Anche Tiziana Frongia, candidata dei Verdi alle prossime primarie del centrosinistra a Cagliari, risponde (a modo suo) alle mie tredici domande.
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Dopo aver accettato la candidatura per le primarie del centrosinistra, l’impegno di questi giorni mi ricorda i 4 anni in cui viaggiavo avanti indietro Cagliari-Carbonia per fare l’assessore tecnico alla pubblica istruzione.
Allora dovevo far conciliare il lavoro amministrativo e politico col lavoro dell’ospedale in quanto il presidente non mi aveva messa in aspettativa.
Quante volte rientravo a casa tardissimo … per fortuna non avevo nessuno che mi aspettasse … l’unica figlia che ho, per trovare lavoro, si è dovuta trasferire a Roma.
La scelta di partecipare alle primarie, concordata con un buon gruppo che vuol sostenere la mia candidatura a sindaco, è scaturita dalla necessità di voler e dovere contribuire alla discussione su cosa è meglio per Cagliari, per i suoi cittadini.
Questa delle primarie è una opportunità che intendiamo condividere in un convegno aperto insieme agli altri candidati sindaco e in cui, auspichiamo, possa compattarsi tutto l’elettorato più sensibile ed attivo.
Credo sia importante prima di affrontare le tematiche, prima di proporsi alle persone che non ti conoscono, spendere davvero qualche parola per provare a dire chi sei ..è giusto che si sappia che ho provato ad affacciarmi in qualche partito..ma che ne sono uscita senza neanche aspettare mesi…non c’era quello che cercavo, non trovavo persone che avessero voglia di rompere schemi e metterci la faccia…ho rischiato sempre con grande entusismo e umiltà, … ora la paura non esiste più nella mia vita.
La mia forza è l’onestà con cui ho sempore affrontato tutti gli impegni e le difficoltà.
Ad esempio quando il mio Direttore non prestava attenzione e cautela in sala operatoria con i pazienti ed io consigliavo a questi di andare da un’altra parte a farsi operare o quando mi minacciava per l’indicazione delle medicine alternative anche quando ascritte nella farmacopea ufficiale.
Oppure quando mi sono dovuta difendere dagli uomini della politica… ma è meglio dimenticare e guardare avanti.
Voglio essere la donna di cui tutte le donne sono orgogliose.
Non le ho mai offese, le donne, neanche quando ho contrastato il loro modo di pensare ed agire in stile solito politichese, da uomini, ma spesso hanno frainteso.
Non mi sono mai piaciute le pacche nelle spalle e quel modo di dire eh…la politica non la conosci lasciale fare a chi la sa fare!
Reagivo intimamente pensando che la mia forza è avere una figlia innamorata della sua mamma e sentire i suoi amici come miei figli.
Ho sempre curato la relazione umana ed ho sempre detto che la mia visita oculistica dura quanto è necessario alla vita del paziente in difficoltà e che talvolta non posso essere io a poter risolvere i suoi problemi ma qualcuno più bravo di me.
Ho fatto l’assessore più stravagante che ci fosse (è agli atti), ho ascoltato tutti, contavano i ragazzi più dei professori e dei docenti, avevano il mio numero di cellulare tutti i rappresentanti di classe e di istituto perché dovevano essere loro i primi a chiamarmi se qualcosa non fosse andato bene.
Ho risposto a tutte le loro richieste, come avere un parcheggio interno alla scuola per i motorini (quando il preside per anni non glielo aveva concesso) in tre giorni abbiamo risolto.
Gli ho organizzato la festa annuale (futurgiovani – vedi youtube) nelle piazze con tutte le loro rappresentazioni più gaie e più intellettuali, gli ho premiati per ogni occasione che valesse.
Gli abbiamo portati all’anfiteatro a vedere il balletto MOMIX, hanno ascoltato sardi di successo come Fois e Soriga, gli abbiamo pubblicato le loro ricerche, abbiamo trasformato il contenuto dei distributori di cibo schiffoso che avevano nelle scuole…e così tante altre cose che mi piacerebbe raccontarvi se volete… non si parla mai abbastanza di quello che di buono qualcuno fa ed è un errore perché il bene si contagia quanto il male e diventa la migliore delle adrenaline circolanti.
I dirigenti ridevano quando mi sentivano contrattare il prezzo delle poltroncine per le aule magne o le lavagne… però quanto spuntavo il prezzo e si risparmiava?!
Il lavoro, qualunque esso sia, devi svolgerlo con passione e semplicità … con l’occhio attento a chi stai dando risposte.
Mi piace risparmiare su tutto controllando attentamente il rapporto qualità-prezzo, mi piace contrattare tutto per evitare prezzi gonfiati.
Ho sempre pensato che i soldi che guadagna un politico vengono dai cittadini ed ad essi bisogna risponderne… non ai partiti o al sistema verticistico che assembla piramidi personali per la macchina del consenso forzato.
Mi piace che ci siano candidati giovani, a loro auguro di rimanere fedeli ai più sani ideali umani e di combattere le battaglie per il bene… magari ascoltando la loro parte femminile perché arricchisce e sensibilizza tutti.
Ora, sperando di non avervi annoiato, proviamo insieme a ragionare sui temi proposti da Vito e interlocutori.
Come amiamo Cagliari, anche noi? Cagliari è l’energia migliore del Mediterraneo.
Ci sono le memorie del tempo, ci sono i messaggi per tutta l’umanità, ci sono le opportunità di una città solare.
Il mio gruppo ed io, pensiamo che sia troppo ingessata, che abbia bisogno di ripopolarsi di giovani e di entusiamo, di riempire le strade di attività e colori.
Cagliari ha nel turismo la sua vera vocazione ma occorre tanta fantasia. tanta creatività contagiosa.
Scrivere un programma non è niente, lo puoi fare di mille pagine come di una. Puoi far vivere il sogno ma sarebbe magari l’ennesima delusione se irrealizzabile.
A noi è sembrato, sin dal primo momento che ci siamo spesi a comunicare, che bisognasse parlare del metodo con cui realizzare un programma. Così in tutti i nostri incontri sentirete parlare di Ecologia Politica.
Non serve un Dirigente che amministrando faccia la sua politica e cada nel conflitto di interesse, non serve il politico che appena entra sta già pensando a come dirottare i soldi nella direzione degli amici o nelle società prestanome o nel gruppo di persone che rappresentano il suo tornaconto elettorale.
Parliamo di ecologia politica proprio per questo, perché coordinare una squadra con le professioni che trovi già in organico e la parte politica deve essere un bel lavoro di gruppo, lo devi fare con coinvolgimento e correttezza.
Non servono le superconsulenze e se trovi lacune interne… ci sono i corsi di perfezionamento così rimane tutto patrimonio permanente del Comune.
Ma ci sono altre buone prassi da rispettare:
Nessun doppio incarico politico ed amministrativo;
Nessun incarico ad personam che non passi per un percorso condiviso di assegnazione meritocratica;
Competenza e tempestività di esecuzione in tutto.
Rispetto del lavoro di squadra e libertà di condivisione con tutti i soggetti sociali.
Creata la squadra di coordinamento, e non di governo perché non esistono sudditi, per fare economia devi ridistribuire il reddito, alleggerire i cittadini in difficoltà dalle super tasse comunali e farne pagare qualcosa in più ai super ricchi o a chi consuma maggiormente le risorse pubbliche destinate a tutti.
Insomma, per dirla in breve, un poco di buon senso e di senso della misura, da parte di tutti.
Non so se Cagliari è pronta a recepire la necessità di un serio cambiamento o se persisteranno atteggiamenti conservatoristici ma è certo che se l’emergenza non sarà capita la sofferenza sarà ancora più grande dopo.
Invitiamo anche gli altri candidati sindaco a pensare prima di tutto a scrivere il programma da condividere pensandolo solo come risorsa che sviluppa lavoro, per chi non lo ha mai avuto, per chi lo ha avuto e non lo ha più, per chi ha la cassa integrazione ma sta scadendo.
Ed allora ecco i due concetti del nostro programma:
Cagliari ECO MUSEO URBANO e Cagliari FRONTE MARE .
Per noi il programma deve prendere spunto dall’idea di Cagliari ECO MUSEO URBANO
Significa che a partire dalla valorizzazione dei quartieri per arrivare agli spazi di cultura, per arrivare a dare luce a tutto quello che della storia l’uomo ha arricchito gli angoli della città, tutto diventa museo e quindi fonte di reddito.
I quartieri della storia (lavoro), i quartieri dell’identità (lavoro), i quartieri del percorso religioso (lavoro), i beni museali storico artistici (lavoro), i siti archeologici (lavoro) e le bellezze naturali (lavoro).
Cagliari tutta un patrimonio dell’Umanità ma se non serve a sviluppare reddito non sbloccheremo l’economia e non sosterremmo i suoi abitanti.
In questi anni sono stati aperti musei e spazi culturali ma si può fare molto di più.
Col sistema del concorso – appalto si devono dotare delle professioni consone anche quelli di prossima apertura come la Mediateca ad esempio.
In questo museo ECO URBANO l’economia si muove con un movimento nuovo, alternativo al petrolio, ci si muove in bicicletta (bike sharing) nelle piste ciclabili, ci si muove con le piccole macchine elettriche in affitto (car sharing), ci si muove con i bus elettrici.
In questa città – museo si alleggerisce la bolletta elettricità con i pannelli solari-led nei semafori, negli indicatori luminosi, nella illuminazione pubblica.
Il piano della mobilità deve essere tutto imperniato sull’utilizzo dei mezzi pubblici e disincentivando l’uso dei mezzi privati.
Serviranno molte più corse (altro lavoro), assolutamente corsie preferenziali per tutti i bus e chiusura alle auto delle strade strette servite da bus.
Il censimento delle case vuote ed una chiara visione delle reali necessità unita ad una azione di rilevazione e certificazione delle unità abitative dovrà servire a calmierare il mercato degli affitti.
L’appetibilità dei siti militari dismessi da parte dei privati va combattuta da subito, le ex caserme potrebbero avere mille destinazioni facciamole scegliere al cittadino: il Comune indice un concorso di idee e le fa giudicare ai cittadini.
La caserma diventa museo della terracotta sarda? Diventa museo della moda dei costumi sardi o degli stilisti sardi? Diventa museo del pane e dei dolci sardi? Diventa ostello della Gioventù? Diventa alloggi per gli studenti fuori sede? Diventa mini appartamenti per single divorziati che non arrivano a fine mese e che oggi mangiano alla mensa della Caritas?
L’importante è che non si costruisca solo e sempre per speculazione di alcuni ma piuttosto si piantino alberi.
Cosa ne dite di un giardino che anche a Cagliari racconti del resto della Sardegna, le nostre piante tipiche come il lentischio, il mirto, le ginestre… magari sopra via Is Guadazzonis, con vista sulle saline e sul golfo (altro lavoro)?
Cosa ne dite di un museo del mare, di un acquario? (altro lavoro).
Basta ingegno e creatività con l’amore per questa città, e guardate quanti posti di lavoro si creano! Tutto quello a cui vogliamo invitarvi a pensare crea movimento, crea economia.
Non dobbiamo far scappare le meganavi da crociera (negli ultimissimi tempi ne sono passate più di 240 con una media di 5-6 mila persone a bordo ognuna), quale è stata la reale ricaduta sulla città?
Non servono megaprogetti che esauriscono i fondi solo con la progettazione eseguita da mega architetti e mega studi di ingegneri amici o di altre Regioni e poi i lavori si fermano in attesa di altri finanziamenti o che proseguono lenti con continui aggiornamenti dei costi !
Bisogna inventarsi un metodo che privilegi anzitutto i cittadini sardi !
Per quanto riguarda il nostro “Fronte Mare” che va dal Poetto, passando per la Sella del Diavolo Borgo Sant’Elia, Via Roma, Giorgino, le saline è tutto da valorizzare !
La pesca turistica, i due villaggi dei pescatori Borgo Sant’Elia con Giorgino possono diventare degli eco-villaggi, il percorso turistico simil fluviale del parco di Molentargius può avere un rimessaggio con nolleggio di piccole imbarcazioni.
Per quanto riguarda il Poetto bisogna chiedersi cosa vuole il Cagliaritano: vuole spiagge arredate come la riviera Romagnola o Ligure per produrre reddito con molti servizi sulla spiaggia? Vuole una spiaggia con molti locali della ristorazione aperti sul mare? Vuole discoteche all’aperto?
Così pensiamo anche per il Teatro Lirico che non ha bisogno del Comune e del Consiglio di amministrazione che parcheggi politici inqualificabili.
Ha il suo personale, direttori di orchestra, musicisti, cantanti lirici, ballerini… perché non far esprimere le loro idee… magari autogestione? Magari un consorzio con altri Enti Lirici?
Abbiamo già espresso la nostra proposta su Tuvixeddu, apertura immediata, concorsi per archeologi, guide turistiche, manutentori, biglietteria e guardiania.
Idem per L’Anfiteatro Comunale.
Gli spazi per i grandi eventi estivi li abbiamo ma manca quello invernale.
Un teatro tenda credo sia richiesto dai giovani… potremo chiedergli dove posizionarlo sempre col sistema del concorso di idee… Borgo Sant’Elia? Su Stangioni?
E la manifattura tabacchi? Perché non un museo di arte contemporanea ed uno spazio per i nostri giovani che escono dall’Artistico o dall’Accademia delle Belle Arti? Perché non un centro per produzioni musicali? Perché non un centro di sviluppo informatico?
Lasciamo che i progetti creati con la pratica del concorso appalto siano sottoposti a “referendum” cittadino.
Sono tante le opportunità che dobbiamo leggere in questa città per non far scappare i nostri giovani.
L’Università deve avere un ruolo fondamentale, incidere nella formazione ma anche nella capacità di leggere le lauree spendibili nelle professioni del domani, rinnovarsi nella ricerca ed aprire alle Università straniere.
I sardi stanno investendo molto nelle lingue straniere e servono interconnessioni che amplifichino i percorsi formativi e nascano interessi intellettuali stranieri nella nostra terra.
Non c’è bisogno di un mega campus che vedrebbe la luce magari nel 2020 quando in un anno si può costruire un eco villaggio ad impatto energetico zero con case in legno e servizi annessi facendo risparmiare la bolletta della luce e del gas.
Abbiamo pensato cose semplici, speriamo sensate ma col desiderio di far felice non qualcuno ma quanti più possibile, perché solo così avremo speso bene la nostra vita.
Tiziana Frongia & Soul Band
Sono andata a rileggermi le risposte dei candidati sui programmi..di nuovo non c’è nulla in questa povera giovane generazione già comprata prima di esistere
Solito politichese, personaggi già furbi a 30 anni con uomini politici brizzolati alle spalle che pagano la loro campagna elettorale.
L’ informazione che prende fischi per fiaschi e segue quello che credono sia nuovo ma nuovo non è perchè non sanno vedere oltre.
I giovani affascinati da uno che parla di università e ricerca pensando di essere capellacci visto che le competenze sulla università il comune non le ha!
I giovani ci cascano perchè il muro da abbattere non è un sistema partitistico stagnante ma solo l’età anagrafica !
Non sono capaci di distinguere il genuino, l’essere se stessi, l’onestà intellettuale.
Entrano in politica e diventano un’altra cosa, la solita cosa, parlano intercalando secondi di silenzio perchè in politichese vuol dire dico e non dico, non specifico così non mi brucio dopo e rimango sul generico !
Ma per favore ! rimandatene qualcuno a scuola di vita.
Se non conosci la vita non puoi fare della buona politica, se non hai imparato a dire molti NO non hai nulla da dare!
Questo programma per Cagliari è un vertice di comicità surreale. Ma devo dire che il programma di Cabras, travestito con il malinconico loden del Pd è decisamente peggio.
Mi chiamo erika viola, abito a domusnovas, sono stata una studente delle magistrali ho conosciuto l’assessore perché veniva quasi tutte le settimane nell’istituto (credo ache negli altri perchè era molto premurosa nei nostri confronti e in quelli della scuola).
Ho letto che avete messo in dubbio che lei abbia portato gli studenti a vedere il balletto Momix.
C’erano molti ragazzi di Portoscuso, Carbonia, Sant’antioco ed Iglesias, arrivati all’anfiteatro romano con i pullman.
Posso anche ricordare che l’assesore ha regalato il pianoforte della figlia, quando si è trasferita a Roma e da un anno non era neanche più assessore.
condivido quanto scritto da luca mori ubaldini bisogna conoscere cagliari, bisogna conoscere chi fà funzionare il comune,cioè chi lavora al comune perchè da lì si parte … e poi mi spiegate perchè nessuno prende in considerazione i servizi sociali ? sono rivolti alle persone ,ai cittadini,minori,giovani,anziani,malati,poveri, che cosa si propone per migliorare la qualità della vita. per promuovere il cambiamento…
Investire sul sistema pubblico di tutela della salute e del benessere di tutti: mettere al primo posto i bisogni delle persone, soprattutto dei più deboli, intervenendo nella sanità, nell’assistenza sociale, nella casa, nei trasporti. Pianificare e moltiplicare, di concerto con le associazioni interessate e con gli altri enti pubblici, gli interventi a favore delle persone con disabilità, degli anziani non autosufficienti, delle vecchie e delle nuove povertà, dei migranti, dei detenuti, dei sofferenti mentali, per il raggiungimento di sempre maggiori spazi di autonomia e di crescita.
Un Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche condiviso, consultabile, aggiornabile, strategico. Le barriere architettoniche – intese come ostacoli fisici per persone con capacità motoria ridotta ma anche come ostacoli che limitano l’utilizzo di spazi e attrezzature e come assenza di segnalazioni per l’orientamento dei luoghi e delle fonti di pericolo – sono un problema che coinvolge “quasi” tutti i cittadini: disabili motori, psichici, sensoriali, permanenti, temporanei, anziani, bambini, donne in gravidanza, passeggini, obesi, etc. Si procederà alla classificazione del patrimonio immobiliare e dei percorsi urbani, alla diagnosi delle accessibilità e infine alla programmazione degli interventi, attraverso il coinvolgimento di alcuni portatori d’interesse.
Promuovere una città che miri al benessere dei bambini e degli adolescenti. Considerare il bambino come soggetto portatore di diritti, ponendolo come parametro per misurare la sostenibilità di ogni atto amministrativo; riconoscere come fondamentali i bisogni di autonomia, socializzazione, movimento, sicurezza ed apprendimento; migliorare l’offerta qualitativa e quantitativa dei servizi e delle iniziative per l’infanzia, per l’adolescenza e per le famiglie.
Sviluppare politiche attive di cittadinanza per le donne e gli uomini migranti attraverso il coinvolgimento nella vita pubblica e nella elaborazione di scenari di futuro per la città. Favorire e sostenere percorsi di legalizzazione e autonomia, anche attraverso l’insegnamento della lingua e l’orientamento al mercato del lavoro.
Introdurre il bilancio di genere per la promozione di una effettiva e reale parità tra donne e uomini. Tra uomini e donne vi sono differenze per quanto riguarda le esigenze, le condizioni, i percorsi, le opportunità di vita, di lavoro e di partecipazione ai processi decisionali ed è quindi necessario che le politiche non siano neutre rispetto al genere ma al contrario determinino un impatto differenziato su uomini e donne con lo scopo di una distribuzione più equa delle risorse.
E’ parte del programma di Massimo Zedda.
Di Pietro è un docente universitario al confronto ….
Mi dispiace per tutto l’elettorato di sinistra ma non c’è ancora ad oggi un candidato che abbia le conoscenze tecnico – amministrative necessarie per governare la città in maniera rassicurante …
un mio carissimo amico direbbe così : “Ma genti de Casteddu non d’agattanta ???”
Cagliari deve essere amministrata da un “Cagliaritano Vero” che sappia tutto sulla sua città perchè ci vive e la vive … che abbia un bagaglio di conoscenze anche su tutto ciò che è stato fatto in maniera sbagliata …
Ottimi i dieci punti trattati da Vito … ma solo se fanno parte di un inizio del processo di rivisitazione del piano per la città.
Nell’attesa di trovare il candidato giusto per Cagliari … vi sauto tutti !!!
P.S.
Se rimangono le cose come stanno Fantola sarà il nuovo sindaco di Cagliari .
E secondo te emiliofloris aveva queste conoscenze? Ma lasciamo perdere……evitiamo il tafazzismo, quelli la non sono certo meglio!
Io ritengo nn sia così … ma sono punti di vista .
Per ora le presentazioni dei candidati di sinistra non mi hanno dato fiducia .
Non che quelli di destra lo abbiano fatto …
La sinistra non trasmette la sensazione di poter mettere a disposizione quell’ apporto tecnico utile alla risoluzione di ogni problema
La destra invece non trasmette la sensazione di poter mettere a disposizione quell’apporto etico morale utile ad una corretta ed onesta amministrazione.
Cosa fare ?
Il fatto è che siamo messi male ….
Possibile che non ci sia un candidato serio onesto e capace ???
Possibile che i partiti non abbiano colto questi aspetti ???
Mha….
Sarebbe utile capire cosa sarebbero queste “competenze tecniche”. Posto che stiamo parlando di amministratori pubblici eletti dal popolo e no di funzionari da selezionare attraverso un concorso. Il Sindaco non dev’essere un tecnico (servirebbe per lo meno un Pico de Paperis di disneyana memoria, fornito di decine di lauree), ma uno che conosce la macchina comunale, sa come funziona un consiglio comunale e possa attingere le competenze tecniche necessarie all’interno dell’amministrazione (qualcosa c’è, anche se una certa omogeneità delle giunte che governano Cagliari da decenni ha influito sulla “terzietà” dell’amministrazione) o fuori quando non presenti. Inoltre, deve capire qualcosa di politica, perché per amministrare bisogna saper costruire relazioni, persuadere, fare sintesi.
Per me Massimo Zedda queste caratteristiche le ha: è uno che si studia i temi che deve affrontare ed ha avuto 5 anni per prepararsi dall’interno del Comune come consigliere di minoranza.
Aspettare il genio assoluto che risolva tutti i problemi è come sfiorite mentre si aspetta un principe azzurro che non potrà arrivare mai…non si nasce sindaci, si impara a farlo!
Concordo con Marcello.
Oggi Tiziana Frongia sarà ospite di Radio Press, intervistata da Nicola Muscas. Appuntamento a partire dalle 12.10. Potete intervenire via sms al 340-0644o33 o grazie alla pagina Facebook di Radio Press. La trasmissione verrà riproposta in replica stasera a partire dalle 20.10. Domani, giovedì 20, toccherà a Massimo Zedda, sempre alla stessa ora.
spero che la stiate ascoltando e che la registriate a futura memoria. uno dei pezzi di radio più spassosi degli ultimi 15 anni
Applauso cubano alla professionalità dell’intervistatore.
Stasera lo scarico in Real Player.
domani la Banana production ve lo offrirà su Youtube!
monumento all’intervistatore!
Ma per piacere.
Con tutto l’affetto, la passione e l’anticonformismo del caso forse è meglio che ciascuno faccia quello che riesce meglio a fare.
Purtroppo devo constare ancora una volta che si preferisce indicare il dito anzichè la luna indicata dal dito, non sarà scritto in italiano accademico, ma ha posto questione vere , che altri candidati preferiscono snobbare…
Bravo Paolo.
“La mia forza è l’onestà con cui ho sempore affrontato tutti gli impegni e le difficoltà.
Ad esempio quando il mio Direttore non prestava attenzione e cautela in sala operatoria con i pazienti ed io consigliavo a questi di andare da un’altra parte a farsi operare o quando mi minacciava per l’indicazione delle medicine alternative anche quando ascritte nella farmacopea ufficiale.”
A parte il fatto che si dice “guardare il dito che indica” e non “indicare il dito”, segno che evidentemente la Signora Frongia non è sola nella sua innovazione linguistica, trovo che la definizione di “Regina della Supercazzola” sia oltremodo appropriata.
Dovrei votare una confusionaria assoluta perchè mi parla del “SUO VISSUTO”?
Non male però il restauro -se ho capito bene- dei casotti del poetto, trasferiti in viale La Plaia: ecco una idea innovativa (e sono almeno 2) per la soluzione del problema.
Ma soprattutto dovrei fidarmi di una che si ingerisce nelle scelte dei medici, non essendolo, per consigliare intrugli di indimostrata utilità “alternativa”?
Caro uomo di Neanderthal, l’indignazione ti acceca e ti rende distratto: ti è evidentemente sfuggito che la dottoressa Tiziana Frongia è un medico ospedaliero. Per la cronaca fa l’oculista e non disdegna l’omeopatia, pratica terapeutica che in Italia continua a suscitare scandalo mentre in Francia, Germania e Gran Bretagna viene insegnata nelle università e praticata in alcuni ospedali pubblici.
Caro nuragico hai ragione a replicare a neo anderthal sull’omeopatia, che io per esempio utilizzo e con buoni risultati da anni….però il problema della dott.ssa frongia non credo sia l’omeopatia! o la scorrettezza di parlare male del suo direttore nel proporsi come candidata….. ho impiegato 10 minuti a tradurre dal frongese all’italiano e comunque non ho ben capito quali siano alla fine le risposte alle 13 domande…
sono d’accordo con tutti quelli che chiedono intransigenza, serietà e magari un italiano scritto accettabile per un candidato sindaco. Per non parlare poi del programma…abbozzato.
ho trovato particolarmente imbarazzante la presentazione personale, questo continuo passare dal “Io” al “Noi”, salti esileranti dal presente all’imperfetto, dal colloquiale al tono ufficiale: la politica è una cosa seria, va bene abbassare i toni per farsi capire da tutti, ma questo non può significare abbassare il livello della discussione, non sta mica scrivendo una email alla figlia…scusate ma sono stanca di approssimazione politica e da un candidato di sinistra mi aspetto altro.
DAVVERO?? Il CEPU ha colpito duro, allora!
P.S. L’omeopatia ha notoriamente lo stesso valore scientifico della macumba, riuscendo a costare molto di più.
In ogni caso chiedo scusa alla Dottoressa e le auguro di avere un vagone di voti, almeno tanti quanti i molesti e inutili puntini di sospensione che ha seminato forse, ad imitazione del Pollicino delle fiabe, per fare seguire le sue tracce nella inestricabile foresta della sua prosa incoerente e sconclusionata.
Inoltre, proprio la Dottoressa Frongia sarà titolare alla Sapienza della cattedra di medicine alternative ed omeopatiche a partire dall’ A.A 2011/2012.
Non conosco il candidato, ma questa frase è altamente simbolica di come nella politica postdemocratica ci sia un enorme confusione tra il pubblico e il privato.
“Reagivo intimamente pensando che la mia forza è avere una figlia innamorata della sua mamma e sentire i suoi amici come miei figli”
Sarebbe ora che la sinistra si interessasse di più alla buona gestione delle cose pubbliche e meno ai sentimenti e le emozioni personali.
La sinistra si interessa già alla buona gestione delle cose pubbliche e meno ai sentimenti personali. Il Governo Prodi era immensamente più attento alla buona gestione della cosa pubblica rispetto a Berlusconi, eppure l’elettore sceglie Berlusconi. Dal momento che non tutti in Italia siamo ladri o puttanieri, cacciatrici di dote o puttane, è probabile che il modo in cui ci presentiamo – a prescindere dalla qualità del programma ed anche della capacità tecnica dei rappresentanti – non sia quello più adatto per vincere le elezioni.
Non è un problema solo nostro. Negli Usa solo F. D. Roosvelt e Bill Clinton sono riusciti a farsi rieleggere e l’incapacità dei partito democratico Usa, quello vero, di vincere le elezioni sta nel trattare la questione politica come se fosse solo pura razionalità.
La quarta di copertina di un testo illuminante su questo tema, “La mente politica” di Drew Westen, riporta in quarta di copertina la seguente frase: “perché gli americani sono d’accordo con i democratici e votano i repubblicani?” Se cambiamo “americani” in “italiani” funziona tutto allo stesso modo.
La frase della Frongia attiva tutta una serie di reti di significanti che entra anche a livello inconscio. Funziona poco in questo blog, ma fuori sì.
Se il candidato sindaco del centro-sinistra usasse un approccio simile, narrativo emozionale (non c’è bisogno di essere particolarmente sgrammaticati, ma parlare con linguaggio semplice forse sì) avrebbe molte più probabilità di attrarre il voto libero, non legato a clientele o reti amicali.
Caro Marcello:
Il problema -se è un problema- è che negli SMS assemblati dalla Candidata, ovvero nella rete di significanti della Dottoressa Frongia entrano, oltre ad errori di ortografia e sintassi, anacoluti e banalità, buon senso da “signoramia” e bei propositi e pensierini vari, anche significativi pesci d’Aprile fuori stagione e nonsense degne dei La Pola o della Nenna di Buongiorno Cagliari.
La politica dovrebbe essere una cosa seria. Dovrebbe proprio.
Come sempre in provincia si controlla la forma e non il contenuto. E’ vero ci sono degli errori ed anche gravi ma sono sicuramente superabili se si valuta l’enorme carica che contraddistingue la candidata. In questa sfida che la porta a confrontarsi con superesperti della politica forse non conta più la forza degli apparati ma la capacità di coinvolgimento e voglia di cambiamento. O no?
NO!
Sarò controcorrente, ma credo che lo scritto della Frongia sia quello politicamente più efficace, proprio per i suoi limiti.
Non ci parla di un programma, ma gli spin doctors sanno benissimo che mai nessuno ha vinto le elezioni per la bontà del suo programma (altrimenti ti chiami due premi Nobel e vinci tutte le elezioni, risparmiando pure!), ma per la capacità di suscitare emozioni creando storie.
Qual è la storia della Frongia? Quella di essere madre affettuosa (quante madri votano?), quella di scrivere di getto con qualche sgrammaticatura (quanti scrivono in modo sgrammaticato), quello di essere appassionata, anticofnormista e “metterci la faccia” (quanto c’è di più antipolitico e quindi potenzialmente gradito al cittadino comune?).
Qualche lettura su come funziona il cervello in relazione alle scelte politiche aiuterebbe a comprendere meglio l’efficacia (io credo assolutamente involontaria) dello scritto.
Il punto debole è che non è adatto alle primarie del centrosinistra, dove in genere il livello di scolarizzazione e medio alto, ancora meno come post di un blog, dove i commentatori hanno in media un livello di istruzione alto. Da qui l’attenzione a grammatica e punteggiatura piuttosto che all’effetto viscerale del messaggio. Allo snob di sinistra (me compreso) fa un po’ pena, al cittadino comune probabilmente fa simpatia.
Non si spara sulle ambulanze.
Quindi, che dire?
Dott. ssa Frongia…. le faremo sapere.
Non si spara sulle ambulanze, d’accordo.
Ma quando gli autisti, a loro volta possibili candidati per un TSO e quindi ri-trasportati con apposita ambulanza, scendono dalla stessa ambulanza, dopo avere sbagliato strada e avere reinventato i casotti d’antan in un accogliente villaggio sulle rive di Santa Gilla culla della Karalis fenicio-punica, allora possiamo sparare?
Nella prima parte si intuisce qualcosa sulla vita della candidata, che vuole “essere la donna di cui tutte le donne sono orgogliose”, con riferimenti a volte sibillini su esperienze pregresse.
Poi c’è l’esposizione di qualche principio di etica politica, condivisibile certo, ma “random” (a casaccio, direbbe qualcuno, senza trascendere). Poi finalmente, le risposte. Risposte?
Le risposte che finiscono con un punto interrogativo (quasi tutte, fateci caso) mi danno l’idea di improvvisazione, di poca sicurezza e quasi totale mancanza di idee. Il frequente ricorso, appunto, alla formula “concorso di idee” mi fa pensare che idee non ce ne siano.
Credo che Cagliari abbia bisogno di proposte strutturate e realizzabili al più presto, per questo auspico candidature che abbiano gruppi di studio alle spalle con progetti privi di punti interrogativi. Altro che Soul Band.
Spassoso e insieme un po’ triste (insomma, un medico, diossanto, ma come diamine scrive!!).
Anche io ho apprezzato le casette in legno per gli studenti (sarebbero toghe anche le capanne di giunco come quelle di Cabras, sullo stagno di Santa Gilla all’ombra delle Zunktowers) e l’allegra grammatica che punteggia questo scritto totalmente privo di realismo e concretezza politica. A bellu puntu!
Io non devo e ne’ vorrei votare (non saprei chi…!), ma una cosetta la voglio scrivere. Meglio un programma sgrammaticato ma utile, realizzabile e di buon senso, che un programma scritto in perfetto italiano, irrealizzabile e pensato solo per far sognare!!! Questi secondi sono quelli che ci hanno portato a questo punto! Per cui cari “correttori di bozza” non sputate al cielo…Auguri!
Il punto e’ che, a parte quanto gia’ scritto sulla “forma”, io non vedo nemmeno tutto questo “contenuto”: dove sono il buon senso, la realizzabilita’, nelle righe scritte dalla Frongia? Mi sembra una collezione di pensierini, belle cose, chiediamo al popolo, sentiamo “I giovani” che potrebbero (ma non e’ sicura) volere un teatro tenda, e via dicendo. Tante mezze idee vengono buttate li’ (bike sharing, musei, valorizzazione del fronte mare, aree dismesse), senza che per nessuna venga chiarito il “come”, “dove”, “quando” e “da chi”, se non appunto tramite il ricorso al referendum ossessivo-compulsivo.
Infine, permettetemi un’ultima postilla (ancora) sullo stile. Io mi aspetto che un politico, che sia alle prime armi o navigato, sappia presentare in modo chiaro, comprensibile e grammaticalmente corretto le proprie idee, cosi’ come me lo aspetto da altri professionisti. Un programma mal scritto e’ come il progetto di una casa scribacchiato a penna su un post-it: ad alcuni sembrera’ anche originale e carino, ma da un ingegnere mi aspetto altro.
Grazie Anna.
Mi hai fatto risparmiare voglia, tempo e usura della tastiera.
Concordo con Anna su tutto.
Utile, realizzabile e di buon senso.
Quindi tutt’altro programma rispetto a quello compilato qui (e dovevano essere 13 risposte).
Indubbiamente la regina della Supercazzola.
Come studente proveniente dal Sulcis non ne ho un buon ricordo. Son stato rappresentante d’Istituto di un liceo ad Iglesias dal 2006 al 2008 e, oltre a non aver mai avuto il numero di Tiziana Frongia (come invece afferma nel suo…articolo?), non la ricordo certo molto presente quando con altri rappresentanti degli istituti superiori della provincia stavamo cercando di portare avanti un discorso serio e unitario sulle strutture fatiscenti in cui gli studenti sulcitani erano e sono tutt’ora costretti a fare lezione.
Non vedo l’ora di vedere il “Bungalow dello studente” che metterà a disposizione di noi fuorisede!
Una “pacca nelle spalle” anche da parte mia!
il bunga-bungalow dello studente? 😀
dopo l’intervista in radio e la mitica frase “voglio bene ai ragazzi perchè mia figlia me ne ha portato una barca a casa”: bunga-bungalow per giovani e studenti!!!
‘stitzia dda lompit!
🙂
o Antonello, ma allora Ti piace vincere facile?!
Io vorrei conoscere i Verdi. Coloro che non l’hanno dissuasa, quelli che l’hanno convinta e quelli che le stanno (ancora) attorno
Strana la vita. E strana la gente. Come quella che ha scritto i commenti che precedono il mio. Sapeste quanti errori grammaticali si leggono nelle bozze dei documenti scritti da politici navigati, solo che c’è sempre qualcuno che li corregge prima di infilarli nella stampante. Se il “flusso di coscienza da chat adolescenziale” fosse stato partorito dalla mente di qualche scrittore “à la page” di area soriana (magari senza errori grammaticali ma con tutti i puntini di sospensione al loro posto) sarebbe stato considerato da voi un magnifico esempio di programma politico dal taglio stilistico anticonformista e pieno di idee originali per il governo della città. Purtroppo per voi lo ha scritto un medico, una donna, una persona abituata a metterci la faccia, una della cosiddetta società civile che parla come mangia, senza finzioni, senza staff deputato a correggere le bozze. Ma voi, of course, volete un programma politico serio, un elenco puntato di risposte, un bla bla bla politichese già ammuffio in partenza come quello che ho sentito in radio dalla bocca del candidato trentenne che ha già capito tutto. Gente come voi si merita il Cardinale. Auguri.
anonimo, scusami. ma CHIUNQUE abbia una qualche ambizione politica, seppur minima, sa benissimo che non può mandare in giro propri scritti sgrammaticati. passi il flusso di coscienza,
passi la costruzione naif… ma cacchio, ma la signora frongia non aveva un povero diavolo a cui far rileggere la sua bozza? ma stiamo scherzando? ma dovremmo anche prenderla sul serio?
Insisto: errori grammaticali e sintattici a parte, se questo documento lo avesse scritto uno “à la page” le vostre valutazioni sarebbero state assai diverse e tutte di segno positivo. Perché a ben guardare, pur faticoso da leggere, il programma di Frongia presenta numerose proposte condivisibili e neppure del tutto originali.
anonimo, non so gli altri, ma a me gli scrittori “à la page” mi fanno un po’ senso. e chi mi conosce, lo sa benissimo. io pretendo che una persona che si candida alla vita pubblica abbia perlomeno una conoscenza base della lingua italiana. è chiedere molto?
la forma è sostanza.
Anonimo nuragico,
Credi davvero che i lettori siano così volubili?
L’articolo è imbarazzante. Punto. Se questo documento lo avesse scritto Barack Obama, avrebbe fatto ridere ugualmente. Anche se pure così non è malaccio.
Detto questo, Banana, a quando una striscia su “e intanto in viale Trento”?
Agli scrittori si perdona tutto.. i puntini e le sgrammaticature alla Soriga, l’italiano frammisto di sintassi sarda se lo usa Fisietto è grezzo, se lo usa Niffoi Angioni, la Murgia è scrittura artistica.. Licenza poetica, ci insegnavano a scuola.
A un politico la licenza poetica non è concessa, e c’è pure poco da giustificare. Ritengo comuque inutile soffermarsi sulla grammatica e sulla forma come hanno fatto in tanti. Mi pare di essere infatti l’unico che in qualche modo l’ha difesa, apprezzando l’ approccio diretto, trasparente, anticonformista e sincero.
Sembra una trascrizione sbobinata integralmente da una registrazione audio.
Il contenuto però è decisamente superiore a quanto proposto dalle amministrazioni comunali degli ultimi 50-60 anni, sebbene mi stia un pò irritando la solita classica puntata isolana “pagu bessida” riferita ai vari musei dello zafferano o del coccoi.
Ancora con sto coccoi?
Va benissimo l’identità, la preservatio posteri, ma gristusantu non riusciamo ad aprire le porte al mondo?
Vogliamo ancora prendere a provinciale modello i già ultraprovinciali italici?
Non ci sono bastati 3000 anni d’isolamento culturale?
Ciao ciao, viva Cagliari viva.
Sinora la proposta più strutturata che ho letto su queste pagine è quella del polo civico. Si evince un approccio progmantico ai problemi che scaturisce da conoscenza e studio degli stessi. Petrucci su alcuni punti è stato carente. Attendiamo i programmi veri e propri , of course.
Si evince che la Signora Frongia:
• Ha evidentemente scritto l’articolo da sola. Nessuno si servirebbe di un ghost writer che fa della grammatica il suo punto forte.
• Ama utilizzare i puntini di sospensione. A quando le emoticons? E i “lol”?
• Se la cava parecchio bene anche con i congiuntivi, ma, come si dice nella perfida Albione, there is still room for improvement.
Inconsapevolmente un capolavoro, lo si potrebbe analizzare paragrafo per paragrafo, ma non in questa sede. Da rileggere quello sulle diverse esperienze di partito.
Avete la mia virtuale “pacca nelle spalle”! Continuate così!
Che dire, un fiume in piena.. l’entusiasmo non le manca di certo. Anticonformista in tutto, pure nell’esposizione.. Direi l’anima NEW AGE di queste primare.
Sindaco no, ma in sede di costruzione di una proposta è auspicabile un’ ampia partecipazione e confronto di visions, e anche il suo contributo, le sue provocazioni, le sue suggestioni, il suo approccio diretto, rappresentano utile stimolo.
Ecco, questo è l’unico commento che appoggio, non foss’altro perchè non mostra snobismi da correttore ortografico, professorini della finta sinistra
Chiariamo SUBITO: in questo blog ci sono tre commentatori che si firmano Stefano.
Uno -credo il primo in ordine di tempo e probabilmente di età- sono io, Stefano Fratta.
Il secondo è Stefano Reloaded, che si è registrato come reloaded in seguito alla disambiguazione.
Sarebbe buona cosa, se non ci si firma per esteso, evitare di utilizzare nomi altrimenti comuni ad altri.
Questo perché ci terrei a differenziarmi dall’omonimo/anonimo amico di qui sopra, col quale dissento totalmente.
Tra l’altro io SONO un professore e sono di sinistra -non finta- e mi piacerebbe che un (im)possibile sindaco della mia città natale fosse una persona in grado almeno di scrivere in italiano con una media correttezza.
Non è male neanche: “Gli abbiamo portati…”, forse è per essere più vicina ai giovani.
tiziana frongia & soul band???????????????
ma è una cosa seria?
L’intervento della sig.ra Frongia mi pare confuso, troppo lungo, e mal scritto.
Mal scritto innanzitutto per qualche svarione grammaticale da matita rossa (“Gli abbiamo portati”, sic), abuso dei puntini di sospensione, paragrafi inesistenti, che lo rendono piu’ simile ad un flusso di coscienza di un’adolescente in chat che ad un programma politico serio.
Biolchini ha pubblicato un elenco puntato con tredici chiarissime domande: bastava fare un elenco con tredici risposte. Per capire cosa la sig.ra Frongia pensi del Poetto, ho dovuto usare la funzione “cerca nella pagina”. E dire che ha avuto dieci giorni di tempo per rispondere, non dieci minuti.
E anche se si vanno a guardare i contenuti, non vedo nulla di nuovo: luoghi comuni e tante chiacchiere, quelle che Biochini voleva evitare (“Basta chiacchiere” diceva il titolo del post sulle 13 domande). Non vedo proposte concrete, se non quella di fare un referendum su tutto. Va bene la partecipazione dei cittadini, ci mancherebbe, ma se il (candidato) sindaco non ha idee, tanto vale mettere al suo posto un computer che gestisca televoti. Mi chiedo che faccia farebbe la sig.ra Frongia se i cittadini, affascinati dalle performances erotiche dell’attuale (ahinoi) premier, chiedessero di fare della ex-caserma non un museo della terracotta ma una grande sala per il Bunga-bunga dei poveri.
Spiacenti, non mi convince.
Nella fretta qualche errore e’ scappato pure a me, ma non c’e’ modo di modificare il post. Dunque correggo qui: Biolchini e non Biochini, Spiacente e non Spiacenti.
Quella del villaggio di case in legno per gli studenti universitari è una perla.
Si potrebbe anche pensare, in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Cagliari, di insegnare a questi studenti, i primi rudimenti dell’arte della lavorazione del bronzo.
Ricaverebbero qualche soldino da spendere nella movida cittadina.
Ma poi…
GLI avrà portati davvero all’anfiteatro a vedere il balletto MOMIX, quando era assessore alla Pubblica Istruzione?
boh..senza parole.. L’assessore più “stravagante” .. MUSEO ECO URBANO Cagliari FRONTE MARE…
cosa commentare? questo articolo mi pare veramente e francamente ridicolo sia nel modo in cui è scritto sia nei suoi contenuti.
“Ho fatto l’assessore più stravagante che ci fosse…”
Non è una giornata da dimenticare, perchè sicuramente Sant’Efisio ci sta affianco e ci fà bene e non male.
Bisogna pensarci più vicino perchè la storia di Sant’Efisio e a lungo da termine parla della terra di.. di un colore che noi ci teniamo abbastanza buono. Il buono della sua religione è di un cavaliere che potrebbe essere cavaliere per noi, sentiamo tutto quello che c’è all’interno, perchè noi fra i sardi il sentimento è… è umorismo che teniamo religiosamente, veramente… fss.. con grande cuore e quando il momento. S’Efisio mi fai emozionare però non voglio dire le parole che ho detto prima son per del male, perchè la gente sia affianco perchè quanto più affianco è un sentimento che ci ti porti tu sanamente, per il lavoro e la salute in alto.
ragazzi, tra questo e cappellacci mamuthone sto per chiudere le strisce. la realtà mi fa tressette e una figurina
ahahaha!
Giuro che ho pensato a Nico Bortis prima di vedere la tua striscia sul consulente di Cappellacci.
Meno male che ci viene da ridere….
“Ho fatto l’assessore più stravagante che ci fosse… perché bevo acqua frisssante da dieci anni”
GESUMMARIA!!!
dai vito, è uno scherzo?
aH?
Della serie: la grammatica questa sconosciuta…