Ricevo e con grandissimo piacere pubblico. Una sola cosa: se chi si laurea dopo i 26 anni è uno sfigato, chi come me punta a laurearsi a 44 che cos’è?
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Salve viceministro Martone,
vista la sua frase poco felice, qualcuno mi ha mandato i dati dei suoi concorsi universitari.
Forse mi dovrei complimentare per la sua brillante carriera, ma non posso non osservare che l’Italia rimarrà un paese di sfigati fino a quando “the happy few” di cui lei ha la fortuna di far parte potranno vincere concorsi con ‘tre scritti minori ed una monografia in edizione provvisoria’ (qualunque cosa sia un’ “edizione provvisoria”).
L’ultimo concorso per un posto da ricercatore in italianistica nel Regno Unito di cui ho notizia, alla University of Hull, appena concluso, ha ricevuto circa 650 applications, in maggioranza dall’Italia, dove chi è “soltanto” preparato e motivato in genere non lavora.
Distinti saluti
Gigliola Sulis
Ricercatrice italiana all’estero
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Dal verbale della PROCEDURA DI VALUTAZIONE COMPARATIVA A N. 1 POSTO DI PROFESSORE UNIVERSITARIO DI RUOLO – FASCIA DEGLI ASSOCIATI – PER IL SETTORE SCIENTIFICO-DISCIPLINARE N07X PRESSO LA FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TERAMO
MICHEL MARTONE… Il candidato nell’anno 2000 è risultato vincitore del concorso per posto di ricercatore universitario presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Teramo per il settore scientifico disciplinare N07X. Presenta tre scritti minori ed una monografia in edizione provvisoria dal titolo “Contratto di lavoro e beni immateriali”.
a 44 anni?! Non hai speranza, Vito 😛 😛 😛
Stefano Deliperi
Lasciando correre gli autogol (emblematico quello della Gelmini e dell’esame di stato sostenuto al sud) preferirei porre l’accento su un limite tutto europeo del mondo accademico: la sostanziale impossibilità di scambiare competenze tra ‘clero’ e ‘laici’, che mi pare altrettanto grave della cooptazione per l’accesso alla carriera (che in Italia è diventato il meccanismo – neppure tanto nascosto – per la composizione del corpo accademico).
Pur nei limiti del mondo accademico di stampo anglosassone (USA, Canada, Australia) la laurea, la ricerca e l’insegnamento hanno dinamiche differenti che consentono uno scambio molto più attivo tra università e ‘mondo esterno’ (ad esempio l’industria).
Per questo (e molto altro, non ultima la necessità di trovare i quattrini per studiare) una laurea o specializzazione ottenute ad un’età ‘da sfigati’ non è così infrequente (e nello stesso modo i docenti/ricercatori entrano ed escono dal mondo accademico con relativa facilità).
Martone è stato cooptato, ecco tutto, come le sconcertanti occupazioni a tappeto di intere famiglie (dal capostipite ai pronipoti!) di cui l’Ateneo Cagliaritano è buon ersempio (figurati se potevamo farne a meno). Per questo (ed altre abitudini, non so se ricorda la nota vicenda di “Stronzo Bestiale”) siamo famosi in tutto il mondo.
Sulla laurea a 44 anni, mi domando dove stia la materia del contendere: praticamente ha appena dismesso il ciuccio, beato lei! Ci metterei la firma!
La gente in Italia non lavora di sicuro se è specializzata in “Italianistica”.
E non è colpa dei politici.
Con le lauree utili qualcosa forse lo trovi.
Certo, per esempio se sei specializzato in “astrofisica” andrai a lavorare su Plutone.
E poi siamo in Italia, quindi l’italiano lo sappiamo, giusto? E ALLORAAA..
Ma dico io, ce n’è gente, ba baaa…
Carburatorista ti doppìasta ponni, commenti narara tziu Adriano…
W Pubusa w il rosso antico.
http://www.democraziaoggi.it/?p=2325
http://www.democraziaoggi.it/?p=2326
Teramo Teramo il nome non mi è nuovo ……vuoi vedere che anche Brunetta, mentore de cussu accozzau, ha passato il concorso a Teramo..Esatto !!! http://espresso.repubblica.it/dettaglio/che-furbetto-quel-brunetta/2049037
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/e-questo-e-il-giovane-al-governo/2172086
“L’argomento” di Martone non è un argomento, è il segno di una protervia tipica degli “arrivati giovani” -guarda caso molto spesso, se non sempre, pulcini ben covati in un nido di/da potenti- contro gli “sfigati”.
Cosa mai ne saprà davvero il simpatico giovanotto prescelto e promosso della realtà concreta dei non appartenenti alla sua cerchia di privilegiati non si sa, ma c’è sempre qualcuno ad applaudire l’ennesimo sberleffo ai danni dei molti da parte dei pochi ricchi e fortunati.
Neanche passa per la mente del simpatico sottosegretario che, per fare solo un esempio, le motivazioni per fare tanto in fretta di uno studente che ha davanti la prospettiva di un bel percorso accademico, propiziato da tante conoscenze, non sono proprio le stesse di chi ha davanti un agitato mare di incertezza in cui le conoscenze sono quelle della dottrina, e non altre parimenti preziose ma acquisite per nascita e censo e certo non disponibili per merito.
Ma sì, la colpa è dei bamboccioni, che per giunta non fanno figli e magari in zone periferiche del paese fanno l’amore con gli ovini (o questa l’ha già detta qualcun altro?), spariamo qualche altra coglioneria assortita in una Italia dove l’Istruzione non solo si vorrebbe che fosse ancora di più ancella della produzione, ma dove lo studio e la cultura se non servono – se non sono messe a servire- non valgono.
I problemi seri, siano quelli dell’Istruzione Tecnica, sia quelli delle lauree tardive, non solo non si risolvono ma neppure si affrontano con battute odiosette da “pontile del mio yacht”.
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la maggior parte delle critiche al sottosegretario Martone sono versioni differenti della stessa fallacia informale che i logici medievali chiamavano “argomentum ad hominem”, che funziona più o meno così:
A dice che X è vero
Si scredita A
Ergo X è falso
Il fatto che Martone sia un raccomandato non toglie niente alla validità del suo argomento che mi sembra più una critica ai fuoricorso da happy-hour che non agli studenti lavoratori…
no, vabbè, allora lasciamo che quella di “studente” diventi una professione come in Grecia.
Già che ci siamo aboliamo anche le tasse universitarie, nominiamo le sale conferenze con i nomi dei fuori corso più illustro e salutiamo canticchiando “tu vuo’ fa l americano” chi si laurea regolarmente accompagnando le parole con il gesto dell’ombrello…
se ben ricordo, l’università di teramo è quella che qualche anno fa venne coinvolta in uno scandalo, mi pare a scienze politiche, in cui un professore ordinario, decisamente anzianotto, sposò una sua giovanissima studentessa (con tanto di fotografie del matrimonio e del viaggio di nozze con lei in costume da bagno pubblicate su oggi), che divenne ricercatrice e associato pochissimo tempo dopo le nozze, tipo un anno…mi pare che lei si laureò (con lui) a 23 anni, poi svelarono il loro amore (poi ovviamente…), si sposarono e in men che non si dica lei fece tale strepitosa carriera
“nulla di nuovo sotto il sole”…l’università Italiana va così…e non cela niente dietro i concorsi pubblici…è tutto alla luce del sole…basta volerlo guardare il Sole!
Guardate le carriere degli accademici…cercatele proprio, è tutto pubblico…basta un giro di boa (speriamo non affondi) e, come per magia, dottorato, concorso ricercatore, concorso associato, concorso ordinario ad nomen ovviamente è presto fatto:)
anonimo
ehm, sono sempre quella sotto, non intendevo lasciare un commento anonimo, scusa Vito 🙂
vabbè, questo Martone un pò è grezzo, un pò ha quella stupefatta (e stupefacente) spocchia da, appunto, appartenente alla cerchia degli “happy few”. Cosa vogliamo, questi sono fuori dal mondo reale (in cui sono sfigati anche quelli che si laureano prima dei 28 anni, eh), e pace. Detto questo, il tema delle lauree tardive e degli istituti tecnici è reale, e importante: perlomeno per quelli di noi che sono stati sempre indirizzati agli studi che sembravano più “nobili” (??), e ora si ritrovano sì un pò più acculturati, ma mediamente più disoccupati.
…il figlio PUTAtivo di Brunetta
God bless Italy!
stiamo parlando della FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TERAMO.. bisogna vedere com’era la competizione..
Infatti: avrei voluto vedere se la faceva a Padova, una delle Facoltà di Giurisprudenza più dure d’Italia…
Un inguaribile ottimista?