A Cagliari da tempo, come due pugili barcollanti sul ring, centrodestra e centrosinistra menano colpi a vuoto e rischiano di crollare al tappeto. Oggi però il round se lo aggiudica lo schieramento progressista che imbarca ufficialmente nell’alleanza reduce dalle primarie l’Italia dei Valori. Il partito di Di Pietro ha infatti accettato di sostenere Massimo Zedda.
«Abbiamo sempre lavorato per costruire l’unità della coalizione e, in piena sintonia con la segreteria regionale, abbiamo deciso all’unanimità di convergere responsabilmente sul candidato risultato vincitore alle primarie di Cagliari». Perché questa “responsabilità”, mostrata stasera dal coordinatore provinciale dell’Italia dei Valori, Patrizio Rovelli, e dal responsabile cittadino, Giovanni Dore, sia giunta ad oltre un mese dalle primarie, è uno di quei misteri della politica che non ha senso indagare.
Ogni giorno ha la sua croce, però. Come vi avevo già preannunciato, le Comunali ad Olbia rischiano di avere ripercussioni anche a Cagliari. Perché l’idea di imbarcare nel centrosinistra anche i finiani non piace alla Federazione delle Sinistre.
«Questa ipotesi sciagurata, inevitabilmente farebbe saltare le coordinate del tavolo regionale del centro sinistra», hanno minacciato Gianni Fresu, segretario di Rifondazione, e Alessandro Corona, segretario dei Comunisti Italiani.
Michele Piras, segretario di Sel, è stato più criptico: «Non siamo pregiudizialmente contrari, in questo specifico contesto locale, a una ipotesi di estensione dell’alleanza. Siamo per operare un tentativo di rottura di un blocco di potere e per sbloccare una dinamica democratica fortemente inquinata. Per fare ciò, tuttavia, riteniamo che il candidato a sindaco vada ricercato nel campo democratico e progressista della coalizione. Se esistono candidature noi le valuteremo». Occhio adesso: «Certamente, però, la nostra disponibilità non è da considerarsi al netto di ciò che gli alleati decideranno sui candidati di Sel che hanno vinto alle consultazioni primarie». Qualcuno me la spiega?
Se il centrosinistra arranca, il centrodestra è sull’orlo di una terrificante crisi di nervi. Il segretario regionale dell’Udc, Giorgio Oppi, anche oggi ha disertato il vertice convocato dal Pdl. Il Potentissimo ce l’ha praticamente con tutti, ma soprattutto con il vice coordinatore regionale dei berlusconiani, Settimo Nizzi, il quale ha avuto l’ardire di giudicare politicamente ininfluente l’assenza dell’Udc al primo vertice (e infatti Giorgione ora pone il veto sul ritorno di Egli alla guida del Comune di Olbia).
Nizzi continua a fare casino, è una scheggia impazzita, e per dare prova della sua potenza è riuscito perfino stasera a far cacciare l’assessore all’agricoltura Prato e a far nominare al suo posto nientemeno che Mariano Contu (astenersi dai commenti, grazie). In appena due anni gli assessori della Giunta Cappellacci sono già stati 25 (praticamente uno al mese), roba che manco Zamparini con i suoi allenatori.
Ma Oppi ce l’ha anche con i Riformatori che, zitti zitti, hanno imbarcato l’assessore al Turismo Crisponi, entrato in giunta come tecnico ed ora tesserato con il partito di Fantola. Il quale se ne sta quatto quatto in un angolo, aspettando che passi la buriana. Per lui questi sono i giorni più delicati. La sua sottile trama potrebbe spezzarsi da un momento all’altro.
Nel Pdl tutti parlano, e quasi sempre a sproposito: Delogu è disperato. Questi vertici poi sono uno spettacolo. Al punto tale che un vecchio maestro della politica politicante come Mario Floris, nel corso della prima riunione, si è alzato e ha detto ai berlusconiani che continuavano ad intervenire l’uno contro l’altro: “Mozione d’ordine: riunitevi tra di voi e mettetevi d’accordo. Ci vediamo lunedì”. Ma anche oggi questi dilettanti non hanno concluso nulla.
I due pugili cercano di assestare il colpo del k.o. Vincerà chi sarà capace di restare miracolosamente in piedi. Ma siamo alle comiche, non certo al Madison Square Garden.
ma anche Artizzu scende in campo?
stanno citandolo in un sondaggio chi voteresti tra Fantola, Zedda e Artizzu?
sta vedendo se oltre alla pivella c’è qualche voto?
Olbia, varata la grande ammucchiata (finiani, PD, SEL, ex UDC…). Fa un certo effetto vedere il candidato Giovannelli, sindaco uscente del PDL, Matteo Sanna presidente di commissione regionale del centro destra (quella del “sacco edilizio” chiamato piano casa) dietro allo stesso tavolo con dirigenti locali del PD e della sinistra a cui piace narrare, un tipico esempio di trasformismo da paese di Pulcinella!
Un medico all’Assessorato all’Agricoltura. Ma quando hanno deciso questa nomina hanno consultato il trattato di Patologia Chirurgica di Giovanni Gallone che parlava di “preziose mani sottratte alla vanga”?
Zedda ha fatto due comunicati stampa nel giro di poche ore e su facebook ha comunicato la partecipazione, solo oggi, a quattro iniziative diverse… dai che iniziamo!
Provo a tradurre io le parole di Michele Piras sulla situazione a Olbia. Innanzi tutto, le ricopio dall’articolo di Vito:
«Non siamo pregiudizialmente contrari, in questo specifico contesto locale, a una ipotesi di estensione dell’alleanza. Siamo per operare un tentativo di rottura di un blocco di potere e per sbloccare una dinamica democratica fortemente inquinata. Per fare ciò, tuttavia, riteniamo che il candidato a sindaco vada ricercato nel campo democratico e progressista della coalizione. Se esistono candidature noi le valuteremo». Occhio adesso: «Certamente, però, la nostra disponibilità non è da considerarsi al netto di ciò che gli alleati decideranno sui candidati di Sel che hanno vinto alle consultazioni primarie»
Traduzione: a Olbia possiamo accordarci anche con Udc e Finiani, ma il candidato sindaco dovrebbe essere proposto dal Pd o da noi. In ogni caso sappiamo bene che questo ragionamento sarebbe in contraddizione con l’accordo politico che regge il centro-sinistra in tutta la Sardegna. E poi, con che faccia possiamo dire che Sel è una forza di sinistra, se poi rompiamo questo accordo alleandoci col centro-destra, per giunta in un centro importante come Olbia?
Comunque le parole di Piras sono state smentite, perché ad Olbia verrà creata una “lista civica” in sostegno del sindaco uscente Gianni Giovannelli (ex Pdl!), formata da Pd, Sel, Idv, Api, Fli e Upc! Lo riporta l’ANSA: http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/sardegna/2011/03/09/visualizza_new.html_1558111995.html
Forse si tratta di una “prova generale” della proposta di Vendola e Bersani di unità di governo col centro-destra (Udc e Fli), ma ridotta in sedicesimo per il comune di Olbia? E allora che fine fanno tutte le battaglie qualificanti della sinistra (acqua pubblica, scuola pubblica, difesa dell’università dalla Gelmini, sostegno alla Fiom contro il piano Marchionne…) se poi si cerca di governare con chi sta dall’altra parte, anziché lavorare per un centro-sinistra convincente e alternativo alle destre?
Beh, non mischiamo le cose. Intanto Vendola è stato chiaro riguardo all’alleanza allargata: serve a fare tre cose, legge elettorale, legge sul conflitto di interessi e legge sulla libertà di informazione. In parole povere, a ricostruire le regole del gioco, dove poi la destra farà la destra e la sinistra la sinistra, ma in un sistema democratico e non in un regime autocratico come quello verso cui ci stiamo dirigendo.
Affermare qualcosa di diverso da quanto dichiarato da Vendola a mio avviso è disonestà intellettuale.
Rispetto alle sistuazioni locali è necessario definire quali siano le priorità e sulla base delle priorità e dei programmi di governo si formano le alleanze. Posto che se Berlusconi non è in grado di controllare in modo ferreo il Pdl, figuriamoci se si può fare in un partito come Sel, democratico e pluralista.
Io credo che sia ovvio l’impossibilità per Sel di sostenere opzioni contrarie al suo manifesto fondativo: per l’appunto difesa dei beni comuni (acqua in testa), scuola pubblica, istruzione pubblica, lavoro. Abdicando a questi temi semplicemente non c’è più Sel, che nasce per portare tutta la sinistra sulle sue posizioni e non per annacquarsi.
Rispetto alla dichiarazione di Michele, forse ha esagerato troppo col “politichese”. Il modello comunicativo di Vendola forse è barocco, sicuramente complesso, ma non parla mai in politichese. Credo che i simpatizzanti Sel si aspettino maggiore innovatività anche nel lessico. Ma Michele è uomo preparato ed intelligente e non dubito che riuscirà ad rinnovare lessico e vocabilario.
Io credo invece che “ex lavoratore” abbia costruito bene il parellelismo con Vendola, che non si limita come scrive Soviet a fare le tre proposte, se fosse solo quello lo si potrebbe fare senza scomodare i finiani. Infatti i sondaggi danno il centrosinistra sopra il 30% e con questa legge elettorale è molto più facile ottenere quei risultati andando in tre schiarementi, anche ragionando sul dato degli indecisi che sarebbero certamente più motivati da uno schiarimento di parte e non da una armata brancaleone con a capo la cara Rosy Bindi. A me pare che l’operazione di Vendola, se non a parole, era nei fatti politicista, ed era chiariamente indirizzata a costruire un governo di transizione (magari della durata di sei mesi) a cui sarebbe seguita la grande ascesa del profeta.
Per quanto riguarda Michele Piras credo che la posizione si commenti da sola, “al netto” di tutte le dichiarazioni resta la decisione di rinunciare anche ad Olbia alla costruzione di una vera alternativa al centrodestra e di ridare la città in mano alle solite clientele. Una scelta del genere indebolisce Massimo Zedda e mi fa dubitare sull’intelligenza politica del gruppo dirigente regionale di SeL…a meno che non si voglia perdere anche a Cagliari!
Cara Tania, una modifica di sistema non si fa a colpi di maggioranza,, neppure se la maggioranza è di sinistra.
Non saremo meglio di Berlusconi, altrimenti. Le regole del gioco vanno condivise da tutti, anche dai finiani. Oltre al fatto che non bisogna confondere i desideri con la realtà: conflitto di interessi, legge elettorale e legge sulla libera informazione si fanno con maggioranze ampie e trasversali fra partiti che sentono come pericolosamente autoritaria e peronista la posizione del Pdl.
Però bisogna avere una certa confidenza con la realtà dei rapporti di forza, cosa che a sinistra, dimenticando a dire il vero qualcuno dei suoi pensatori (generalmente critici contro il velleitarismo ed i facili entusiasmi), si stenta a comprendere. Soprattutto da parte della sinistra pseudoantagonista (c’è anche quella veramente antagonista, ma presuppone scelte di vita piuttosto scomode).
La “grande ascesa del profeta”, come la chiami tu, se mai ci sarà, dipenderà dalla capacità della sinistra di costruire una nuova egemonia culturale, cosa molto difficile se la maggior parte delle energie è impiegata a darsi martellate sui maroni o equivalenti femminili.
Credo che sia utile, come approccio generale, mantenere un pochino di umiltà, costrire obiettivi raggiungibili e misurarne il raggiungimento. Un partito politico deve provare a risolvere i problemi della polis, in particolare – se di partito di sinistra si tratta – di quella parte di polis più debole. Lo fa attraverso la costruzione di un’azione collettiva.
Non entro nel merito della situazione di Olbia, ma mi pare non lo faccia neppure tu mantenendoti sul generico, ma in quella città l’alternativa di centrosinistra non esiste, dal momento che i dati dicono che il Pdl, Giovannelli o no, ha la maggioranza.
L’intelligenza politica poi va definita: per me è la capacità di risolvere problemi attraverso un’azione che tenga conto dei limiti della propria forza, della forza altrui, delle potenziali alleanze e dei probabili ostacoli. Mi pare che tu invece ne abbia una concezione un pochino più semplificata.
Il fatto è che chi non entra in acqua no sa che a nuotare ci si bagna, si fa più fatica che a camminare e ci si sfredda molto più velocemente.
Caro Soviet, lo pseudonimo che usi dovrebbe permetterti di conoscere la differenza tra accordo parlamentare e partecipazione al governo.
Il centro-sinistra deve presentarsi con un programma chiaro, senza accordi di governo contro natura col centro-destra. Questo è particolarmente importante oggi, perchè il centro-sinistra ha la possibilità di vincere contro Pdl-Lega e Fini-Casini. La sinistra ha il dovere di fare chiarezza in questo senso.
Le ampie maggioranze in parlamento andranno poi trovate in parlamento, con le forze che responsabilmente vorranno accettare la discussione sulle riforme. E ognuna “peserà” in base al consenso avuto dagli elettori.
Mischiare i due piani porta solo a fare confusione, e rafforza Berlusconi, che può riattrarre a sè i molti potenziali elettori del Terzo polo che non si riconoscono in una “santa alleanza” di governo con la sinistra. Inoltre B. sfrutterebbe anche l’astensione degli elettori di sinistra che non voterebbero mai un governo con Fini e Casini. Insomma, in una forzatura bipolare B. potrebbe vincere vincere ancora… e anche per questo la sinistra ha sempre cercato di superare il bipolarismo…
La stessa cosa vale, ancora di più, per Olbia: se una “alleanza costituzionale” con Fli e Udc è poco credibile a livello nazionale, figuriamoci se lo è per le elezioni comunali! Con partiti e candidati che fino a pochi giorni fa erano parte del malgoverno che si condanna con slogan infuocati!
È ora di usare un vocabolario più chiaro. Bisogna tornare finalmente a parlare di trasformismo, anzichè lanciarsi in vertiginose arrampicate sugli specchi.
A proposito: nell’altro messaggio dubiti che Sel abbia strutture regionali in grado di bloccare le scelte fatte a Olbia. Se le cose stessero così, qualunque corrente o tribù locale potrebbe usare il nome di Sel e Vendola per avere visibilità e poi fare ciò che gli pare alle elezioni… Questo è quasi peggio di una condivisione del loro operato, che spero venga sconfessato da Michele Piras.
Caro ex lavoratore, ripeto: un accordo per le regole del gioco si fa con tutti i giocatori, altrimenti non diventa fattibile. Quindi è necessario trovare il modo non tanto di riscrivere le regole, ma di ribadirle. Berlusconi è un’anomalia nella vita democratica italiana. E’ stato capace di infilarsi in ogni intestizio e di sfruttarne tutti i limiti. L’immensità dei mezzi di cui dispone sta facendo il resto. In pratica ha modificato le regole del gioco perché si è comprato il pallone: se tocca la palla con le mani valgono le regole della pallavolo, se butta giù l’avversario quelle del rugby, mentre gli altri sono obbligati a giocare a calcio.
Qualcuno, Fini per primo, ha capito che in questo modo non funziona il sistema. Sono d’accordo che l’ha capito dal momento in cui non ha più beneficiato del regolamento ad personam, ma l’ha capito. La stessa cosa può dirsi per Casini.
E’ necessario quindi ristabilire queste regole altrimenti non c’è soluzione: il centrosinistra ha già governato due volte, con gli esiti che conosciamo. La seconda volta aveva 20 punti di vantaggio su Berlusconi, è finita con una vittoria di Pirro che ha riaperto il parlamento al peggior Berlusconi di sempre. Credo che per la salvaguardia della “repubblica democratica fondata sul lavoro” sia necessaria una forte revisione che impedisca a personaggi come Berlusconi di imperversare peggio degli unni di Attila.
Come fare? Io non ho ricette certe ed invidio la tua sicurezza nel sapere esattamente cosa è meglio. Però, perdonami, ma se mi devo fidare di qualcuno esperto di politica, preferisco fidarmi di Nichi Vendola, che per altro ha una biografia che garantisce, oltre che un’esperienza politica notevole, tutta giocata a sinistra.
Certo che non ci può essere governo con le destre e che la proposta della Sinistra, ed in particolare di Sel, che al momento è l’unica forza di sinistra che ha una qualche possibilità di far sentire la sua voce (sempre che confermi alle urne i dati dei sondaggi), ha punti non derogabili: beni comuni, istruzione pubblica, lavoro, laicità dello Stato (le prime che mi vengono in mente). Non è derogabile la posizione in merito all’energia nucleare, così come è completamente da rivedere la politica di intervento nei teatri di guerra (l’Italia continua a ripudiarla la guerra!).
Ricette giuste non ce n’è, ma su cosa serve credo siamo tutti d’accordo: ripristinare una vera democrazia in Italia.
Io non so con sicurezza cosa rafforzi o indebolisca Berlusconi, non lo sa nessuno, dal momento che i pareri sono molto diversi. Lui le elezioni le ha sempre vinte portandosi dentro tutti quelli che ha potuto, dai democristiani di Rotondi ai neonazisti. Oggi deve contare su Pdl, Lega (che ha una base che ragiona in maniera viscerale, nel bene e nel male) e su aiuti mercenari. Una “grande alleanzx” contraria lo rafforza? Io non lo so. Rafforza i fedelissimi, ma non è convincendo i berlusconiani di ferro che si vincono le elezioni. Sposta verso destra gli indecisi? Io non ci scommetterei. Ma se tu sei così sicuro che questo succede probabilmente hai informazioni e strumenti di analisi migliori dei miei.
Questo per il livello nazionale. Per quanto riguarda Olbia, francamente, non credo che ci siano analogie, non credo che ci siano regole del gioco da ripristinare. Ed io, se fossi nelle condizioni di decidere, opterei per una posizione chiara di sinistra. Ma un partito non esaudisce i desiderata di ciascun suo iscritto. Io poi non ritengo di essere infallibile e accetto anche scelte divese da quelle che avrei fatto io. E’ certo però che chi sceglie deve anche essere responsabile dei risultati.
Sel è un partito in fase di radicamento, formalmente è nato tre mesi fa, ragionare come se fosse un partito tradizionale non aiuta, pretendere che si muova con la precisione organizzativa del PCI dei tempi d’oro è illusione.
Resta però l’unica speranza a sinistra ed io credo valga la pena tentare di farne un partito forte e radicato.
Se tu hai alternative, lieto di sentirle. Al momento, a sinistra, la Federazione è data sotto il Movimento 5Stelle. Qualcosa vorrà pur dire.
Insomma Soviet, dici che non hai gli strumenti per ragionare sulla situazione politica, e ti affidi ciecamente a Vendola? E perché? Perché dici che ha una biografia politica “tutta giocata a sinistra” ed ha un programma “non derogabile” su beni comuni, istruzione pubblica, lavoro, laicità dello Stato nucleare… salvo che poi SEL cerca alleanze di governo (nazionali e comunali a Olbia) con forze di centro-destra che pensano tutt’altro, e guarda caso su un piano di governo che non cita nemmeno di striscio i suddetti punti “non derogabili”.
E se bisogna dare una spiegazione a queste contraddizioni, basta recitare la formula magica: l’ha detto Vendola, e comunque c’è Berlusconi ed una situazione particolare, e anche ad Olbia c’é una situazione particolare… e chissà quante altre situazioni particolari esistono… E se qualcuno continua a lamentarsi della non aderenza della prassi alle belle parole… beh, ma un partito non può mica star dietro ai “desiderata” di ciascun iscritto! La linea è decisa dagli organismi regionali, che però forse neppure esistono, perché il partito è gggiovane e poco strutturato e democratico e pluralista! Chiaro, no?
In altri casi si sarebbe detto che si usano gli slogan colorati per attirare i gonzi, ma poi si fa tutt’altro in nome della Realpolitk. Ma non è questo il caso! Valutare criticamente la “narrazione” vendoliana è sacrilegio! Liberate la mente dai brutti pensieri! Torniamo a parlare di buona politica!
Se il berlusconismo è stato assimilato anche dalla sinistra, sotto forma di venerazione acritica del leader, presidenzialismo e coltivazione del bipolarismo, allora significa che B. ha vinto su tutta la linea, e i tempi sono proprio grigi.
Compagno Ex lavoratore, la proposta di Vendola per un governo di scopo (nuova legge elettorale come primo obiettivo) a me non pare per nulla qualcosa che sa di Berlusconismo.
Viceversa è probabilmente memore della “Svolta di Salerno” dell’Aprile 1944.
Come saprai la “Svolta” consentì la formazione del Governo Badoglio II, che comprendeva tutti i partiti nazionali rappresentati nel CLN, quindi dai Monarchici ai Comunisti.
Non siamo, per fortuna, in una situazione paragonabile al 1944, ma l’attacco della estrema destra di Berlusconi alla carta Costituzionale, e soprattutto ai valori che rappresenta, costituiscono motivi seri per considerare una provvisoria messa tra parentesi di differenze e persino di inconciliabilità politiche.
Strappare Olbia allo schieramento di Berlusconi sarebbe un fatto politico di grande portata.
È verissimo che Berlusca vince grazie al bipolarismo, perché può raccogliere i voti centristi non di sinistra, e può contare sull’astensione di chi, da sinistra, non voterebbe un centro-sinistra troppo “centro”: l’esperienza insegna che questo tipo di governo non porterebbe granché di nuovo o positivo al cuore della sinistra, cioè lavoratori e classi popolari!
La sinistra ha sempre ribadito questo concetto… perché se lo rimangia proprio ora che il bipolarismo finalmente vacilla, e il centro-sinistra (senza Mastella, Rutelli, ecc) è dato vincitore alle elezioni contro Fini+Casini e Lega+Pdl? Qual’è la logica??
La storia di Olbia, poi, mi fa davvero sorridere. Si vuole battere il Pdl alleandosi col centrodestra, e con personaggi (tra cui lo stesso ex-sindaco Pdl) che fino ieri partecipavano alla speculazione edilizia della città?!?? Come fa un cittadino di sinistra a votare per questa gente?!?? Se questa è l'”alternativa”, per forza vince la destra!! Si dicono tante belle parole sulla buona politica, e poi per il sogno di qualche poltrona in municipio si cade così in basso??
Io credo che se questi discorsi assurdi li facesse il PD, tutti starebbero a criticare, indignarsi, o almeno sghignazzare. Invece li fa SEL, e grazie alla luce riflessa di Vendola, qualcuno li trova pure ragionevoli!!!
La sinistra, avverandosi i sondaggi di EMG sulle votazioni per la camera dei deputati (sondaggio fatto per il TG de La7, lo puoi trovare a questo indirizzo: http://www.sondaggipoliticoelettorali.it/asp/visualizza_sondaggio.asp?idsondaggio=4517), PD + SEL + IDV + Federazione + Verdi prenderebbe il 40,8.
Pdl, Lega e La Destra il 41,5; il Centro (UDC, FLI e API) l’11,6. Il tutto con il 13% di indecisi ed un 6% su MPA, Movimento 5Stelle, Radicali, PSI e altri.
Non mi pare che le elezioni siano vinte, anzi, direi che c’è molto da fare.
Io non direi che è vinta…intanto la tua alleanza (tutti contro la sinistra) prende il 53%. Il 13% di indecisi è presumibile che si spalmino in maniera uniforme, anche se Berlusconi fino ad oggi ha dimostrato di avere una marcia in più in campagna elettorale, che oggi è di fatto una compagna di marketing.
Quindi forse è il caso di ricalibrare le argomentazioni ed i ragionamenti usando i dati disponibili.
Rispetto ad Olbia, le soluzioni semplici ai problemi complicati non ottengono mai i risultati sperati. Fosse per me Sel non dovrebbe partecipare. Ma è una posizione esclusivamente di principio, presa da chi non ha alcuna responsabilità politica e che quindi può permettersi di farlo senza rendere conto dei risultati effettivi della sua scelta.
Caro ex lavoratore, a dire il vero non ho detto di non avere strumenti, ma di averne meno sofisticati dei tuoi, dal momento che io non sono così certo di avere la Verità (quella con la V maiuscola) dalla mia parte.
Non mi pare neppure di avere detto di seguire “ciecamente” Vendola, queste sono proiezioni tue e sarebbe anche curioso sapere quali ragionamenti ti portano a dare interpretazioni di questo tipo, se non una certa facilità di generalizzazione. Certo, i latini dicevano “amicus Plato, sed magis amica veritas”, ma in questo caso non mi sembra che ci siano controindicazioni nell’azione di Vendola, tutta agita alla luce del sole e argomentata. Poi si può non concordare, ma i torti e le ragioni sono meglio giudicati dal tempo piuttosto che dalle opinioni dei singoli.
Esiste un principio di autorità e una capacità di analisi critica, le due cose non sono per forza in opposizione, almeno nei miei ragionamenti: se lo dice Vendola io presto più attenzione perché lo ritengo un ottimo politico. Non vale solo nella politica, se un grande regista parla di cinema e sono interessato al cinema, presto maggiore attenzione alle sue opinioni e valutazioni, poi magari non sono d’accordo.
La leadership vendoliana non è carismatica e non si basa sull’assunzione che ogni cosa deve essere rimessa alui per essere risolta. Tecnicamente è definibile “leadership trasformazionale”, che ha altre caratteristiche. Di fatto richiede un’assunzione di responsabilità di chi riconosce la leadership. E’ per questo che Vendola piace molto ai giovani perché agisce sul “locus of control” e sul sentimento di autoefficacia di ciascuno.
Puoi ironizzare quanto vuoi, ma un conto è ironizzare, un conto è argomentare: allora, visto che sei un ex lavoratore e quindi un po’ di tempo libero ce l’hai ti faccio qualche domandina: quando si è costituito SEL? Così capiamo se può essere definito giovane o vecchio. Quando è stato fatto il congresso regionale? Così sappiamo se ha organismi regionali eletti. C’è un coordinatore regionale? Così sappiamo se la struttura è completa e da quando.
Nessun sacrilegio nel criticare la “narrazione” vendoliana. Però non mi sembra di aver letto nessuna critica a nessuna narrazione.
Però c’è un libro che può essere interessante da questo punto di vista, “Riaprire la partita”. Contiene i due discorsi di Vendola al congresso nazionale ed il manifesto fondativo di SEL. Credo non ci sia neppure bisogno di comprare il libro perché è tutto materiale che puoi trovare in rete. Per criticare la “narrazione” basta prendere quei materiali e criticarli. Nessuna eresia, anzi. Ma certo non basta dire “La corazzata Potionki è una cagata pazzesca”, perché non siamo certo dalle parti della critica politica. (Che poi, in verità, La corazzata Potionki è un film geniale).
Tra realpolitik, che tiene conto esclusivamente dei rapporti di potere e “fantasiepolitik” forse c’è qualche grado intermedio.
Rispetto alla venerazione acritica di un leader siamo perfettamente d’accordo. Ma francamente non lo sento un problema mio. mi piace rilevare però, che se a sinistra succedesse sarebbe una novità degna di rilievo, visto la tendenza di storica di far carne macinata dei propri leader…
Soviet, so bene che Vendola dice che l’alleanza di governo col centro-destra dovrebbe essere solo una alleanza “di scopo”. Ma io credo che i governi siano necessariamente politici. È impossibile che un governo salga al potere, faccia le “tre cose” che dici (su cui, tra l’altro, non esiste convergenza di opinioni), e si dimetta per tornare al voto, senza occuparsi nel frattempo di una finanziaria o di questioni economiche: questo sarebbe imposto da impegni e scadenze nazionali e internazionali. La proposta di Vendola è quindi totalmente irrealizzabile, e chiunque segua minimamente la politica capisce che si tratta di una enorme ingenuità, o (peggio) di una presa in giro agli elettori, che mette in soffitta tutto ciò per cui la sinistra si è sempre battuta.
E poi, che senso ha proporre questa alleanza di centro-sinistra-destra, nel momento in cui i sondaggi danno il centro-sinistra “classico” vincitore, se contrapposto a Pdl+Lega e Terzo polo separati? La sinistra dovrebbe spingere il Pd verso alleanze chiare e su base programmatica, che tra l’altro metterebbero finalmente in soffitta il bipolarismo forzato (altro tema caro alla sinistra). La “santa alleanza” con l’Udc poteva avere senso, forse, quando non esisteva il Terzo polo, ma i tempi sono cambiati.
Io poi non credo che un partito, per quanto “democratico e pluralista”, possa consentire ai suoi capibastone locali di fare ciò che vogliono, in spregio del programma, del profilo politico e degli accordi di livello più alto. Se a Olbia Sel si allea col centro-destra, allora significa che il partito è in mano a correnti e tribù locali, oppure che dalla direzione centrale si concorda con le scelte fatte. Da Michele Piras mi aspetterei un po’ di chiarezza, specie perché il partito avrebbe tutti gli strumenti per intervenire: se l’accordo con Finiani e Udc sul sindaco ex-Pdl non è condiviso, il partito può semplicemente impedire l’uso del simbolo alle elezioni di Olbia.
Questa chiarezza eviterebbe anche inutili disquisizioni sul “rinnovo del lessico e del vocabolario”. Se manca la chiarezza, cambiare lessico potrebbe servire solo a fare discorsi più fumosi…
Caro ex lavoratore, per alcune cose vale quanto già scritto a Tania, per altre preciso qui. In particolare sul rapporto Sel/capibastone, che al momento non esistono. Esiste però il dovere di ascolto verso chi localmente agisce. Io non so quale posizione finale prenderà Sel e se il livello regionale darà copertura ad un’alleanza trasversale (posto che Sel ha organismi regionali formalemente e regolarmente costituiti). Credo però che le soluzioni semplici e chiare non sempre siano le migliori, soprattutto in situazioni oggettivamente complicate.
Il “rinnovamento del lessico e del vocabolario” è un modo forse artificioso di dire che è meglio essere chiari…
Non esistono capibastone? e i vari Uras e Cogodi cosa sarebbero? Capisco che ti senta coinvolto ma ho come l’impressione che o hai il prosciutto sugli occhi o sei perfettamente inserito negli equilibri dei Ras che decidono vita morte e miracoli di SEL in Sardegna. Io conosco un dirigente regionale di SEL che mi ha raccontato di porcate inenarrabili fatte sotto la bandiera di SEL, tesseramento gonfiato, congressi fasulli, gruppi dirigenti inventati dal nulla. Roba da vecchia DC dei tempi d’oro…
Visto che fai i nomi di Uras e Cogodi, perché non ci fai anche il tuo, quello del dirigente regionale SEL e quello dei gruppi dirigenti fasulli?
Si perché invece tu ti chiami Mario.
e tu invece ti chiami sveglia?
Certo, Sveglia Lorentz.
Quando il PDL riceveva gli ordini da Roma, era uno schifo, una barzelletta, dilettanti. Quando, come ora, discute qui, è comunque uno schifo, una barzelletta, dilettanti.
Siete finiani o è semplice partigianeria?
Mmm… Altre possibilità?
Mi sembra abbastanza evidente per chi fa il tifo, Vito…
Forza Fantola… quatto quatto come Vito, che però da un po’ di giorni è in imbarazzo perchè Massimo Zedda si sta muovendo..e anche bene.
Cess, Vito… ti toccherà sostenere Zedda!
Caro Zaccheo, come il tuo illustre omonimo, anche tu dovresti salire su un albero per vedere meglio quello che succede. Ma una volta in cima, non tapparti gli occhi però! Pace e bene.
Oh Gamberini ma non ti sei accorto che con Nizzi vicecoordinatore siete alle comiche finali?
Massimo, ‘le comiche finali’ come forse sai è un’espressione già usata, tre anni fa, dall’ottimo Gianfranco Fini. Noi siamo ancora qui mentre lui – lui sì – è bello che Fini-to.
Me lo dica lei, perché a forza di dire che va male tutto e, nello stesso momento, il contrario di tutto, qualcuno potrebbe davvero pensare che da parte sue ci sia solo partigianeria.
Lah ke è tutta colpa di Prodi!
Meglio non chiamarlo schieramento progressista. Ricorda troppo la “gioiosa macchina da guerra”.
Piras cerca solo di salvaguardare la candidatura di Marta Testa a Iglesias.
Nizzi è uno dei più grandi comici mai apparsi in Sardegna
Egli lo è. Altro che Pino La Lavatrice!
ceee l’idv ha risolto! gifiarora… dai che il centrodestra non chiude nemmeno il mese prossimo… presentano 5 candidati e binceusu! tutti con Massimo (su giovani)!
Egli è davvero gaggio Inside!
Avete notato che la nuova giunta conta un nuovo assessore ai trasporti, l’on.C. Solinas http://www.regione.sardegna.it/j/v/38?s=1&v=9&c=6406&na=1&n=1&va=2 eppure ne nel sito della Regione, ne sull’ultimo BURAS, da nessuna parte c’è traccia del decreto con l’accettazione delle dimissioni dell’Assessore Carta e la nomina del nuovo assessore l’on dott. Solinas…………… se non è sciatteria questa ?
http://www.regione.sardegna.it/j/v/115?v=9&c=113&c1=1207&n=10&s=1
P.S che fine ha fatto il sito di Maninchedda? Chiuso per la vergogna?
Il sito di Maninchedda è ripartito, oggi c’era una lettera sulla situazione olbiese.
Tutta colpa di Soru!