardi della Bildemberg!!!!

    • Arrogalleminkescimmia says:

      (tempo dopo)
      L – Chi siete?
      Creditori – Siamo quelli a cui devi i soldi
      L – Bastardi investitori internazionali! Cosa volete?
      C – ti portiamo via la sedia, il tavolo, la TV e il letto.
      L – No, la tv no!!! E come lo guardo Report e Servizio Pubblico?
      C – Poi ti portiamo via lo stipendio, la pensione e i sussidi
      L – Bastardi!! Resisteremo!! Metteremo la nazione a ferro e fuoco
      C – Per quello che ce ne fotte… divertitevi
      L – Ma ci perderete anche voi… tutti i vostri investimenti…
      C – noi ricordati che ci guadagniamo sempre: tra pochi giorni, quando sarete con le pezze al culo davvero, noi arriveremo a comprarvi case, palazzi, aziende e terreni ad un tozzo di pane. E voi sarete così tanto con le pezze al culo che ci concederete licenze edilizie anche sulla spiaggia. L’abbiamo fatto con l’Argentina, lo stiamo facendo con la Grecia e adesso lo faremo con l’Italia
      L – No Pasaràn!!! Resisteremo.
      C – Giusto, sfasciate tutto ancora per un po’… macchine bruciate, guerriglia urbana, fermate tutto…. Per noi è meglio. Intanto, se non ti dispiace (Inizia a portare via i suppellettili)….
      L – Bastardi!! I mercati non sono tutto!!!! I soldi non sono tutto!!! (osservando i pignoramenti che lo lasciano senza nulla)… Ricomincieremo dal baratto! Dalla solidarietà personale!!!!
      C – (off) Eia!!!….

      • Sovjet says:

        Ma ti pagano anche o fai tutto gratis?

      • Arrogalleminkescimmia says:

        Mi dovevano pagare, ma quando sono andato a chiedere i soldi che mi dovevano mi hanno detto: “Ita m’indi portada!!! Non li ho fatti io questi debiti.”
        Da allora lavoro gratis.

      • Sovjet says:

        Quindi non hai proprio nessuna scusa…

  19. Quintale says:

    Questo governo non entusiasma nessuno, credo. Ma fa male le cose che nessuno nel sistema dei partiti vuole fare. Ricordiamoci che siamo in una parentesi di sospensione della vita politica secondo i canoni della nostra legalità costituzionale. Ma visto che siamo il paese delle prassi e non del rispetto della norma, ci sta, siamo in continuità con gli ultimi 60 anni. Siamo in questa situazione per manifesta incapacità di tutta la classe dirigente, politici e quadri. Secondo me il tema non è il complotto Giudo – Pluto -Masso – Topolinico ma la Partitocrazia, che è un sistema ancora non scalfito e non scalfibile da Monti, vedi nomine Rai e riforma della legge elettorale. Quindi se andiamo a votare, chi dovremmo scegliere ? Montezemolo ?

  20. Piercarlo says:

    @Alefaf….Quella dei banchieri non e’ la cura ma il male…. hanno creato loro la crisi… Monti e’ Salito al potere grazie a un colpo di stato del VOSTRO presidente ed e’ una figura totalmente illegittima e illegale. i rapporti con i tedeschi sono migliorati (sempre che questo fosse visibile come un obbiettivo ma ho i miei dubbi)solo perche’ il “premier” accondiscende alle politiche “economiche” ma in realta’ finanziarie nazieste della Merkel che ha come unico obbiettivo attenuare l’aspettativa di consumo dei cittadini della zona debole dell’euro al fine di abbassare i salari al punto di arrivare a fare concorrenza all’asia… NESSUNO ha mai voluto affrontare la situazione economica italiana…. un gesto vale piu’ di mille parole, e questi criminali hanno fatto ben piu’ di un gesto, e tutto hanno fatto CONTRO le piu’ banali ed elementari leggi di crescita economica. Il debito Pubblico e’ un’arma che hanno inventato per tenerci schiavi e che non e’ stato contratto dai cittadini degli stati… questi continuano a perpetrare un crimine contro l’umanita’ e nessuno dice nulla!!! Caro Alefa…. per essere cosi’ banale e fuori dalla realta’ hai dimenticato di aggiungere un bel “si stava meglio quando si stava peggio” e la farsa era completa!!!

    • alealf says:

      Piercarlo, della tua ideologia un tanto al chilo nessuno se ne fa nulla, io sono uno di questi. Sei dentro questo sistema, in pieno, come tutti noi, e non puoi uscire dal tuo corpo e trasferire il cervello in un luogo esente da responsabilità. Detto questo, se sei ancora convinto della favola dei banchieri che sono il male e non la cura, mi dispiace molto disilluderti, ma il punto in cui siamo arrivati, come sistema paese, non è dovuto a complotti demo pluto giudaici massonici, ma alla pervicace abitudine nazionale all’autoassoluzione per comportamenti fuori dalle regole. Siamo dove siamo perchè ciascuno di noi, dal tabaccaio al barista, dal commercialista al tassista, dal giornalista all’operaio, dal dipendente pubblico al ricercatore, quando c’e’ la possibilità di fottere il prossimo, pubblico o privato che sia, lo facciamo. TUTTI. La genesi dello scontrino non emesso è identica alla genesi della spazzatura venduta come prodotto finanziario. I banchieri non c’entrano un cazzo, sono uguali ai tabaccai, di testa, solo molto più pericolosi, per ovvi motivi.
      Come dice giustamente, ovviamente con poco seguito in quanto considerazione seria, l’ex magistrato Gherardo Colombo, c’è un’unica speranza: ripartire dall’educazione civica, dalla scuola. Altre vie, NON ESISTONO. Per ora, quindi, teniamoci i banchieri tutta la vita, meglio di puttanieri e casinisti.

      • valentina says:

        @ alealf. Anche l’Islanda si è trovata nei guai seri, qualche anno fa, non perchè i cittadini avessero una scarsa coscienza civica, ma per le motivazioni che PierCarlo ha riassunto magistralmente; tuttavia rimane valido il pensiero di G.Colombo, se gli Italiani, un pò che di grande fratello, sapessero di educazione civica, capirebbero benissimo di essere in un regime di dittatura economico-finanziaria, e proverebbero a resistere e opporsi come hanno fatto gli Islandesi.

    • Di Legno says:

      Il debito pubblico non esiste.

  21. Vito Biolchini says:

    Ezio Mauro, nel suo editoriale di oggi dal titolo “Il tabù rovesciato”, scrive: “Chi certifica quando il Paese è “pronto” e in base a quale canone? E soprattutto non siamo a scuola e non tocca ancora ai governi dare il voto ai cittadini: semmai l’opposto”.

    • gentarrubia says:

      se anche l’appoggio di Repubblica a Monti inizia a vacillare, vuol proprio dire che il Re è nudo…
      …e che Monti sta iniziando a prendere, anche formalmente, le trasse di Berlusconi

  22. alealf says:

    Credo che l’alternativa a Monti, qualsiasi essa sia, potrebbe fare MOLTO più male della durissima cura dei banchieri. Molto, non poco. E’ bene non dimenticare che siamo sull’orlo del burrone, e tutti i giudizi devono passare da questa premessa. Ricordo che il clima nel paese, mi riferisco in particolar modo all’assalto all’evasione (ora un po’ tutti non tolleriamo piu’ il nero), alle aste dei buoni del tesoro che vanno esaurite, al rapporto con i tassi tedeschi che migliora, è dovuto solo ed esclusivamente alla credibilità di Monti e del suo governo. Le alternative al momento sono come minimo 6 mesi di nulla, con l’economia ancora per aria, e poi Alfano o l’anatra zoppa Bersani. Con lo spauracchio Casini al quirinale… credo che il tempo che si è dato il governo Monti, fino a metà 2013, sia una camera di compensazione indispensabile. Questi sono fatti, e non c’e’ niente di più testardo dei fatti.
    In alternativa possiamo decidere di mandare a casa Monti, e fare il fatidico passo avanti e cadere nel burrone, e poi vediamo cosa succede. In particolar modo a futura memoria sarebbe interessante rileggere tutti quelli che ora sono accaniti contro Monti, Di Pietro e Vendola in primis, e vedere cosa avrebbero il coraggio di dire.

  23. Anonimo says:

    Se i partiti non rappresentano nessuno allora mi permetto di dire che forse anche la CGIL non rappresenta più nessuno, e aggiungo che la parte della riforma (che ancora riforma non è in quanto deve passare in parlamento) sulla riduzione del precariato in ingresso viene considerata buona da quasi tutti gli osservatori e che invece ci si straccia le vesti sul totem dell’articolo 18. Le elezioni subito? Lasciamo stare, la seconda repubblica deve finire e con lei i suoi protagonisti, spero ci sia tempo perchè entrino in scena nuovi volti ed energie, sinceramente da elettore di centro-sinistra l’immagine di Vasto mi provoca angoscia… insomma che Monti finisca il suo lavoro, il suo “fare” è di gran lunga preferibile al “non fare” degli ultimi anni.

    • Sovjet says:

      Direi che la CGIL rappresenta i suoi iscritti e ti assicuro che per ora non sono pochi, ti piaccia o non ti piaccia.
      Poi da elettore di centro sinistra, l’angoscia me la farei venire per cose un po’ più importanti. Ma foto per foto, se per te è meglio quella di Monti con i tre valletti, contento tu!

      • Anonimo says:

        Sono contento che la CGIL abbia molti iscritti, figuriamoci. Forse però dovrebbe pensare che ad un giovane precario interessa di più il lavoro stabile che il presunto timore di un possibile, a certe condizioni, per giusta causa, forse in futuro, ma non si sa, licenziamento. D’altronde mi sembra che nessun articolo 18 abbia ad esempio impedito o impedirà alle grandi industrie qui in Sardegna di licenziare i propri dipendenti. Io infine al gioco di trovare un altro demonio da combattere proprio non ci sto, mi è bastato il massacro dell’era berlusconiana.

      • Neo Anderthal says:

        Caro Anonimo, forse anche il giovane precario dovrebbe pensare che senza un vincolo, messo almeno a tutela dal rischio dei licenziamenti illegittimi, nessun posto di lavoro può considerarsi stabile. E quando il giovane precario sarà stabilizzato e avrà bisogno di qualche aiuto in cause di lavoro -che so, mobbing, prepotenze del capo, trasferimenti indebiti- allora scoprirà a che cosa e quanto servono -anche- i sindacati.
        I vincoli contrattuali sono saltati da un pezzo, e cercano di far saltare anche l’ultimo residuo, anche se è chiaro che è un punto a forte valenza simbolica, ancora prima che reale.
        Io infine a farmi privare di altri diritti, dopo avere visto i miei interessi -le pensioni spostate in avanti di un decennio, ne vogliamo parlare?- calpestati e il potere di acquisto del mio stipendio calare giorno dopo giorno -le tasse sui carburanti, ne vogliamo parlare?- non ci sto a farmi prendere per i fondelli da nessun professore.
        Figuriamoci.

      • Anonimo says:

        Caro Neo Anderthal, non ho scritto che il sindacato non serve ma che ha perso il suo potere di rappresentanza, è diventato autoreferenziale e legato a simboli che tradotti nel concreto non hanno più il peso che avevano un tempo. La manifestazione della CGIL con 3 milioni di lavoratori a difesa dell art. 18 si è svolta 10 (dieci!) anni fa, ma sembra che per qualcuno il tempo si sia fermato. I tuoi interessi? Certo ma io sinceramente penso a quelli delle generazioni future, di miei figlie, e spero che per loro andrà meglio. Ho quarant’anni e so che dovrò lavorare almeno fino ai settanta, percependo una pensione molto inferiore rispetto allo stipendio in uscita, e quindi? E’ colpa di Monti o di una gestione scellerata delle finanze pubbliche dei governi che lo hanno preceduto? Niente da dire sulla benzina, il governo può e deve fare qualcosa.

      • Neo Anderthal says:

        E infatti si vede proprio che al centro delle azioni del Governo Monti c’è esattamente un cambio di priorità rispetto all’agenda degli scorsi 20-30 anni.
        La gestione scellerata delle finanze pubbliche è iniziata -o è comunque peggiorata- proprio con le azioni dei governi che hanno pian piano sottratto potere e retribuzione al lavoro, per darlo alla rendita e al privilegio.
        I mei interessi sono anche quelli delle mie figlie, e non li vedo certo garantiti da chi continua nelle stesse politiche che ci hanno portato a questo punto.
        Il solo punto in cui il Governo Monti ha prodotto qualche -simbolico- risultato è nella evidenza della lotta alla evasione fiscale. Altre no di certo, si continua a disinvestire in ricerca e istruzione, il freno deciso alle spese militari non si è visto. Questo è un governo sostenuto da Alfano e Berlusconi, oltre che incongruamente dal PD.
        Questo è il governo che si arresta davanti ai farmacisti -scandalosa nobiltà ereditaria!- e ai tassisti, ma non esita a sottrarre tutele ai lavoratori, dopo avere allungato a dismisura l’età lavorativa.
        Se infine non ci sarà tutela per il lavoro mi dici chi frenerà una possibile ondata di licenziamenti per i lavoratori ultra cinquantacinquenni che avendo anzianità costano di più e essendo troppo vecchi rendono meno?

      • Sovjet says:

        E’ colpa di Monti e della parte politica e sociale che lui rappresenta, milionari in euro non per merito – perché non c’è nessuno che meriti di guadagnare al mese mille volte più di te – che si credono élite e quindi obbligati a governare nonostante il popolo.
        Guarda che tutte le michiate che ti dicono sono solo frutto di teorie economiche che stanno sempre più dimostrandosi incapaci di garantire un minimo di benessere e se qualcosa ha funzionato di recente, è stato quando non sono state applicate. Credi chemvai in pensione a 70 per i debiti fatti prima? No, vai in pensione a 70 anni perché da 40 anni è in atto una compressione dei diritti dei lavoratori. Il sindacato non ha perso potere di rappresentanza, ma in un sistema che precarizza e con una propaganda martellante che esalta l’azione individuale rispetto a quella collettiva diventa difficile iscriversi e il sindacato, che vive dei soldi dei suoi iscritti, deve tutelare chi ne garantisce l’esistenza. Detto questo, mi sembra che sono oltre il sindacato, sono poche le organizzazioni che lottano contro precariato e disoccupazione con la stessa forza. Forse sarà insufficiente, ma di certo quella sindacale è la voce più forte che si sente e quella della CGIL in particolare. Altrimenti non si spiegherebbe il costante tentativo si metterla fuori gioco. Se l’art. 18 conta poco, non si capisce l’accanimento della parte padronale, né di questo governo. Evidentemente non conta così poco semplicemente perché sancisce un piccolo principio: che il lavoro non è una merce qualunque che può essere sempre monetizzata come il finestrino rotto di di un’auto. Ci sono elementi di un sistema, magari poco appariscenti, che reggono tutto l’equilibrio del sistema stesso e se toccati modificano tutto, in primisi i rapporti di forza. Chi conosce il sistema nei dettagli lo sa e fa di tutto per impedirlo. Il fatto è che noi ormai siamo alla stregua della rana che finisce bollita perché non si accorge che la temperatura dell’acqua in cui è immersa lentamente si solleva.
        Non fermarti alla schiuma delle cose, quali sono gli elementi rispetto alle quali le parti si bloccano e se la tua controparte (penso che tu sia un lavoratore come me e non un milionario consulente di grandi gruppi finanziari) mostra sfacciatamente di tenere a qualcosa, chiediti perché lo fa: o perché è importante oppure per far salire di valore quella cosa e concedertela fottendoti su tutto il resto. Per una volta sarebbe utile che il lavoratore facesse davvero il suo interesse e lasciasse ai suoi figli qualche strumento di difesa e non alla mercé di chiunque perché disperati, impauriti e capaci solo di obbedire docili.

      • Neo Anderthal says:

        Sono d’accordo con Sovjet. È proprio così.
        Il Lavoro in Italia non può essere considerato una merce come altre, una semplice moneta di scambio.
        Il Lavoro è un valore fondantedella Repubblica Italiana.
        Costituzione Italiana
        Art. 1
        L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

        O sono solo chiacchiere, belle parole, temi che hanno fatto il loro tempo?
        Io credo e dico di NO.

        La questione è ancora e sempre quella della giustizia sociale: non è che perché non sei nato figlio di un farmacista concessionario e non erediti la licenza (pubblica ma ereditaria!) e l’attività che devi morire di incertezza, precariato, o esaurimento o fame, non è perché non fai parte della cerchia privilegiata dei Martone, o dei vari cacasenno che fanno la morale ai “bamboccioni” che non abbandonano la casa dei genitori, vorrei vedere, con quali soldi e con quali prospettive ci si può render indipendenti? La famiglia sostituisce lo Stato assente nelle situazioni di sofferenza -e si sta tornando a soffrire la FAME in Italia, altro che “i sindacati sono conservatori”-

      • Gentile Sovjet,
        premesso che Monti sta meno simpatico a me che a lei (detto in senso politico naturalmente) privilegio che rivendico per oggettivi meriti anagrafici (sono più vecchio di lei), la inviterei a riflettere su un punto, oggettivo anch’esso: a fronte di un aumento sbalorditivo della speranza di vita (mai stata così alta nella storia della specie umana) si registra un contestuale crollo della natalità. Da questo punto di vista l’Italia (e la Sardegna in particolare) si trova nella condizione di possedere una popolazione la cui età media sale e, a meno di qualche stravolgimento nella voglia di mettere al mondo bambini, tra breve non ci saranno cittadini sufficienti, nella fascia d’età esterna alla pensione, per produrre beni sufficienti per tutti (pensionati e non).
        Questa non è una provocazione, è un dato numerico.
        Per cui: «[…]vai in pensione a 70 anni perché da 40 anni è in atto una compressione dei diritti dei lavoratori.» è solo parzialmente corretto. È verissimo che da tempo è in atto una compressione dei diritti dei lavoratori, ma è altrettanto vero che, dal punto di vista dell’età pensionabile, non se ne può uscire senza tenere conto che per motivi oggettivi non si può più sostenere un sistema basato su una distribuzione anagrafica che non c’è più (pochi vecchi, molti «giovani» lavoratori).
        In altri paesi ne hanno discusso e stanno provando a porvi rimedio (ad esempio in Giappone) ma da noi no, perché è un argomento così scomodo (e sconvolgente per tutti noi) che preferiamo rimandarlo e far finta che non ci sia.
        Che ci piaccia o meno, siamo destinati tutti a lavorare più a lungo di quanto non accadesse un tempo e (questo è, ahimè, un dato di fatto) soprattutto i giovani.
        Ciò senza nulla togliere alle rivendicazioni di chi guadagna «mille volte di meno» di un altro, fatto assodato e gravissimo che rasenta lo schiavismo (tanto per usare un eufemismo). Se la differenza di reddito impedisce la fruizione dei medesimi diritti (ad esempio alla salute) la società è chiaramente sbagliata e bisogna porvi rimedio (ecco perché Monti mi sta antipatico).
        In totale: sì alle rivendicazioni ma non raccontiamoci balle: siamo destinati a lavorare più a lungo e capirlo in fretta sarebbe utile per prendere le necessarie contromisure (ad esempio maggiore giustizia sociale, che farebbe digerire con maggiore serenità il dato oggettivo della necessità di lavorare più a lungo).
        Cordialmente,

        PS – La ciliegina finale: visto che siamo tra sardi, le ricordo che l’Isola è in pole position per l’ambito premio a chi fa meno figli in Europa, sommato al fatto che c’è poco lavoro… le dice nulla?
        Adesso la provocazione: ricorda SharDNA? Piuttosto che costituire una società per lo studio del DNA (una vera sciocchezza, ma di molta immagine) Soru avrebbe dovuto costituirne una per lo studio e la soluzione di un problema assai più complesso: chi ci cambierà il pannolone quando saremo tutti vecchi e rincoglioniti? I pochi ricchi avranno una gnocca in tutù (o un bonazzo in perizoma, dipende dal sesso e dagli orientamenti sessuali): e gli altri?

  24. Anonimo says:

    Io spero che si arrivi alla modifica del testo della riforma in Parlamento, perché non credo che sia opportuno andare alle urne in questo momento di crisi e soprattutto con questa legge elettorale che non farebbe altro che perpetuare una classe politica dei soliti noti. Ho paura che ci ritroveremmo con un Parlamento pletorico di privilegiati, dove continuerebbero a sedere anche i disonesti e i corrotti…

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