C’è voluto quasi un anno ma alla fine il parere richiesto dalla Regione al costituzionalista Valerio Onida è saltato fuori. Perché il presidente Cappellacci e l’assessore al Bilancio La Spisa se lo siano gelosamente incungiato così a lungo (negandolo, fino a qualche giorno fa, perfino ai consiglieri regionali) resta un mistero.
Si tratta ovviamente di un documento tecnico molto complesso che riguarda il modo con cui la Regione dovrebbe affrontare la vertenza Entrate con lo Stato. Dico “dovrebbe” perché non conosco la materia a fondo e non so dunque se Ugo & C. abbiano effettivamente fatto ciò che il parere consiglia.
Offro dunque il documento al popolo della rete, da cui attendo le opportune valutazioni. Eccolo qua:
Parere Onida su Vertenza Entrate
Se si tratta un documento tecnico molto complesso certamente Cappellacci non l’ha capito. Figuriamoci La Spisa.
Guardate che state sbagliando tutto e siete disinformati assai.
Giusto per informarvi il Presidente ha assistito in diretta dall’elicottero all’attacco contro la Brigata Sassari e di questo siamo stati tutti debitamente informati da Videolina.
C’era anche la fotografia del Presidente e siamo in attesa del suo discorso dal campo di battaglia.
Adesso siamo a posto perché siete informati anche voi che non guardate Videolina.
Naturalmente siete comunque pregati di guardare più frequentemente Videolina o altrimenti di comprare domani L’Unione Sarda e leggere l’articolo di Antony che, sicuramente, ci informerà anche meglio.
Bonas Festas.
Ma chini est custu Antony?
Noi conosciamo solo Anthony! Con la acca in mezzo, cumenti sa giobia.
Non riesco a leggere il parere di Onida, i file è danneggiato.
Molto probabilmente è un diversivo delle forze aratro-insurrezionaliste.
A meno che un certo presidente babbeo si prenda anche stavolta le colpe…
Da quel che ho capito, mi sembra che le indicazioni finali sul da farsi sono state seguite in gran parte dalla Regione, con qualche ritardo di troppo con tutta evidenza sulla sollevazione del conflitto di attribuzione di fronte alla corte costituzionale, forse per motivi politici. L’articolo 8 dello statuto è immediatamente applicabile, ma le norme di attuazione sono funzionali, anche se a rigor di principio non strettamente necessarie, per specificare in che modo calcolare le somme dovute. Questo perchè i principi di compartecipazione defiiti nel nuovo articolo possono essere applicati secondo sistemi di calcolo diversi delle stesse imposte. In altri termini, esiste un certo livello di interpretazione nell’applicazione dello statuto. I questo caso si possono fare due cose ed è meglio farle in ordine: o le due parti in causa (governo e regione) si metteno d’accordo e decidono, mettendolo nero su biano, come interpretare la materia (con le norme di attuazione) oppure, se non c’è accordo, si va da un giudice terzo (corte costituzionale) che stabilisce quale è l’interpretazione corretta.
Il ricorso per conflitto di attribuzione proposto (http://www.cortecostituzionale.it/schedaConflittoEnti.do?_conflitto_anno=2011&_conflitto_numero=8), è relativo al patto di stabilità interno per l’anno 2011. Cioè è relativo al fatto che la Regione chiede, giustamente, di poter spendere di più, stanti le maggiori entrate. Maggiori entrate che però non ci stanno ancora. La solita aria fritta, o quasi, degli ultimi due anni.
Non sono riuscito a capire, poi, quanto sarà efficace il ricorso (19/8/11) ad una nota “motivata” del Ministero (7/6/11) che “invita” a rivedere la proposta di accordo inviata dalla Regione (30/3/11) (che quindi non sembrerebbe avere carattere pregiudizialmente negativo e immotivato di rifiuto dell’accordo), invocando la lesione del principio di leale collaborazione, senza che si sia nemmeno tentato il raggiungimento dell’accordo replicando alle motivazioni della nota ministeriale. Ma grazie a Dio non sono Giuduce Costituzionale.
Molto interessante. Non sono in grado di esprimere giudizi tecnico-legali, ma provo a dare un’interpretazione della cosa. La questione delle nuove entrate e quella dell’allentamento del patto di stabilità sono chiaramente connesse. Lo stato è in posizione di forza perchè non ha rigettato le norme di attuazione al nuovo articolo 8 ma, secondo me strategicamente, le ha solo “parcheggiate” dopo che la commissione paritetica le ha addirittura approvate, testimoniando la volontà, non so quanto sincera, di risolvere la questione. Risultato della mossa: non esiste su questo fronte un “casus belli” cui appigliarsi per sollevare conflitto d’attribuzione. In altre parole: tu devi avere un “no” formale dello stato per potere andare di fronte alla corte costituzionale, ma Il governo si guarda bene dal fornire quel “no” che lo trascinerebbe di fronte ai giudici costituzionali, appunto. Questa nota del ministero mi sembra l’unico appiglio cui ci si possa aggrappare, ma, come dici tu, probabilmente è un appiglio debole. Solo che credo in questo momento sia l’unico proponibile. Il senso profondo della situazione, secondo me, è: la vertenza entrate si risolve solo sul piano politico, cioè mobilitando la sardegna affinchè si arrivi a una soluzione premendo sul governo. Da parte sua, perchè il governo dovrebbe scaricare 1,5 miliardi di euro sull’isola quando tutto il sistema fiscale e dei rapporti tra stato e regioni si sta ridefinendo? Eppure, secondo me, questa potrebbe essere un’occasione per dire allo stato: sediamoci intorno a un tavolo e mettiamo sul piatto delle trattative tutto: articolo 8, servitù militari, bonifiche, continuità territoriale, etc… in sostanza una nuova strada per l’autonomia (o se non piace più il termine, chiamatela come volete). Ma chi è in grado oggi di sedere a quel tavolo oggi?
Non credo che La Spisa e Cappellacci abbiano incungiato il parere solo perché sono due anni che ci ripetono, contrariamente a quanto afferma Valerio Onida, che l’art. 8 non è immediatamente efficace e operativo:
Novembre 2009 – http://www.regione.sardegna.it/j/v/25?s=129046&v=2&c=241&t=1
Agosto 2010 – http://www.regione.sardegna.it/j/v/25?s=146421&v=2&c=241&t=1
Novembre 2010 – http://www.regione.sardegna.it/j/v/25?s=153658&v=2&c=241&t=1
Marzo 2011 – http://www.regione.sardegna.it/j/v/25?s=161607&v=2&c=241&t=1
Magari non l’avevano ancora ricevuto. E’ tutta colpa delle poste.
Eh già questi postini comunisti!!! Per non parlare di quelle aragoste, rosse rosse, comuniste pure loro!!!!
Ajò, arrenditi o Vito!!!! Ma ita bolisi ka n’di essada dal cilindro di Ugo Forrest e Spesa la Spisa? Cazzadasa! Questi non hanno ancora digerito l’aragosta, finanziano solo i loro amici, gli amici degli amici, assumono chi vogliono, foraggiano preti ed oratori e sprecano soldi in inutili e costosissimi spot elettorali. Altro che abuso d’ufficio! Le uniche vere Entrate che conoscono sono solo quelle per le loro tasche. Ta bregungia leggia, boiganceddusu a sonu ‘e corru!!!
Hasta la vista all’aragosta…con quel che costa!!
Azz! Veloci ugo e il suo assessore in quota CL: solo dieci mesi per tirare furi il parere di Onida anche se, dal punto di vista operativo, mi sembra che siano andati anche peggio. Oltretutto il parere non mi sembra così sconvolgente e sembrerebbe recepire, ad una prima veloce lettura, quanto va asserendo da due anni l’ex presidente Soru. bel risultato con il governo amico: continua così ugo, gei sesi a frori!
Tra la prima e la seconda pagina del documento è saltato qualcosa, almeno una o due righe. Sig. Valerio Onida prima di inviarlo potevi anche rileggerlo, il tuo testo, con quello che ti avranno pagato per la consulenza…!