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L’istinto primitivo del centrodestra sardo per il mattone. Con i Riformatori, lupi vestiti da agnelli. E i sardisti, belli addormentati nel bosco…

Questo articolo è stato pubblicato in prima pagina oggi da Sardegna Quotidiano con il titolo “Il centrodestra e quell’istinto (in)naturale per il mattone”.

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Non c’è niente da fare. È come un istinto, come una forza della natura. Come una legge fisica immutabile. Ed è inutile provare a fare a pugni con la realtà, dire “Forse sto sbagliando io, forse sono prevenuto”. No: l’istinto del centrodestra per il mattone e per il cemento è qualcosa di primitivo, di ancestrale. Ed è superfluo evocare scenari apocalittici fatti di torbidi interessi e di favori resi (che probabilmente ci sono anche). La situazione è molto più grave: per il centrodestra sardo solo il mattone ci salverà. Da tutto: dalla crisi internazionale a quella nostrana, dai trasporti che non funzionano ai figli che non se ne vanno di casa. Anche per le fabbriche che chiudono la soluzione è il mattone: e loro ci credono veramente.

Sotto questo aspetto, il testo pubblicitario studiato da Gavino Sanna con il quale il presidente Cappellacci ha voluto annunciare ai sardi l’imminente modifica del Piano Paesistico Regionale si configura come il vero e proprio manifesto politico del centrodestra sardo. Un testo ridicolo e tragico allo stesso modo: perché riconduce ad un solo motivo una crisi complessa e articolata. E il motivo è ovviamente da ritrovare nei limiti posti alla possibilità di costruire a destra e a manca.

Fanno quasi tenerezza gli esponenti del centrodestra quando cercano di convincerci che “l’ambiente va preservato, ma anche valorizzato”, come se l’ambiente non fosse un valore in sé. Non lo capiscono, non ci arrivano, non ce la fanno.

E poi l’istinto non è acqua. Prendiamo la legge sul golf. Sulla carta un provvedimento anche interessante, perché questo sport è effettivamente uno dei maggiori attrattori turistici internazionali. Ma è bastato poco per capire che insieme al buono dovevamo prenderci anche il cattivo: cubature a ridosso delle coste. Certo, i Riformatori (che la legge sul golf la vogliono fortissimamente, anche perché l’esperto ce l’hanno in casa: Carlo Ignazio Fantola, fratello del leader del partito Massimo, è vice presidente del circolo di Is Molas) battono coraggiosamente la Sardegna con il nobile intento di liberarci dal perfido Porcellum che ci impedisce di scegliere i nostri rappresentanti in Parlamento. Ma la storiella del lupo che si veste da agnello è vecchia come il mondo.

Così quella della bella addormentata nel bosco, impersonata alle nostre latitudini dai sardisti. Anche stavolta, come nelle altre situazioni più controverse, i consiglieri dei quattro mori si sono sfilati e hanno preso le distanze dal centrodestra. La politica però non è fatta di gesti esemplari ma di scelte coraggiose. E oggi salvarsi la coscienza non basta più, limitarsi a non essere d’accordo con le decisioni più inverosimili di Cappellacci e soci sta diventando stucchevole. Perché gli istinti di questo centrodestra sono ormai chiari a tutti.

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8 Comments

  1. accasioneri says:

    in questo post mi pare di notare una velata indulgenza verso i sardisti. nè belli, nè addormentati, soltanto allealti, in giunta e in consiglio: come si chiama questa cosa qua? di certo non è una fiaba. io la chiamerei esser complici, ma preferisco citare un bel blog sardo: “i sardisti hanno la faccia come il culo”

  2. Efis Pilleri says:

    Con l’approvazione della legge sul golf il Consiglio regionale della Sardegna ha toccato il livello più basso della, già non esaltante, storia dell’Autonomia.
    Tale legge pretenderebbe di introdurre una nuova forma di colonizzazione che, per impatto ed estensione, supererebbe perfino quella data dalle basi militari. Il tutto per favorire l’arrichimento di un ceto di mediatori con la costruzione di migliaia di villette la cui realizzazione verrebbe finanziata e sostenuta da fondi speculativi multinazionali, come è avvenuto in alcuna zone della Spagna (vedi il servizio in una delle ultime puntate di REPORT). Verrebbe dato il colpo di grazia all’identità stessa dei sardi con la distruzione definitiva delle basi dell’economia locale, della pastorizia e dell’agricoltura.
    Tutto ciò è avvenuto, come bene evidenzia Vito, ad opera di un partito trasversale che persegue, coerentemente con la sua vocazione, lo sviluppo del ceto parassitario che lo esprime, tentando di vendere la terra di tutti, con la piena collaborazione del PSDAZ e con un atteggiamento debole, al limite della complicità, da parte dell’opposizione.
    Tutto ciò non avverrà, semplicemente perchè la crisi in atto dell’economia sarda è talmente devastante che questa classe politica regionale verrà spazzata via quanto prima vittima della propria stessa ingordigia ed ambiguità. Portandosi dietro tonnellate di palline da golf.

    • La loro idea è di trasformare la Sardegna in un parco giochi per ricchi, pieno di ville con piscina, dove gli indigeni se ne andranno a poco a poco, perchè di loro, ahimè non frega nulla a nessuno.
      Ma a nessuno mai è venuto in testa di potenziare quello che già era la nostra economia, e invece di costruire campi da golf, magari aiutare i pastori a industrializzarsi e creare una filiera del latte, o i pochi contadini rimasti a coltivare invece che espiantare?
      Noi invece abbiamo solo una classe politica che accontenta Roma e roviniamo quello che è un paradiso mandato dal cielo con orribili ville, per ricchi viziati. E cosa verrà a noi di tutto questo? un calcio nel culo con una mazza da golf?

  3. william ghelfi says:

    Veramente l’istinto del mattone e dei soldi fatti con manovre immobiliari ce l’hanno perché sono massoni.
    come lo so?
    Cercate mio padre nella lista cordova.

  4. caro Vito, era ampiamente prevedibile che cosa avrebbero fatto o tentato di fare Cappellacci & Co.
    A mio parere, i più squallidi sono le “ruote di scorta”, i sardisti in primis. Gli indipendentisti di Arcore. Schiena dritta, parallela al suolo.
    Scardinano il “bipartitismo italiano” dalla difficilissima posizione di assessori, presidenti di commissioni consiliari, presidenti e componenti di consigli di amministrazione e chi più ne ha più ne metta.
    Un coraggio, uno sprezzo del pericolo senza pari. Ne rimarrà imperitura memoria.
    Contro quest’ennesima speculazione in forma di legge: http://gruppodinterventogiuridicoweb.wordpress.com/2011/09/14/la-sardegna-terra-promessa-della-speculazione-golfistico-immobiliare/ .
    Stefano Deliperi

  5. Neo Anderthal says:

    La bella addormentata? Nel bosco? Attenti, anche il bosco o quello che ne rimane dopo il fuoco è uno spazio ed è cementificabile, cari amici dei quattro mor(t)i.
    È il bello del mattone, il Gran Ballo del Mattone -e dei liberissimi Muratori-

    http://www.youtube.com/watch?v=V-QExLrw-RQ&feature=related

  6. Anonimo says:

    ma come siamo tutti spantati che finalmente stiano riuscendo a distruggere la legge salva coste vonluta dall’ imprenditore che mai si sarebbe dovuto mettere in politica. Vito ma come, scopriamo che l’ imprenditore aveva fatto qualche cosa di buono……..impossibile.

  7. Quello che mi lascia perplessa Caro Biolchini, è l’atteggiamento miope o finto miope dei nostri politici: si costruisce dappertutto e si rovina una terra piena di altre risorse mai prese in considerazione dagli amanti del “brocchetto su brocchetto”. Ma la domanda sorge spontanea, come si suol dire: chi compra il costruito se non abbiamo i soldi neanche per piangere? Si fanno questa domanda oppure è tutto solo un favore per accontentare qualcuno?

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