Vi ricordate? Nel maggio del 2009 la facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Sassari decise di assegnare la laurea ad honorem al colonnello libico Muhammar Gheddafi. Io lo avevo scordato e c’ha pensato il bel blog Su Barralliccu a rinfrescarmi la memoria.
Il preside, nonché docente di Diritto Romano, Giovanni Lobrano, dichiarò all’AdnKronos:
“Il conferimento della laurea honoris causa al presidente Gheddafi da parte di una facoltà che si pone certamente in un contesto diverso da quelle islamico contribuisce a un processo già in corso di dialogo e di conoscenza reciproca fra sistemi giuridici diversi ma convergenti nel Mediterraneo”.
“Anche se ho proposto io la cosa e ho votato a favore, è mia abitudine scientifica non attribuirmi meriti che non ho. Non posso definirla come una mia iniziativa ma sicuramente la proposta in facoltà l’ho fatta io. Prima ne ho parlato con alcuni colleghi anziani e poi con il Magnifico rettore, Alessandro Maida. In particolare, ci siamo fatti carico di renderci conto se ci poteva essere una disponibilità, una attenzione politico diplomatica per l’iniziativa. Poi veramente di più non posso dire perché non si tratta di questioni personali di cui posso disporre. Su alcune cose sono veramente impegnato alla riservatezza”.
Chissà chi propose “la cosa”: si sussurrò Beppe Pisanu. Chissà.
La proposta fu approvata a maggioranza dal Consiglio di facoltà, poi avallata dall’allora Rettore, Alessandro Maida. Le proteste che seguirono alla decisione (ci fu una imponente mobilitazione), unitamente al no di Attilio Mastino (che da lì a qualche settimana prese il posto di Maida) fecero fare una brutta fine al progetto, che fu definitivamente affossato dallo spostamento del G8 da La Maddalena a L’Aquila.
Resta la vergogna di un’idea del genere, segno che gli intellettuali hanno una enorme responsabilità di ciò che sta avvenendo in Italia. E segno anche che la nostra Università non ha bisogno di una Gelmini qualunque per coprirsi di ridicolo.
Saranno stati ispirati dalla “filosofia morale della Sardegna” che insegnavano a spese della legge regionale 26/97! Disinvolti questi accademici sassaresi:
http://www.sotziulimbasarda.net/agosto2008/BOLORESURSAS.htm
Anche questa è carina:
“Quando l’Università La Sapienza invitava Gheddafi e cacciava il Papa”
http://latorrenormanna.wordpress.com/2011/02/23/quando-luniversita-la-sapienza-invitava-gheddafi-e-cacciava-il-papa/
i servi sono servi perchè tali sono nell’animo, anche in cattedra.
Ricordatevi il docente di diritto romano che ancora occupa la cattedra e dovrebbe essere cacciato a calci.
Vergognatevi in nome del Popolo Italiano e Sardo !!!
Gheddafi nobel per la pace….eterna!
Che uomo spregevole Gheddafi…altro che laurea ad honorem
Ora ti racconto una storia….è una storia vera.
e ti racconto come si sono intrecciate le storie della mia famiglia con tanti libici/italiani.
Senti Vito, ho un sacco di amici che sono nati a Tripoli, amici figli di italiani che erano andati a vivere lì, si erano fatti una vita, andavano a scuola, si erano comprati le case, avevano fabbriche, negozi di mobili, botteghe, un mare di attività…..nel 1970 quel pazzo di Gheddafi sbatte fuori 20 mila italiani dalla Libia.
Sbattuti fuori da un giorno all’altro……tutto i beni requisiti, tutte le case, tutti i possedimenti, tutto.
Hanno lasciato tutto lì…non potevano fare altro, imbarcati su una nave, destinazione Italia, il loro presente distrutto, il loro futuro da inventare. Avevano indosso solo la roba e le valigie preparate frettolosamente.
La mia amica aveva due anni, la sua mamma aspettava due gemelli, avevano dovuto abbandonare i loro animali, una villa da favola e non ti dico fesserie, una fabbrica come la Saras di Sarroch.
Tutto requisito……..tutto.
Ho sempre sentito nelle parole della mia amica, la nostalgia per Tripoli perchè erano racconti che faceva la sua mamma e il suo papà…..diventato povero di botto.
Con la creazione di fb la mia amica che nel mentre ha perso il padre giovanissimo ha cercato di rintracciare chi li aveva conosciuti a Tripoli.
Potenza di fb……ritrovati un sacco di amici del papà e della mamma, ha recuperato un sacco di foto, dipendenti del padre, lei che non sapeva tante cose, dai racconti dei libici ora in Italia ha ricostruito la storia del suo papà, la scuola geometri che frequentavano…tante cose.
La mia amica ritrova tanti amici che poi diventano amici miei e di mio marito perchè mio suocero, aveva fatto la guerra d’africa, era stato tre anni a Tobruck e in tutte le zone calde militari ed essendo un fotografo dell’aereonautica, abbiamo un archivio fotografico storico militare incredibile. Le foto tramite la mia amica sono state viste dagli amici libici e sono diventati nostri amici perchè sono tutti luoghi che loro conoscono.
Queste persone che conosciamo da meno di un anno ci hanno arricchito molto, abbiamo conosciuto la loro sofferenza, la loro nostalgia per quei luoghi…foto eccezionali che hanno molto gradito.
In questi giorni sono tutti tristissimi…….perchè la loro Libia sta soffrendo……
Quale laurea ad Honorem dovrebbe meritare questo dittatore???…..
Un nostro amico raccontò che nella fuga uccisero a bastonate nel 1970 una donna ebrea che era incinta.
Mi fermo qui……….Vito.
Oh….visto che sta scappando dalla Libia…magari arriva a piantare le tende a Villa Certosa.
Ragazzi, siamo sempre in tempo per recuperare e conferirgli questa MERITATA laurea.
Poi, se non dovesse bastare, diamogli anche il NOBEL PER LA PACE.
Insieme a Silvio, ovviamente!
Li sta bombardando! QUELL’ASSASSINO LI STA BOMBARDANDO!
Al di là dello specifico fatto, per il quale ogni commento è superfluo, vorrei prendere spunto per una riflessione dalla frase con cui chiudi: “gli intellettuali hanno una enorme responsabilità di ciò che sta avvenendo in Italia”…
Chi sono, oggi in Italia, gli intellettuali?
prima ben ali, poi hosny, ora muhammar… “la musica è finita gli amici se ne vanno”