Ed eccolo qua il nuovo Consiglio comunale cagliaritano! E quanti giovani, soprattutto nel centrosinistra. Una novità assoluta, una speranza per la politica cittadina. Nel centrodestra le facce nuove in assoluto sono invece pochissime, direi appena due o tre.
Le donne, purtroppo sono pochissime, e tutte elette nella lista di Sel: appena due, ma ne arriverà un’altra (Francesca Fradelloni, prima dei non eletti) non appena Massimo Zedda si dimetterà da consigliere regionale, lasciando il seggio a Giorgio Cugusi che a sua volta lascerà il posto in Consiglio comunale appunto alla Fradelloni. Impressionante constatare che non ce n’è nemmeno una nella lista del Partito Democratico, che pure ha piazzato la bellezza di tredici consiglieri.
Chi voleva il rinnovamento, direi che è stato ampiamente accontentato. Buon lavoro ragazzi!
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SINDACO
Massimo Zedda (Sinistra Ecologia e Libertà, centrosinistra)
MAGGIORANZA CENTROSINISTRA (24 seggi)
Partito Democratico (13 seggi): Andrea Scano 951 voti; Davide Carta 896; Claudio Cugusi 846; Goffredo Depau noto Ninni 780; Fabrizio Rodin 745; Fabrizio Salvatore Marcello 708; Maurizio Chessa 671; Matteo Lecis Cocco Ortu noto Matteo Lecis 559; Guido Portoghese 540; Francesco Ballero 497; Marco Murgia 369; Pier Giorgio Meloni 349; Gaetano Marongiu noto Tanino 325.
Sinistra Ecologia Libertà (5 seggi): Giorgio Cugusi 511 voti; Francesca Ghirra 456; Sergio Mascia 353; Marisa Depau 332; Sebastiano Dessì 249.
Italia dei Valori (2 seggi): Giovanni Dore 362 voti; Giovanni Gialeto Floris noto Gialeto 321.
Federazione della Sinistra (1 seggio): Enrico Lobina 531 voti.
Rosso Mori (1 seggio): Giuseppe Andreozzi 259 voti.
Meglio di prima non ci basta (1 seggio): Filippo Petrucci 318 voti.
Partito Socialista Italiano (1 seggio): Raimondo Perra noto Mondo 404 voti.
OPPOSIZIONE CENTRODESTRA (14 seggi + 2)
Massimo Fantola (candidato sindaco, Riformatori)
Ignazio Artizzu (candidato sindaco, Futuro e Libertà)
Popolo della Libertà (5 seggi): Giuseppe Farris 1.310 voti; Maurizio Porcelli 981; Edoardo Tocco 887; Stefano Schirru 872; Anselmo Piras 682.
Riformatori Sardi (3 seggi): Alessio Mereu 677 voti; Sandro Vargiu 611; Roberto Porrà 535.
Unione di Centro (2 seggi): Giovanni Chessa noto Gianni 1.310 voti; Paolo Carta 614.
Patto per Cagliari (1 seggio): Pierluigi Mannino 256 voti.
UDS-UPC (1 seggio): Aurelio Lai noto Lelio 568 voti.
Centro Giovani (1 seggio): Antonello Floris 638 voti.
Partito Sardo d’Azione (1 seggio): Paolo Casu 682 voti.
auguriamoci di avere un buon governo fatto di donne e uomini di buona volontà e buon senso e slegate da condizionamenti di ogni tipo che facciano quello in cui credono e sopratutto in cui credono el presone che li hanno votati!! non dimenticatevelo mai signori consiglieri giunta e Sindaco rispettate il mandato elettorale!!! Soru come le lumache rispunta dopo la pioggia..?
che fine aveva fatto?? l’opposizione l’ha lasciata fare ad altri..ed ora riapre bocca ?
mi piaceva ..ora un pò meno…
C’è qualcosa che non quadra se nel passaggio dal mondo della scuola al mondo del lavoro e alla politica le donne, che fino allora hanno brillato più degli uomini, si ritrovano nella maggioranza dei casi in posizioni subordinate. Possibile che uomini fino ad allora incapaci quasi di allacciarsi le scarpe diventino all’improvviso dei genii? Per esperienza lavorativa personale almeno il 50% dei pazienti maschi alla prima spiegazione di qualcosa di burocratico chiedono che la cosa venga detta direttamente alla mamma, alla sorella, alla moglie, ma anche a una semplice amica perchè loro non ci provano nemmeno a tentare di capire cosa gli si dice. Gli uomini sono sicuramente più corporativi, si appoggiano e si aiutano a vicenda. Le donne per essere considerate la metà devono essere brave il doppio e le stesse donne messe a scegliere a parità di competenza scelgono un uomo. E l’abitudine a far ricadere sulle donne la quasi totalità dei problemi di gestione familiare, dai bambini alla casa, agli anziani, sempre con la complicità delle stesse donne che vi soggiacciono e delle istituzioni che non creano una rete di servizi sociali che permetta alle stesse donne non l’affrancamento ma perlomeno una migliore gestione e espressione di se stesse e delle proprie capacità lavorative e non, fanno si che anche nel mondo politico, come in quello lavorativo, ci si debba accontentare di parti di secondo piano all’ombra dei maschietti. Trovo umiliante la questione delle quote rosa, ma fino a quando non verranno date a tutti le stesse possibilità senza privilegi di genere o di nascita e fino a quando conoscere qualcuno sarà più importante del merito, ben vengano.
Concordo appieno.
Più delle quote rosa servirebbe poter contare su servizi pubblici (o privati a prezzi accettabili) e compagni che non facciano ricadere sulle donne l’80% del lavoro di cura della casa e della famiglia. Poi sarebbe meraviglioso non sentirsi in dovere di strisciare riconoscenti di fronte ai datori di lavoro che ci rinnovano il contratto, ci assumono o ci promuovono “nonostante” la maternità.
E’ divertende notare che nella quasi totalità dei commenti maschili a questo articolo si discetta di quote rosa ed eleggibilità dei candidati, mentre le donne fanno realisticamente presente il fatto che, fra lavoro, casa e famiglia, è difficilissimo trovare il tempo e l’energia per la politica attiva.
Ora però pensiamo a fare il bis con i referendum, nella speranza che finalmente la TV di Regime e il TG1 ci informino bene almeno sulla data in cui i refendum si terranno.
Ma siccome siamo in fondo (molto in fondo però) parecchio nostalgici, nell’attesa della risposta ai ricorsi di Papi, ci dilettiamo con quello che passa il convento.
http://www.youtube.com/watch?v=JHRkpAXTVQw&feature=share
Ma poi delle donne elette se non sbaglio una è la Depau (già presente e da tempo in consiglio Comunale) , poi abbiamo una “figlia d’arte” , cosi come d’altronde lo sono diversi consiglieri eletti. Più che elezioni sembrano atti di successione….. .
Quindi le mandiamo via e le sostituiamo con uomini figli di N.N.? Cosa vuol dire “figlia d’arte”? Io non conosco i genitori, ma conosco lei ed è molto brava. Non è che c’è una puntina di invidia in questo commento?
Un mastino questo Soviet! Appena qualcuno si permette una critica (garbata in questo caso) a qualcuno vicino a SEL, scatta subito il contrattacco (l’invidia). Che bello se firmasse con nome e cognome in modo da vedere se e come verrà ripagato il servizio permanente effettivo.
Critica ingenerosa. Non conosco Soviet che certo sa difendersi da solo, non concordo con tutte le sue idee (del resto altrimenti non avrei votato PD anziché SEL) ma mi pare che i suoi interventi abbiano sempre espresso un grande equilibrio soprattutto quando si tratta di persone.
Daniela, ma tu la conosci Marisa Depau? Hai idea di quanto si danni l’anima da anni e anni a Cagliari sul problema della casa? Ho idea che non la conosci per niente se la liquidi come una specie di “dinosauro”. Marisa Depau è proprio la rappresentazione di quel che ci vuole quanto a rappresentanza femminile, una donna che si è saputa conquistare la sua visibilità senza elemosinare spintarelle dai colleghi maschi. Io non l’ho votata perché voto PD, però siamo un po’ obiettivi e che caspita … ma non sarai amica del padre del re del Bastione per esprimere giudizi sommari tanto ingenerosi?
il rosa non mi pare garanzia di competenza! la parità è nelle capacità punto
Argomenti condivisibili e seri, ma 3 su 40 rimane comunque una cosa insensata. Dobbiamo cambiare mentalità.
basta dare un’occhiata alle liste per capire cosa è successo:
l’unica che ha messo le donne a correre per essere elette è stata proprio sinistra e libertà e come per incanto i “cittadini” in una rosa di 40 nomi hanno scelto una donna.
i “pacchetti” di voti delle diverse federazioni erano “riservati” agli uomini. in sintesi, questo è il mio modesto pensiero, dove alle donne è stato dato spazio, ovvero le stesse possibilità degli altri, hanno convinto gli elettori.. sono certo che il nostro sindaco saprà scegliere bene la sua squadra, come il suo partito ha saputo scegliere bene i candidati. saludi a tottus e bonu dominigu.
Matteo i “pacchetti di voti” dell’epoca PCI quando si andava a preferenze bloccate e zonizzate e almeno una donna si riusciva sempre ad eleggerla (grazie anche alla preferenza multipla, la cui eliminazione, se ha reso più complicato il controllo del voto, come dice Efis Pilleri ha anche causato qualche problema ai partiti nel far valere una linea unitaria sulla rappresentanza) non esistono più, non so se esistano ancora in SEL (a naso, conoscendo poco il partito, non credo, non mi sembra proprio roba da Nichi Vendola), di sicuro non esistono nel PD dove i candidati si sono mossi a caccia delle preferenze in modo non molto diverso da quello della vecchia DC. L’elettore PD informato per fortuna ha potuto scegliere anche candidati non arruffapopolo alla Gianni Chessa e non “portati” da consiglieri regionali “patroni”, purtroppo non ha potuto facilmente scegliere donne alle quali questi meccanismi non hanno lasciato alcuna visibilità. Visibilità che peraltro nel vecchio PCI le donne acquisivano non in quanto donne ma per il lavoro che facevano nei quartieri e tra la gente, e se di persone come queste SEL ne schierava una come Marisa Depau, andando a frugare tra i candidati PD cascavi sempre in uomini come Claudio Cugusi (che va di moda criticare, ma anche da parte di chi non sa come abbia lavorato in città in questi anni) e Matteo Lecis Cocco Ortu.
Il problema della scarsa presenza femminile nelle assemblee elettive è stato molto aggravato dalla abolizione, a suo tempo voluta dai Mariotto Segni & co, delle preferenze plurime anche nelle elezioni amministrative.
Il rimedio sarebbe molto semplice: basterebbe introdurre la preferenza di genere, cioè la possibilità di votare per una donna e/o per un uomo. In questo modo, chi ha conoscenza di queste cose penso che concordi, se una lista elettorale contenesse poche donne di fatto aumenterebbe le probabilità di loro elezione.
E’ veramente una cosa incresciosa questa scarsa presenza femminile, nella capitale della Nazione che ha espresso Eleonora D’Arborea (sarà un caso che per quanto discussa, il sindaco di Oristano è una donna?), ma secondo me il difetto sta nel manico. Incoraggiando le donne a fare politica con le “quote rosa” abbiamo preteso che sapessero farsi strada automaticamente, senza guardare al fatto che il modo di fare politica continuava ad essere pensato “al maschile”. Cioè principalmente in termini di carriera e non in termini di servizio, guardando troppo a questioni astratte e lontane dagli interessi della gente comune e non alle questioni immediate e concrete di vivibilità che sono meglio avvertite dalle donne che dagli uomini.
Essere belli e essere giovani non sono dei meriti, ma delle situazioni in cui ci si ritrova e che in genere passano presto. Speriamo bene per il resto!
le quote rosa…è una cosa di cui si parla dagli anni 80. Io ho militato a lungo nel pci, e il problema veniva posto sempre ma mai risolto . Come per tutte le cose in italia, riguarda la conciliazione dei tempi della società con i tempi delle donne . Si fanno salti mortali per fare tutto e spesso non si riesce a mettere insieme le cose. Io mi sono sempre appassionata alla politica attiva, ma questa richiede impegno e sacrificio e soprattutto tempo libero! una donna che lavora e magari è riuscita a tirare su famiglia, spesso questo tempo non lo trova e se lo trova, lo fa a discapito di altre cose. Sarebbe bello, che prima di discutere di quote rosa, si potesse discutere di tempi di vita e di lavoro, che se diventassero più umani per le donne, lo sarebbero anche per gli uomini.
rilancio una proposta-battuta di Vito ed Elio: che il prossimo Alter nos di Sant’Éfis sia donna!
scusate io sono assolutamente favorevole a che ci siano più donne in consiglio regionale, ma mi sembra che si stia un attimo esagerando con questa storia…
i consiglieri sono eletti dai cittadini, quindi sono i cittadini che non hanno eletto donne…forse non ce n’erano di abbastanza capaci?
perchè anche questa è una possibilità eh…
e non vorrei che il passo successivo fosse cadere nell’ipocrisia della richiesta di quote rosa, per cui nelle liste ci dovrebbero essere un tot di donne A PRESCINDERE dalla loro capacità…io questo modo di ragionare non lo condivido e non l’ho mai condiviso…
bisogna semmai battersi perchè le donne abbiano le stesse possibilità di fare politica degli uomini, ma questo non significa dare loro un tot di seggi a scatola chiusa…
e comunque è anche vero che in percentuale le donne fanno meno politica degli uomini quindi è sempre più probabile che ve ne siano di meno nei vari consigli…
Già Felice, perchè ?Forse la risposta è semplice. Alle donne, evidentemente, della politica non interessa molto.Fanno fare agli uomini e, difficilmente votano una donna. Quindi poche candidate, pochi voti, poche elette.
Beh beh, decidetevi! Dopo la vittoria ora passiamo più che alle riflessioni, alle punzucchiatture? Certo donne il Pd non le ha elette, a Cagliari però! Ma guardatevi intorno nei Comuni sopra i 15000, così in quelli sotto, quante donne del Pd sono state elette? Una enormità! Quanti sindaci e quanti assessori! E per giunta tutte giovanissime ed attive nei Circoli. Quindi prima di “riflettere” analizzate bene i dati delle amministrative in Sardegna! Ripeto godiamoci questa vittoria (Massimeddu saprà scegliere ponderatamente la sua squadra di Governo), pensiamo al bel lavoro fatto dal Compagno Piero Fassino a Torino che sicuramente è iscritto al Pd! Il Pd è un grande Partito organizzato, fatto da uomini e donne, soprattutto da giovani under 40. Se le donne sono ancora troppo poche in Politica, così come negli altri ruoli apicali della Società, è un problema culturale e civico, di questo Paese. Che sterile polemichetta! Semmai impegnamoci con tutto il Centrosinistra, per realizzare ovunque una perfetta Parità. Le Donne in Politica, nell’Amministrazione della Cosa pubblica, non è un mistero, sono veramente il top. Rendiamo più agevole il loro ingresso e realizziamo una volta per tutte, la perfetta Parità!
p.s non dimentichiamo dei 4 Referendum! SI, SI , SI , SI…Hasta la vista a luego!!!!
nessuna polemica, mi spiace se sono sembrato iper-critico! 🙂
la mia era solo una riflessione e una delusione per un partito che considero comunque “vicino” e da cui quindi vorrei sempre comportamenti esemplari!
anche e soprattutto a Cagliari! 😉
della destra non sono neanche andato a guardare i voti! 😀 😀 😀
p.s.: SÌ! SÌ! SÌ! SÌ!
spero che questa volta non ci siano dei vecchi o semi vecchi praticoni ,che buttavano i soldi pubblici dalla finestra ,con i vari gala e teo, o la mostra di bamboline, i viaggi all’estero dei giovani studenti della cagliari bene pagati dalla giunta floris , ecc, ecc, e dire che questi si chiedono dove abbiamo sbagliato
posso dare un suggerimento agli amici del PD?
posto che loro saranno 13 consiglieri, guarda caso i primi 13 più votati sono uomini, mentre le seguenti 3 sono donne.
potrebbero allora far dimettere tre uomini a caso per far entrare 3 donne.
che ne dite?
Bisogna ricordare che il PD ha candidato molte donne e le ha tutte messe nella parte superiore della lista. Devo dire che, a parte Cristina Lavinio, non ho visto molte donne del PD a “fare campagna”, ma forse è stata una mia disattenzione. Eppure, il PD ha espresso la Barracciu, che in ambito regionale ha sviluppato molta leadership, comunque la si voglia giudicare. Io credo che, quote o non quote (a cui io sono un po’ favorevole e un po’ no) il problema sia anche quello solito del PD, un partito in cui il protagonismo è visto come una delle peggiori eresie. Ma che stia anche alle donne che fanno politica il compito di sviluppare leadership e avere coraggio nel rappresentarci tutt*. Non è facile, con la storia che hanno, ma è necessario per tutt* noi.
Per quanto riguarda le quote, godiamoci per ora quelle dei capi-bastone, ben visibili in Consiglio, anche se grazie al Cielo controbilanciate. Per quanto riguarda le elette in SEL, sono loro la vera novità, e attendiamo tutt* con impazienza che con la loro attività si facciano valere. Per tutt* noi.
sarebbe interessante conoscere la percentuale di donne attive “politicamente” all’interno dei circoli. Di tutti i partiti.
a parte i grande torto all’altra metà del cielo, ritengo che ci siano competenze e capacità per finalmente interrompere la mediocrità del lavoro espresso dai precedenti consigli comunali… chiedo che nell’assegnare incarichi ad altre persone si cerchi il riequilibrio tra uomini e donne
Annui funti is femminas de su PD!!!!!!
Porcatt….a!!!!!!!!!!!!!!!
Cinque anni senza donne… e itta seuss predis? ‘Ta bregungia manna!
“Le donne, purtroppo sono pochissime, e tutte elette nella lista di Sel…”
che dire, peccato…. 🙁
trovo questa cosa francamente imbarazzante:
SEL la sua parte l’ha fatta (3 su 5, siamo al 60% 🙂 , ma dove sono gli altri?
davvero non avevano donne in gamba da candidare e supportare?
le donne in gamba sono davvero tutte solo dentro SEL?
non posso crederci.
e i cagliaritani, e soprattutto le cagliaritane, perché non hanno votato di più le poche donne presenti nelle altre liste?
io nel mio piccolissimo nella mia ormai lunghetta storia di elettore mi sono sempre fatto punto di orgoglio di votare a prescindere sempre una donna, così, a tutela delle minoranze 😉 , per incoraggiamento e speranza di un futuro migliore, ma chiediamocelo davvero:
perché alla fine vengono eletti solo uomini?
ora Massimo Zedda (che non a caso è di SEL) porterà altre donne a fare l’assessore (che siano il 40% minimo come vuole lo statuto di SEL o il 50% per fare davvero parità o addirittura di più a seconda delle professionalità e competenze che si troveranno poco importa), ma non possiamo lasciare sempre che le donne siano “scelte”, pur con tutte le migliori intenzioni:
dovremmo essere noi cittadini e cittadine ad esprimere con le candidature e coi voti una partecipazione femminile alla vita pubblica.
io penso che il mondo (e nel suo piccolo la nostra città) sarebbe migliore.
o no?
Il PD ha candidato 13 donne, in lista occupavano i primi posti. In consiglio comunale si “entra” con i voti, non “a craccadura”.
Non sono stati i partiti, almeno in questo caso, a non fare la loro parte, sono stati gli elettori.
A prima vista direi che di “in gamba” non ci sono solo le donne di SEL. E sulle qualità, poi, si può sempre discutere. Non sempre i voti a pacchi sono sinonimo di una superiore qualità rispetto ad altre candidate, anche a sinistra.
appunto: 13 donne su 40, una su tre.
e l’ordine di lista è una pagliacciata, non conta niente, come si è visto.
a me sembrano poche e mi sembra gravissimo che la più votata sia solo 14° … 🙁
qui stiamo parlando di elezioni e quindi contano i voti.
e i voti un partito (a maggior ragione uno che dovrebbe essere strutturato come il PD) dovrebbe poterli offrire alle persone che meritano.
almeno un tempo era così …
io l’exploit del PD lo trovo deprimente, poi libero ciascuno di girarsela come meglio crede …
Tocca O’f’felice, lo sai perché mi ci anti ghettau a foras da un collettivo femminista alla fine degli anni ’70? Perchè ho sempre detto che le donne son le peggiori nemiche di sé stesse: ma per quale cavolo di motivo le donne non votano per le donne (e votano per Berlusconi)?
Cos’e maccus!!!!