Giornalismo

Il Tg1 secondo Minzolini/2: i cigni polacchi fanno più notizia dei 50mila in piazza per lo sciopero generale in Sardegna

Ecco per voi la seconda parte del libro bianco “Il Tg1 di Minzolini”, curato dal comitato di redazione (Claudio Pistola, Alessandro Gaeta e Alessandra Mancuso), in carica dal 30 giugno 2009 al 23 marzo 2011. In questa parte l’attenzione è puntata sulle notizie date od omesse nei primi sei mesi del 2010.

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Gennaio 2010

2 gennaio – In Afghanistan gli italiani a Bala Murgab sono per tre giorni assediati dai talebani. La battaglia risolta da aerei Usa. La notizia trapela e i quotidiani la riferiscono. Il Tg1 la ignora.

14 gennaio – Ancora un EDITORIALE del direttore dedicato a Craxi che viene  paragonato a Reagan e Wojtyla: fu un capro espiatorio.

Il Tg delle 20 è un colabrodo: nessuna notizia sul Decreto Romani su internet (con norme su pubblicità e antitrust), sulla sentenza di Salerno su legge 40 (ok a diagnosi reimpianto su coppia fertile), sulle indiscrezioni sulla lista dei siti nucleari pubblicati in quei giorni, sull’Unione Europea che dice che l’influenza A è una falsa pandemia creata dalle case farmaceutiche.

20 e 21 gennaio – Niente sulle proteste dei NO TAV che occupano l’autostrada.

20 gennaio – Niente sull’apprendistato che sostituisce la scuola a 15 anni. Alle 20 solo un’intervista al ministro Sacconi.

21 gennaio – Niente sulla sentenza della Consulta che dice “no” all’espulsione degli immigrati padri di famiglia.

22 gennaio – Inchiesta Mediatrade: la notizia esce alle 18.20. Al Tg delle 20 solo una notizia di poche righe. Il giorno dopo è l’apertura di tutti i giornali.

Il Tg1 ne fa un servizio il 23 alle 13.30.

28 gennaio – Al Tg delle 20 la seguente notizia: “Secondo indiscrezioni pubblicate domani dal settimanale Panorama, la procura di Bari starebbe indagando su un presunto complotto contro Berlusconi. Sarebbero coinvolti Patrizia D’Addario, magistrati, politici e giornalisti. Nell’inchiesta del settimanale si legge che la escort barese sarebbe stata selezionata e consegnata a Giampaolo Tarantini proprio con la missione di compromettere la reputazione del presidente del Consiglio. Fonti della Procura di Bari hanno smentito l’esistenza di un’indagine sul presunto complotto ma poco fa la direzione di Panorama ha confermato il contenuto dell’articolo”.

Tra Panorama e il Tg1 il gioco è sempre di squadra. Nessuna attenzione agli scoop del giornale concorrente L’Espresso.

29 gennaio – La Cei replica al premier.  A commento delle dichiarazioni di Berlusconi sul rapporto fra immigrati e criminalità, interviene il segretario generale della Cei monsignor Crociata. Il Tg1 fa una notizia dedicando una riga a Crociata: “Le nostre statistiche dimostrano che le percentuali di criminalità di italiani e stranieri sono analoghe” chiuso con la replica della Lega Nord: “Il 40 per cento dei detenuti è di provenienza extracomunitaria”.

Dati Euripses, Italia fanalino di coda per retribuzioni e al top per cuneo fiscale. Il Tg1 alle 20, nella notizia ignora questo dato e riferisce solo che: la disoccupazione in Italia è all’ 8,5% contro l’8,3 di novembre, sotto la media europea del 10% .

La Cassazione respinge il ricorso contro l’arresto di Cosentino: richiesta illegittima. Il Tg1 oscura la notizia.

30 gennaio – Ignorato l’allarme Confindustria e sindacati sui disoccupati: un milione in cassa integrazione si prevede.

Febbraio 2010

1 febbraio – Nel servizio di politica, nessun riferimento al legittimo impedimento.

Nessun servizio sull’evasione fiscale di Mediolanum.

Le clamorose dichiarazioni di Massimo Ciancimino sul patto mafia/Stato e sugli investimenti del padre a Milano 2 vengono liquidate con una notizia di 30 secondi e immagini a riporto.

2 febbraio – Ciancimino tira in ballo Dell’Utri per i rapporti diretti con Provenzano. Alle 20 i soliti 30 secondi con immagini a riporto.

Niente sulle polemiche del ddl Valentini anti pentiti. Ignorato il rapporto di medici senza frontiere sugli Icp.

5 febbraio – Il Tg1 ignora e oscura lo sciopero generale in Sardegna che porta 50 mila persone in piazza. Ma c’è un servizio tra l prime notizie sui cigni imprigionati da ghiaccio in Polonia.

11 febbraio – Alle 20, al servizio sull’inchiesta G8 Bertolaso segue un servizio sui test anti sismici per le nuove case a L’Aquila, con tanto di prova in diretta.

12 febbraioIl Pil crolla, -4,9%,, mai così da 40 anni. I telespettatori del Tg1 non lo sapranno.

13 febbraio – Draghi al Forex di Napoli. Nel lancio del servizio, la prima versione “il ritmo di sviluppo dell’Italia è inferiore ai paesi europei… dice il governatore di Bankitalia”, diventa: “stiamo uscendo dalla crisi con un basso tasso di crescita, l’Italia degli anni 90 viveva una crisi peggiore”.

14 febbraioInchiesta G8 L’Aquila. Escono le intercettazioni sulla “cricca” con gli imprenditori che la notte del terremoto pensano al business e ridono….Gli aquilani che protestano con lo slogan “io non ridevo” vengono ignorati dal Tg1.

Mentre tutti i giornali danno dettagli sulle inchieste sulla Cricca il Tg1 le dà con il contagocce.

Il 17 febbraio, per esempio, sulle dimissioni di Toro e i soldi per la ricostruzione e appalti, il Tg1 intervista il Governatore di centro destra Chiodi (anche lui nelle intercettazioni) e non cita la BTP per l’appalto vinto per la scuola, né Piscicelli per l’appalto vinto per le escavatrici.

18 febbraio – Minzolini scende in campo con un altro EDITORIALE. Su Bertolaso.  “Le intercettazioni non sono prove, eppure sono alla base di una gogna mediatica. Siamo in campagna elettorale e puntualmente le inchieste sostituiscono la campagna elettorale”.

Poco prima un servizio sulla lettera scritta dalle figlie di Bertolaso a Panorama in edicola il giorno dopo: alcuni giornalisti senza scrupoli hanno deciso di ergersi al di sopra della giustizia per condannare e distruggere in pochi minuti la reputazione di un uomo.

19 febbraio – Al Consiglio dei Ministri il ddl anticorruzione viene nei fatti rinviato. Il Tg1 titola entusiasticamente “primo via libera”. Nulla sul crollo del fatturato 2009, -18,7%, peggiore flessione dell’industria dal 2000.

26 febbraiocaso MILLS

Alle 13.30 nel titolo e nel lancio l’assoluzione per prescrizione di Mills diventa assoluzione. Si scatena la protesta sul web che chiede una rettifica e raccoglie in pochi giorni 100 mila firme. Telefonate e mail di protesta inondano la redazione del Tg1. L’Ordine del Lazio apre un procedimento che si concluderà con un richiamo di Minzolini.

Marzo 2010

5 marzo – Raccolta di firme contro il cdr che ha manifestato il disagio per le proteste sul caso Mills a Presidente e Direttore Generale. Firmano in 90, in un clima di forti pressioni, compresi oltre una decina di precari . Il testo si apre con un falso: “Al Tg1 non c’è nessun disagio”.

13 marzoEDITORIALE su se medesimo

Minzolini appare in TV durante il TG1 della sera per difendere la sua posizione a proposito dell’indagine della procura di Trani che indiscrezioni (poi smentite) affermavano lo riguardasse. Secondo un articolo del Fatto Quotidiano, Minzolini avrebbe promesso a Berlusconi di mandare in onda degli editoriali favorevoli alla sua linea politica. Minzolini apre l’editoriale ricordando che fonti della procura di Trani hanno negato che sia indagato, e prosegue affermando che un direttore del TG1 è innanzitutto un giornalista, ed è perciò normale che parli con i politici, ricordando che lo stesso avevano fatto i suoi predecessori. Termina dicendo “Non sarò mai un direttore muto e dimezzato”, paragonandosi a Giovanni Amendola perseguitato da Mussolini. Nei giorni successivi i nipoti di Giovanni Amendola definiscono simili paragoni «completamente inappropriati, se non addirittura distorti» e «non si ravvedono proprio analogie tra le due vicende».

Pochi giorni dopo la conferma che Minzolini è effettivamente indagato, per rivelazione di segreto (ha chiamato Palazzo Chigi per riferire del suo interrogatorio che era secretato) non viene data dal Tg. Mesi dopo arriverà l’archiviazione.

14 marzo – Dopo la raccolta di firme a favore del direttore, cominciano le epurazioni.

Viene rimosso il caporedattore centrale del Coordinamento Massimo De Strobel, non firmatario della lettera pro direttore. Promozione al suo posto e via via per altri incarichi e conduzioni di numerosi firmatari. Dura protesta del cdr, dell’Usigrai e dei consiglieri di amministrazione Van Straten e Rizzo Nervo. Massimo De Strobel, da un anno è senza incarico.

22 marzo – Il Tg alle 13.30 ignora la giornata del ricordo delle vittime di mafia che, con Libera, ha visto sfilare in corteo a Milano 150 mila persone. Nell’edizione della durata di 10 minuti ha trovato invece spazio la sfilata dei bersaglieri con dichiarazione di La Russa. Alle 13.30, la notizia non data dal Tg1, è in apertura del Tg2. Alle 20 la manifestazione di Libera ha 30 secondi coperte da immagini, in coda al Tg e dopo la notizia dell’estrazione del Lotto.

25 marzoAGCOM multa Tg1 e Tg5 per 100 mila euro: tra il 14 e il 20 marzo ha rilevato il perdurare di un forte squilibrio informativo tra le forze politiche, in particolare tra Pdl e Pd.

30 marzo – Vengono rimossi senza preavviso e senza avere concordato un loro diverso utilizzo nel giornale i conduttori Tiziana Ferrario (tg20), Paolo Di Giannantonio (13.30) e Piero Damosso (Tg mattino). Dura protesta del Cdr.

Aprile 2010

Le rilevazioni di ascolto attestano che il Tg1 ha perso in un anno di direzione Minzolini un milione di spettatori (15 aprile).

16 aprile – Il Tg delle 20 apre con la morte di Raimondo Vianello e gli dedica mezzo telegiornale piuttosto che sul fragoroso scontro tra Berlusconi e Fini, che sarà l’apertura l’indomani di tutti i quotidiani.

21 aprile – Il Comune de L’Aquila nega la cittadinanza onoraria a Bertolaso. Il Tg1 non dà la notizia.

23 aprile – Berlusconi compra un Suv russo (ma non si dice che lo regala a La Russa).

Niente sull’esame di italiano che sarà chiesto agli immigrati che vogliono aprire un negozio.

Niente sul sindaco di Salerno che cancella la Resistenza e, con un manifesto affisso per le strade, per il 25 aprile ringrazia gli americani che hanno liberato l’Italia dal comunismo.

30 aprile – L’Istat certifica che la disoccupazione è all’8,8 per cento. Peggior dato dal 2002. Il Tg1 nasconde la notizia.

Maggio 2010

Imperversa lo “stupidario”: a cavallo del mese mentre divampa la polemica si ignorano le notizie sulla casa di Scajola vista Colosseo pagata da Diego Anemone. Come nota Gian Antonio Stella sul Corriere, la prima notizia compare sui giornali il 23 aprile….al Tg1 imperversano, spesso da metà giornale, futilità varie ed eventuali: “A Milano il primo corso di galateo per cani metropolitani e soprattutto per i loro padroni”. “In Italia esistono ancora scuole per maggiordomi”. “Ai primi caldi prese d’assalto le gelaterie di Milano. I produttori si scatenano con i gusti e le forme più stravaganti”. “La corsa all’aria aperta, una passione assai diffusa”. “E’ tra gli animali più pericolosi al mondo, ma una bimba australiana riesce a sopravvivere ai tentacoli della medusa-cubo”. “Negli Stati Uniti i ragazzi si salutano dicendo “hey guys”. Più o meno sarebbe a dire “Ciao Ragazzi””. “Anche le corde vocali invecchiano. Per tenerle in forma, secondo gli esperti, cantare è uno dei mezzi più sicuri e va ancora meglio se si canta sotto la doccia”. “Quale dei due è la Monna Lisa? L’opera d’arte assoluta? I cultori sono macerati dal dubbio”.

Il Trio Medusa ringrazia e sfotte nella rubrica cult di “Parla con me” Gli ausiliari del Tg1.

4 maggio – Le dimissioni del ministro Scajola alle 13.30 sono al secondo titolo dopo l’arresto di un pakistano per il fallito attentato di qualche giorno prima a Times Square.

22 maggio – Clamoroso “buco” alle 20: nessuna notizia sulla scoperta scientifica della cellula artificiale che aprirà tutti i quotidiani. Era “embargata fino alle 20” ma in rete come agenzia già dalle 14 del pomeriggio. Il Tg2 ci apre.

23 maggio – Alle 13.30 in apertura sette minuti dedicati alla vittoria dell’Inter, solo a metà Tg, dopo il pastone politico, il servizio sul ricordo della strage di Capaci.

Maria Luisa Busi con una lettera di durissima denuncia lascia la conduzione del tg delle 20.

Giugno 2010

10 giugno – Altro EDITORIALE. Da un lato sottolinea le novità grafiche e dello studio del Tg1, nuovo sito web, poi parla del suo Tg: “Orgoglio per il ‘telegiornale con la T maiuscola’, che ‘non è servile ma ha quell’orgoglio nazionale che a troppi manca”. Sul taglio del suo giornale e del clima politico e sociale in cui si inserisce: “Questo vale anche per il nostro Paese, un’Italia che sta attraversando un momento difficile, che ci chiede sacrifici, che ha sicuramente bisogno di grandi riforme e di un profondo processo di modernizzazione. Ma quest’Italia, da molti bistrattata, è lo stesso Paese che sta dimostrando di reggere come, se non meglio di altri, l’impatto con la crisi”.

“Le cifre – prosegue Minzolini – parlano da sole. L’ultimo dato fornito da Eurostat ci mette in cima alla classifica europea. Sul piano dell’occupazione tra i grandi Paesi sta meglio di noi solo la Germania e, notizia di oggi, il dato sulla produzione industriale, è il migliore dal 2000. Certo, la crisi è drammatica ma stiamo meglio dell’Inghilterra, della tanto lodata Spagna e distanti anni luce dai rischi di bancarotta della Grecia. Insomma, tra tanti limiti c’è anche un’Italia che funziona. Questa realtà – ribadisce – a volte sui giornali è sottostimata e magari, se la racconti accanto alla dovuta denuncia delle disfunzioni e dei vizi italiani, qualche catastrofista di professione ti accusa di essere servile verso questo o quel potere. In realtà – puntualizza – è la dimostrazione di un pizzico di orgoglio nazionale, che manca a troppi, nel nostro Paese”.

29 giugnoCondanna Dell’Utri: “7 anni a Dell’Utri. Pena ridotta in Appello. Il senatore assolto per la presunta trattativa stato-mafia dice: sentenza pilatesca, confido nella Cassazione”.

Come si può notare, alle 13.30, nel titolo, non c’è la parola “condanna per mafia”.

Nel servizio, dopo la notizia sulla condanna per cui si spende solo una frase, abbondano frasi come “costruzione accusatoria spazzata via” oppure “accuse di pentiti senza riscontri” o ancora “doccia fredda per il Procuratore Generale Gatto”…

La notizia ha occupato il secondo posto della scaletta aperta con la morte di Pietro Taricone, durata circa 5 minuti.

(fine della seconda parte – continua)

La prima parte: da giugno a dicembre 2009

 

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