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Comunali a Cagliari: ma perché nei manifesti elettorali di Fantola c’è la foto di Sergio Atzeni?!

Ho visto i manifesti elettorali 6×3 del candidato del centrodestra a Cagliari, Massimo Fantola: brutti. Io sono uno all’antica, e quel nome piccolo piccolo in basso l’ho notato solo perché il semaforo rosso di viale Cimitero è troppo lungo. Non sono certamente d’impatto, con tutte quelle “fotine” una affianco all’altra. Ma la comunicazione politica non è il mio mestiere, quindi la mia opinione va inserita nella categoria “gusti personali”.

Il punto però è un altro: perché il candidato del centrodestra usa una foto dello scrittore Sergio Atzeni? Un’immagine peraltro notissima, un bellissimo ritratto che campeggia in molte edizioni dei libri dell’autore cagliaritano scomparso nel 1995.

Perché dunque Fantola usa quell’immagine, quando si sa che Atzeni è un’icona della sinistra in città? Figlio di un notissimo dirigente del Pci, Atzeni ha scritto per l’Unità e per Rinascita Sarda, è stato un “compagno”. Ad Atzeni è anche dedicato, se non sbaglio, un circolo di Rifondazione. Certo, chissà per chi oggi avrebbe votato, però le icone vanno rispettate: ognuno preghi i suoi santi e Fantola, lo dico con rispetto, lasci in pace Sergio Atzeni.

In ogni caso, usare la sua immagine per un manifesto elettorale  mi sembra quantomeno azzardato, e dubito che la famiglia (così gelosa della memoria dello scrittore) ne sappia qualcosa o abbia dato il suo assenso. Se invece lo avesse fatto, ne sarei estremamente stupito.

Certo che poi tra i due candidati sindaco il più titolato ad usare l’immagine di Atzeni dovrebbe essere Massimo Zedda, che da militante della Sinistra Giovanile  fu a Cagliari tra gli organizzatori del premio letterario Sergio Atzeni. Ma forse questo né Fantola né il suo pubblicitario lo sanno.

In ogni caso, giù le mani da Sergio Atzeni. Scrittore universale e di tutti i cagliaritani, per carità: ma se la buttiamo in politica, non scherziamo. La sinistra a Cagliari ha pochi simboli, proprio questo non glielo si può togliere.

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101 Comments

  1. Marcel Prost says:

    Ha fatto bene la prostatica (sia detto senza malizia da uno a sua volta prostatico) coalizione di Fantola a cancellare Atzeni dai manifesti.
    Uguali energie contro andrebbero spese se Atzeni apparisse nei manifesti del Pd.
    Lo lascino in pace (lo lasci in pace sopratutto Giuseppe Marci).
    F.to
    M. Prost

  2. GRAZIE VITO per aver espresso l’opinione che chi ha amato davvero atzeni non può che condividere.

  3. Monica says:

    Biolchini perchè cancelli i miei post sul circolo Atzeni di via Puccini?
    Ti vanno scomodi?

    • No, li ho trovati vagamente discriminatori. Se mi spieghi meglio cosa volevi dire forse te li pubblico, altrimenti no,

      • Monica says:

        Hai ragione, forse mi sono spiegato male.
        Il fatto è questo. Così come qualcuno ha pensato che Atzeni, pace all’anima sua, se avesse la possibilità di comunicare con la Terra ci direbbe di non aver gradito il manifesto dei Riformatori, a me viene da pensare che lui possa non gradire che in un circolo a lui intitolato si riuniscano ogni mercoledì gay, lesbiche, bisessuali e transgender.
        Non ci vedo nulla di discriminatorio, si tratta di scelte; non facciamo la solita predica da Maurizio Costanzo Show..
        Adoro i cani e non mi piacciono i gatti ma questo non vuol dire che li odii o che non li tolleri; e non mi piacerebbe per niente se, una volta trapassato, facessero un centro per la cura del gatto al Circolo “Monica xxxxxx” .
        Nessuno risponde?

      • Neo Anderthal says:

        Ti rispondo io.
        Quello che ti viene da pensare in rapporto a questa come ad altre possibili, future, passate, probabili o improbabili iniziative che si possono tenere in un circolo intitolato a chiunque è assolutamente ininfluente, né -purtroppo- si può sapere per certo come o cosa Sergio Atzeni avrebbe pensato di qualsiasi cosa.
        A me viene da pensare invece che, essendo stato riscontrato dallo stesso Fantola l’errore di cui si discute, il tentativo di giustificare l’uso improprio di una foto di Sergio Atzeni -quindi non dell’ispirazione o di altro, ma della identità personale vera e propria- con esempi, paragoni e correlazioni varie imputabili alla “parte avversa” sia a dire poco sterile, quando non goffo e ridicolo.
        Avanzare supposizioni gratuite su come avrebbe pensato o valutato le iniziative di una associazione mi pare poi una pessima azione. Per cortesia, abbiate un minimo di buona creanza e di rispetto.
        Il candidato Fantola -o chi si occupa della comunicazione per suo conto- ha sbagliato, ha riconosciuto l’errore e tanto basterebbe.
        Se poi vogliamo andare avanti possiamo magari trovare mille pseudo-argomenti per rivoltare la frittata.

      • la pantera rosa says:

        A parte che il modo di scrivere di Monica tradisce chiaramente il suo essere un uomo – e questo rende la cosa ancora più bizzarra – vorrei sapere se Cocco Ortu amava il pesce, per sapere si sia o no il caso che proprio nella strada a lui dedicata sia sorto il nostro grande mercato, che del commercio ittico ha fatto un bell’affare.
        Sono uno di quelli che non sapremo mai se Sergio Atzeni amava od odiava, e scrivo per invitare Monica/ Monico a venire a trovarci il mercoledì, per dialogare di gay e contro gay comodamente seduti davanti ad un tè, e per scoprire tante altre piccole sorprese.
        Auguri.
        La pantera Rosa

      • Cara Monica, da presidente dell’Associazione Culturale ARC (l’associazione che si riunisce ogni mercoledì presso il circolo Sergio Atzeni), ti posso dire che sinceramente non so quale fosse la posizione di Sergio Atzeni nei confronti dei diritti degli omosessuali. Purtroppo ci ha lasciato troppo presto, ben prima che in Italia si iniziasse a discutere veramente di diritti civili anche per i gay, le lesbiche i bisessuali ed i transgender (se mai si è iniziato a discuterne in modo serio…) e ben 7 anni prima che fondassimo l’ARC. Non posso quindi certo parlare per lui, ma posso parlare per noi, dicendo che siamo onorati di riunirci in un circolo a lui dedicato. Come lo eravamo quando le nostre riunioni si tenevano presso il circolo di Sinistra giovanile dedicato a Pier Paolo Pasolini. Tutti e due persone che, a prescindere dal loro orientamento sessuali (uno etero e l’altro gay) nella loro vita troncata troppo presto hanno dato tanto alla cultura del nostro paese. E solo la cultura tanto bistrattata dal nostro governo può guidarci nella crescita civile.
        Forse illudendomi, spero si arriverà prima o poi ad un giorno in cui si avrà un po’ di rispetto per tutte le persone, soprattutto per quelle che si impegnano per i propri diritti, a prescindere dalla condivisione delle loro battaglie. Evitando quindi il tentativo un po’ meschino di strumentalizzare un’opera più che meritoria (ospitare gratuitamente presso la propria sede un’associazione glbt) per tentare di giustificare uno stupido e goffo passo falso dei pubblicitari di Fantola, molto più intelligentemente di alcuni dei suoi sostenitori si è semplicemente scusato indicando che rimuoverà i manifesti.

      • Soviet says:

        Ma avete anche perso tempo a rispondere?

      • paolone says:

        God Save il circolo Atzeni

      • God Save My Hole !
        😉

  4. Penna Bianca says:

    Cara Monica, cosa vuol dire essere “favorevole” all’omosessualità?

    • Monica says:

      Premesso che si sta uscendo dal tema che volevo trattare (che riguardava manifesti, Atzeni e via dicendo) non vedo cosa ci sia da capire. E torno a chiedere: qualcuno sa se Atzeni si è mai espresso in merito all’omossessualità? Ha scritto qualcosa contro o a favore? O simili?

      • carlo ghiani says:

        Ho controllato: non risulta niente. Anche se non capisco cosa significhi “scrivere a favore dell’omosessualità”

      • Monica says:

        Che ne so.. un romanzo che tratta di due omosessuali..

      • gentarrubia says:

        hai letto bellas mariposas? c’è un passaggio del libro che forse può appagare il tuo desiderio

  5. Roberto says:

    Pensare di avere anche solo per un minuto un diritto, una sorta di brevetto inviolabile sulle idee, pensieri e parole altrui è quanto di più illeberale e anti democratico che ci sia. Nessuno può sentirsi proprietario di un persona, forse siamo ricattabili in vita ma liberi anzi liberissimi dopo la morte. Per questo trovo giusto che FANTOLA abbia messo la foto del noto scrittore cagliaritano come trovo altrettanto giusto che lo faccia ZEDDA. Sono contro i ghetti culturali, i gulag intellettuali, i campi di concentramento delle idee. La sinistra cagliaritana se non capisce tutto questo non è più sinistra ma altro, un peso morto, con un unico destino: l’eterna sconfitta!

    • Neo Anderthal says:

      Eccone un altro, che da lezioni alla sinistra su come essere di sinistra e su cosa vuol dire libertà.
      Partendo da un presupposto -“Nessuno può sentirsi proprietario di un persona, forse siamo ricattabili in vita ma liberi anzi liberissimi dopo la morte”- arriva alla conclusione che la logica vorrebbe opposta.
      E la conclusione è che siccome nessuno può dirsi proprietario di una memoria, allora chiunque può appropriarsene.
      Magari anche il primo che passa, il primo “artista della comunicazione” che passa.
      E invece no. Non si può fare. E’ intellettualmente disonesto.
      Meno male che Roberto almeno ha evitato, come fa un altro troll di passaggio, di intrattenerci sulle scarpe e l’aspetto del “borghesotto” Zedda.
      Vedremo al momento dell’analisi dei risultati come sarà andata in voti e numeri, questa specie strana di autonominata sinistra per Fantola -navigato politico centrista con sguardo a destra-.
      Nel frattempo osservo la grande quantità di piazze, vie e commemorazione tributi e convegni dedicati alla memoria dello scrittore Sergio Atzeni dalle presenti e scorse amministrazioni di destra in questa città, amministrata da giunte che hanno avuto sempre e ben posizionati gli uomini di Fantola.
      Episodio maldestro, e peggiore è il tentativo di giustificare l’ingiustificabile.

    • burdisso says:

      Se sapesse che pubblichi tutti i post dei “compagni” e che invece selezioni accuratamente quelli avversari manco la Nuova ti darebbe corda..
      Attento perchè Fede ha iniziato così..

      • Massimo says:

        Ti posso certificare che Vito censura anche i post dei “compagni”. Ne sono l’esempio. E, rileggendo i miei post non pubblicati gli do ragione.

      • burdisso says:

        il mio non richiedeva nessuna censura..
        solo stava scomodo a neo anderthal

      • Neo Anderthal says:

        Leggo solo ora. Certo, sei stato censurato perché la tua superiore arte dialettica avrebbe annichilito l’alleato. Poitta deu seu su fillu e sa pudda Bìanca… Caro amico Burdisso, non sai quanto è pieno il cestino di V.B…

  6. Monica says:

    Salve a tutti,
    posso chiedervi se qualcuno sa cosa pensava Sergio Atzeni riguardo all’omosessualità? Non mi riferisco alla sua sessualità, anche perchè mi sembra di aver capito che fosse sposato, ma vorrei sapere se è noto che fosse favorevole, indifferente o contrario all’omossessualità o se non è noto nessun suo punto di vista sul tema. Grazie per le risposte.

  7. Sardista says:

    Mi si perdoni la posizione stonata rispetto alla media in questo blog ma proprio non sopporto alcun tipo di strumentalizzazione della figura di Atzeni: se Fantola, come si sostiene, non avrebbe dovuto utilizzare la sua foto, allora i sedicenti partigiani di SEL e del centrosinistra evitino di accaparrarsi il suo profilo di Sardo. Atzeni eri un uomo della sua terra, non un comunistello da strapazzi.

    • carlo ghiani says:

      Mi risulta fosse dirigente del PCI. O sbaglio?

    • Massimo says:

      Ma sei sicuro che lui si riconoscesse nel profilo di Sardo. Io penso che, come molti, si riconoscesse soprattutto nel genere umano. Brutta cosa l’ideologia.

    • L’immarcescibile sostiene: “..ci toglieranno la possibilità di utilizzare l’immagine del sole o le parole come solidarietà, uguaglianza, ambiente, giustizia, libertà … perché di sinistra.” Le parole non sono un collutorio con il quale ci si sciacqua la bocca e poi si sputa. Le parole sono importanti se trasmettono senso e sentimento. La destra a cui fai riferimento, caro Gregorini, confonde solidarietà con il pagamento delle bollette in periodo preelettorale, pratica l’uguaglianza a compartimenti stagni, pensa che l’ambiente sia tutelato se recintato per uso privato, rulla la giustizia e i giudici rei di disturbare il manovratore, stupra la libertà credendo di poter fare il cazzo che pare e piace. No, caro Gregorini. Le parole sono importanti.

  8. A. Gregorini says:

    Ciò che resta é anche il gesto signorile di Fantola che pur non “richiesto né preteso” ha chiuso la polemica.

  9. Anonimo says:

    Su internet ho trovato la nuova versione del manifesto che sostituirà quella con Atzeni:
    http://img857.imageshack.us/img857/7828/fantolas.jpg

  10. Stavo giusto notando l’altro giorno come i manifesti fossero TERRIBILI.

    il 6 x 3 deve avere solo il titolo e poche altre scritte e una grande foto, fatte per chi corre in macchina e non ha tempo di leggere.

    così è illegibile, le foto sono minuscole.

    Pessima agenzia (se c’è, perchè secondo me se lo sono fatte in casa o l’ha fatto il cugino di qualche amico a gratis)

    • Fortezza says:

      Ma l’hai visto o le scritte erano troppo piccole?

      • le scritte erano troppo piccole, non c’erano loghi di partito.

        Il punto è che, se fatto bene, dovrebbe farsi notare.

        Qui devi andare a cercare tu i messaggi

    • carlo ghiani says:

      più o meno come quelli di Zedda. Volto enorme, due scritte e BASTA.
      Forse Fantola aveva paura di mostrare il suo vero volto… photoshop non può coprire tutto

  11. A.Gregorini says:

    Caro Vito, Amico comunista,
    Ho letto quasi tutto di Atzeni, diversi anni fa, vado pertanto a spanne.
    L’idea che mi sono fatto della persona che scriveva é quella di un ragazzo con un’identità fortemente cagliaritana ma anche del “Si…otto”, oltreché sarda.
    Come Fantola, come Te. Non come me che sono geometra.
    L’immagine, e l’interpretazione, che lui fornisce delle “bellas mariposas” non é esattamente quella che avrebbe dato di loro una persona nata e cresciuta nel noto quartiere popolare cagliaritano di Sant’Elia ma tanto meno di Is Mirrionis.
    “Il quinto passo è l’addio”, é il racconto di un ragazzo cagliaritano che é, a tutti gli effetti, intriso di cultura del Siotto ma anche del Genovese (l’attuale Antico), tant’é che le memorie sono di persone vissute in quegli anni che appartenevano a categorie cosiddetti dei “droghini” ma provenienti dall’ambiente borghese (penso alla figura di P.M. morta in India e restituita dicono priva di una mano).
    “Passavamo sulla terra leggeri” é un raro esempio di Cagliaritano che vuole dare sostanza e mito all’identità di un popolo che ne é purtroppo ancora privo. In certa misura ricorda “i popoli di UR” o i “popoli del mare”, Shardana. Lo fa con una maestria e una poetica che considero unici.
    Adesso mi domando, Vito mio, bello e caro. Ma secondo te potrei mettermi una spilla con l’effige di Atzeni sul bavero in quanto Cagliaritano, Sardo identitario, Stampacino o quello che vuoi, oppure devo chiedere il permesso a voi?
    Certo, devo chiedere il permesso agli eredi, e su questo mi pare non vi sia alcun dubbio.
    Dai, non esagerare con il populismo!

    • O Antonello, fra due giorni quei manifesti non ci sono più. Avevo ragione io. Game over.
      Ps
      Il pubblicitario non pagatelo però.

    • Marcello Cadeddu says:

      Mi manca un passaggio: quindi, dal momento che Fantola ha studiato al Siotto può usare l’immagine di Sergio Atzeni? Quindi Cappellacci, che mi pare abbia fatto invece il Dettori, avrebbe potuto fare i manifesti con antonio Gramsci?
      Cosa centra la spilla al bavero con l’uso dell’immagine di uno scrittore per la pubblicità elettorale?
      Ciliegina sulla torta fare un gran minestrone tra personaggi letterari, personaggi reali , quartieri storici o meno di Cagliari.
      Ma perché Gregorini, ci sono cose in cui lei è competente e può parlare con cognizione di causa, perché esporsi così?

    • Franco says:

      Gregorini ricorda quell’ avvocato di pretura che replicando al pm che chiede l’assoluzione, pretende per il suo cliente una condanna lieve: due mesi con la condizionale.

  12. rossana copez says:

    entro due giorni i manifesti saranno eliminati. Massimo Fantola mi ha fatto le sue scuse.

  13. Banana says:

    a me l’unica cosa che viene da pensare guardando quel manifesto è che a Cagliari gli artisti vanno bene solo quando sono morti

  14. commento semplice, due riflessioni:

    la prima.
    il messaggio che potrebbe voler essere trasmesso dal manifesto è che Fantola vuole rappresentare tutta la città; il volto di Atzeni potrebbe avere il doppio significato di voler prima di tutto ricordare un personaggio di spicco della cultura cagliaritana, che rappresenta tutte quelle persone che danno lustro alla nostra città, e poi potrebbe suggerire una volonta del candidato sindaco a voler rappresentare anche quelli che non sono i suoi elettori (ed eventualmente acchiapparne qualcuno).

    la seconda.
    penso che sia molto scorretto usare l’immagine di un qualunque personaggio senza il consenso dei famigliari, tanto più quando il personaggio è simbolo della fazione politica opposta.
    Non entro nel merito delle scelte, ma se io fossi un parente di Atzeni, se pur onorato della scelta, comunque non permetterei di utilizzare l’immagine… non tanto per le eventuali motivazioni che Fantola può addurre alla sua scelta, ma quanto per ciò che il suo schieramento politico rappresenta oggi… associare Atzeni al PdL è abbastanza disgustoso…

    poi, io sono solo un cittadino che non conosce i fatti, le storie, le persone… sto leggendo in questi giorni Passavamo sulla terra leggeri ed è il primo libro di Atzeni che leggo…. per cui questa è solo la mia opinione “esterna” e nulla più…

    • burdisso says:

      Il volto di Atzeni non è stato associato al PdL o ai Riformatori ma all’ideale di cultura che Fantola intende promuovere per Cagliari.
      Concordo sulla tua prima riflessione; il candidato in questione, con il suo messaggio, si rivolge a tutti, a differenza di qualcun altro

  15. Cari Tutti e in primis caro Vito, avete preso un grosso abbaglio. Quello nel manifesto non è Atzeni, è invece Elio. Dimagrito e a barba lunga ma è Elio. In più alla voce università c’è la fotina di signor Giuseppe. Ed è così che fantolas si è giocato il voto degli oriundi

  16. burdisso says:

    E se avesse messe il volto di uno scrittore del suo schieramento cosa avreste detto?
    Fatemi pensare.. “ma se quello non sa neanche disegnare..” oppure “perchè non ha messo la faccia di atzeni per rappresentare gli artisti?”
    State sempre a polemizzare.. Fatevi un controllino alla tiroide isterici!

    • Neo Anderthal says:

      E’ una abilità rara riuscire a infilare tanti svarioni in poche righe sconnesse.
      Ma ogni tanto scopriamo dei campioni. Burdisso riesce nell’impresa.

      Puntu primmu: acgattaisiddu an de bosattrusu, lo scrittore “del suo schieramento”, invece di appropriarsi inopinatamente di facce e persone. A parte il fatto che uno scrittore è magari bravo più o meno, capace più o meno, ma di sicuro non deve per forza o necessità appartenere a schieramenti.

      Puntu dusu: “quello non sa neanche disegnare”. Atzeni? Disegnare? E perché? Di che parli?

      Puntu tresi: state (chi?) sempre a polemizzare (si chiamerebbe confronto e discussione, ma non sei abituato).

      Puntu quattru: “Fatevi un controllino alla tiroide isterici!”
      Grazie, ma pensa alla tua, di salute. Soprattutto fallo tu un bel controllino di coerenza e di nozioni base di anatomopatologia -e di punteggiatura, magari-.
      L’ Istero, caro Burdisso, da cui l’aggettivo plurale “isterici”, è l’UTERO.
      E’ un organo tipicamente femminile posto -ma probabilmente non lo sai- in posizione molto diversa dalla tiroide, che viceversa è un organo presente nei due generi, maschile e femminile. I due organi differiscono vieppiù sostanzialmente per funzioni e natura.
      Fossi in te mi preoccuperei: non è che stai sbagliando a fare un sacco di cose? Non è per caso che ti hanno spiegato tutto un pochino male?

      • burdisso says:

        Neo Anderthal ho replicato ieri ai tuoi 4 punti (compresa una lezione di medicina che ti serve), senza utilizzare parole scurrili o altro, ma il blogger ha deciso di non pubblicare.
        Saluti

      • Neo Anderthal says:

        Di replica in replica si scantona. Di brutto.
        Dev’essere per questo che la mia -garbatissima- risposta alla tua non replica non è stata pubblicata.
        Atteniamoci all’oggetto, quindi.
        Fantola -o chi per lui- non aveva il diritto di infilare la foto di Sergio Atzeni, tra le icone del suo manifesto graficamente confuso.
        Un operazione, questa del manifesto, che secondo me non è onesta intellettualmente.
        Per questo è altrettanto scorretto, se non di più, scomodare confusamente nozioni di patologia “popular” per accusare le altrui sensibilità offese.

        Molto più chiaro ed onesto il faccione di Anselmo Piras, assessore alle politiche sociali del Comune di Cagliari:

        -Da Emilio Floris a Massimo Fantola NEL SEGNO DELLA CONTINUITA’ –

        Ecco, Anselmo Piras è il genere di intellettuale e di politico che può meglio di qualunque Atzeni simboleggiare, perché gradito alleato, la Nuova Cagliari a cui si associa la sinistra fantoliana.

        http://www.facebook.com/photo.php?fbid=161304653924179&set=a.123088534412458.23168.123086291079349&theater

    • Soviet says:

      Avremo detto: almeno uno è capace a leggere!

    • Valleyman says:

      Caro Burdisso non hanno messo la foto di un intellettuale di destra esponente della cultura sarda perché è difficile trovarne uno 😉

  17. Marco Anedda says:

    Signori “Post Commentatori”, Signor Biolchini….
    Mi sento di appoggiare in pieno l’intervento di Rossana Copez. Non solo perché lei è la persona più indicata a parlare, ma anche perché sentire certi interventi così inappropriati da parte di chi alza la bandiera rossa senza neppure conoscere nomi, fatti e passaggi storici equivale semplicemente a FOLKLORE!!! Ricorda bene la Copez. Uno scrittore è scrittore di tutti. Non solo. La sinistra, il Pci, il partito dei quadri e della tessera, è stato capace di emarginare a suo tempo Atzeni come Gramsci. Per non parlare poi di Pasolini: l’espressione più vera di cosa significa essere intellettuali liberi… non legati, non condizionati. Troppo semplice, e semplicistico, sintetizzare o ricollegare certi mondi e certi nomi con categorie culturali qualunquiste signor Biolchini. Se poi la vogliamo buttare nella politica di cortile mi spiega come fa un candidato a sindaco di Sel a presentare la sua faccia come uomo di sinistra (per di più appartenente al circolo Atzeni) con due cariche istituzionali (consigliere regionale e consigliere comunale a Cagliari) che lo abbelliscono di giacche, maglioncini, scarpettine radical scic…Tutta immagine, dov’è la sostanza?
    Qualcuno, di sicuro, si starà di sicuro rivoltando al di là. Atzeni e Gramsci per primi.

    • Sig.Anedda, oltre il suo qualunquismo sberluskastyle… quando si è informato sull’operato di Zedda?
      Lungi da me fare il suo avvocato difensore… ma spesso leggo commenti probabilmente insensati come il suo dovuto a poca voglia di informarsi

      • Marco Anedda says:

        Caro MaxP…
        io vorrei anche impegnarmi a trarre un suggerimento dalle sue parole. Ma in realtà nel suo intervento c’è il vuoto più totale… un tuffo nel nulla… perché invece di accuse, o sberluskastyle, non prova a rispondere nel merito delle cose… Forse è proprio perché c’è in me un attento interesse per il dibattito politico e l’informazione politica che vedo in Zedda l’assenza totale di proposte o vere idee di sinistra.
        Ma dico: abbiamo visitato tutti il suo sito internet del “giovane borghesotto”in queste settimane? Immagine allo stato puro. Slogan. E alcuni video di quattro conoscenti di Zedda che pedalano per Cagliari da soli… Dove i contenuti? Dove il coraggio di un uomo di 35 anni? Forse nei tavoli politici e negli inciuci di alleanza? O forse negli accordi di partito con i vecchi carrozzoni e Palomba? O ancora: vogliamo considerare giovane e immacolato un 35enne che ha in sè la carica di consigliere regionale e consigliere comunale? Per intenderci: Incarichi. Dinaiiii… Altro che salario!!! Ma non scherziamo. Il problema è un altro: che la sinistra, quella nella quale molti tesserati disillusi come noi ‘militano’, si richiama, in tutto e per tutto, allo stile comunicativo imposto da Silvio Berlusconi, seguendolo a ruota, proponendo, anziché progetti, la sterile ricetta dell’antiberlusconismo. Siamo stanchi della “Lotta contro” , vogliamo una “Lotta Per”… Per un’idea. Un progetto. Siamo stanchi di chi dice d’essere di sinistra e non dice nulla di Sinistra.

      • carlo ghiani says:

        costruttivo, non c’è che dire.

      • Caro Marco. Non capisco il tuo attacco a Massimo Zedda: qui si parla evidentemente di altro.

        Se l’aggancio è il fatto che Massimo Zedda abbia come circolo di riferimento il “Sergio Atzeni” di via Puccini, allora sbagli proprio mira.

        Cosa c’entra il modo di vestire di Zedda? Cosa c’entra il doppio incarico istituzionale, visto che tu parli di “dinaiiii” senza sapere che il doppio stipendio non è previsto? E piuttosto, perché non vai a cercare i dati sulle presenze in Consiglio comunale e in quello regionale, e l’attività di Zedda?

        Perché piuttosto non sottolinei il fatto che Massimo Zedda sia stato a Cagliari tra i fondatori e gli animatori dell’associazione culturale intitolata a Sergio Atzeni, molto prima della sua elezione in qualunque istituzione? Forse perché non lo sapevi. E, per tua informazione, non hanno mai usato quell’immagine.

        E meno male che ti dici di sinistra e di essere stanco della “Lotta contro”: se davvero sei quello che dici, mettiti a “lottare per”. Tu per primo.

    • spigolo says:

      Rossana Copez dice che Atzeni fu emarginato dalla stessa sinistra in cui aveva militato e in cui si era riconosciuto. E’ vero, come è vero che questo non è certo il primo episodio in cui si cerca di tirare la memoria di Sergio Atzeni per la giacca. In questi anni non sono mancati i millantatori di amicizie di vecchia data, come gli emulatori del suo stile (per poi sperare che si dicesse di loro “erede di Sergio Atzeni).

      Tuttavia, non mi pare che Rossana Copez abbia in alcun modo detto che Fantola ha fatto bene, o una cosa giusta, ma che attende spiegazioni…

    • Lei scrive:

      “come fa un candidato a sindaco di Sel a presentare la sua faccia come uomo di sinistra (per di più appartenente al circolo Atzeni) con due cariche istituzionali (consigliere regionale e consigliere comunale a Cagliari) che lo abbelliscono di giacche, maglioncini, scarpettine radical scic…Tutta immagine, dov’è la sostanza?”

      dove sembra che secondo lei l’attività sia tutta nel vestirsi in modo radicalchic….
      mentre ha evidentemente evitato di leggere nel sito il resoconto costentemente aggiornato delle attività nelle 2 cariche…

      • Marco Anedda says:

        Mi perdoni MaxP, ma evidentemente è passata inosservata un po’ a tutti l’attività rivoluzionaria di questo “giovane borghesotto”…

      • Perdoni MaxP.. ma è sfuggita a tanti l’attività di Rivoluzionario Comunista del “giovane borghesotto” Zedda!!! Soprattutto, da Alza Mano sui banchi del Consiglio Regionale… Su via… Più attenzione giovani mancini!!!

      • Marzio says:

        A molti più sarà sfuggita l’attività della cugurra qui sopra, e magari per questo è così avvelenato.

        Io sostengo Zedda orgogliosamente, consapevolmente e PER!

  18. Pasquino says:

    Abbiate speranza.
    Di questo passo, tra un po’, Fantolas ci mette pure la fotografia di Soru.
    “Ci siamo noi Riformatori, è cottu su minestroni”

  19. Marco P says:

    non so.. è un riconoscimento del suo valore e della sua universalità che se arriva dalla destra dovrebbe ancor più inorgoglire la sinistra, o no? d’altronde il manifesto cita “Cagliari per tutti”. E’ un atto di apertura. Se avessero messo il faccione di una personalità espressione della destra quali sarebebro stati i commenti? Altro che apertura! fascisti, cercate di relegare nell’oblio le menti migliori per propaganda e autocelebrazione di parte… e perchè ritenete pericoloso promuovere con la loro immagine il loro pensiero.. aspettiamoci censure.. nulla di buono… ecc ecc

    • Soviet says:

      Be’ un conto è il riconoscimento – i riformatori e Fantola avrebberto potuto tributarlo organizzando qualche convegno o commemorazione, dedicandogli qualche associazioni culturale d’area, ecc. – un altro è metterci la foto più nota in un manifesto elettorale, di fatto “arruolandolo”.
      Spero sia in geado di capirne la differenza…

      • Marco P says:

        Non lo ritengo un “arruolamento”. Però è evidente che utilizzarne l’immagine in un cartellone pubblicitario è operazione certamente discutibile e il dubbio di strumentalità è più che legittimo. Il vero riconoscimento dell’intelluttuale, della figura, dell’opera, del pensiero la si tributa in altro modo. Ti ringrazio, avevo veramente bisogno della tuo illuminante appunto.. 🙁

      • Soviet says:

        Forse se ti rileggessi quello scrivi non avresti bisogno di nessun appunto…

  20. rossana copez says:

    vorrei aggiungere comunque qualcosa: sergio è scrittore e uno scrittore non è di qualcuno. E’ davvero di tutti. in secondo luogo, per rispondere a Biolchini, è vero che sergio era figlio di Licio e lui stesso per lungo tempo ha militato nel PCI, però non dimentichi nessuno che proprio quello che era il suo partito non solo lo ha emarginato, ma lo ha costretto a scappare lontano lontano. E basta così.

  21. Il manifesto è brutto e non rispetta la “finalità del medium” come si dice in latinorum, perchè chi lo ha pensato non è un pubblicitario.

  22. docpretta says:

    Fantola il nuovo che avanza quando il frigo è pieno

  23. Paolo M. says:

    D’altronde guardate cosa hanno fatto a un altro defunto che non può protestare: Cucuccio Alziator.
    Lui era uno storico, un appassionato dilettante di talento. Alziator conservava le memorie di una città, Cagliari, che non aveva, come non ha, nessun rispetto del proprio passato.
    E lo stesso sindaco lo commemora ogni anno al premio che gli è stato dedicato mentre è parte attiva a favore della scampata distruzione di Tuvixeddu e progetta una città che se Alziator la vedesse apparirebbe la notte negli incubi del sindaco.
    Nel proprio testamento biologico sarà bene che ciascuno di noi scriva anche la propria appartenenza politica, così tutto sarà più semplice.
    Anche i miei organi non voglio che vadano ad uno del Pdl. Posso fare un’eccezione per Fli.
    Saluti,
    Paolo
    P.S.: per gli organi vale anche il contrario. Se ne avessi bisogno io non vorrei organi di uno di destra, non si sa mai cosa ne verrebbe fuori.

  24. rossana copez says:

    ho già mandato una mail a massimo fantola tramite facebook. Spero che la legga e si metta in contatto con me come gli ho chiesto. Gli ho manifestato stupore innanzitutto per l’utilizzo della foto di sergio senza che mi sia stato chiesto il permesso, secondo perchè francamente mi fa perfino sorridere il fatto che il circolo del candidato avversario sia intitolato a sergio atzeni

  25. Marco Anedda says:

    Carissimi… “Post-commentatori”… Caro Biolchini.
    Perdonatemi, ma francamente qui il problema è un altro, e riguarda il fatto che per l’ennesima volta questa “Pseudo Sinistra Proletaria targata Cagliari” si fa sfilare ogni icona e valore, proprio della sua storia e della sua tradizione, da altre dimore politiche. Prima il lavoro. Poi i precari. Poi il sociale. Adesso anche il grandissimo Sergio Atzeni. Che, oltre ad essere un uomo di sinistra, era soprattutto un UOMO LIBERO. Come tutti gli intellettuali che oltrepassano il tempo. E riescono a sdoganare ogni contrapposizione di parte. Non come certi attuali scrittori e/o scrittrici che stanno al servizio del partito, pronti sempre a sventolare tessera e bandiera sulle piazze, sui festival, o sulle colonne della Nuova Sardegna. La domanda di Biolchini è davvero interessante: chissà per chi avrebbe votato oggi Atzeni? Difficile dare una risposta. Di sicuro non avrebbe esultato per la classe dirigente che oggi rappresenta la sinistra a Cagliari e in Sardegna. O dobbiamo ridurci a pensare che Atzeni sarebbe stato un sostenitore di Cugusi o Ninni De pau? Non scherziamo per favore. Si abbia rispetto per chi come Atzeni ha rappresentato, e rappresenta, una fra le migliori penne italiane degli ultimi 20anni. Poniamoci un altro problema invece: il candidato a sindaco Massimo Zedda, il giovane borghesotto, avrà mai letto “Passavamo sulla terra leggeri”, “Il quinto passo è l’addio”, “Versus”… Un plauso ai Riformatori quindi. Che diversamente da Zedda invece di esibirsi in esercizi di immagine ed estetica politica ( vedi il faccione del giovane borghesotto in giro per la città), promuovono una memoria collettiva che non ha parte.

    • Marcello Cadeddu says:

      Non sappiamo chi Atzeni avrebbe votatato, ma sappiamo chi di sicuro non avrebbe votato: Massimo Fantola.
      Qui il problema è l’uso strumentale che si fa i un autore, per giunta scomparso, che mai avrebbe accettato che la sua immagine fosse accostata al centrodestra. Centrodestra che ha con la cultura un rapporto chiaro: la cultura non si mangia e quindi non serve a nulla.
      Proprio per questa ragione un uomo libero è antitetico a questo centrodestra, anceh se fosse di destra. La vicenda di Montanelli, ieri mirabilmente ricostruita a “La storia siamo noi” su Rai3 lo dimostra in maniera ineccepibile.
      Gli attuali scrittori/scrittrici almeno ci provano e mi paiono dotati di molto più spirito critico di chi scrive e si colloca sulla sponda destra (in verità non molti e non molto bravi).
      Se si vuole rispettare Atzeni non lo si arruola quando non può difendersi. Tantomeno dovrebbe farlo chi mai se ne è occupato e chi – non parlo della persona, perché ciascuno di noi ha amici anche impegnati in fronti opposti – appartiene ad una parte politica che Sergio Atzeni vivo, senza alcun dubbio per chi ne ha letto anche superficialmente le opere, avrebbe rumorosamente disprezzato.
      Quindi lei deve tener giù le mani dalla memoria di Sergio Atzeni.
      Il giovane “borghesotto”, come lei lo chiama, ha letto con molta più attenzione di lei l’opera di Sergio Atzeni, ma avendone rispetto non l’ha arruolato da morto neppure alla parte politica per cui lo scrittore da vivo si spese.
      Poi mi spiega cosa c’entrano i manifesti di un candidato sindaco con la promozione della memoria collettiva.
      La verità è che non avendo nulla si è costretti a rubare e non bastano mille capriole retoriche per nasconderlo.

      • Marco Anedda says:

        Caro Marcello Cadeddu, mi perdoni… Ma a risposta della sua replica ha già puntualmente messo i puntini sulle ì, la signora Copez. Se c’è un vizio congenito, in una certa sinistra, è quello di non valorizzare gli intellettuali liberi, radicati tuttavia in un pensiero di sinistra, nel momento in cui sono vivi, ma appropiarsene però quando scompaiono. Indro Montanelli era uno scrittore, giornalista libero, capace di raccontare le vicende dell’Italia senza pregiudizi o condizionamenti del padrone. Il mio invito, semmai, (si soffermi un po in più sulla lettura) era a lasciar stare la memoria di Sergio Atzeni. Soprattutto se strumentalizzata in questi termini . A destra. Come a sinistra.
        In quanto al giovane borghesotto, credo che i privilegi acquisti dalla politica istituzionale in tutti questi anni l’abbiano distratto fin troppo da Atzeni, Gramsci Pasolini, Lussu e altri padri illustri del nostro pensiero. Se non sarà così ce ne darà prova parlando da uomo di sinistra. Fin’ora siamo in tanti i disillusi.

      • Marcello Cadeddu says:

        Gentile Marco Anedda, mi pare che a fare la tara del suo commento il riferimento letterario più adeguato sia Guglielmo Giannini che Sergio Atzeni. Non dubuto che lei sappia leggere il riferimento.
        Il termine “certa sinistra”, non vuol dire nulla se non nella testa di “certa destra”, ma diciamo che suona bene (suona appunto come lo farebbe suonare il Giannini in persona).
        E’ vero che la sinistra a volte ha avuto il torto di non valorizzare autori liberi, radicati nel pensiero di sinistra, ma è anche vero che questi autori – aldilà della sinistra partitica – sempre ai valori di sinistra si sono richiamati ed hanno continuato a richiamarsi.
        E’ successo raramente, se non da parte di qualcuno in odor di apostasia, che a sinistra ci si sia appropriati di autori della destra.
        Stesso discorso vale per Montanelli, uomo libero – in quanto senza padrone – ma indubbiamente di destra, e quindi in ogni caso di parte. Non è solo il padrone che condiziona, ma anche la propria visione del mondo (ma queste cose credo lei sappia almeno quanto le so io). In ogni caso, non mi pare di aver visto il viso affilato di Montanelli affianco al “faccione” del borghesotto” Zedda, almeno di questo può dare atto.
        Il suo invito a lasciar stare la memoria di Sergio Atzeni, che io per altro condivido, avrebbe dovuto farlo a chi la memoria di Sergio Atzeni l’ha usata su un manifesto elettorale. Dal momento che mi risulta, ma mi smentisca pure se può, che una foto di Atzeni è apparsa su un manifesto elettorale di Massimo Fantola, candidato del centrodestra e che invece non c’è stato nulla di analogo nel centrosinistra, non si capisce perché il suo richiamo debba riguardare entrambi gli schieramenti. Il riconoscimento dei fatti per quello che sono, anche in onore di Montanelli (che riconobbe il valore dei socialisti ungheresi che si opponevano ai carri armati sovietici) è definita onestà intellettuale.
        Per quanto riguarda Massimo Zedda, l’essere iscritto ad un circolo di Sinistra Ecologia e Libertà (che ha contribuito a costituire) intitolato a Sergio Atzeni (da noi, a Sinistra, i circoli si intitolano a chi su vuol rendere onore) ed aver fondato un’associazione culturale sempre dedicata ad Atzeni, credo ne testimoni l’amore per questo autore.
        Per altro, essendo giovane uomo di buone letture, Massimo Zedda conosce Atzeni, ma anche Gramsci, Pasolini e Lussu. D’altra parte, il nostro candidato sindaco, qualora le fosse sfuggito, non è un professore di letteratura, ma un consigliere regionale con studi di giurisprudenza. Quindi le buone letture sono sicuramente un valore aggiunto.
        Rispetto al parlare “da uomo di sinistra”, sarebbe interessante capire cosa lei intenda: se preconizzare future rivoluzioni del proletariato, se auspicare l’avvento di un nuovo sol dell’avvenire o semplicemente magnificare le magnifiche sorti e progressive.
        Si disillude chi s’illude, caro Anedda, ma nel suo caso mi pare disillusione preventiva ed interessata.

    • Simeone Di Cagno Abbrescia says:

      Il prossimo manifesto sarà con Pasolini, poi arriveranno anche quelli con Nanni Loy, Maria Carta, Amedeo Nazzari e Gianni Agus…..

    • Neo Anderthal says:

      Ecco, un bel plauso ai Riformatori. Alla fine, dopo avere dato del “borghesotto” e approfondito l’analisi sulle scarpe e sulle sciarpe del candidato scelto dagli elettori del centrosiniostra, è arrivato al punto, non prima di avere concorso alla lotteria del “per chi Atzeni avrebbe votato/esultato”.
      Ci faccia sapere in quale lista collegata -non- la dovremo votare, Signor Anedda.

  26. silvia says:

    E una foto di Gramsci no?

  27. Povero Fantola, dalla sua parte ha cosi poche “Icone” di cui vantarsi che cos’altro ci poteva mettere?
    Forse Zuncheddu o Paolo Figus (suo fraterno amico).

  28. Banana says:

    In verità Fantolas aveva cercato Atzeni per chiedergli di poter usare la foto ma non l’ha trovato e non ha richiamato. che maleducato, ‘sto Atzeni

  29. Egildo says:

    Oltre alla foto di Atzeni, sulla quale concordo al 100% con Vito, anche uno sguardo alle altre “icone” ti apre un mondo.

    Icone, perché secondo me lo sfondo nero con le foto ad angoli arrotondati vuole richiamare la schermata dell’iPhone… tu te lo immagini a StarTac, e invece Fantola ti cita l’iPhone.

  30. spigolo says:

    La mia misura è già colma, e manco siamo partiti. Se queste sono le idee in arrivo (“Più idee, ci sono i Riformatori”, slogan del movimento di Fantola), stiamo freschi.

    Mi auguro che coloro che furono gli affetti di Sergio Atzeni, e anche i primi studiosi dello scrittore cagliaritano (Peppino Marci, niente da dire?) reagiscono contro questo vero e proprio “furto” di identità, realizzato con poca destrezza e con molta disinvoltura.

    Un’indebita appropriazione che grida vendetta, perché realizzata su una persona che non c’è più e che non può reagire (e son sicuro che Sergio Atzeni avrebbe reagito eccome!).

    Peraltro, se Fantola e alleati davvero avessero ritenuto importante l’opera e la figura di Sergio Atzeni avrebbero potuto intitolargli una strada o una piazza. Gli hanno preferito ex Podestà ed esponenti del Ventennio.

    Sono innumerevoli le occasioni perdute dal centro destra in questi anni per celebrare Sergio Atzeni. Non l’hanno fatto, perché da Istituzione non hanno saputo riconoscere la grandezza dello scrittore (etichettandolo come “di sinistra”) che ora vorrebbero sfruttare da candidati. Quindi Fantola chieda scusa e si impegni a non farlo mai più.

    Chiedo scusa per la lunghezza. Hai ragione, Vito, Atzeni non si tocca.

  31. ceè che grezzo il manifesto! neanche riferimento al nuovo skyline di Kiagliari…
    ma dove vuole andare Fantolas?

  32. articolo a dir poco penoso…
    non vedo perchè si debba attaccare un cartellone pubblicitario della parte avversa!!

    certo se non aveva i diritti si può fare un discorso su quel fatto…

    w la democrazia!!!
    la Politica è fatta di azioni concrete e colui che vincerà sarà il migliore che la nostra forma di governo ci possa dare… perchè dicono:
    “… che la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle altre forme che si sono sperimentate finora.»

  33. Speranza says:

    La cultura è di destra o di sinistra? Per me la cultura è universale.

    Devono forse i candidati del centro destra promuovere solo il loro patrimonio culturale e mettere da parte ciò che ci hanno lasciato altri grandi uomini, perchè di sinistra?
    Personalmente mi auguro che i politici pensino al bene del cittadino, a ciò che è meglio per la sua formazione e istruzione, nella sua globalità.
    Trovo ammirevole che si cerchi di andare oltre a ciò che è “di destra” e ciò che è “di sinistra”, e si inizi a pensare alla città intera.

    Saremo pronti a fare questo passo?

    • silvia says:

      La cultura sarà anche universale, ma Sergio Atzeni non era di destra. A parte che la destra italiana (e, nel suo “piccolo”, anche la sarda) sta dimostrando ampiamente quanto ci tenga alla cultura (“non riempie la pancia”) e alla scuola, qui si tratta di una mancanza di rispetto assoluta nei confronti di una persona, della sua memoria, delle sue idee. Non so se sia possibile dal punto di vista legale, ma se io fossi un familiare di Sergio Atzeni diffiderei dall’utilizzare la sua immagine in questo modo.

  34. Il Circolo Sergio Atzeni è il circolo SEL quartier generale di Massimo Zedda…

  35. matteo murgia says:

    quando ho conosciuto massimo zedda era il presidente dell’associazione sergio atzeni
    se non sbaglio si chiama così anche il circolo di SEL.. pessimi i manifesti..

  36. Aldo Borghesi says:

    Completamente d’accordo, come con moltissime cose che Lei scrive.
    Solo una piccola precisazione: ad Atzeni è sicuramente intitolato un circolo di Sinistra Ecologia e Libertà, di Rifondazione non mi pare.

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