Questo articolo è stato pubblicato oggi in prima pagina su Sardegna Quotidiano con il titolo “Dalla politica al potere, ecco la svolta di Cappellacci”.
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Tra fare politica e gestire il potere c’è una bella differenza. La prima è un’attività nobile il cui scopo è quello di perseguire il bene comune; la seconda ha soltanto obiettivi individuali e non condivisi, se non da gruppi ristretti.
Il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, da qualche settimana ha varcato il suo personale Rubicone. Scelto nel 2009, prima da Berlusconi e poi dagli elettori, per fare gli interessi della Sardegna, ha subito pagato a caro prezzo la sua inesperienza politica e la sostanziale indifferenza del centrodestra nazionale alla sorti dell’isola.
Finito dopo due anni in un vicolo cieco, incapace di farsi ascoltare a Roma anche dai suoi compagni di partito, Cappellacci per disperazione ha reagito. Piuttosto che scomparire, ha preferito ribellarsi. Il successo mediatico e politico dell’istituzione della flotta sarda lo ha convinto a osare e ad andare da solo. Mossa vincente: perché oggi il presidente della Regione è in una posizione di forza. Se rompe con Berlusconi può legittimamente rappresentare il centrodestra sardo del futuro; se ricompone la frattura con il Pdl può dire di avere sconfitto le logiche romane.
Nella realizzazione della sua prospettiva personale, Cappellacci si sta mostrando estremamente deciso e spregiudicato. Ha piazzato i suoi uomini in posizioni chiave e ha a disposizione risorse ingentissime con le quali ora tenta di convincere i sardi della bontà della sua “politica”. La campagna contro il Piano paesaggistico è solo la prima. Ma dare soldi ai giornali e alle televisioni non significa creare consenso. Due esempi: nel 2004 Soru ha vinto avendo contro il più grande gruppo editoriale isolano, idem più recentemente per il sindaco di Cagliari, Zedda.
Ma Cappellacci ha deciso: per lui passare dalla politica al potere è una necessità. Incapace di salvare la Sardegna, il presidente sta in realtà pensando solo a prolungare la sua carriera politica. Non è un caso che in questa fase sia sostenuto da due veri e propri maestri del “potere senza politica”: Beppe Pisanu e Giorgio Oppi. Due straordinari personaggi da decenni sulla scena e di cui tutti ignoriamo l’idea di Sardegna che hanno in testa, e questo semplicemente perché quell’idea non esiste. Due politici che però hanno tanto consenso personale.
Lo riverseranno su Cappellacci il giorno in cui il presidente deciderà di ripresentarsi alle elezioni? E dopo due anni di gestione fallimentare di tutte le grandi vertenze sarde, basterà al presidente mostrarsi agli elettori come il politico ribelle che all’improvviso rompe gli schemi? Perché ci sono tanti sardi che, più di Cappellacci, si sono ribellati all’arroganza del centrodestra romano: quelli che, ad esempio, il centrodestra non lo hanno mai votato.
la sardegna ha avuto tanti politici puri mio nonno era alberto figus lo ricordano solo a san luri io sempre quando vedo i nostri politici scannarsi x il potere sardegna pulitaaaa ma con raccolta differenziata effettuata da sardi non inquinanti…….paola
sinceri complimenti al presidente della regione ugo cappellacci , per l’ottima scelta dei due padrino , due politici giovani ma eccezionali se non sbaglio sono anche senza macchia giusto ??
Nel mazzo di un “centrodestra verosardo” travestito per opportunità da turboautonomista, non scarterei l’ipotesi -per me plausibile- che si uniscano al carro i politici senzatetto seguaci dei SuperMarioBros: Mario Segni e i suoi Riformatori (sempre e comunque galeras po piccioccheddusu, vorrei ricordarvi), e Mario Floris e il suo seguito residuale.
Il tutto benedetto -a quanto risulta dall’abilissimo scoop di Anonimo- dalla ricercata e provvidenziale benedizione Ismailita conferita da Sua Altezza il Principe Shah Karīm al-Husaynī, Āgā Khān IV.
Che un tale schieramento cerchi una stretta liason con il Nobilissimo è un fatto molto probabile, d’altra parte ricordiamo che una simile benedizione è stata a lungo invocata dall’altro contendente storico di Cappellacci, Mauro “Xerox” Pili.
Per nostra sfortuna il Principe, anziché essere considerato un normale imprenditore che ha curato i propri interessi sfruttando (oppure valorizzando, se proprio piace) le bellezze della Gallura, è visto da un’opinione pubblica dalla vista cortissima – tipicamente imprenditori edili etc. etc.- un Grande Benefattore, quasi fosse l’inventore delle bellezze che ha “scoperto”, e un vero modello per i Sardi.
… è vero non è proprio attinente a questo ‘post’ ma … anche Vincenzo Onorato se la prende con Ugo …
hai visto questo filmato?
http://www.youtube.com/watch?v=uTs-wRW9IqM
Gentile Biolchini, la ringrazio per l’ennesimo scoop. Che Oppi e Pisano siano due presenti dalla notte dei tempi nella politica regionale e nazionale è una rivelazione. Lei, grazie a qualche valida gola profonda, squarcia un velo. Ma vorrei segnalarle, benché non si configuri come scoop, che stanno lavorando, al rifacimento del Ppr e che questo trasformerà, con il grande aiuto del Kan Karim, la Sardegna in un convitto di affari che ha il fine di trasformare la costa in un’unica e interminabile Costa Smeralda. Il Principe è in affari immobiliari, si sa. E non si dice no al nobile. Mi spiace di aver interrotto uno scoop, prenderò nota che Oppi e Pisano sono in politica e appoggiano l’attuale maggioranza e poi metabolizzerò la notizia. La saluto cordialmente.
Concordo con Anonimo! La guerra dei mondi (War of the Worlds) fu un celebre sceneggiato radiofonico trasmesso il 30 ottobre 1938 negli Stati Uniti dalla CBS e interpretato da Orson Welles. Venne così descritta in diretta radiofonica una invasione aliena! Oppi e Pisanu: della serie sono già in mezzo a noi!!! Il tentavio di fornire un “New look for Cappellacci” ne è una riprova. L’attacco concentrico nei confronti di Soru (l’intralcio per loro più grosso) da parte dell’Ugnone Cementificatori Sarda, le prove generali in Anci, il pifferaio magico che ogni tanto suona per chi ci casca nel centrosinistra (vedi Sel), suonano come avvertimento. Anzi come monito a trovare subito unità di intenti e di azione (programma e candidato) tra Pd, Sel (anche se qualche volta mi dovrò tappare le orecchie!) e Idv. Uniti si vince a man bassa! Non c’è più tempo da perdere. Avete visto come Cappello Cappellacci ha ricevuto l’Aga Kan? Neanche fosse Miss Italia! C’è voglia di cemento in Sardegna, celando questo recondito desiderio nello slogan della prossima campagna di Cappellacci “prima dei partiti vengono gli interessi della Sardegna!” . Naturalmente come sempre i loro. Purtroppo è che “loro” SONO GIA’ IN MEZZO A NOI!
Io sono tra questi sardi e non c’è stato un giorno in cui Capellacci sia riuscito a farmi rimpiangere questa scelta, anzi in questi ultimi giorni ci dà ulteriormente ragione.
Purtroppo.
Perché i danni della sua incapacità li subiamo noi.
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