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“Basta manifestazioni neofasciste il 25 aprile a Cagliari!”. L’Anpi provinciale scrive al prefetto, al questore e al sindaco Zedda. E attende una risposta

Questa volta non si potrà dire che abbiamo aspettato l’ultimo momento. Lo scorso 2 febbraio il Comitato Provinciale dell’Anpi di Cagliari ha infatti scritto al Prefetto, al Questore e al Sindaco di Cagliari con l’obiettivo di impedire che il prossimo 25 aprile siano organizzate in città manifestazioni di stampo neofascista. Com’è scritto nella lettera, nelle manifestazioni organizzate dai gruppi di destra “si ritrova un deliberato intento provocatorio” volto a “ledere la memoria storica della Resistenza, di cui si fregia la nostra Carta Costituzionale”. Fascisti mai, tanto meno il 25 aprile. E ora vediamo cosa ci rispondono le autorità.

***

Cagliari, 2 Febbraio 2012

–          Al Sig. Prefetto di Cagliari

–          Al Sig. Questore di Cagliari

–          Al Sig. Sindaco del Comune di Cagliari

Oggetto: 25 Aprile: Festa della Liberazione Nazionale.

La scrivente Associazione con la presente intende reiterare le richieste già avanzate  nel 2011 dal “Comitato 25 Aprile” – il quale organizza annualmente  i festeggiamenti della ricorrenza in oggetto – e sottoporre alla sensibilità delle S.V.  quanto appresso specificato.

E’ a tutti noto nella città di Cagliari,  che negli ultimi anni in occasione della Festa della Liberazione Nazionale, da parte di ben noti gruppi neofascisti,  è invalsa l’abitudine di organizzare delle provocatorie manifestazioni aventi per oggetto la “commemorazione  della repubblica di Salò” , così come attestano anche i comunicati stampa, che ad ogni buon fine si trasmettono in allegato.

Tali manifestazioni si svolgono nel giorno della Liberazione,  in  netto contrasto e  in concomitanza con quelle storicamente e legalmente predisposte dal  “Comitato 25 Aprile”.

E’ del tutto evidente che le motivazioni addotte dai predetti gruppi, niente hanno in comune con le celebrazioni del 25 Aprile sia sul piano storico-culturale, quanto per la base legislativa su cui si fonda la festività.

E’ altresì chiaro che in tale proposito si ritrova un deliberato intento provocatorio il quale, oltre ledere la memoria storica della Resistenza, di cui si fregia la nostra Carta Costituzionale, se  l’improprio accostamento sarà ancora consentito, l’occasione potrebbe divenire foriera di incontrollabili contrasti e di turbamento dell’ordine pubblico.

In relazione a quanto precede, per la storia che rappresenta, per il percorso seguito a difesa della memoria e delle Istituzioni  democratiche l’ANPI, che abbiamo l’onore di presiedere  in Provincia di Cagliari e coordinare in Sardegna, chiede sentitamente alle Autorità in indirizzo di operare fattivamente per dissuadere i menzionati gruppi neofascisti a desistere dall’intento di organizzare alcuna manifestazione nel giorno della Festa del 25 Aprile dedicata, com’è risaputo, con apposita legge dello Stato, esclusivamente alla Liberazione Nazionale.

Si resta in attesa di cortese riscontro in merito.

Distinti saluti

Francesco Pranteddu – Presidente

Vito Biolchini – Vice presidente vicario

Antonello Murgia – Vice presidente

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13 Comments

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  4. Vincenzo A says:

    Giusto un chiarimento: credevo che l’ANPI fosse l’associazione dei partigiani, invece ci si può iscrivere anche se non lo si è stati? Certo questo permette una continuità storica, ma rende meno giustificato il monopolio nell’organizzazione di eventi pubblici.

    Poi, forse mi sono perso con le negazioni, ma “dissuadere …. a desistere dall’intento di organizzare alcuna manifestazione” temo che voglia dire il contrario, ossia state chiedendo alle autorità che convincano i neofascisti ad organizzare qualcosa 🙂

    • vitobiolchini says:

      Sì, da qualche anno l’Anpi consente l’iscrizione anche a chi si dichiara semplicemente “antifascista”. Non esiste nessun monopolio dell’Anpi ma solo il suo grande radicamento nel territorio nazionale (l’associazione è presente in tutte le province e conta centomila iscritti).
      Ora rileggo la lettera… ma l’intenzione è chiara! 🙂

      • Stefano reloaded says:

        Se la lettera fosse stata una delibera e qualche oculista l’avesse letta, ne sarebbe venuto fuori un ’48! 🙂

  5. MammaTigre says:

    Molto bene!
    Porto ancora il ricordo del 25 aprile 1989, quando mio cugino fu pestato con stivali di metallo sulla testa e il calvario di tutta la sua famiglia. E gli strascichi che ancora si porta addosso di quel rovinoso episodio. Grazie!

  6. Chimbantamizza says:

    Una delle tante uscite di Berlusconi recitava più o meno così: “…Ringrazio gli Americani che ci hanno liberato dai Nazisti e dai Comunisti…”. Dimenticava (?) il nano di includere i fascisti perchè i Comunisti in Italia non hanno certo commesso crimini contrariamente ai fascisti con i quali lui si è alleato…

    • Vincenzo A says:

      Eh, insomma. Il dopo-Liberazione è tristemente segnato da violenze settarie, spesso gratuite. Quasi sempre operate da comunisti.
      Ciò non significa equiparare queste violenze a quelle di una dittatura.

      • Neo Anderthal says:

        Una guerra non si spegne girando una chiave. Qualche episodio di vendetta, attuato anche da chi aveva avuto il tallone fascista sul collo per i venti anni precedenti, o aveva avuto morti e fame in regalo dal fascismo, contro qualche fascista che la stava passando liscia è avvenuto. Come sono anche avvenute violenze con caratteri molto meno netti ed episodi oscuri. La furia popolare è una bestia tremenda. Ci sono da ricordare anche, però le connivenze e i colpi di spugna -vedi “armadio della vergogna”- e l’impunità sostanziale resa ai fascisti, anche per effetto della legge di pacificazione nazionale nota come “Amnistia Togliatti” emanata dal leader comunista quando era ministro della giustizia nel 1946.
        http://it.wikipedia.org/wiki/Amnistia_Togliatti
        Da qui a etichettarle come “violenze settarie” ne corre parecchio. Certo è che fu il PCI a intervenire presso la gente comune e gli ex combattenti per fermare al più presto ogni episodio, attraverso direttive specifiche e ufficialmente, in particolare col discorso tenuto da Togliatti al teatro municipale di Reggio Emilia il 24 settembre 1946 “Ceto medio ed Emilia Rossa”.
        Questi sono fatti accertati, al netto delle strumentalizzazioni contro la Resistenza.

  7. Neo Anderthal says:

    Ben fatto, Vito.

  8. Radio Londra (nonostante Er Ciccio) says:

    Dalla giunta Zedda via libera al cemento sul colle di Tuvixeddu.
    Questa notizia è vera?
    http://www.sardegnademocratica.it/culture/dalla-giunta-zedda-via-libera-al-cemento-sul-colle-di-tuvixeddu-1.25865

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