Si svegliano tutti ora. Tutti chiedono al Comune di Cagliari di “fare qualcosa” e, ovviamente, di “fare in fretta”. Come se improvvisamente, a meno di dieci giorni dall’esito delle elezioni e a poche ore dalla proclamazione ufficiale del nuovo sindaco Zedda, senza che nemmeno il nuovo Consiglio si sia insediato, la città dovesse già cambiare marcia, decollare, essere un esempio di buongoverno.
Le emergenze Anfiteatro e Poetto stanno lì a raccontarci l’ipocrita posizione di chi adesso mette sotto pressione Massimo Zedda chiedendogli miracoli. Eppure sono le stesse persone che per anni si sono accontentate delle prese in giro del sindaco Floris e della sua maggioranza di centrodestra, incapaci di qualunque decisione se non finalizzata alle carriere personali dei singoli.
Oggi dalle colonne dell’Unione Sarda di oggi Massimo Palmas di Sardegna Concerti dice che “l’estate cagliaritana è morta” e questo solo perché il sindaco Zedda ha opportunamente chiarito che quest’anno l’Anfiteatro romano resterà chiuso. Palmas adesso minaccia di annullare tutto. Peccato che lui e tutti gli altri organizzatori di spettacolo avessero ricevuto ai primi di febbraio una comunicazione dall’assessore alla Cultura del Comune, Giorgio Pellegrini, con la quale venivano informati dell’indisponibilità del monumento per i concerti estivi.
Palmas & co. hanno perso dunque quattro mesi di tempo, nei quali hanno fatto di tutto (compreso organizzare ridicole fiaccolate notturne con l’onorevole Pili) piuttosto che chiedere per tempo al Comune guidato da Floris una sacrosanta alternativa allo spazio dell’Anfiteatro, ed ora vogliono far ricadere la responsabilità dell’annullamento dei loro spettacoli alla nuova amministrazione.
E peccato che dal 2000 (cioè da quando le sovrintendenze intimarono al Comune di smontare la legnaia) che l’amministrazione di via Roma non riesce (o non vuole) affrontare la questione di uno spazio adeguato per gli spettacoli estivi. Ci dissero che avrebbero costruito un arena da 10.500 posti a Sant’Elia, e non se ne è fatto niente. Ci dissero che avrebbero attrezzato il padiglione della Nautica alla Fiera, che c’erano già i soldi, e non se ne è fatto nulla. Tante belle promesse, a cui a tanti è convenuto credere. Ma ora la città è allo sbando, per undici anni il centrodestra ha pensato ai fatti suoi e ora il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Cosa volete che faccia in pochi giorni Massimo Zedda, peraltro affiancato da una dirigenza che è in parte a dir poco collusa con la vecchia amministrazione? Perché lascia interdetti la posizione dei dirigenti del servizio Verde Pubblico che hanno improvvisamente negato l’uso del Parco della Musica. Strano, perché solo pochi giorni fa proprio Sardegna Concerti con una bella pagina pubblicitaria sull’Unione Sarda annunciava i concerti di Paolo Conte e Sergio Mendes proprio nel nuovo spazio a ridosso del Teatro Lirico. Cos’è successo? Cosa vuol dire “questo servizio ha in gestione l’area da dieci giorni, pertanto pare evidente che i tempi non siano maturi”? Maturi per che cosa?
Parlando in generale e al di là di questo caso specifico, tanti, troppi dirigenti e funzionari del Comune di Cagliari hanno fatto carriera grazie alla politica. Non è che ora qualcuno sia tentato dal continuare a rispondere ai vecchi padroni, mettendo i bastoni tra le ruote al centrosinistra? Il centrodestra cagliaritano prima di abbandonare a son’e corru il Municipio ha avvelenato i pozzi. Come ritenere diversamente la nomina di Giorgio Baggiani nel cda del Lirico a poche ore dal ballottaggio? E il sindaco Floris che non lascia ancora il cda della Sogaer ed costringe Zedda ad una situazione incresciosa? Ma non è il nuovo sindaco a dover essere imbarazzato perché costretto (come ci racconta sempre oggi l’Unione) a dover lasciare la sala dove si svolgeva la riunione, ma Emilio Floris che ancora non si rassegna a lasciare posti di potere che non sono, per fortuna, più suoi. Incredibile.
Il lavoro che attende il nuovo sindaco è immane quanto invisibile: rendere agibile l’amministrazione, spazzare via le collusioni tra dirigenti e politica. A Zedda occorrerà del tempo, e bisognerà darglielo tutto.
http://blog.civicum.it/wp-content/uploads/2010/01/civicum_nomine_capol_regione.pdf Sulla scia delle ultime considerazioni di Vito aggiungo che è bene che il comune di Cagliari riparta da questo studio di CIVICUM, dalle considerazioni che se ne possono trarre e dagli spunti che offre.
Non dimentichiamo tutte le richieste per pendolari, universitari e affini…
Per il resto, parliamo pur sempre di Unione Sarda e di centrodestra… si sono sempre comportati così…
MAgari iniziando con concorsi trasparenti!
Ci sono già anche le prime cose positive. In questi giorni, per esempio, noto un rinnovato fervore nello spazzare le strade ed è meno frequente vedere addetti imboscati.
Una sana paura del comunismo si propaga dagli operai precari, preziosa merce clientelare, fino a quei dirigenti che hanno gli armadi pieni di scheletri.
Per chi conosce le pubbliche amministrazioni è molto facile distinguerli. Si riconoscono per un eccesso di attivismo, per per un essere sempre presenti, disponibili ed un tantino untuosi nei confronti degli esponenti di quelle parti politiche ieri schernite ed oggi nuovo oggetto di culto. Nelle veloci soste al bar interno confidano pubblicamente di essere sempre stati, in cuor loro e contrariamente a quello che tutti pensano, simpatizzanti della sinistra e sostenitori del rinnovamento.
Diversamente da quanto pensano le sue vestali queste cose sono avvenute anche con Soru il quale, guidato dal suo infallibile istinto, ha operato compiendo scelte talvolta radicali con effetti a mio avviso disastrosi che hanno portato alcuni dei suoi primi e più accaniti sostenitori a votare, alle elezioni successive, per Gavino Sale.
Affidandomi anche io all’istinto ed a quel poco che ho conosciuto di lui, Massimo Zedda mi da molto più affidamento anche perchè mi sembra uno che ha imparato che la politica è un gioco di squadra.
In ogni caso come cagliritani abbiamo solo da guadagnare sol che si pensi che nei prossimi cinque anni non avremo come assessori nè Giagoni nè Paolo Carta e meno che mai Nanni Floris…
Il salto sul carro del vincitore, eterno sport molto italiano e anche molto cagliaritano. Per questo Massimo Zedda dovrà essere molto attento nella scelta degli assessori … diffidare, specie a livello di dirigenza comunale, di lecchini e opportunisti, e premiare le professionalità e la correttezza, indipendentemente dal partito per cui votano.
Compagni ed Amici, mi volete far godere questa storica vittoria (capita ogni 40 anni!) si o no? Boh! Ora Massimeddu è impegnato nella composizione della Giunta: paritaria, esperta, giovane! Una rivoluzione per Cagliari, mai vista! Per quanto concerne, Dirigenti ed Impiegati di Via Roma non tutti sono uguali. Se ne salvano cmq pochi! Molti dei boiardi, sono parenti e sodali con quegli altri di Viale Trento che all’indomani delle elezioni regionali del 2009, brindarono alla nostra sconfitta, con bottiglie di Champagne ed insulti per Renato. Risuonano ancora nelle mie orecchie (ed in quelle del mio ronzino!) le note di ” I love you baby” cantate a squarciagola dalle “Cappellacci girls”… Questa volta spero non si ripetano gli stessi errori, perchè questa bella storia deve durare almeno 5 anni. Il tempo giusto e necessario per ripulire questa magnifica Città.
Hasta la vista a luego e non scordatevi la mobilitazione per i SI SI SI SI di Domenica e Lunedì prossimo!!!
sottoscrivo pienamete quello che scrive TATO. da noi il politico non fa quasi mai il bene comune,ma solo gli affari suoi in tutti i sensi ,basta vedere chi c’era prima di MASSIMO ZEDDA.
Bravissimo Biolchini! E comunque i campioni assoluti del nuovo sport sono quelli della CISL.
Zedda non ancora insediato e forse neanche proclamato sindaco e loro, totalmente proni e fellaziosi davanti a Cappellacci, avanzavano rivendicazioni!
è triste vedere che a Cagliari, anzichè cercare soluzioni ai problemi, ci si fa dispettucci (che di fatto puniscono i cittadini) atti a garantire le gerarchie di potere consolidate… come se una certa classe dirigente ogni volta che si sente toccata, mette i bastoni tra le ruote a tutto per poter dire “avete visto cittadini, peggio per voi”…
che gente, speriamo che 5 anni siano sufficienti per liberarsi da queste logiche…
mi piacerebbe vivere in un posto in cui persone di ideologia politca diversa, cercano di risolvere assieme i problemi, affinche tutti se ne benefici… ma io sono un sognatore…
Scusa ma questo post si riferisce a quanto hai scritto in quello precedente?!?
cari amici ,vi ricordo che fra’ i tanti problemi che il sempre carissimo emilio floris, ha lasciato al ns.massimo zedda, a parte l’anfiteatro romano, i chioschi del poetto da buttare giu’ forse si o forse no, vi ricordo che zedda, ha ereditato dal partito dell’amore e del fare cosi dicono loro 8 milioni di unu stampu nel bilancio del comune di cagliari, sono informazioni cha ha scritto il grande formato,se vi sembra roba di poco conto,
Bisogna fare chiarezza e tenere informati i cagliaritani dell’evolversi delle situazioni in modo che
i responsabili siano smascherati e riconosciuti tali da TUTTI.
Custu si zerriada “Schizogiornalismo”! Ma glielo vuoi dare il tempo o no? Glielo dai a giorni alterni (interni)? I giorni dispari? Lascia che lo Snark si ambienti, no, da bravo!
Oggi sono d’accordo. Domani dipende (da te)!
Eccone un altro che si è svegliato dal sonno profondo:
http://www.unionesarda.it/Articoli/Approfondimenti/224701
ci manca solo che domani gli chiedano di mettersi una scopa in (mano) così mentre cammina gli ramazza il Palazzo Civico…
Il compagno Palmas non doveva espatriare in uno stato dell’ex blocco sovietico?
Da ammirare la prontezza di riflessi dell’Unione Sarda visto che erano abituati a leccare il c… alle precedenti amministrazioni, cioè da sempre!
boicottiamo il box office e sardegna concerti.
E la sconfitta nello spareggio di Napoli del 1997 dove la mettiamo?
Chi c’era in porta?
Zedda
Quindi se questa estate saltano i concerti la colpa è di Zedda ?
Boooohh…. non ci sono parole.
Massimo, avanti tutta a rifondare la città, spettacolo, cultura, ambiente, speculazione edilizia, traffico e chi più ne ha più ne metta.
La tua sfida .. e la NOSTRA sfida !
l’atteggiamento dell’ex sindico “mister prudenza” (magnaccimine, direbbe mia nonna) è stucchevole, oltre che poco onorevole. l’unione finora si è tenuta tranquilla, seppur nell’abitudinario squallore inconcludente degli editoriali-sermoni domenicali, sempre più autoreferenziali e uguali a se stessi. m’incuriosisce soprattutto la tecnica sperimentata per il referendum: ugo e ugnone in prima linea con tanto di bollino in prima pagina (tradotto: “noi siamo arrivati or ora dalla luna, gente”) il punto è uno, chiaro e semplice come una bussinada mali donada: l’anfiteatro non è cosa loro. paolo conte e battiato vengano a suonare in piazza: non capisco perchè mai dovrebbero risentirsi. piuttosto, riguardo i dirigenti mandronisi e accozzausu, c’è uno strumento a disposizione dell’organo politico che si chiama “piano della permormance”, brunetta dixit. può portare fino alla revoca dell’incarico. basta coi is burricus. spazio al merito: zedda faccia nuovi concorsi per ripulire il comune. di giovani bravi e laureati i bar ne sono pieni.
Che poca stima abbiamo di noi e delle nostre scelte.
Ansia da prestazione? Respiriamo forte e consideriamo che puntare a risolvere i problemi di Cagliari, incrostati da anni di svilente indifferenza e corrotta collusione, non è un obiettivo a breve termine.
Non siamo più in balia degli eventi, questo è il fatto. Paura di non farcela? Normale, ma ci abbiamo lavorato per arrivare a questo momento. Vito e la corretta informazione sono strumenti per darci dati non per fomentare angoscia e recriminazioni.
Sono molto contenta di quanto ci teniamo tutti a questa città. Questo blog ne è la prova.
Vito, mi sa che con la storia dell’avvelenamento dei pozzi hai fatto un casino ed indotto in confusione i più focosi ultras che frequentano il tuo sito.
L’atteggiamento che descrivi, è quanto di più normale accada in conseguenza dell’abbandono del posto di potere: lo fanno sia i deboli che i forti, sia i giusti che gli ingiusti (Orwell qualcosa l’aveva detta già tempo fa…). Elevarlo a potenza serve solo ad abbaiare alla luna, a scoprire una cosa scontata. Quindi superfluo soffermarsi, tanto quanto necessario capire come bonificare subito i pozzi, scontatamente avvelenati.
Sarò sgradito, ma ritengo che l’incitamento che deriva dal tuo post (rileggiti alcuni commenti dei partecipanti, c’è addirittura qualcuno che si offre per fornire calci in culo per conto terzi, senza che il moderatore abbia battuto ciglio…) proponga un messaggio scorretto e poco produttivo.
Servono nervi saldi ed idee chiare, il lavoro che aspetta Massimo Zedda è già difficilissimo a prescindere da chi lo ha preceduto. Il tuo post sposta l’attenzione altrove e precostituisce eventuali scusanti si rendessero necessarie per via degli esiti con i quali la giunta del giovane sindaco si mostrerà alla città.
Il tuo blog è veramente interessante e lo frequento con piacere, eviterei, qualora ti possa interessare il mio parere, di trasformarlo nella curva nord dello stadio dove, come sai, non regna l’obiettività.
Forza nuova Cagliari, dimostra che sarai meglio di prima anche in questo: occupati di idee e di fatti, e lascia perdere il parlare di persone, non serve a niente.
Non esattamente, quando Romina Congera lasciò l’assessorato regionale del lavoro, accompagnò l’assessore nominato dal centrodestra Valeria Serra per tutto l’assessorato e la presentò a funzionari e dirigenti. Inoltre, la informò di ogni inziativa e consegnò ogni materiale relativo alla conferenza per l’occupazione realizzata a dicembre, il tutto in un incontro durato qualche ora.
Non è “normale”, dipende dalla correttezza delle persone e dal loro interesse per il bene pubblico. Forse è il caso di non ritenere più ogni porcheria “normale”, ma valutarla per quello che è.
Sono d’accordo, infatti considerarla normale non vuol dire accettarla, bensì volgere direttamente lo sguardo oltre, per non perdere tempo in sterili osservazioni che alla fine generano battibecchi inutili sul chisiastatopeggioquando.
L’incitamento a proporre idee ed a parlare di fatti, serviva proprio a saltare la fase più “pettegola” della vicenda. L’atteggiamento della Congera, per dirla tutta, è già uno di quei fatti da prendere ad esempio, in questo ti condivido.
e però, scusa se te lo dico, anche tu sulla questione dell’Anfiteatro gli hai dato subito in testa… voi giornalisti siete una categoria strana: ondivaghi al massimo! (in questo caso con la M maiuscola!). Anche perchè le notizie ve le passate tra di voi, non sempre andate alla fonte! E ognuno le rielabora a modo suo, spesso senza appurare che siano vere o autenticamente sapute. Detto con simpatia.
Detto con simpatia, sono andato talmente alla fonte che poi ho scoperto che il giornalista che venerdì mattina ha posto al sindaco la questione dell’anfiteatro è un collega… di Radio Press! E mi sono fatto raccontare tutto, per filo e per segno.
la speranza è che ora è stato sfatato il falso mito della “Cagliari città di destra” e quindi si sa che non comanderanno più sempre gli stessi.
ciò significa che anche la macchina amministrativa del Comune saprà che non può più adagiarsi al comodo ma soffocante riparo del padrone e dovrà invece comportarsi più correttamente e coraggiosamente, d’ora in poi per il bene della città e non più solo per i soliti noti interessi privati.
io ho piena fiducia che all’interno del Comune ci siano tante persone valide ed intelligenti, desiderose solo di poter lavorare bene, a prescindere da come siano arrivate in Comune.
almeno, la mia esperienza di pubblica amministrazione dice questo:
la maggior parte dei dipendenti pubblici ha dignità e valore e non aspetta altro che poterli esprimere.
un importante compito di Massimo Zedda, dei suoi assessori e dei consiglieri di maggioranza (che effetto strano fa ancora dirlo per la sinistra! 😉 ) sarà proprio questo:
riuscire a valorizzare chi vorrà lavorare per il bene della città e, soprattutto, mostrare che questo è possibile.
Correre? Non correre? Pozzi avvelenati? Bastoni tra le ruote?
Non ho studiato geologia ma ogni tanto avere la consapevolezza di dove poggiamo i piedi è utile: si chiama stratificazione, evidentemente lo strato di base (meglio se calcare che tufo) è quello più importante. Su quello poggia tutto.
Lo sanno bene i pasticceri, nel fare le loro torte: la panna montata è l’ultima guarnizione (è quella che pesa di meno), la crema stà più in basso (pesa un pò di più), il fondo è quello che garantisce la tenuta di tutto. Se si esagera con la bagna perde consistenza e viene giù tutto.
A Cagliari, non solo il 29 e 30 maggio ma da mesi, si è costruito un discreto strato di base: una a mio parere solida e diffusa consapevolezza che cambiare si doveva e si poteva.
Su questo strato, fatto di tanta gente che pensa e dice, poggia tutto e su questo strato si è potuto innestare un movimento che non ha scissa l’alternanza (cdx? csx? terzi-poli?) dalle cose da fare, dalle priorità per la città.
E’ salutare, ben venga, che oggi si discuta e si continui a discutere.
E’ salutare che lo facciano – imponendo i temi – quanti hanno contribuito alla costruzione di una piattaforma credibile e creduta per la città.
Non ci faremo certo imporre l’agenda dai tanti “delusi” che hanno perso i loro riferimenti nella casa comunale, scambiata spesso per una proprietà privata.
Che elenchino pure i mali e le questioni irrisolte nella città, è lo specchio della loro inazione, anzi di un’azione tesa solo al privilegio.
Non ci si spaventi, ne ci si allarmi, se il livello di attenzione è così alto.
I commentari politici e sociologici spiegano che dentro il campo di gioco c’è l’opinione pubblica, la svolta mite (diamanti su repubblica) nei toni ma non nei contenuti.
Un paese che rifiuta il nucleare fa una scelta consapevole e radicale, affermare il bene comune come elemento di democrazia economica parla alla politica alta.
Nel nostro piccolo, che piccolo non è, serve altrettanta radicalità e discontinuità.
La Cagliari dell’accoglienza non ha paura di 700 ragazzi tunisimi, lontani dal loro paese per avvicinisarsi al loro futuro, e bisogna avere il coraggio di urlarlo, per farsi sentire.
E’ solo un esempio, si è solo un esempio, ma nell’accoglienza c’è la vera città.
Quella che lunedi è scesa in piazza gioiosamente e giocosamente per affermare che c’è un altra idea di mondo.
Quell’idea di mondo, Cagliari è mondo, che in modo plastico e potente si è consolidata con il voto dei giorni scorsi.
Un idea di mondo che ha solo un modo per affermarsi e sopravvivere, per stratificarsi progressivamente e diventare quel dorso duro di cui la città ha bisogno: leggere, informarsi, chiedere, pretendere di discutere, stare sui fatti, chiedere fatti.
In sostanza camminare, non stare fermi.
Il risveglio della società, nelle forme pubbliche, non prevede che ognuno torni nel silenzio della propria casa e nel buio dei propri pensieri a fine serata.
Lo spazio è pubblico, quando lo si conquista si ha bisogno di guardiani: disarmati e sorridenti ma molto attenti.
A pensar male si commette peccato ma spesso ci si azzecca, diceva il buon Andreotti … ho notato che in questi giorni i “tempi” di alcuni semafori si sono oltremodo incasinati ed allungati creando non pochi ingorghi in città … saremmo al limite della paranoia se pensassimo che ciò è stato fatto per dare la colpa al nuovo Sindico, dare alla città un biglietto da visita del tipo “c’è da due giorni ed ecco già i risultati” … ma nel clima descritto non so quanto questa sia solo paranoia.
Ho detto altre volte che questa macchina comunale sarà una brutta bestia, per questo Massimo Zedda deve infischiarsene delle indicazioni dei partiti e designare innanzitutto persone competenti e con gli attributi. E deve farlo in fretta, senza attendere che il PD si sia sbizzarrito nelle faide interne preliminari alla spartizione delle poltrone col bilancino tra le sue ormai innumerevoli correnti… in questo caso, pur non ripetendone gli errori più vistosi (soprattutto di “non ascolto”), credo che Zedda debba proprio fare “il Soru”.
Beh, non è che la giunta fosse esattamente il punto forte di Soru…la sua fortuna è stata che al confronto di quella presentata dal centrodestra sono diventati tutti dei giganti!
Bravo Vito ! Analisi cruda e spietata quanto reale e assisteremo ancora allo spettacolo ( già visto al contrario) della regione che si metterà di traverso a molte delle iniziative della nuova amministrazione comunale. I colpi di coda di questi giorni, sono anche la prova che l’odore della disfatta era nell’aria da tempo, hanno svuotato bene bene le casse e mosso le loro pedine avvelenate all’interno dell’amministrazione. Il problema dei dirigenti e dei funzionari, è un lavoro delicato, anni di cancrena non si potranno curare facilmente senza rischiare amputazioni e danni pesanti, è un lavoro di pazienza che darà frutti a media-lunga scadenza. Non credo che si ripeteranno gli errori di Soru, ci sarà bisogno di una grande trasparenza e volontà di ascolto per avere il massimo sostegno della cittadinanza: senza questo è impossibile cambiare qualsiasi cosa.
Considerata la cattiveria putrida ed estrema di taluni che governavano la Città nelle scorse legislature…… non suscita davvero alcuna meraviglia l’ipotesi che costoro, appreso de “sa bogara a sonu ‘e corru”, abbiano avvelenato i pozzi…..e poichè molti rimangono comunque al potere, anche se all’opposizione, continueranno a farlo….con la forza anche di continuare ad essere i vecchi, ma sempre attuali, padroni di una certa parte della Amministrazione municipale…. Adesso faranno di tutto, a fronte di dichiarazioni ufficiali improntate alla collaborazione e allo sviluppo della città, per screditare la nuova azione politica del centro sinistra…, si impegneranno a dire e divulgare che nulla cambia, che non si risolve niente, che Zedda non sa governare, che il centro sinistra litiga…..ecc ecc…. cercando in ogni modo di far cadere il Sindaco e la Giunta per andare il prima possibile a nuove elezioni…. D’altronde c’è chi vorrebbe fare a tutti i costi il Sindaco di Cagliari………!!!!!!
forza massimo! tieni fede alle tue promesse e saremo tutti con te. anzi, ti aiuteremo. dicci come. mari
Visto ragazzi che, come diceva sa bon’anima de nonnu, conviene sempre aspettare l’evolversi della situazione, contare almeno fino a dieci e prendere lo slancio per non rischiare di stancarsi in vista del traguardo.
Disamina perfetta e in linea con le voci dello spogliatoio, dal quale trapelano i rumors che parlano di un centrocampo foltissimo e ultimamente rinforzato con ottimi e FLORI(s)DISSIMI centrocampisti brasiliani acquistati a straccu barattu al mercato di riparazione per tappare le evidenti falle del centrocampo e della difesa.
Centrocampisti brasiliani capaci di stare con la palla incollata al piede per ore e ore e difficilissimi da marcare (pare che ce ne sia anche qualcuno casteddaio bravino e smanioso di mostrare appieno le proprie doti) , contro i quali Zedda dovrà presto abituarsi a combattere per il bene complessivo della squadra e tenersi costantemente in forma smagliante per potersi permettere di giocare di rimessa ed evitare di rimanere pericolosamente impantanato senza riuscire a insediare il portiere avversario.
Adessi puru unu piccioccheddu però date retta al saggio RL e dategli il tempo almeno di insediarsi, formare una squadra e di seguire le lezioni e studiare alla Facoltà dei Miracoli perché solo pochi eletti riescono a fare i miracoli in un giorno.
Comunque…. con lo studio e senza saltare troppe lezioni, potrebbe anche finire che…. “il ragazzo si farà”!!!!!
Coraggio e k..ulo forte (con la k come komunista con l’eskimo e la molotov o la P kome Pisapia).
Tizzia du tiridi……….. O.
E diciamolo pure, qualche cannedda al centrocampista brasiliano, un po’ di falli sistematici fatto da difensori a rotazione, magari una piccola invasione di campo con due metaforici scapaccioni potrebbero anche tornare utili… 🙂
Quando il giorno del ballottaggio, man mano che i risultati affluiscono dalle varie sezioni, senti qualche dirigente che dice: “STIAMO perdendo dappertutto!”, non penso che sia sbagliato parlare di “pozzi avvelenati” e “bastoni tra le ruote”.
La macchina burocratica del Comune, quando e con chi ha voluto, è stata, in tutti questi anni, rapida quanto una monoposto di F1. Non c’entrano le capacità o almeno non sempre e comunque.
Queste cose Zedda dovrebbe saperle, perchè in cinque anni di consiliatura ha imparato a conoscere “is pegus”. La rivoluzione consisterebbe nella responsabilizzazione del personale, soprattutto dirigente, con l’applicazione degli istituti privatistici previsti dalle leggi e dai contratti. Tentare di utilizzare, con gli stessi criteri usati fino ad ora, le serpi in seno che si ritrova sarà deleterio.
E’ soprattutto colpa dell’Italiana abitudine di arrangiarsi. Anzichè pensare di fare finalmente le cose bene, ci si impegna per cercare di mandarle avanti come si è sempre fatto. Deroghe su deroghe, condoni su condoni hanno fatto si che davanti a una legge chiunque pensi sempre che tanto una scappatoia la si trova, e davanti a una sentenza esecutiva si cerchi comunque di dribblarla. Se i concerti quest’anno non si faranno, la colpa sarà esclusivamente degli organizzatori in solido con il vecchio sindaco, colpevoli di aver temporeggiato sicuri che tanto l’autorizzazione sarebbe arrivata perchè in Italia si è sempre fatto cosìe anche le case abusive non si buttano giù quasi mai, nemmeno quando sono insanabili. Vengono sempre concesse delle deroghe a favore di chi non ha mai rispettato la legge e, alla fine è diventato più conveniente non rispettarle . E se uno si permette di protestare e di cercare di farle rispettare viene bollato come giustizialista. Io sono dalla parte della legge. Se una cosa non si può fare non la si fa. Punto e basta. Si può discutere su delle alternative, fermo restando il rispetto della legge. Le alternative non vengono accettate? Ancu mai in sa vida. E questo vale per tutto, non solo per l’anfiteatro ma anche, per esempio, per i baretti. Sarebbero dovuti essere demoliti non appena i gestori hanno iniziato a allargarsi e a non rispettare le leggi. Invece chiudi un occhio oggi, chiudilo anche domani, ci si ritrova davanti a persone che si disperano perchè gli si ingiunge di rispettare le leggi mentre vorrebbero continuare a fare quello che vogliono come hanno sempre fatto guadagnandoci enormemente dal non rispettarle. Qualcuno parla di famiglie che perderanno il lavoro. Non perderanno il lavoro ma vedranno ridimensionati i guadagni. Il tutto si sarebbe potuto risolvere prima se il sindaco Floris avesse fatto il sindaco e i gestori di baretti avessero lavorato per mettersi in regola da subito.
Condivido in pieno!!!
Condivido totalmente!
ma questi grandi eventi non si potrebbero fare aggratis in una delle tante piazze cagliaritane? e le centinaia di migliaia di euro di finanziamenti pubblici che ogni anno il sig palmas incassa (in maniera più o meno regolare stando alle inchieste della magistratura) non bastano a coprire le spese?
vallo a dire a Battiato o Paolo Conte che devono esibirsi in Pratz’e Cresia…
quindi, ormai fanno un concerto all’anno perche amano l’anfiteatro di cagliari? io alla fiera ho visti negli anni:
peter gabriel, vasco rossi, litfiba, sonic youth ecc. ecc. che suonino li e lascino le palle in pace ai monumenti archeologici, o a quel che ne è rimasto..
Allora devi metterci anche quelli che hanno suonato in Piazza Medaglia Miracolosa per Fantola. Se ben ricordo la Fiera non è Pratz’e Cresia.
Io ricordo un concerto di Sting, finanziato con una importante quota di risorse pubbliche a 250mila lire il biglietto…questo singifica che il povero ha pagato il ricco perché potesse assistere al concerto pagando 250 e non 500mila lire! Quando si dice grandi eventi…
Matteo mi hai tolto le parole di bocca! Massimo (Zedda, non Palmas) mostra il coraggio delle idee, non avere fretta e vai per la tua strada!
Al Comune, oltre alle disinfestazioni per blatte e merdone, bisognerebbe fare una bella disinfestazione di dirigenti
ANITRA WC!
Certo come no… Una bella epurazione in stile ventennio alla Renato Soru…
Ricordati che i dirigenti sono entrati per concorso pubblico, ma se ritieni che ci siano state raccomandazioni o cose del genere anche per chi è da 30 anni al servizio del Comune di Cagliari, allora rivolgiti alla magistratura. Però se parli tanto per dare fiato alle corde vocali, ricorda che la sinistra non ha bisogno di gente come te che normalmente viene definata “parolaia”…
Vi segnalo che sulla pagina fb del boxoffice è partita la campagna anti sindaco
A leggere queste cose si capisce come il “decisionismo” di Soru fosse l’unico modo per far capire a dei mandroni stipendiati con soldi pubblici di fare il lavoro per il quale sono pagati e non quando gli fa comodo.
Mi dispiace per te, ma questo fu uno dei più grandi errori di Soru, alienarsi completamente le simpatie della struttura. Soru fu il primo a farsi fare uno sciopero generale dai dipendenti della regione. Tu puoi essere anche giustificato se ragioni da uomo della strada (che significa con un approccio tra il qualunquistico e il disinformato), un presidente di regione che deve basare una parte importante della sua azione di governo dalla macchina amministrativa no!
La “mandronia” non è peculiare del solo dipendente pubblico, ma egualmente diffusa in tutti gli strati della società, un po’ come la stupidità umana così ben descritta da Carlo Maria Cipolla. Ma se tu tratti tutti da fannulloni, così come se tu tratti tutti da stupidi, si comporteranno da fannulloni anche quelli che non lo sono, si comporteranno da stupidi anche quelli che non lo sono.
Difficile da capire?
Se serve qualcuno che entri in comune e prenda a calci in culo dirigenti e funzionari vari, oltreché darne due anche ai vari lecca culo del centrodestra fuori dal comune io ci sono!
“Il lavoro che attende il nuovo sindaco è immane quanto invisibile: rendere agibile l’amministrazione, spazzare via le collusioni tra dirigenti e politica. Ci vorrà del tempo, e bisognerà darglielo tutto.”
***
Credo che questo sia il punto: immane quanto invisibile. Ma perché deve restare invisibile? Una delle missioni di questa nuova amministrazione deve essere trasformare il Comune in un palazzo di vetro: nessun sindaco, nessun assessore, nessuno staff e neppure funzionari e dirigenti bene intenzionati potranno tenere tutto sott’occhio, controllare ogni trappola, ogni tranello. Ma qualcuno può farlo di certo: le cittadine ed i cittadini di Cagliari, nel momento in cui sono messi nelle condizioni di avere accesso ad ogni documento.
Questa nuova amministrazione e questo nuovo sindaco non hanno scheletri negli armadi e per questa ragione è necessario che gli armadi siano aperti in modo tale che sia possibile sia vedere se altri li hanno nascosti, sia impedire a qualcuno dei nostri di nascondere i propri.
Io credo che la vittoria di Massimo alle elezioni sia dovuto anche a un grande patto fatto fra sindaco ed elettori: quello della sincerità e trasparenza. Non si possono ingannare i cittadini su ciò che si può o non può fare, tutte le decisioni devono essere prese alla luce del sole, anche quelle potenzialmente impopolari.
Se questa nuova amministrazione saprà caratterizzarsi per la capacità di governo con i cittadini e non semplicemente sui cittadini, io credo che riusciremo anche a bonificare i pozzi e spazzare via questa questa gentaglia, indegna non tanto perché di destra quanto perché miserabile nei comportamenti.
Per quanto riguarda l’ex sindaco, si sta qualificando per quello che è, ma rispetto alle nomine dell’ultimo minuto, deve essere chiaro che non hanno la fiducia del sindaco e sarebbe un segnale di dignità rimettere il mandato. Se non lo fanno, si saprà immediatamente che di dignità non ne hanno.
Per esempio, nell’ideario di Marcello Verona, l’utilizzo degli open data potrebbe essere un ottimo strumento di bonifica…
Chiedo scusa: per “invisibile” volevo intendere “poco comprensibile” a chi pensa che la politica sia solo dichiarazioni alla stampa e non soprattutto atti amministrativi. Sulla necessità di trasparenza sono d’accordissimo.
Credo che sull’invisibile tu abbia ragione, perché in effetti il poco comprensibile diventa a tutti gli effetti invisibile…la trasparenza è inutile senza un’azione di semplificazione che metta tutti nelle condizioni di capire ciò che sta succedendo.
mi sa che state tutti correndo un po’ troppo. Accuse a Zedda, Avvelenatori di pozzi, di bastoni tra le ruote a Zedda. E ‘ta manera.
Sul parco della musica non ci sono mai state certezze. E se una macchina burocratica non è abituata a risolvere i problemi a lavorare alla Stakanov, non dobbiamo pensare che oggi lo faccia per fare torti a Zedda. Non ndi tenint gana, non lo sanno fare, non l’hanno mai fatto, sono abituati a gestire l’amministrazione secondo i loro tempi e modi!
Zedda armati sino ai denti cravaci una rivoluzione.
Avresti ragione se fosse sempre così…invece ci sono situazioni, ben raccontate anche da Vito, dove la macchiana burocratica ha lavorato come un Stakanov con le gambe di Bolton! Allora le cose sono due o non si può fare (per varie ragioni, anche per indolenza) o si può fare e non si vuole.
Massimo non deve fare lo sbaglio che fece Renato Soru alla Regione (ma non credo lo faccia perché per sua fortuna ha altro carattere) nel ritenere tutti scansafatiche e incapaci e così facendo inimicarsi tutta la macchina regionale, anche quelli bravi e motivati (ce n’è sia in regione, sia in comune), ma evangelicamente distinguere il grano dal loglio…
Concordo e accordo col Soviet Supremo.
Un piano, anche veloce e inclinato, ma certamente quinquennale è ciò che serve. Procedere, anche a ogus trottus come nelle migliori tradizioni locali, ma con giudizio.
Distinguere è importante, decisivo, ci vuole distinzione e pretendiamo un sindaco distinto e non d’istinto.
Che sia cool -nessun facile doppio senso, please-, che si prenda il tempo che serve per conoscere le questioni prima di decidere e che scevri il grano dal loglio.
O il grano dal voglio?
O le grane dal roglio?
O le frane dal foglio?
O il guano dal soglio…
O Neo, lo so che non segue le regole del cambio di una lettera, ma funziona come metrica e ha un suo significato ermetico (neppure tanto…) 🙂
Funziona come metrica ermetica e come matrice emetica. 🙂
distico:
Il guano dal soglio dono del piccione
è quello che voglio levar dal balcone.
grande Vito.
La malafede di questi signori, compresi i boss dell’intrattenimento cittadino, è insopportabile. Avanzano pretese infischiandosene della legalità. Sanno di non avere titolo a pretendere spazi pubblici come l’anfiteatro romano e allora utilizzano i ricatti. In questo senso fare chiarezza su come stanno le cose è di vitale importanza, perché i cagliaritani capiscano effettivamente chi ha la responsabilità delle scelte che non si sono fatte in passato e devono essere prese ora. Quanto è lontano dalla mente di questi personaggi il concetto di bene pubblico!