Giornalismo / Politica

Report, o della eterna corruzione delle classi dirigenti italiane. La trasmissione della Gabanelli specchio di un paese in crisi profonda

Ieri ho visto Report e ho capito perché sia una di quelle trasmissioni che, benché fatta benissimo, in realtà non mi appassioni. Semplicemente perché parla sempre delle stesse cose; anzi ha un solo, unico, immutabile argomento: la corruzione delle classi dirigenti italiane. A tutti i livelli, a tutte le latitudini.

Il tema è sempre quello e ogni notizia lascia noi ascoltatori esterrefatti, senza parole, quasi indifesi davanti a tanta sfrontatezza. Non c’è zona d’Italia che non sia colpita dal virus della corruzione, della gestione insensata delle risorse pubbliche, del nepotismo. Non si salva nessuno, nemmeno nelle regioni che nel nostro immaginario sono più efficienti e meno condizionate dalla criminalità organizzata.

A vedere Report il cancro della corruzione in Italia dilaga senza freni. Poi è vero che ci sono anche le “good news”, ma esistono soltanto per far risaltare meglio le bad news.

A volte mi chiedo se Report , nella sua ostinata ripetitività, non sia ormai quasi inutile. L’unica possibilità data agli ascoltatori è quella di incazzarsi, spegnere la televisione e poi andare a letto. È la messa settimanale degli indignati che non sanno più a che santo votarsi, la certificazione dell’impotenza dell’opinione pubblica italiana.

Ovvio che la Gabanelli è una straordinaria professionista e colpe di questo non ne ha, ce ne fossero anzi di giornalisti come lei. Ma ormai viviamo in una paese dove non esiste più la relazione tra causa ed effetto, i meccanismi del potere hanno anestetizzato gli effetti di un’opinione pubblica sana, per una puntata di Report alla settimana ogni giorno ci sono i Tg corrotti e inverosimili, giornali assurdi, meccanismi di manipolazione evidenti.

Report tuttavia ci dimostra come sia grave la crisi italiana, quanto sia radicata e ormai indipendente dalla variabile Berlusconi. Dovremo ricordarcelo, quando lui non ci sarà più (politicamente parlando, ovviamente).

 

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11 Comments

  1. w milena gabanelli e report e w vito biolchini .
    report è vero ci fa incazzare ogni volta ma se non ci fosse non avremmo mai avuto testimonianze reali di quello che accade nel nostro paese . report è il nostro grillo parlante ..si lo so pinocchio non ascolta ci vorrebbe dell’altro ma il grillo parlante è bene sempre che ci sia e che ci dica.. anche io oramai report lo gurado poco o niente perchè personalmente mi ha stufato ma, mai quanto mi ha stufato la corruzzione e la disonestà degli italiani troppi rispetto a quelli onesti ahimè pochi..vittime di quei molti corrotti corruttori evasori nepotisti e via dicendo ..italia bellissima amatissima ma la giustizia funziona troppo male purtroppo…

  2. giovanni dore says:

    io ritengo che bisogna fare una distinzione. Una (piccola) parte della popolazione si informa, legge, si forma delle opinioni, discute; per “elite” il programma della Gabanelli dà spesso la sensazione da te descritta, perchè “mette il dito nella piaga” rendendola edotta del fatto che la realtà sia pure peggio della percezione che si ha, provocando fastidio, disagio ed impotenza. Poi c’è la massa, che forma le proprie opinioni sul sentito dire, sui titoli, su qualche breve notiziario … ebbene qui sta la straordinaria opera della giornalista che riesce a far conoscere i problemi più complicati all’uomo qualunque e, in qualche modo, a migliorarne la conoscenza e la capacità critica. W Milena quindi, fino a che riuscirà ad essere precisa, asettica (e pure molto coraggiosa) come in questa risposta … http://www.youtube.com/watch?v=xqF0Y0_SMKs&feature=share

  3. Non condivido la tua opinione.Report e’ una trasmissione di informazione che fa servizio pubblico.Una delle poche.Liberissimo di non guardarla,ma a mio parere dovrebbero essercene di piu’.E’ sempre meglio vivere informati che nell’ignoranza.

  4. Monica says:

    Io devo prendere un antiacido dopo ogni puntata. E ogni volta mi stupisco del fatto che non siamo tutti in strada con i forconi a stanarli tutti. E’ mitridatismo. Il veleno preso a piccole dosi tutti i giorni non avvelena più.

  5. ce ne fossero tutti i giorni trasmissioni come Report, forse ora non saremmo a questo punto, Vito. E non parlo certo solo di Berlusconi e sodali.
    Stefano Deliperi

  6. gabanelli ,santa subito a prescindere da come la pensa, quando ci vuole, bastona anche quelli del centro sinista e quindi non solo il cavaliere , sopratutto non e’ schiava dei partiti come alcuni giornalisti della tv, a parte emilio fede !!!

  7. efisio erriu says:

    Io condivido il senso di assuefazione e infatti spesso non guardo Report.
    Ma oltre agli effetti dell’anestesia di cui parla Vito, nell’opinione pubblica e nella societa’ italiana agisce un senso di complicita’ con la corruzione che infatti non ha mai permesso di fare definitivamente i conti con la stagione di tangentopoli (solo per fare un esempio).
    Le scorciatoie, le raccomandazioni, il voto di scambio sono le eredita’ che abbiamo ricevuto dalla generazione precedente che ci ha garantito un certo benessere e, infatti, la nostra generazione (la societa’ italiana in genere) non ripudia tutto questo fin tanto che dal malaffare non viene soffocata.
    Allentera’ appena il nodo, cerchera’ un accozzo per riprendere a lavorare(guadagnando bene, senza faticare troppo) e votera’ il nuovo berlussolini di turno lanciando le monetine non più al politico sgammato con le mani nella marmellata ma contro la gabanelli che ha rotto con tutti sti scandali.
    La crisi e’ dentro di noi, sarebbe bene curarsi prima che la gabanelli finisca come Pisacane.

  8. ZunkBuster says:

    Proprio inutile non è, visto che in più di un’occasione le documentate inchieste della Gabanelli e compagnia sono state riprese dalla stessa magistratura, e che il fatto che riescano puntualmente a vincere le cause relative alla marea di querele intimidatorie che gli scaraventano addosso dimostrano che dicono la verità.
    Una cosa è vera: conoscendo il male, dovremmo passare ad elaborare le contromisure, ma inutile dire che finché c’è questo governo è un’utopia. Bisognerebbe decidersi, seriamente, a ridare alla pubblica amministrazione quegli “anticorpi” interni, in termini di efficaci controlli, che prevengano le situazioni poco chiare e rendano davvero l’intervento della magistratura una supplenza di “extrema ratio”. Purtroppo i valori che sono passati sono altri, quelli del “decisionismo” e dell'”aziendalismo” … e in questo sistema non solo i corrotti prosperano, ma gli stessi onesti sono molto più esposti a sbagliare. Perché sovente i confini tra una semplice cazzata e un abuso d’ufficio (peraltro molto difficile da provare con l’attuale normativa) sono molto labili.

  9. Attilio says:

    Visto che la Gabanelli straordinaria come dici ti fa star male non guardarla.
    Vedi io ti trovo strano eppure ti leggo.

  10. Ce ne fossero di Giornalisti come Paolo Barnard (“scaricato” dalla Gabanelli) …

  11. Soviet says:

    Scusa Vito, però è come se io dicessi: non vado più alla “Mizza (sorgente) de su Delegau” a Fluminimaggiore perché eroga sempre e solo acqua…e meno male, perché per i cocktail ci sono gli American Bar e per le birrette, bar e birrerie…
    In ogni caso, a direi il vero, Report non parla solo di corruzione delle classi dirigenti, ma soprattutto della loro inadeguatezza, proponendo confronti impietosi con esempi presi da altri Paesi europei. Poi si può discutere se sia veramente tutta verde l’erba del vicino e che a volte non si confronti il meglio estero col peggio nostro. Ma le puntate sulle energie alternative, sul risparmio, sulla crisi finanziaria e via dicendo le fanno e continuano a farle. E se non lo facessero loro, anche in modo ostinato, nessuno saprebbe niente. Quindi, almeno per me, meglio potenzialmente annoiati o anestetizzati che sicuramente ignoranti.

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