Le notizie che arrivano sono contraddittorie e rischiano di far prevalere lo sconforto. Ma la speranza non ci deve abbandonare e certamente, rispetto anche a solo dieci giorni fa, almeno di due cose siamo certi: ora l’Italia sa chi è Rossella Urru, e tutti noi non abbiamo più dubbi che il nostro governo sta facendo di tutto per riportare a casa la cooperante di Samugheo, rapita in un campo nel sud dell’Algeria lo scorso 23 ottobre.
Questo 8 marzo è la festa di Rossella Urru. È lei la donna italiana che vogliamo celebrare quale esempio di generosità e di emancipazione femminile.
Dopo l’ultimo convulso fine settimana, la mobilitazione per spingere tutti i comuni italiani ad esporre fuori dai loro municipi un’immagine della ragazza ha subito una battuta d’arresto. Non per cattiva volontà, è evidente: inizialmente si è creduto alla notizia della liberazione, poi si è avuto paura di intralciare in qualche modo le trattative.
Adesso siamo tutti in attesa, ma gli striscioni sono ancora lì che attendono Rossella per darle il benvenuto. Siamo sicuri che anche oggi qualche comune si unirà alla lista di quelli che già da qualche settimana chiedono la liberazione della ragazza.
L’iniziativa di dedicare l’8 marzo a Rossella, esponendo la sua foto fuori dai municipi italiani, è nata non più di due settimane fa per opera di Alessandra Giraldo del sito Progetti Educativi di Treviso. Subito si è creata una rete (e io ho avuto il piacere di essere stato subito chiamato a farne parte, per alcuni articoli scritti su questo blog) che ha coinvolto prima l’Anci Sardegna poi l’Anci nazionale.
Sul sito, nella pagina dedicata a Rossella, ora trovate tutti gli striscioni esposti per la ragazza. La galleria si arricchisce di ora in ora, e serve il contributo di tutti per testimoniare tutte le iniziative (e sono tantissime) che anche oggi verranno dedicate alla volontaria.
Questi striscioni saranno il nostro benvenuto a Rossella quando tornerà. Tanti auguri Rossella, la donna italiana dell’anno sei tu. Ti aspettiamo.
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innanzitutto sono vicino alla sua famiglia ma non mi piacciono questi scatti di gioia per la sua “liberazione” che abbiamo scoperto essere fasulla. rossella mi raccomando ritorna nella tua samugheo
Sono vicino alla famiglia, speriamo torni presto