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Mi piacerebbe sapere chi è quel genio della comunicazione che ha consigliato al direttore generale del Brotzu, Antonio Garau, di denunciare il direttore di Sardegna 24, Giovanni Maria Bellu. Dopo certe figuracce (guardare il video, grazie), il buonsenso consiglierebbe di staserne buoni e zitti e limitare i danni. Invece no. Garau (leggiamo in un lancio di agenzia) “ha deciso di intraprendere azioni legali contro l’incursione notturna di alcuni giornalisti di Sardegna 24 che nei giorni scorsi avevano documentato la vulnerabilità dell’ospedale cagliaritano a possibili raid esterni”. E tutto questo, a pochi giorni di un misteriosissimo incendio notturno che ha messo a rischio un paio di reparti dell’ospedale più grande della Sardegna.
“L’incarico è stato affidato all’avvocato Massimiliano Ravenna. L’iniziativa del Brotzu punta ad accertare eventuali ipotesi di reato e ad individuare possibili complici”, scrive l’Ansa.
La pezza è peggio del buco e denota una certa arroganza da parte della dirigenza del Brotzu. E ha ragione Bellu quando afferma che si tratta di “un’azione legale contro il diritto di cronaca”; e ha doppiamente ragione quando dice che “la collega Monia Melis e il film-maker Luca Percivale, dimostrando l’assoluta vulnerabilità del più grande ospedale sardo, hanno reso un servizio alla comunità, come dimostra il fatto che, in seguito alla pubblicazione del reportage, le misure di sicurezza sono state rafforzate”.
Garau avrebbe dovuto chiedere scusa ai cittadini e ringraziare Sardegna 24, altroché. Ora la denuncia del Brotzu finirà nel cumulo delle cose ridicole che la politica sarda è in grado incessantemente di generare.
La mia domanda a questo punto è però un’altra: il direttore Garau ha avvertito l’assessore regionale De Francisci di questa sua iniziativa? E l’assessore, da giornalista professionista, che valutazione ne dà? Ritiene anche lei che lo scoop di Sardegna 24 meriti di essere portato davanti ad un magistrato?
L’assessore e giornalista Simona De Francisci con chi sta? Con il diritto di cronaca o con il direttore del Brotzu Garau?
Attendiamo fiduciosi una risposta. E nel frattempo speriamo che anche l’Ordine dei Giornalisti della Sardegna faccia sentire la sua voce.
Dall’Unione Sarda di oggi (18 dicembre 2011, pag. 9).
“Assessore – chiede Fabio Manca – nonostante le continue emergenze non è stata ancora attaccata duramente, come è accaduto a molti suoi precedecessori”
“Il mio vantaggio – risponde Simona De Francisci – è che non sono un medico, quindi vedo le cose come le vedono i cittadini e posso affrontarle pragmaticamente, senza alcun condizionamento”
Vergogna.. sto ancora aspettando una risposta da “Garau” circa l’incapacità dei medici del Brotzu non è un ospedale di eccellenza, forse lo era in passato. Ora è un ospedale di improvvisazione dove figli di politici operano senza averne competenze e capacità.
Tra l’altro cercano di accentrare verso di lui da TUTTA LA SARDEGNA certe patologie. Un esempio fra tutti il reparto di Neurochirurgia. L’unico che opera nella teca cranica è il brotzu gli altri ospedali sardi non lo fanno. Ricordiamoci il problema dell’assenza temporanea del primario poiché non gli si è rinnovato il contratto. Questa è eccellenza? Si nel fare caxxxxate!
NEO ANDERTHAL, biau chini ti cumprendiri
frigarindi o roby!
Gi mi cumprendu deu.
Pingback: Il Brotzu contro Sardegna 24 quando la verità fa male
il giornalista serio e quello che scrive e dice sempre e comunque la verita’ per il bene comune, purtroppo sono talmente pochi , la maggior parte di voi si meraviglia o lo prende per un giornalista bugone , tante persone sanno a cagliari cosa e successo nelle scorse elezioni comunali ma nessuno ha avuto il coraggio di scriverlo, meglio tacere che far sapere giusto!!
Il bravo giornalista e cuello che scrive per la verità, il lavoro e la salute in alto!
E che ci vuole bene e non male.
E chi valuta qual è la verità? Sempre lo stesso giornalista?
perché, cosa è successo nelle scorse elezioni comunali?
Diciamo pure che voi giornalisti vi nascondete troppo spesso e volentieri dietro il diritto di cronaca. Sarebbe il caso che vi ricordiate che il giornalista serio non è e non potrebbe essere un magistrato o un agente di pubblica sicurezza. Così come un medico o un infermiere seri non sono e non dovranno mai essere degli addetti alla vigilanza o degli uscieri.
In ogni caso non riesco a capire perché vi allarmate tanto; se i due cronisti nottambuli non hanno commesso alcun reato, e questo lo valuterà la magistratura, non avranno niente da temere, ne loro ne chi li ha mandati a fare quello che hanno fatto.
Scendete dal piedistallo che da soli vi siete eretti; non governate ne influenzate voi i destini del mondo! Ed evitate anche frasi del tipo “un’azione legale contro il diritto di cronaca”, che assomigliano tanto a quelle che pronunciano tutti politici sotto inchiesta per motivate ragioni.
Diciamo anche che il tiro al “piccione giornalistico”, nascosti dietro il muretto delle regole e dei cavilli vari, dalla privacy a quello che vi pare, è uno sport anche troppo in voga tra tutti quelli che hanno qualche magagna da tenere al riparo dalle curiosità inopportune, specie se dispongono della facoltà di promuovere causa senza spendere un soldo (LORO).
Sarebbe il caso che ricordaste che, mentre di sicuro non è compito dei medici o del personale sanitario fare la sorveglianza, neppure è loro compito analizzare e sindacare quali siano i doveri o le scelte dei cronisti e se queste siano lecite o meno.
Nella fattispecie, l’Istituzione sanitaria -e certo, ha soldi da spendere per “tutelarsi” dagli abusi della stampa- promuove nei fatti un’azione legale contro il diritto di cronaca, che non è solo l’esercizio di un diritto/dovere professionale dei giornalisti, ma è il diritto dei cittadini ad essere informati correttamente. In ogni caso, come ben sa chi ha da fronteggiare questo genere di evenienze, una causa costa tempo e soldi sia al giornalista che alla testata, e questo genere di cause, che di solito sono perse, vengono spesso promosse da chi ha potere e soldi -a volte pubblici- per cercare di intimidire l’esercizio del diritto di cronaca.
Dovendo scegliere, in ogni caso, preferisco di gran lunga qualche sforamento della stampa, su casi documentati, che qualche abuso delle autorità, siano sanitarie o di altro genere, timorose di cadere dal piedistallo, ben altrimenti basato della loro posizione di potere.
Ed evitate anche frasi come “il giornalista serio non è e non potrebbe essere un magistrato o un agente di pubblica sicurezza”, assomigliano tanto a quelle che pronunciano tutti politici sotto inchiesta per motivate ragioni.
E assieme alla consueta litania sui “processi mediatici” e sugli “agguati” dei “cronisti/sbirri” le ho sentite proprio ieri pronunciate da quel cristallino politico che è l’On. Fabrizio Cicchitto, proprio ieri alla trasmissione di Formigli.
Non era il caso di sporcare la discussione nominando esplicitamente il politico in questione.
In ogni caso ribadisco che se i giornalisti, in generale, non fanno niente di illegale mentre svolgono il loro lavoro non avranno nulla da temere da eventuali denunce o cause giudiziarie. Fermo restando che il diritto di cronaca non è un’esclusiva del giornalista io penso che chi esercita questo lavoro sappia bene quali sono i rischi che si corrono e se ne deve prendere la responsabilità, altrimenti è meglio che cambi mestiere.
Chi può emettere giudizi, ripeto, non sono certo i medici od il personale sanitario, ma neppure i giornalisti. Non è un concetto che può essere ammesso quello di preferire qualche sforamento della stampa, anche se su casi documentati, a qualche abuso delle autorità. E sottolineo che se le regole ci sono vanno rispettate, sempre e da chiunque.
@ Giornaletten. Non siamo d’accordo.
Il fatto che qualsiasi titolare di un potere economico -soprattutto se, come in questo caso, odiosamente basato sui soldi dei cittadini contribuenti- possa sottoporre impunemente, non essendo soggetto che marginalmente a valutazioni o penalità relative alla “causa temeraria”, chi esercita un diritto/dovere di informazione alla pena reale di una causa in tribunale (con relativa perdita di tempo, onorari di avvocati e via dicendo) è una stortura delle leggi che anche in questo caso limitano la libertà di stampa.
E questo anche avvalendosi di interpretazioni di leggi e leggine “sulla privacy” formulate in tempi molto peggio che sospetti.
Le regole che ci sono possono essere contestate, a maggior ragione possono essere contestati atti discrezionali -vedi il caso della causa contro Sardegna 24- promossi da gestori pro tempore di pubblici incarichi, che possono e nel caso debbono essere criticati.
La direzione del Brotzu denuncia un giornalista perché ha svelato alcuni buchi nella rete di sicurezza di un ospedale pubblico: posso dire che i soldi delle mie tasse andrebbero spesi con miglior cautela e più sicuro costrutto?
Posso dire che la trovo una azione moralmente discutibile, anche vista la sproporzione delle forze in campo?
Posso dire che i tentativi di bavaglio alla stampa -di questo si tratta- mi fanno orrore?
Scusami ma tutto il discorso del titolare (chi è?) del potere economico (qual’è) mi pare una tua interpretazione, così come l’utilizzo artificioso di alcune leggi a danno della libertà di stampa che, vorrei ricordare, è tutelata dalla Costituzione.
Certo, le regole e leggi possono essere contestate ma fintanto che ci sono e non vengono cambiate vanno anche rispettate!
E poi non credo che sia il caso di rivoltare la realtà: la direzione del Brotzu non ha denunciato nessuno, ha solo dato incarico ad un legale di accertare eventuali ipotesi di reato. Niente di più! Questo, almeno, dice il lancio di agenzia.
Ovviamente chiunque è libero di pensare quello che vuole, questo è solo io mio punto di vista.
Io, libero di pensare quello che voglio -grazie- la interpreto così: il Direttore di un Ospedale, nel quale una cronista ha riscontrato e documentato un problema, anziché pensare bene di tutelare il buon nome della meritoria Istituzione ponendo in essere un miglior controllo, promuove una causa contro la cronista e l’organo di stampa – e se permetti: promuove ponendo i relativi costi in carico all’amministrazione, quindi in ultima analisi all’erario e ai cittadini-
Quest’ultimo non è un particolare irrilevante: sarebbe stato secondo me abbastanza improprio e sbagliato anche solo un esposto alla procura, che comunque ha un suo costo, fosse solo il tempo impiegato da un singolo funzionario per redigerlo e spedirlo.
Si sceglie invece di conferire un incarico ad un legale -che chissà potrebbe anche sconsigliare la prosecuzione dell’azione- e il legale va giustamente pagato con congrua parcella.
Quindi: il titolare di un potere economico ingente -l’ospedale ha fondi rilevanti- avanza contro un organo di stampa -che nella fattispecie non è una corazzata dell’informazione- una azione legale, a mio modo di vedere non solo ingiusta merito ma molto probabilmente destinata alla sconfitta qualora arrivasse alla discussione in tribunale -ci sono numerosi precedenti tutti sfavorevoli alle amministrazioni “colte in castagna”-.
Dal momento che, stanti le leggi vigenti, le prassi invalse etc. etc. la causa ha pochissime probabilità di arrivare a sanzionare effettivamente la cronista o lo stesso organo di stampa, sarà troppo malevolo il pensiero che la pena che si cerca di infliggere sia proprio la causa in se stessa, col carico di perdite di tempo, eventuali spese legali etc.? E che quindi l’effetto cercato sia in sostanza quello della intimidazione?
Ribadisco: chi paga, o meglio con i soldi di chi si promuove un’azione contro la stampa? La risposta è semplice: con i soldi delle tasse che i cittadini versano. Posso avere, da cittadino contribuente, una opinione fermamente negativa su questa decisione?
p.s. dimenticavo i tre ospedali erano brotzu, san giovanni, e il s,s,trinita’
per quanto mi riguarda per me non e’ una novita’, non molti anni fa’ mia madre venne ricoverata in tre ospedali di cagliari e il consiglio che davano gli infermieri era sempre lo stesso non lasciate soldi altri oggetti di valore ,perche la notte antrano dei ragazzi e rubano, quindi di cosa si lamentano ,non e una cazzata ma la pura verita’
L’assessore? ….studia!
Certo che dormivano: non penserete che il personale medico sia preposto alla vigilanza! Il personale di guardia dorme a meno che non sia in emergenza: vorreste essere operati alle 4 del mattino da uno zombie che non ha chiuso occhio per far la guardia alle porte come un marine? La vigilanza spetta agli organismi appositi, cosa c’entra il personale medico e paramedico?
Una medaglia a Sardegna 24, una pernacchia al direttore (sic) Garau.
Ricordo come fosse ieri (ma erano 6 o 7 anni fa) mamma ricoverata al Brotzu e le zanzare a tormentarla. Mandai un sms al quotidiano “il Sardegna” e il giorno in cui lo pubblicarono comparvero d’incanto zampironi e altri sistemi di difesa fino a quel momento invocati inutilmente dai malati e dai loro familiari.
Il Brotzu è enorme e chi lo amministra non può che giovarsi dei suggerimenti che riceve dall’esterno. Paradossale.
L’espressione di Vito “azione legale contro il diritto di cronaca” appare quindi fin troppo delicata per esprimere l’orrore di questa azione reazionaria (scusate il bisticcio di parole).
Grazie Vito
Pazzescoooooooooooo……..minuti 6.19 in giro per l’ospedale ….se una persona è cattiva poteva persino mettere una bomba nel’ospedale e non c’è stato nessun controllo, persino armadietti di medicinali aperti, macchinari senza controllo.
Dove sono gli infermieri di turno e i medici?? A dormire??…..trovo che sia pazzesco………..ma più pazzesco è la denuncia fatto al giornale….siamo noi che dobbiamo denunciare queste strutture per il controllo che non esiste.
Se io fossi un ricoverato e un malintenzionato venisse a farmi fuori…chi hanno trovato ad osteggiarli??? Nessuno………….Ma andate al diavolo………centro di eccellenza.
Ma eccellenza di vergogna!!!!!!!!!!!!!!!Buffoni!!!
Peggio di Putin questo!