Un amico (che ringrazio) mi informa di aver ricevuto nelle ultime ore da vari conoscenti questo sms:
Vorremo manifestare contro l’arrivo in Sardegna di questi immigrati che porteranno solo caos, fame e delinquenza. Proteggiamo le nostre famiglie e le nostre case. Scendiamo in piazza x manifestare….fate girare questo messaggio. Se qualcuno fosse a conoscenza di qualche manifestazione faccia girare sms con data e ora.
Vi ricordate l’arrivo dei rifiuti da Napoli? Il clima è lo stesso. Anche quella era un’emergenza. Vediamo chi adesso contesterà questa sacrosanta generosità umanitaria, vediamo chi approfitterà strumentalmente e con toni apertamente razzistici di questa situazione.
Oggi un ascoltatore di Buongiorno Cagliari mi ha chiesto: “Ma tu non avresti paura a prenderti in casa un tunisino o un libico?”. A parte che Cagliari è più vicina a Tunisi che non a Roma, a parte che molti miei amici (in virtù dei loro tratti somatici) potrebbero essere scambiati per nordafricani, direi che avrei più paura ad ospitare a casa mia il neo ministro Saverio Romano, sotto inchiesta per concorso esterno in associazione mafiosa. O, avendo una figlia minorenne, il premier Berlusconi.
E comunque c’è qualcosa di più umiliante dell’essere leghisti: essere sardi e pensare come i leghisti. Che schifo.
è bellp commentare ognuno dice la sua, e verrà presa in considerazione ciascuno, non siamo in parlamento, quindi ognuno dice la sua, da se…….fabio portas, non sono d’accordo con te, a me piacciono gli animali, legame fiducioso, amo anche chi non è mio connazionale, potrei ospitare se potessi………
Ciao, ho letto giusto quallcosa qui e la, io sono sardo e preferisco rinunciare al mio status, dato che qui ogni capo fa la voce piu grossa col suo simile, credo la sorpresa rrivi col tempo, fare i forti coi deboli trova il suo piu grande realizzo quando come colombo arrivi in america un luogo grande e sconosciuto ma ci arrivi da solo………io non i vvoglio nelle classi se devo mangiare con porci, la nazionalità non fa il diritto, anticamente non eravamo neppure asini, eravamo barbari……nessuno si è preso la briga di sterminarci tutti….. come scrive qualcuno, penso sia la paura che blocca l’avversario, oppure no, vi sterminerete da soli……….l’uniico patema, l’unico scrupolo che in sardegna non esiste giustizia, quindi usare termini comuni non ha molto senso, nello specifico si cade proprio se si hanno storie personali non risarcite………..i clandestini sono dei poveracci che accolglierei, sarebbero piu fratelli loro dei connazionali………..e me ne frega poco se il politicado fascista gli fa schifo se sputo nel piatto quando mangio……..credi che risolverla in termini pari aiuti la tua scompensazione?? credo che neppure la fame abbatta piu di tanto il dolore della discriminazione quindi evito ogni compromesso……. e ogni vita spezzata concluda con orgoglio le sue tappe……chi perde è il colombo che si ritrova solo…….il merito della sua conquista……..Desolazione e scarsità!
meglio rispedirli al mittente,ci risparmiamo un sacco di noie……
Abbiamo già i nostri problemi, non ne vogliamo altri. Che vi piaccia o no, questi elementi, incivili sotto ogni aspetto, portano solo problemi e ne abbiamo già avuto la dimostrazione. Non hanno perso tempo per compiere atti criminali e violenti. La cosa più ridicola è che appena sbarcati in Italia non si accontentano della nostra accoglienza e dei pasti caldi che gli doniamo, ma pretendono di avere subito tutti in comfort che desiderano. Quindi che se ne stiano a casa loro. La Sardegna, regione di morti di fame (scusate ma ciò che è vero va detto)…voi che fate? Accettate cani e porci (senza offesa per queste 2 bestie). Secondo voi da dove usciranno i soldi per sfamare queste persone? Provate a rifletterci su. A patto che non siate dei ricchi figli di papà e non vi rendete conto nemmeno della mancanza di lavoro e della crisi economica che c’è sull’isola.
Gente “figlia” del governo degli ultimi anni, anche se non ne sono gli elettori.
Nulla di nuovo, all’orizzonte. Anche se non ci sono cartelli, anche nelle mie zone ogni tre persone, quasi sicuramente ce n’è una che fa affermazioni simili a quelle da voi denunciate e criticate.
Rispetto per le persone che esprimo un’opinione (intelligente o stupida) sempre.
Rispetto o tolleranza per le idee stupide MAI!
Purtroppo Lega e destra vincerà le elezioni su questi argomenti… pensateci: la lega è al govern, non risolve la situazione, dovrebbe porre la questione a livello europeo (se contassimo)
La sparata ha l’obiettivo di far rispondere le opposizioni e dare la colpa al lassismo delle opposizioni.
diranno, li dobbiamo tenere (non potevano fare altrimenti, lo sanno bene) ma li teniamo per colpa della sinistra.
L’aspetto, ancora una volta, è la comunicazione e i messaggi che passano in tv.
Chapeaux alla strategia comunicativa, orrore per lo sciacallaggio.
Bersani, affitta un comunicatore (magari dall’america) e tienitelo sempre a fianco!!!
Non comprendo la logica di certi ragionamenti, qui si parla del razzismo che viene fuori da un sms che gira nei cellulari dei cagliaritani e qualcuno se la prende con il generalizzato razzismo degli italiani proponendo come risposta l’indipendenza? Fatemi capire per voi i cagliaritani che stanno mandando questi sms non sono sardi? Si tratta di quinte colonne dell’imperialismo fascistoide italiano infiltrate per corrompere la purezza e la bontà d’animo dei sardi? Ma veramente c’è qualcuno che pensa che l’opinione pubblica in Sardegna sia tanto diversa da quella del resto d’Italia? Fatevi un giro al mercato di S. Benedetto e ascoltate la gran parte dei commenti, poi ne riparliamo.
Quindi per te il razzismo è connaturato all’essere sardi? Mi sembra invece che sia il prodotto di quello che avviene oggi nel mondo, infatti esiste dappertutto esista lo Stato e l’illusione di avere identità nazionali, intese gearchicamente e intrise di vittimismo, di esclusivismo e proiettate nella storia e nel destino. In una parola, escludenti rispetto a qualsiasi Altro.
Tutto il resto è tipico pregiudizio antisardo e autostereotipizzazione da zio Tom, così tipica in Sardegna.
Esiste, per ogni comunità, una serie di specificità. Esistono quindi anche in Sardegna: un tipo di delinquenza specifica, un tipo di ottusità specifica, un tipo di ritardo culturale specifico, un tipo di rapporto feudale con la politica specifico, un tipo di rapporto con il mondo specifico ecc. ecc.
Di conseguenza esiste anche un razzismo specificamene sardo, salvo pensare di essere specifici solo per il formaggio con i vermi, le sebadas, i culurgioni, Sant’Efisio e tante altre meravigliose specificità che ci rendono unici al mondo.
Il razzista sardo assomiglia a tutti i razzisti del mondo, certo, però è peculiare perché non vedevamo l’ora, finalmente, di essere razzisti anche noi, dopo aver trascorso tempi lunghissimi, secoli, nella condizione di chi era vittima del razzismo. Ci siamo perfino crogiuolati nel ruolo del povero sardo vittima.
Ma dentro il cuore della nostra comunità coltivavamo un sentimento di attesa. Sì, aspettavamo qualcuno da classificare come inferiore benché fossimo convinti che non esistesse qualcuno inferiore a noi.
Ora, da quando c’è un poco (pochissima) emigrazione anche da noi abbiamo finalmente qualcuno inferiore perfino agli inferiorissimi sardi.
Così è chiaro, spero.
Quanto all’autostereotipizzazione è una parola troppo difficile per me. Sono sardo, e non so neppure cosa significhi perché ho fatto appena le scuole dell’obbligo.
talana la tua ricostruzione sociologica dei sardi non sta ne in cielo nè in terra…..fino a 10 anni non esisteva il razzismo in sardegna ed emigrazione ce n’è sempre stata!!! altrimenti mi dici chi sono quelle persone che da 40 anni vendono i tapetti in giro per la sardegna o quei ragazzoni neri che vediamo vendere di tutto nelle spiagge??? sono sardi travestiti da marocchini e da senegalesi???? eppure mai un episodio di razzismo si è verificato nella nostra isola!!!!! mai!!!!!!!!!!
se il sardo è diventato razzista è colpa di 15 ANNI DI TERRORISMO MEDIATICO messo in atto dalla destra al governo,sopratutto dai nazisti padani…..
il sardo(come l’italiano) è ignorante,non ha studiato,non legge i giornali…..con quali mezzi si puo difendere da un tale lavaggio del cervello….
Non la farei così complessa. E’ che siamo -giustamente- tutti uguali, e anche la Sardegna ha la sua porzione di razzisti e mentecatti e di egoisti e di carogne.
Come tutti.
Nessuno di quei miserabili fascisti si ricorda di come erano considerati i sardi sino agli anni 90 quando venivano schedati sia donne vecchi e bambini solo perche ritenuti inclini alla delinquenza. Ciò significa che le teorie di Niceforo, che ci classificavano come razza africana, pigmea e delinquente per molti sono ancora valide.
Via da questo stato mafioso, INDIPENDENZA SUBITO!
In ogni caso quei poveri cristi per me non sono tali. Che vadano a combattere per un destino migliore della loro Patria. Abbandonare il proprio paese è una sconfitta, molti sardi lo hanno fatto anche senza aver lasciato la Sardegna.
Ci sono a mio parere emersioni di razzismo in questa faccenda, ma la componente base è la paura.
Credo che sia banale liquidare la complessità di questo fenomeno in posizioni manicheiste:
è evidente che l’immissione di centinaia (o migliaia) di poveri in un territorio sia un fatto portatore di reali difficoltà e necessarie ristrutturazioni.
Non irriderei gli spaventati, né li escluderei dallo sguardo in quanto “razzisti” o “ignoranti”. Proverei a parlarci condividendo il presupposto che c’è un problema reale (internazionale e, successivamente locale) da affrontare.
Che finti perbenisti.. magari è una associazione cattolica oppure (stessa cosa) un gruppo di estrema destra. Meglio un libico che scappa dalla guerra in casa, che berlusconi e tanti politici al governo!
Alla base c’è un paradosso.
C’era infatti una volta l’extracomunitario senza il Permesso di soggiorno. Era irregolarmente in Italia, è vero, e veniva cordialmente invitato ad andarsene. Difficile per lui trovare lavoro perché con la Bossi-Fini le cose si erano complicate. Ma, insomma, in qualche modo si cercava di andare avanti senza finire necessariamente nelle mani della mala: i connazionali aiutavano, le associazioni di volontariato pure…Poi, un bel giorno, è arrivato il pacchetto sicurezza e l’immigrato senza il permesso di soggiorno, oplà, si è trovato in un batter di ciglia, colpevole di un reato, PER IL SEMPLICE FATTO DI STARE CON I PIEDI SUL SUOLO ITALIANO. I rei, è noto, sono cattivi, lo dice la parola stessa; e dei cattivi, la nonna lo insegnava a tutti i nipotini, bisogna aver paura. Con una norma hanno creato i cattivi colpevoli e quindi la paura degli immigrati è LEGITTIMA.
C’è evidentemente qualcuno che trova conveniente soffiare sul fuoco di paura e diffidenza. C’è una in-cultura della paura del diverso. Diverso da chi? E’ paura immessa , gonfiata, corroborata in vari modi. Serve a non pensare a chi abbiamo in casa da tempo e a quello che NON si sta facendo per uscire dalla crisi. Ed è utile anche il gran minestrone fra immigrati profughi, rifugiati, ACCOGLIENZA, IDENTIFICAZIONE ED ESPULSIONE: l’importante è continuare a costruire cattivi.
al tuo posto avrei risposto “si, ospiterei tutti e 500 i libici a casa mia se solo ne avessi lo spazio”. Grazie a tutti voi di esistere, delle volte mi sento terribilmente solo ad andare contro corrente contro tutte queste persone ignorantemente e stupidamente razziste…
Non mi faccio illusioni. La mentalità italiana è razzista nel fondo perché si è costruita sulla negazione della diversità e sul conformismo. Non per nulla l’Italia è all’avanguardia nell’omofobia, nella negazione dei diritti a qualunque diversità linguistica (argomentata rabbiosamente) e religiosa, è inoltre la patria del fascismo, del leghismo e del berlusconismo, tutti vere “autobiografie di una nazione” che si fonda sul conformismo e sulla “bella figura”. L’Italia è un paese che è stato colonialista in modo selvaggio. Non è questione di essere deficienti, è questione di avere rimosso questo aspetto della nostra formazione, di darlo per scontato, di non vedere che è un processo sociale che si deposita nelle personalità e le forgia. Sinché non faremo un bel lavoro di autocoscienza, non ne usciremo, come in parte ne è uscita la Germania. In Sardegna il problema è esattamente lo stesso, ma vissuto in modo ancora più isterico a mio avviso. Il rifiuto della propria diversità, il conformismo, l’inautenticità assume da sempre aspetti parossistici, per esempio nella moda, nel modo di parlare, nel classismo e nel disprezzo dell’Altro, così diffusi come è tipico in coloro che si sono dovuti negare fino in fondo per assumere una maschera conformista. Mi rendo conto di essere un po’ adorniano in questo, ma a mio parere nella sua analisi dell’adesione della piccola borghesia al nazismo e al razzismo aveva ragione lui. Se la sinistra non assume con coraggio il tema dell’antirazzismo, del rispetto di ogni diversità (che è diverso dalla tolleranza, anche se anche la tolleranza nel nostro caso sarebbe auspicabile), di una legislazione che protegga le minoranze di ogni tipo, e di un ariflessione collettiva sul lato oscuro della costruzione nazionale, il razzismo sarà il frutto obbligato dello Stato-nazione di modello otto-novecentesco, come ovunque questo strano (sul piano storico) prodotto che è lo Stato ha preso piede in forme eccessive, come da noi.
“La mentalità italiana è razzista nel fondo perché si è costruita sulla negazione della diversità e sul conformismo”.
Signor Mongili, affermazioni tanto apodittiche sanno di sociologismo deteriore. A meno di non intendere la storia come un manuale di teratologia, la realtà va analizzata tenendo conto dei mille elementi contraddittori che nel caso specifico potrebbero, in maniera documentata, smentire categoricamente un’affermazione come questa.
Ho sempre avuto terrore dei tentativi volti a creare un metodo della scienza storico-politica, in dipendenza di un sistema filosofico già elaborato, di tutte le varianti ed evoluzioni del positivismo, e affermazioni come queste mi sembrano figlie di una tale concezione, più o meno come quelle che a inizio Novecento spingevano tanti a parlare del’inguaribile e congenito lazzaronismo dei napoletani. Un modo tanto sbrigativo di rapportarsi alla storia non fa i conti con la natura dialettica del divenire, dei salti connessi al passaggio dalla quantità alla qualità.
Passaggio che, come scriveva qualcuno che ne sapeva sicuramente più di me “turba ogni evoluzione e ogni legge di uniformità intesa in senso volgarmente evoluzionistico”.
La cosa che sfugge a tanti è che neppure ai Tunisini o ai libici o agli Algerini interessa venire e restare qui.Perchè sanno benissimo che non c’è lavoro.Loro vogliono andare in Francia.Non restare in Sardegna.L’obbligo di portarli qui per rinchiuderli nei cosiddetti “centri di accoglienza” nasce proprio dalla nostra legislazione discriminatoria.
non tolleri i sardi leghisti, non sopporti le loro idee, vai fuori di testa e ragioni poco. Tieni presente che la tua posizione, come quella dei sardo leghisti è pienamente legitima, ma purtroppo è una posizione di destra, il tipico dente per dente, “tu sei razzista con i profughi e io lo sono con te!” Tutti gli esseri umani hanno il diritto di esprimersi, quindi, come me anche te, ma ti assicuro che io non sono di destra tu invece lo sembri….almeno nel modo in cui ti esprimi sui tuoi simili solo perchè hanno un idea diversa dalla tua
Non riesco a capire come si possa affrontare questa emergenza con tale inettidudine. Si stanno lasciando i migranti e le popolazioni dei territori che li stanno ospitando, in balia di loro stessi. Secondo me è comprensibile che le comunità che nei prossimi giorni saranno chiamate ad ospitare i rifugiati, assistendo ad una tale disorganizzazione e rendendosi conto di non poter riuscire a gestire da sole questa situazione, possano avere il timore di ciò che potrebbe succedere. Il Governo sta facendo di tutto, non facendo niente, per fomentare paure, in altri contesti, irrazionali.
L’sms, poi, è già la prova che qualcuno sta approfittando strumentalmente e con toni apertamente razzistici di questa situazione. A meno di non voler pensare ad un isolato idiota iniziatore di catene di Sant’Antonio.
Stefano, “qualcuno sta approfittando strumentalmente e con toni apertamente razzistici di questa situazione”?
Cosa dici, magari qualcuno come una specie di losco mestatore politico, capace di vomitare bestemmie “fora dai ball”, che fanno orrore all’umanità e a l buon senso e ci fanno additare come rozzi fascisti in tutta l’Europa?
Magari come un ricchissimo guitto in fuga dalle proprie responsabilità penali per abuso e sfruttamento della prostituzione minorile, che magari si improvvisa operaio tra gli operai, laico tra i laici, baciapile tra i baciapile, puttana tra le puttane e isolano tra gli isolani?
Magari come quelli che cercano di approvare improponibili tagliole contro la giustizia, mentre hanno focalizzato lo sguardo dei TG di regime sull’Invasione?
E mi dici che magari questi fessi che scrivono e veicolano gli sms di questo tenore o non si rendono conto, perché sono fessi inguaribili, o se ne rendono conto, e allora sono dei mascalzoni fascisti?
La frase è nell’articolo. Se devono arrestare qualcuno per questo, io non c’entro niente. Ho solo cambiato il tempo del verbo!
ma siamo d’accordo…
appunto!!!! l’intolleranza lasciamola a destra…..
Marta, non sono intollerante. E’ che questa gente mi ha semplicemente rotto i coglioni. Tutto qui. Non ne posso più di argomentazioni così squallide, di istinti così bassi. Non ne posso più di tutta questa stupidità. Non ne posso più. La mia non è intolleranza (basta vedere che quanti commenti che non condivido su questo ed altri temi pubblico). Quella che tu chiami intolleranza è, per me, antirazzismo. Perché io il razzismo sardo-leghista non lo tollero.
Ma cosa dobbiamo tollerare?
Dobbiamo tollerare che ci sia ancora chi propaganda il veleno del razzismo, di chi fomenta sentimenti irrazionali per fare imprenditoria politica sulla paura?
C’è da combattere la battaglia delle idee in nome del buon senso e dell’umanità, intesa come sentimento e collettività degli uomini degni -che non vuol dire ovviamente aggredire i deboli e gli spaventati, ma rompere lo specchio deformante della mistificazione-.
Ogni tolleranza è stata scambiata per condiscendenza e debolezza. La cosa è andata avanti troppo a lungo, non si può e non si deve transigere, è un fatto di civiltà.
che bello!!!
Caro Vito, la libertà è una cosa bellissima, in tutti i sensi e se riesci ad essere libero rispettando il tuo prossimo ancora meglio, io, da sarda, sono pronta ad aiutare i profughi libici e tunisini ma anche i sardi, che pensano come i leghisti e non, qualora questi ne abbiano bisogno, se noi di sinistra imparassimo a non giudicare i pensieri altrui ma a rispettarli, cosi come pretendiamo vengano rispettati i nostri ideali allora potremo davvero dirci degni dei nostri stessi ideali……
Non mi sembra che l’sms esprima degli ideali. O no?
ho letto che tra i “commentaristi” c’è un Enea. un gruppo rap ha riletto l’Eneide in chiave contemporanea. a proposito di chi fugge da una guerra…
“[…]c’ho un’idea disse Enea
stanotte ci imbarchiamo con l’alta marea
Canto le armi e il primo eroe che da una spiaggia
giunse in Italia e lui che se la viaggia
profugo per suo destino
oggi come oggi sarebbe un clandestino
Enea ma dove vai, Enea ma dove vai
senza il permesso di soggiorno per te sono guai
forza partiamo, che Eolo ci aiuti
il mare fa paura ma non stiamo qua seduti
lo so, lo so ci sono i venti, le onde alte, la tempesta
ma dobbiamo scappare o ci fanno la festa
mia moglie è morta, mio padre sulle spalle
io ho la schiena rotta e girano, girano, girano le palle
ricominciamo, si, e da zero
scappando da una guerra che abbiam perso davvero…”
http://www.youtube.com/watch?v=B_tx3fVujr4
Genti! Maccitirì de pressi, chi a sinunca si nanta chi di deppis fai contai “Pierino e il Lupo” agli Assalti Frontali!
me l’aspettavo questa tua considerazione…
Tui m’has pròvvocau…
Vito mi sa che questo argomento non suscita lo stesso interesse dell’altro. Il dramma dei libici e la necessita’ di trovare soluzioni che rispettino la dignità delle persone e la tutela dei loro diritti non ha la stessa presa di una ‘storia per bambini’. Questo a proposito di comportamenti e idee snob!!!!
il razzista ( e mandroni puru) sardo descritto da “talana” purtroppo ricorda mio cognato!
uhmm…quindi se non condivido il tuo pensiero sono razzista?…attenzione a come si giudicano le opinioni. Credo che queste persone tunisine, che non hanno diritto all’asilo politico, in quanto la loro nazione ormai liberata non è in guerra, non porteranno un gran bene in italia: ma non per la loro nazionalità o per il colore della loro pelle, ma per la situazione strutturale italiana. Una volta qui, come si procureranno da vivere? Questo non è un pensiero che dobbiamo porci? senza per questo essere giudicati razzisti dai buonisti a senso unico? Io mi preoccupo per il mio paese, per la mia gente, per me stesso. Mi sarebbe piaciuto che tutti gli italiani anzichè diverdersi in guelfi e ghibellini , in berlusconiani e antiberlusconiani in razzisti ( credo che siano veramente pochi) e buonisti .faccesero delle serie riflessioni riguardo questo problema. Tra non molto vedremo le conseguenze di questo esodo..e non ci piacerà per niente, nemmeno ai buoni e puri come te! cordiali saluti
No amico, sei razzista se condividi il pensiero dell’sms, non se non condividi il mio. Per il resto, magari non siamo d’accordo, ma colgo in te la volontà di ragionare e non di seminare il panico come fa l’anonimo estensore dell’sms. Un saluto.
Caro Vito, ho riletto l’sms ma non ho colto il pensiero razzista; si, è un pò esagerato! ma mi pare più dovuto alla preoccupazione, alla paura, che a un sentimento di intolleranza, di xenofobia. L’Italia ( ma soprattutto la sardegna) ha sempre avuto una tradizione di solidarietà e di accoglienza, ma in questi ultimi anni molto è cambiato: cos’è successo? questo sfusso di stranieri ha portato tanti problemi e pochi vantaggi, problemi non solo di tipo economico ( questo è niente, sarei disposto a rinunciare a un’altra fetta di quel poco che ho per aiutare questa gente) ma soprattutto di ordine pubblico. Non dimentichiamo che tanti vengono poi sfruttati dalla criminalità. Ora dobbiamo fare una seria riflessione: queste persone venendo in italia possono migliorare veramente la loro situazione?..cosa è disposta a rinunciare la popolazione italiana in termini economici e soprattutto di sicurezza?. Un altro aspetto molto importante e da nn trascurare è che se accettiamo i tunisini, a maggior ragione dovremmo aprire le porte ai profughi che scappano dalla guerra. Per non parlare degli egiziani, che ne facciamo? anche loro hanno tanti problemi; sono, mi pare, 80 milioni…arriverà anche li il messaggio che l’Italia è una nazione che accoglie e raramente respinge. Ecco , è questa la ragione per cui mi preoccupo e condivido la paura dell’autore del sms, ma lo faccio con un sentimento di tristezza: so che questa situazione avvantaggerà partiti come la lega, e questo certo non mi rallegra! 🙁 Un saluto
Ancora una volta nessuno si vuole rendere conto che questa divisione di opinioni è proprio ciò che vuole il regime attuale per celare gli accordi già presi con i governi dei “profughi”. respingere questa nuova invasione di “fuggiaschi” non è razzismo, è solo un modo per iniziare a tutelare i nostri diritti e per quanto possa sembrare un controsenso tutelare i diritti anche di questa gente. Perchè? vi starete chiedendo…. molto semplice basta guardarsi attorno e vedere come siamo ridotti in Italia, dove abbiamo milioni di immigrati tra regolari e clandestini, gente che lavora con contratti sottopagati e con contributti ridotti a discapito di altrettanti italiani che si trovano senza lavoro perchè non possono essere assunti con contratti di lavoro da schiavi…. i clandestini invece che si cimentano a girare per le strade con le loro cassette di merce di contrabando, e gli altri che si dedicano ad attività illecite……. Se questi nuovi “profughi” sbarcano sulle nostre coste ci sarà un’ ulteriore caduta per la situazione economica nel nostro paese. Per cui invito tutti ad una profonda riflessione e siccome al mio paese c’è un detto che dice: ” a chie istad bene su culu li friet” per coloro che fanno tanto i perbenisti, i benpensanti, i moralisti e i generosi… ditemi un pò perchè abbiamo tanti italiani che muoiono di fame che non hanno lavoro, e non sanno dove sbattere la testa per dare da mangiare ai propri figli? Nel frattempo che queste persone navigano nella diperazione Voi perbenisti rivolti alla solidarietà dove cazzo siete?
@Marco: Non c’è in effetti nessun “esodo”. Si scomodano reminiscenze dell’Antico Testamento per fenomeni di altra natura e soprattutto consistenza.
1) Il fatto che i fucili abbiano smesso di sparare da tre settimane o poco più non significa affatto che la situazione in Tunisia sia tranquilla. Per esempio potrebbe non esserlo per chi era legato in un modo o in un altro al deposto presidente Ben Alì. Chi decide “a priori”, senza una procedura e un esame neutrale, quindi non agito dai buttafuori leghisti, chi ha diritto all’asilo politico e chi no?
2) L’Italia ha quasi sessanta milioni di residenti e solo 4 milioni di immigranti, una percentuale molto più bassa di quelle di quasi tutti paesi dell’Europa occidentale. La somma totale dei rifugiati e richiedenti asilo politico accolti è ridicolmente bassa.
3) Gli sbarchi di Lampedusa, e anche l’emergenza “esodo” sono fenomeni paventati e agitati da settimane da una parte politica, segnatamente dalla Lega Nord. Quindi l’attuale “emergenza” era non solo temuta ma largamente prevista.
Perché non si è agito tempestivamente per evitare il tracollo dell’assistenza, i problemi sanitari etc. etc.? PER CALCOLO POLITICO E DI IMMAGINE: serviva e serve la foto della “aggressione”, della “invasione” da sbattere all’ora di cena nelle case degli Italiani timorati.
E’ in realtà quella di Lampedusa è una piccolissima emergenza, fronteggiabile facilmente: la TUNISIA -proprio- in queste settimane sta sfamando 170MILA profughi sfollati dalla Libia (la Libia, come altri paesi dell’area come il Kuwait e altri, aveva quasi la metà della popolazione residente straniera, addetta ai più vari lavori. Con la rivolta moltissimi, provenienti da mezza Africa e dall’Asia sono scappati).
4) “Buonista” non è una parola della lingua italiana, per il campo semantico che essa copre c’era e c’è ancora la parola “pietismo”.
“Buonismo” è un epiteto ed una accusa che appartiene al discorso e al senso del discorso impostato dalla estrema destra xenofoba e razzista. Non a caso la parolaccia si associa quasi invariabilmente con aggettivi come “falso”, “ipocrita”, “imbelle” etc. etc.
Non per nulla è stata concepita e popolarizzata da quelle fogne della disinformazione che sono le testate come la “Padania”, Libero e Il Giornale.
5) Quanto ai buoni e a i puri, da quando essere “buoni” è un disvalore?
Vi rendete conto di cosa la manipolazione ha fatto alla lingua e al senso comune?
I puri -che non esistono da nessuna parte- si dovrebbero comunque vergognare per avere avanzato qualche idea di umanità solidale?
La cecità è non vedere che questa tendenza -anche quella di riempire i vuoti demografici- non sarà invertita mai dalle minacce, ma solo dalla conquista di vita e dignità anche nel sud del mondo.
Min ci scappa s’arrisu a pensare contro chi si dovrebbe manifestare.
La radice del problema è il petrolio e per averlo abbiamo sovvenzionato un dittatore che è diventato straricco mentre ha ridotto alla fame la maggior parte della popolazione (vi ricorda qualcosa ?) oltre ad averci guadagnato mantenendo degli scambi commerciali.
Praticamente siamo noi stessi l’origine di questa ondata di migranti.
Mi fanno specie coloro che, a fronte di un dramma sociale, la girano con “ti porteresti a casa tua un libico?”. Qui si tratta di un’emergenza di cui si deve occupare la politica e la società in genere, si tratta di trovare delle soluzioni in un ottica di accoglienza dell’altro e non di “trattamento del rifiuto’ da ammassare in 20 metri di terra con la convinzione che sono pericolosi e vanno controllati come delinquenti. Sono persone che vivono lo sradicamento dalla proprie radici, dalle proprie origini, dalla propria cultura. Siamo noi chiamati a comprendere ed accogliere favorendo il loro benessere, senza se e senza ma. Faccio mio un pensiero di Michela Murgia “Per affermare il rapporto tra il territorio e chi lo abita non è possibile avanzare come valore il fatto di esserci nati. Questo dato infatti non ci dà nessun diritto, è una casualità: noi non abbiamo merito di essere nati su questa terra benedetta, e questo – non dandoci meriti – non ci dà neanche diritti”, e’ un estrapolazione di un discorso molto più articolato ma penso che anche in questo contesto sia vero. Sento dire ” vengono a disturbarci a casa nostra, nel nostro territorio?” e se al posto dei libici ci fossimo stati noi oggi? Non i nostri padri o i nostri nonni, proprio noi…sentirsi non accolti, indesiderati, mal sopportati e’ un’esperienza che non e’ piacevole vivere in situazioni di normalità, non oso immaginare come il tutto possa essere amplificato in una situazione di emergenza. E il silenzio della Chiesa cagliaritana, sarda, nazionale? Pero’ magari mi sono persa qualcosa, qualche notizia con cui Mani mette a disposizione locali, beni, strutture e operatori e tra un po’ arriveranno le critiche a questo mio post…e io mi auguro che qualcuno mi smentisca perche’ significa che la Chiesa ha risposto secondo il messaggio di Cristo. Poi vorrei dire a Talana CONDIVIDO e mi piace proprio il tuo post!!
Mi girano vorticosamente le pale eoliche……potrei illuminare la Sardegna da sola.
Funziona sempre la frase: non sono razzista…ma sono loro……diversi…….
Razzisti!!!!!.
Il mio paese, Talana, si sta svuotando. Eppure c’è terra, ti danno perfino soldi per allevare bestiame, ci sono molte case vuote. Talana è quasi un paese fantasma.
Ecco, avere giovani famiglie alle quali assegnare terre abbandonate dai sardi pigri che se ne vanno a vivere in costa, a Olbia, a Cagliari, aiutare queste giovani famiglie con gli stessi fondi speciali rifiutati da chi abbandona Talana e con quei denari acquistare bestiame e macchine per coltivare la terra, ringiovanire con loro la nostra società vecchia e sterile che non fa più figli, ripopolare i nostri paesi con i cromosomi nordafricani con i quali abbiamo sempre avuto a che fare da millenni e e millenni, ecco, questa sarebbe la salvezza di Talana.
E non solo di Talana, visto che assumo Talana a rappresentazione di decine e decine dei nostri paesi.
Il razzismo di quelli che hanno inviato l’sms fa ridere, poveracci. Sono quelli che si sentono inferiori a tutti e sono felici se trovano qualcuno provvisoriamente più sfigato di loro. Sono quelli che quando sono “in continente” cercano penosamente di eliminare le doppie.
Certo che a questi razzisti dell’sms porteranno via il posto di lavoro, se ce l’hanno. Sono talmente mezze calzette che i giovani emigranti pieni di energia li cancelleranno in pochissimo tempo.
Speriamo di avere in fretta unn sindaco senegalese. Allora vorrà dire che ci saremo un po’ civilizzati.
Saluti.
Talana, a quanto pare tu non conosci bene il funzionamento della politica agricola e parli di cose che non conosci, come ad esempio i finanziamenti per l’ agricoltura e per l’ allevamento: questi finanziamenti, se così li vogliamo chiamare, vengono assegnati in base alla potenziale produttività ma il bello è che parallelamente hai un’ altra legge che ti impone dei limiti di produzione….. per cui…. zero riporto zero. Gli abitanti vanno via non solo da Talana, ma anche da altri paesi dell’ entro terra per cercare di sopravvivere in qualche modo e non è consentito dalla legge sotrarre le proprietà ai leggitimi proprietari per darli ad altri: in italiano si chiama Furto. Piuttosto è dovere dei politici pianificare delle strategie e delle riforme serie e non delle prese per il culo, e voi con questo perbenismo non fate altro che contribuire alle malefatte dei politici mettendovi sopra un pulpito a seminare giudizi e sentenze; capaci solo di colpevolizzare la gente che cerca di sbarcare il lunario per nascondere la vostra incapacità e vigliaccheria a reagire…. TROPPO COMODO. Se avessi provato un pò di fame parleresti in modo diverso te lo assicuro.
Caro Pirimpillo,
non credo che tu abbia provato la fame, né alcun abitante di enssun paese dell’Isola. Non parliamo di fame, ma di un cattivo utilizzo delle risorse. Certo, c’è come sempre una responsabilità politica. Ma c’è anche, come sempre, una responsabilità individuale.
Le decine di paesi sardi che si svuotano non diventano deserti solo per motivi economici.
C’è una responsabilità di fondo da parte di chi ha fatto vincere un modello di vita, quello della città e della costa, verso il quale alcuni si sono precipitati anche a costo di star peggio. Prova rispondere alla domanda se sia peggio fare il contadino con mezzi moderni oppure fare il muratore a cottimo, sottopagato, mano d’opera a bassa o nessuna specializzazione in un’impresa che oggi c’è e domani scompare nel nulla. Quanto al furto la tua affermazione è leggera e, scusami, priva di ogni fondamento. Esisitono molti modi legali di “affidare” una terra a qualcuno. Se la pubblica utilità è quella di affidarla a chi la coltiva per tenere in vita una comunità, allora le modalità possono arrivare, per le terre abbandonate, sino all’esproprio (che significa pagare le terre e non rubarle).
Per fortuna nell’isoa c’è chi contraddice questa tua rassegnazione e questo vittimismo, e smentisce questa lagna della povertà eterna. Io non sono ricco. Vivo dignitosamente, però. E lavoro dopo aver studiato, figlio di un impiegato che di figli ne ha fatto studiare quattro.
Anche nelle campagne ci sono imprese agricole che mantengono molte famiglie.
La vera autodeterminazione è la capacità di rispondere di se stessi e di non riversare un cronico lamento verso un’atratta entità politica che magari si è perfino votato.
Ti ripeto che questi pochissimi (2000) nordafricani sono un’opportunità. E se tra essi ci sarà qualche delinquente se ne occuperanno forze dell’ordine e tribunali, esattamente come accade per la delinquenza sarda che, modestia a parte, non è seconda a nessuno.
Duemila persone sono un paesotto e noi siamo 180 comuni.
Sarà un’iniezione di energia, altro che.
Car* Talana, concordo pienamente con la tua valutazione e anche con l’attenzione che Vito riserva al razzismo sempre più manifesto di alcune voci delle nostre amministrazioni e della nostra società. Perché lamentarci della scarsa natalità locale (come se fosse un problema in sé) e considerare l’apporto anche demografico degli immigrati come un problema? E’ da un po’ che ritengo questa contraddizione come un volto del nostro razzismo , forse, inconsapevole e inconfessabile. Si dice che è pericoloso per lo stato sociale che noi facciamo meno figli (e la Sardegna interna è agli ultimi posti in Europa per indice di natalità), ma i figli degli “altri” non vanno bene per ripopolare i nostri territori abbandonati e inariditi (in tutti i sensi). Forse perché quei figli sono evidentemente di origine non italiana. Ma chiaramente nessuno ammetterebbe che sotto sotto il problema è proprio questo. Cito un caso noto a tutti ormai da tempo, quello del comune di Riace, in una terra povera come la Calabria, dove il centro storico ormai disabitato è stato ripopolato da qualche centinaio di richiedenti asilo, grazie all’intelligenza della amministazione comunale. Avevo letto il primo articolo su un Manifesto almeno di un anno fa e so che Wim Wenders ha girato un documentario sull’esperienza straordinaria di questo comune, definendola come un evento più importante del crollo del muro di Berlino! Parola di tedesco. Qui metto il linK ad un articolo del Fatto quotidiano, solo perché è una sintesi breve, ma di Riace e del suo “modello” parla anche la stampa internazionale. Davvero ora capisco quello che mi dicevano quando da bambina, a scuola e a casa, si parlava degli orrori razzisti del nazifascismo: stai attenta perché può succedere dinuovo. E ora mi rendo conto che la differenza vera non la fa un governo o un altro, ma quello che la gente pensa e fa. Spero che la Sardegna si riscatti dimostrando di credere davvero nei principi della costituzione repubblicana: se il “popolo sardo” esiste è questo uno dei momenti per dimostrare che davvero siamo un popolo.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/01/15/a-riace-si-fa-scuola-di-integrazione/86629/
Cara Marie Claire,
anche il sindaco di Urzulei (che credo sia del pdl, per quanto valgano le sigle nelle piccole comunità) ha auspicato di rinvigorire il paese con immigrati. Quindi, coraggio. Non tutti sono rozzi come il protorazzista che spiritosamente si firma Pirimpillo.
Chi emigra è molto superiore al locale pigro che aspetta come un diritto l’aiuto della politica anziché fare politica nel suo piccolo. Il lamento sardo mi fa orrore. Lo sento da quando sono un bambino. Vedo gente immobile che si lamenta per la politica, il destino, la sfortuna, il governo, i ladri, la crisi, il clima, la siccità, la pioggia, gli incidenti d’auto ecc. ecc. e poi si vende al primo micro politichino, vota il governo, ammira i ladri, spreca l’acqua, corre in auto ecc. ecc.
Ma sei sicura che i tuoi compaesani siano d’accordo? mi fai simpatia perchè parli come mia sorella, onesta ma poco realista. Talana ha già i suoi problemi non aggiungergliene altri. un saluto 🙂
Bravo Biolchini. Frequento da quasi 30 anni la Libia e ho la dei carissimi amici che quando vengono in Sardegna per le battute di caccia grossa mai penserebbero che in Sardegna ci possano essere taluni deficenti.
orgoglioso di essere maurreddino.. proprio così, che schifo.
Io sono nato fuori Sardegna perché mio padre emigrò. Lui fu fortunato perché lasciò la Sardegna solo per lavorare e non anche per sfuggire ad una guerra.
Quindi io sono nato immigrato e non lo scordo.
Siamo una regione che muore ogni giorno un po’ di più per lo spopolamento, ben venga sangue giovane che è molto più simile al nostro di quanto sembri.
Per il resto, riprendo la parola di Aquilino Cannas: anatema!
Ricordo perfettamente il clima di paura alimentato ad arte per l’arrivo dei rifiuti napoletani. Giravo per i negozi del centro e la radio trasmetteva cronache apocalittiche, come è andata poi lo sappiamo . Anche stavolta i nostri media (sic!) faranno lo stesso?
Questi individui mi fanno schifo (parola che uso raramente), peccato solo che non possiamo caricarli su una nave e via!
Dai commenti sul sito di Radiopress si capisce che la gente è spaventata da qualcosa di cui non sa neppure che cosa sia, tipico effetto dell’ignoranza in cui ci lasciano e dei toni da allarme rosso di questo governo razzista e colpevolmente assente nella gestione di questi poveri disgraziati alla ricerca di un futuro.
Ma come si fa a criticarli perché hanno ai piedi scape Nike (magari finte!), senza considerare quanta disperazione ci vuole per abbandonare il proprio Paese su un colabrodo, col rischio di colare a picco al primo alito di vento, pur di sfuggire ad una situazione di povertà, disoccupazione e violenza…
Che ignoranza e che schifo. La storia non ci ha insegnato nulla. Trattiamo gli immigrati nella stessa maniera in cui vennero trattati i nostri emigrati tempi addietro. E anch’io, come Vito, avrei più paura a ospitare in casa mia per esempio qualche politico arrivato fino alla carica di sindaco, qualche altro rappresentante della gente bene di una certa città, che si vocifera sia riusciti a farla franca quando era giovane, solo perchè i genitori per coprire le loro malefatte misero mano al portafoglio e qualche povero Cristo si rimangiò la denuncia perchè quei soldi gli servivano per poter andare avanti. Ma tant’è, noi i delinquenti li preferiamo al governo e troviamo loro ogni giustificazione, pretendendo di usare la parola delinquente solo dopo il terzo grado di giudizio anche se sono stati colti in flagrante, mentre gli altri invece sono delinquenti per principio, il nostro, solo perchè sono nati in posti diversi, parlano un’altra lingua e hanno usanze differenti dalle nostre. Anch’io come Vito ho parenti e amici che vengono scambiati per nordafricani, e per questo in aeroporto vengono sempre perquisiti, unici del gruppo con cui partono, salvo poi rendersi conto che non sono pericolosi terroristi ma magari persone invitate a congressi scientifici in qualità di relatori.
Prepariamoci alla ridda di commenti di “non razzisti” che tireranno fuori argomenti populisti (che non vanno oltre lo slogan) come: con la disoccupazione che c’è, vengono a rubarci il lavoro, perchè non se li prende la chiesa, se dovessimo accogliere tutti gli africani, etc.
E tutti inizieranno specificando: non sono razzista ma…
orrore