La notizia era nell’aria da più di un mese e ora è ufficiale: la consigliera regionale Claudia Zuncheddu si candida a sindaco di Cagliari per un raggruppamento indipendentista che sarà composto dall’Irs di Gavino Sale, da Sardigna Natzione di Bustianu Cumpostu e da una lista civica promossa dalla stessa Zuncheddu. Lo slogan è “Cagliari capitale della nazione sarda”. Domani mattina ci sarà la presentazione ufficiale.
Molti si chiedono il perché di questa candidatura. Io penso che, dopo l’uscita dai Rossomori, la Zuncheddu avesse bisogno di una nuova “casa” politica con la quale intraprendere un cammino, possibilimente fino alle prossime regionali. Non penso ci siano molte altre spiegazioni, visto che Claudia Zuncheddu e il candidato sindaco del centrosinistra Massimo Zedda hanno fatto a lungo parte dello stesso gruppo consiliare e hanno firmato assieme molte interrogazioni. Non a caso, negli ambienti della sinistra cittadina (soprattutto giovanile) c’è molto sconcerto per la scelta della Zuncheddu.
Alla luce di questa novità come cambia il quadro in vista delle Comunali? La Zuncheddu prenderà i voti dei soliti indipendentisti o eroderà dei consensi a sinistra? E in caso di ballottaggio (probabile se il finiano Artizzu dovesse confermare la volontà di candidarsi) da che parte starebbe questo nuovo raggruppamento?
Sono molto dispiaciuto perché la sinistra tradizionale continua a considerare l’area sardista, indipendentista ecc. come un soggetto infantile da strumentalizzare e con le cui tematiche mai confrontarsi e ibridarsi in modo da costituire un fronte unico contro il Partito dominante. Gli atteggiamenti da professorini, l’adesione acritica alla gazzarra patriottarda del 17 Marzo, la violenza simbolica contenuta negli insulti e nelle derisioni che vengono riservate a quelle idee (ben diversa dalla subalternità prima di tutto mentale con cui vengono trattate le destre e le loro idee del tutto ridicole a mio avviso) non aiutano certo a unirci tutti per il vero problema della Sardegna, che non è l’indipendenza, ma la sua dipendenza. In questo, Zedda è stato, come i dirigenti del PD, assolutamente in linea, insensibile e sordo, e adesso si ritroverà molti voti in meno per questa ragione. E’ facile dare addosso a questi gruppi in fondo così vivaci e simpatici, che hanno a cuore il nostro bene comune, ma è anche poco intelligente. L’importante, per la sinistra affezionata al suo sconfittismo, è non rimettersi mai in discussione.
il vero problema della Sardegna è che sono sardi gli artefici, da 60 anni di autonomia speciale, delle cose positive e delle solenni callonate che viviamo in Sardegna.
Però siamo così vittimisti da voler vedere sempre le “colpe” negli istranzos.
Ma lo sapete che abbiamo avuto – e spessissimo sprecato – oltre 4,180 miliardi di euro di fondi comunitari (P.O.R. 2000-2006) e continuiamo ad averne per soli 1,6 milioni di sardi e non siamo in grado di creare nemmeno un decente contesto economico sociale?
Per quale cavolo di motivo non siamo capaci di fare i conti all’interno della nostra Isola e dobbiamo sempre cercare “fuori” le responsabilità?
Prof. Mongili, dissento per larga parte.
Confrontarsi tra sinistra e movimenti indipendentisti, in vista di un possibile fronte comune sarebbe possibile se gli amici/compagni indipendentisti -comunque articolati- fossero interessati a produrre iniziative agganciate alla realtà e a qualche concreta prospettiva.
Viceversa sono molto più impegnati nella propaganda, per costruire una “narrazione” (si narara aicci?) che ri-costruisca una nozione/nazione Sarda, e troppo indaffarati da un lato a combattersi in nome di chi è più e meglio indipendentista, dall’altro a combattere tutti assieme i partiti “italianisti”, con l’indubbio vantaggio di potersi rifugiare, come felice e ristretta minoranza, in una prospettiva lontana se non mitica, che quindi non ha bisogno di riscontri.
Significativa, a proposito, la presenza di militanti di iRS nelle gazzarre organizzate contro i “rifiuti napoletani”. Una pagina buia della cretineria politica e una squallida strumentalizzazione cripto-fascista, ne converrà.
So bene che non tutti i dirigenti sono delle macchiette parolaie con mastrucca e cambales, ma diciamo che una “vulgata” simile è molto diffusa tra gli umori della cosiddetta “base”.
-tra l’altro: non suona paternalistica la considerazione di questi gruppi come “in fondo così vivaci e simpatici”?-
A me non sempre gli indipendentisti sono simpatici, ne ricordo più di uno, il 25 aprile scorso, che scriveva su qualche forum che “la Liberazione dal Nazifascismo non ci interessa, noi siamo Sardi”-
Quanto ai trombettieri del 17 marzo mi pare che il fenomeno sia -come sempre-contraddittorio. Troppo lungo da esaminare, quindi. Noto però che pochissimi si sono dati pena di sottolineare che la data segna anche l’inizio di guasti permanenti, tra gli altri l’inizio della emigrazione Italiana, che ha spogliato il mezzogiorno di braccia e cervelli per oltre un secolo.
Infine concordo pienamente: il primo vero problema della Sardegna non è l’indipendenza futura ma la attuale concreta dipendenza. Da questa dovremmo liberarci, prima di tutto.
Mongili lei ribalta la realtà. A non volersi ibridare, con pensieri parole opere e omissioni, sono gli indipendentisti. Che continuano a voler correre soli, duri e puri, rifuggendo qualsiasi possibilità di poter incidere concretamente con le loro idee nel governo della cosa pubblica e dimostrano, nei fatti, di infischiarsene vivacemente e simpaticamente del nostro bene comune. L’importante è riuscire a piazzare leader e liderini nella minoranza di un qualunque Consiglio. Per l’indipendenza c’è tempo.
Ma non ci stavamo un po’ tutti lamentando della afasia di Zedda? Ora ecco Claudia irrompere nel sereno olimpo della staticità Piddina. Io, sarò troppo ottimista di natura, ma trovo sano mettere un po’ di propellente alla sinistra cagliaritana, a su mancu si ndi scirara.
Inoltre è bello che si candidi una donna e non una qualunque, aggiungo. Le comunali, lo si dice sempre, sono le elezioni dove conta la conoscenza personale dei candidati più che gli ordini di scuderia. Non credo che la candidatura di Claudia possa portare via voti alla sinistra, semmai convincerà qualche persona in più ad andare al seggio levando voti al Grande (quello si) Partito dell’ Astensione.
E siccome qui non ride nè Atene nè Sparta, considero molto improbabile che al primo turno sia eletto un sindaco e quindi sarà davvero il caso di organizzarsi per gestire il ballottaggio tenendo presente che la serietà di un futuro sindaco si vede anche da queste cose.
Gli indipendentisti in Consiglio Comunale a Cagliari non sarebbero una novità, giacchè la Zuncheddu c’è già da 4 anni. La vera novità sarebbe stato avere gli indipendentisti in giunta con una coalizione di centrosinistra-indipendentista. Non approvo quindi questa scelta e ho l’impressione che la Zuncheddu si sia fatta strumentalizzare da Sale, che aveva bisogno di lanciare il nuovo progetto unitario in prospettiva della sua personale discesa in campo alle prossime regionali.
Ma è pur vero che mai come in questa tornata è alta la possibilità di andare al secondo turno e quindi non tutto è perduto. In definitiva non possiamo biasimare la scelte legittime e rispettabili della Zuncheddu e di Progress che portano avanti i loro progetti. Non scordiamoci poi che essendovi il voto disgiunto, gli elettori hanno la facoltà di votare per una lista ma dare la preferenza a un candidato sindaco non ad essa collegato.
Alcuni vecchi indipendentisti come me pensano: anche oggi le comiche….
Operazione da premio nobel per la fisica: lo spaccamento dell’atomo in quattro
mi auguro che al secondo turno zuncheddu appoggi Zedda.
Artizzu credo che al secondo turno appoggerà la sinistra, contro il pdl.
Mi pare che per Zedda si stia mettendo bene
qualche domanda:
irs nacque anche dalla scissione con sardigna natzione, che dice gavino a riguardo?
tra i punti cardine di irs c’è il non sardismo che dice la ex sardista zuncheddu a riguardo?
com’è la zuncheddu punta a battere il centrodestra e a CRITICARE il centrosinistra?
che c’è sotto?
ma oltre l’andare tutti insieme appassionatamente, c’è uno straccio di programma in comune?
Ho una alta stima personale per Claudia Zuncheddu, ma mi pare che sia una operazione -legittima- di bandiera, volta a raccogliere un’area di dissenso che ora è indipendentista. Rimane da vedere come si articolerà l’area scissa di iRS e dei fuoriusciti. Al probabile secondo turno spero che la comune azione sviluppata in Regione con Massimo Zedda suggerisca alla candidata un voto utilmente a sinistra.
Per dovere di cronaca: non c’è alcuna area scissa di iRS, c’è un nuovo soggetto politico che si chiama ProgReS a cui aderiscono praticamente tutti gli ex attivisti di iRS più altri ancora. Per sapere cosa faremo a Cagliari… basta chiedere. La nostra sezione cittadina sta già lavorando alacremente. Non a sostegno di un cartello elettorale purchessia, però: questo ve lo do in anteprima. Stay tunes!
Amico Omar, tu sei devoto alla Nobile causa, e pertanto sei informato sull’armata del ProgRes, noi profani aspettiamo ansiosi vostre notizie.
-Stay Tuna (in olive oil)!-
Povero Onnis…negare ciò che è accaduto è moralmente miserabile! Attribuirsi “tutti gli ex attivisti di iRS più altri ancora” non solo strappa un sorriso di tenerezza…ma è anche vergognosamente fuori dalla realtà! E’ inutile che cerchiate di attribuirvi consensi che non avete, si recepisce una difficoltà evidente, ma tant’è, di menzogna e di intrighi siete imperniati e maestri, o pensi ciò che miseramente avete “tramato” sia andato dimenticato???
Cercate di fare del vostro meglio, e magari con un po di modestia…senza elevarvi a paladini di verità e di tutte le altre “qualità” delle quali vi riempite la bocca. iRS no este in chirca de aboisi, e bois faghide aterettantu, sareste più credibili!!
Anna, ma come: imperniati? e maestri? Vorresti dire che Omar -guarda O’mar quant’e bello, ‘spira tanto sentimient!- è in realtà un cardine insegnante? Mi crolla un mito, recente ma solido.
-P.S.
Siamo a Cagliari, si parla di Cagliari. Cosa vuol dire “iRS no este in chirca de aboisi, e bois faghide aterettantu”? Che il Vero Sardo è Nuorese o nugorofono? Che su casteddaiu non banda chistionau nimmancu po chistionai de is cosas de Casteddu? Ma sigundu tui deu ci n’di deppu bogai su colonialismu italianu po ci ponni cussu Nugoresu? A FORA! Casteddu forever and ever!-
Per me farà lo zero virgola: altro che consiglieri indipendentisti!
povero ingenuo
VI SVELO COSA C’E’ DAVVERO DIETRO LE DIMISSIONI DI CLAUDIA ZUNCHEDDU – PD E PDL: IN SARDEGNA L’INIZIO DELLA FINE COMINCIA DALLE COMUNALI A CAGLIARI. DOPO LE QUALI LA SARDEGNA POTREBBE COMINCIARE UN CAMMINO VERSO IL MODELLO PARTITICO CATALANO…: http://www.cagliarifornia.eu/2011/02/vi-svelo-cosa-ce-davvero-dietro-le.html
Non credo che la candidatura di Claudia Zuncheddu tolga voti al centrosinistra, evento questo che potrebbe verificarsi nel caso riuscisse a intercettare il voto di protesta. Cosa probabile se il candidato sindaco fosse stato Antonello Cabras, meno con Massimo Zedda, che comunque rappresenta un novità.
Inoltre, proprio la comune appartenenza allo stesso gruppo consiliare in consiglio regionale non fa della Zuncheddu un’alternativa a Zedda per i voti di sinistra.
Credo sia valida l’ipotesi di Vito riposizionamento in una nuova casa politica in direzione indipendentista più netta rispetto all’opzione Rossomori.
Staremo a vedere il tenore della campagna elettorale.
In ogni caso credo che una lista indipendentista che metta dentro qualche consigliere, ancora di più di una vittoria del centrosinistra, possa essere un elemento positivo per il Comune di Cagliari.
Naturalmente, l’evento positivo è l’elezione di consiglieri indipendentisti con la vittoria del centrosinistra…(la frase è quindi: “ancora di più nel caso di una vittoria del centrosinistra”)