Circa trecento persone hanno manifestato stamattina di fronte al Liceo Siotto di Cagliari per salvare l’area verde dalla rotonda, voluta e pagata dall’Immobiliare Europea di Sergio Zuncheddu con il via libera incondizionato del Comune. C’erano tantissimi studenti (era ora!), gli ambientalisti, gli abitanti del quartiere, e si è visto perfino il Pd che ha volantinato con il segretario del circolo Rinascita, Pierandrea Costa.
Che dire? La rotonda è poca cosa davanti agli scempi passati e futuri, però è il simbolo di una battaglia che va combattuta qui ed ora: la battaglia contro i cosiddetti “poteri forti”.
Tutti li evocano, tutti li temono ma nessuno li nomina (e dunque li affronta) mai veramente.
Allora io mi chiedo: visto che il prossimo anno in città si voterà per le Comunali, c’è qualcuno nel centrosinistra (il centrodestra non lo prendo nemmeno in considerazione, visto quanto è successo in questi anni) che innanzitutto può e poi vuole contrapporsi al costruttore ed editore dell’Unione Sarda, di Videolina e di Radiolina, Sergio Zuncheddu?
Sia chiaro: io credo nell’iniziativa privata, credo nella possibilità degli imprenditori, di concerto con le amministrazioni, di perseguire il loro profitto rendendo anche un servizio alla collettività. Io non contesto a Zuncheddu di fare i suoi interessi, contesto alla politica di consentirgli di agire nell’ombra e di non esporsi pubblicamente. Perché il problema non sono i poteri forti: il problema è la politica debole.
Non voglio quindi demonizzare nessuno. Cualbu il Terribile, il “cementificatore di Tuvixeddu”, con il T-Hotel ha sicuramente migliorato la città, segno che non ci sono imprenditori cattivi ma affari sbagliati. Cualbu però si è esposto: ha fatto conferenze stampa, si è lasciato intervistare, tutti i giornalisti sanno come arrivare a lui, ha un addetto stampa. Zuncheddu dov’è? Che faccia ha? In rete girano appena due sue immagini, peraltro anche vecchie…
In più, Zuncheddu finora cosa ha fatto? Case rispettose dell’ambiente? Un’informazione di qualità? L’editore-costruttore sembra invece soprattutto voler esercitare un fortissimo potere sulla politica: il caso della rotonda è solo il più emblematico e, se vogliamo, il meno clamoroso. Ma anche il più visibile (e per questo bisogna approfittarne).
Poteri forti, politica debole. Il potere di Zuncheddu ora a Cagliari e in Sardegna non trova un contrappeso sufficiente.
Non lo trova innanzitutto nella stampa. L’Unione Sarda e Videolina hanno a Cagliari una posizione straordinariamente dominante. Ma quanti soldi ha dato, ad esempio, negli ultimi dieci anni l’amministrazione comunale al gruppo di viale Regina Elena tra pubblicità e sponsorizzazioni? Mi piacerebbe saperlo. La Nuova Sardegna non tace davanti agli affari di Zuncheddu ma il suo peso in città è modesto. Rai Regione mette il silenziatore per statuto, figuriamoci su Zuncheddu. Il Sardegna era una spina nel fianco, aveva fatto saltare l’affare della vendita alla Regione degli appartamenti nelle Torri di Santa Gilla. Ma Il Sardegna adesso non c’è più… Tutte le altre testate, sia detto senza falsa modestia, valgono lo zero virgola.
Se la stampa nel suo complesso non si contrappone a Zuncheddu, che dire della politica? Il fatto che il Pd si sia fatto sponsorizzare dal Gruppo Unione Sarda la recente festa nazionale al Bastione la dice lunga. Perché la linea nel Pd è: “A Cagliari non si vince avendo contro Zuncheddu”. Mi permetto di obiettare che non si vince soprattutto avendo il costruttore-editore a favore, perché a quel punto tra centrodestra e centrosinistra le differenze sarebbero veramente irrilevanti.
Paradossalmente, questa linea è avallata anche dal politico che più di tutti è stato danneggiato da Zuncheddu: Renato Soru. In che modo? Dichiarando continuamente che la sconfitta alle ultime regionali è stata determinata dall’ostilità di quel gruppo editoriale, Soru e i suoi accoliti affermano implicitamente che senza l’appoggio di quel giornale e di quella tv non si possono vincere le elezioni. Argomento infondato se si è in buona fede (Soru nel 2004 aveva Zuncheddu contro eppure vinse lo stesso), furbo se si cerca un alibi per non contrapporsi all’uomo di Burcei.
“Zuncheddu, Zuncheddu, Zuncheddu! Sempre con ‘sto Zuncheddu! Ma cosa vi avrà fatto di male?”. Diciamo che è il simbolo più evidente di una imprenditoria locale che cerca sponde poco trasparenti nella politica. Affrontare lui vuol dire mandare un messaggio a tutti, e il messaggio è: “La politica e le istituzioni parlano con tutti ma non prendono ordini da nessuno”.
Quindi, ribadisco: c’è qualcuno nel centrosinistra che, da candidato sindaco di Cagliari, è innanzitutto nelle condizioni e poi vuole costringere Zuncheddu a scendere a patti? C’è qualcuno che può parlare pubblicamente di lui? Che non si limiti a fare discorsi generici sugli “imprenditori” ma che abbia il coraggio di chiamarlo per nome e cognome? Che abbia il coraggio dei ragazzi del Siotto, che nella manifestazione di stamattina hanno detto “Siamo a favore degli alberi perché non ci chiamiamo Sergio Zuncheddu”? C’è qualcuno nel centrosinistra che può farlo?
Trovare un candidato in grado di contrapporsi a Zuncheddu vuol dire anche evitare il rischio paventato oggi dalla sempre straordinaria Barbara Spinelli su Repubblica (questo è il link: http://www.repubblica.it/politica/2010/11/24/news/spinelli_osceno_normalizzato-9439047/?ref=HRER3-1), cioè quello di sezionale una classe dirigente ricattabile. La Spinelli cita un articolo di Giuliano Ferrara del 2002: “Il punto fondamentale non è che tu devi essere capace di ricattare, è che tu devi essere ricattabile (…) Per fare politica devi stare dentro un sistema che ti accetta perché sei disponibile a fare fronte, a essere compartecipe di un meccanismo comunitario e associativo attraverso cui si selezionano le classi dirigenti”.
Siamo sicuri che il centrosinistra a Cagliari voglia essere non ricattabile da Sergio Zuncheddu? Sapete come la penso.
Scrivo solo per ribadire che la battaglia che stiamo portando avanti come Comitato Popolare Sa Cruxi Santa non ha e non vuole avere un colore politico.
I beni culturali, paesaggistici sono di tutti e vanno difesi da tutti.
Per cui chi, come alcuni stanno cercando di fare, vogliono autonominarsi paladini o mediatori tenendo in mano una bandiera di partito (e che poi magari si devono candidare alle comunali…) stanno sbagliando strada.
Il nostro comitato è fatto ed è appoggiato da persone che hanno idee politiche anche totalmente diverse, né a me né a nessun altro è venuto o verrà mai in mente né di chiedere a queste persone “dove voti?” né dare un’indicazione di voto.
Se volete darci il vostro appoggio, datecelo come privati cittadini.
Questa giunta verrà giudicata per il suo operato, non per i partiti che sono da essa rappresentati.
Nei giorni scorsi ho inviato una lettera all’assessore Onorato, riporto di seguito il testo.
Gent.le dr. Onorato,
alla luce della partecipata manifestazione tenutasi ieri in “piazza Trento”, sento il bisogno di proporle una piccola riflessione.
Sono da sempre fermamente convinto che il compito di chi amministra sia quello di pensare lo sviluppo urbano valorizzando al massimo la moltitudine di bisogni e di potenzialità che un territorio può offrire.
Partendo dalla considerazione, peraltro facile da verificare, che i quartieri popolari come Sant’Avendrace versano in condizioni di maggior disagio rispetto ad altri territori della nostra città, mi chiedo se l’intervento così come previsto dal progetto possa diventare un’opportunità per il quartiere stesso o se invece possa trasformarsi in un ulteriore svantaggio per gli abitanti di Sant’Avendrace.
Allo stato attuale possiamo elencare alcune situazioni di fatto:
1. Come è visibile a tutti nella via Santa Gilla il gruppo che fa capo all’imprenditore Sergio Zuncheddu ha promosso un nuovo insediamento abitativo. Non sono a tutto’oggi ben chiari i criteri adottati nella valutazione di impatto ambientale rispetto alla skyline che definisce il profilo della nostra città, ma d’altra parte non è giustamente compito del soggetto privato delimitare i confini di intervento. In ogni caso il nuovo insediamento urbano modificherà inevitabilmente e totalmente il carattere complessivo del quartiere di Sant’Avendrace;
2. Lo stesso gruppo imprenditoriale si è messo a disposizione per la realizzazione di una rotonda a mio giudizio sovradimensionata, pensata per regolare il traffico e rendere maggiormente interessante l’investimento immobiliare ormai prossimo alla conclusione;
3. Il quartiere di Sant’Avendrace, come peraltro anche quelli di San Michele, Is Mirrionis e Mulinu Becciu, soffrono di una particolare carenza di strutture e servizi a sostegno di chi ci abita e ci opera. Si pensi ad esempio alla qualità/quantità degli arredi urbani, alla qualità/quantità degli spazi verdi e di aggregazione, all’insieme complessivo di tutti quegli elementi capaci per natura di valorizzare o meno un particolare territorio;
4. I giardini antistanti il Liceo Classico Siotto rappresentano una delle poche isole verdi del quartiere e la particolare dislocazione è funzionale ad un numero elevato di utenti che per svariate ragioni scelgono di usufruirne. Gli stessi giardini oltre ad essere la sede naturale di diversi alberi facenti parte della nostra memoria collettiva, sono anche la cornice di un importante pezzo di storia della nostra città: Sa Cruxi.
5. Gli operatori della zona temono lo stravolgimento del profilo urbano del viale commerciale di Sant’Avendrace con un conseguente ulteriore impoverimento del quartiere nel suo complesso.
Ora una volta elencati sommariamente tutti gli elementi che incidono sulla vicenda, possibile che le istituzioni non siano capaci di individuare indirizzi precisi che col buon senso definiscano lo sviluppo del quartiere di Sant’Avendrace, in un ottica complessiva di maggior benessere a favore di tutta la cittadinanza?
In altre occasioni le scelte assunte dall’Amministrazione di cui Lei è un autorevole componente, hanno ipotizzato soluzioni momentanee e meno impattanti atte a verificare la congruità dell’indirizzo assunto.
Gli abitanti e gli operatori di Sant’Avendrace nei giorni scorsi hanno formulato soluzioni alternative che prevedono per l’appunto una rotonda meno invasiva, capace pertanto di conciliare la pluralità di esigenze sopramenzionate.
Ho scelto pertanto non di essere contrario a priori come riportato sulla stampa, bensì di pormi in una situazione di ascolto dei cittadini del quartiere in cui opero e affidandomi al buon senso di scegliere la strada della mediazione nella pluralità di esigenze.
Credo infatti che sia opportuno ridare la parola ai tecnici, affinché rielaborino il progetto prevedendo una rotonda ridimensionata rispetto all’attuale, capace di soddisfare il proprio obiettivo primario, ma allo stesso tempo capace anche di non sopraffare i bisogni giustamente manifestati dai cittadini e dagli operatori del quartiere di Sant’Avendrace.
Certo di un suo riscontro, colgo l’occasione per esprimerLe i più cordiali saluti,
Questa lettera ha un difetto . Parla solo dei cittadini di Sant’Avendrace ma dimentica che di quella rotatoria usufruiscono tutti i cagliaritani nonché tutti i fruitori degli uffici circostanti.
Non é che siccome Lei é il SEGRETARIO DEL CIRCOLO PD DI SANT’AVENDRACE il suo punto di vista e il suo agire debba limitarsi alla tutela di solo questi cittadini.
Pensi anche a noi, per favore, che non abitiamo li ma che ogni giorno ci passiamo!
Caro Massimo,
a conclusione della mia lettera ho proposto questa riflessione:
“Credo infatti che sia opportuno ridare la parola ai tecnici, affinché rielaborino il progetto prevedendo una rotonda ridimensionata rispetto all’attuale, capace di soddisfare il proprio obiettivo primario, ma allo stesso tempo capace anche di non sopraffare i bisogni giustamente manifestati dai cittadini e dagli operatori del quartiere di Sant’Avendrace.”
In sostanza è possibile incominciare a conciliare le esigenze di chi deve semplicemente attraversare i quartieri periferici, nel caso specifico il viale Sant’Avendrace, e di chi invece vuole provare ad immaginare una città policentrica che aiuti anche il centro urbano ad alleggerirsi rispetto al “carico di macchine” che lo frequentano?
Per cui proviamo a ripensare la rotonda affichè sia allo stesso tempo funzionale e meno invasiva.
Rappresento in città un partito di centro sinistra (IDV) e mi sono già espresso chiaramente in questa sede ed in pubblico (in varie assemblee e alla festa del PD). Ed ora lo faccio di nuovo: il sistema utilizzato a Cagliari dalla destra è stato quello di non programmare nulla che non provenisse da istanze di imprenditori privati, ai quali è stato concesso di definirne e imporrne modalità e tempi. I principali progetti di questo tipo (Tuvixeddu/Cualbu e Santa Gilla/Zuncheddu) sono lo specchio del fallimento di questo modo di operare, perchè hanno “castrato” la vocazione di Cagliari città ambientale e culturale per costruire palazzi.
Chiediamo che la prossima giunta faccia l’esatto contrario, programmando lo sviluppo della città ed aprendo le porte (principali e non i “sottopassaggi”) agli imprenditori solo in fase di gara pubblica. Alle primarie di centro sinistra appoggeremo dunque il candidato che assumerà un impegno di questo tipo.
Vediamo però quanto spazio sulla stampa ed in TV avrà un candidato di tal fatta ed anche quanto i titolari dei mezzi di comunicazione “alternativa” saranno capaci di offrire luoghi di visibilità “compensativa”.
Non riesco a leggere in questo commento alcuna seria proposta.
Dire che “che la prossima giunta faccia l’esatto contrario, programmando lo sviluppo della città ed aprendo le porte (principali e non i “sottopassaggi”) agli imprenditori solo in fase di gara pubblica.” Significa esprimere un pensiero di anacronistica cultura collettivistica, come se gli imprenditori non fossero parte della società civile. In realtà questi sono la parte più attiva e più intraprendente, come si può trascurarla?
Lo stesso Vito é un esempio nobile di imprenditore eclettico della comunicazione: giornalista; drammaturgo; produttore radiofonico e teatrale ; editore di se stesso. Ne vorremmo dieci in città come lui così da risolvere il problema della libera comunicazione sarebbe risolto.
Ci sono imprenditori a tutti i livelli, in senso orizzontale (qualitativo) e verticale (quantitativo). Vogliamo davvero privarci del loro apporto?
Chi progetta é un imprenditore. Chi realizza pure. Vogliamo rimetterci solo all’apporto dell’Accademia o dei politici di professione ? Ma per carità, avete presente, tra l’altro, il livello cagliaritano e sardo?
Se il suo partito, Dore, avesse veramente qualcosa da dire, di concreto, la direbbe, ma sin qui abbiamo solo sentito contumelie e parole … Dove sono i vostri dirigenti, chi parla per voi? Qual’é la vostra visione per la città, oltre questa banale chiusura agli imprenditori?
Questo non é il momento di chiudere ma di aprire.
Il PD ha le persone capaci al suo interno, più di qualsiasi altra formazione politica. Qual’é però il metodo di selezione dei dirigenti, salgono gli intraprendenti imprenditori o gli intraprendenti intriganti?
Marco X ho l’impressione che stia cercando di confondere i concetti per buttarla “in caciara”: l’ accostamento tra l’attività (meritevole) di Biolchini e la programmazione della politica cittadina è imbarazzante; offendi chi come noi di IDV, in città e in Regione, non ha ancora mai amministrato uno spillo e poi “attacchi” un dirigente che non ha mai fatto politica (e che lavora da quando ha 24 anni, dopo una laurea) definendolo “di professione” e infine chiedendogli chi sono i dirigenti del suo partito (?)… libero di pensare che il politico non debba programmare, ma rimettersi (in quanto incompetente …) agli imprenditori “illuminati” che costruiscono sulle tombe, a Tuerredda e magari, un domani, alla Sella del Diavolo. Noi abbiamo un’idea opposta di città e nelle sedi giuste, non in un blog, presenteremo il ns. programma, libero tu di scegliere chi si limiterà a proporre di aspettare i progetti delle imprese … per finire una richiesta quando attacchi qualcuno che si firma e si fa individuare almeno abbi il coraggio di far sapere a tutti chi sei !
Se volevamo trovare una definizione di Berlusconismo in salsa sarda (per citare un post di qualche giorno fa) credo che la storia editoriale di Zuncheddu la rappresenti in pieno. La differenza fondamentale tra Zuncheddu e Berlusconi la si capisce da ciò che dice Vito: Zuncheddu mediaticamente quasi non si conosce mentre Berlusconi, anche prima di entrare in politica, non ha mai nascosto la sua voglia di apparire . Nonostante ciò Zuncheddu è riuscito a impossessarsi di un sistema molto potente costituito dai mezzi di informazione più diffusi in Sardegna . Più che sistema è un arma con la quale tiene sotto scacco qualsiasi altro potere di tipo politico. Che che se ne dica non è un caso che la sconfitta di Soru sia stata più devastante laddove i suoi mezzi d’informazione sono più diffusi. Ciò non significa che Soru non avrebbe perso lo stesso ma cinque anni di campagna mediatica a sfavore non possono essere trascurati non foss’altro per il fatto che (credo unica volta da quando esiste l’Unione Sarda) in questi cinque anni il presidente della regione non è mai stato intervistato nè dal giornale nè dalla televisione di Zuncheddu (neanche Berlusconi ha osato tanto con le sue televisioni e i suoi giornali nei confronti dei suoi avversari politici). Di fronte a queste premesse è evidente che nessun’altro oserà mai opporsi a questa stato di cose e finché Zuncheddu vorrà, il potere politico sarà sempre e comunque nelle sue mani. Basti, come esempio, analizzare la differenza di presa di posizione dei politici sardi (di destra e di sinistra) difronte alla chiusura del Giornale di Sardegna contrapposta alla “battaglia per il tasto 9”.
chiedete a claudio cugusi cosa pensa di zuncheddu 😀
Scusate, capisco che quando c’è un interlocutore disponibile, il dibattito si scatena, ma vorrei riportarvi al tema del mio intervento, cioè il rapporto tra Zuncheddu e il centrosinistra. Gregorini è leader del Polo Civico, una forza che non fa parte de centrosinistra ma di un costituendo Terzo Polo. Torniamo al tema, che qui c’è gente che si sta passando!
Non ho interesse a fare qualsiasi tipo di polemica.
Questa città ha semplicemente bisogno dell’apporto di tutti, anche dei cosiddetti palazzinari.
Nient’altro da aggiungere su questo argomento.
non c’è alcuna voglia di far polemica, è che sostieni cose palesemente inverosimili. Io, personalmente, le prendo come battute. Pensare che un “palazzinaro” qualsiasi voglia il “bene” di una città (Cagliari, ad esempio) è come affidare la gestione delle trasfusioni a Dracula. Naturalmente anche questi argomenti possono essere legittimamente sostenuti, ma non si può pretendere che tutti gli interlocutori se li bevano. Un po’ di rispetto per l’intelligenza altrui, oltre che considerazione per la propria.
Comunque ieri mattina c’era proprio una bella atmosfera in quel fazzoletto di verde 😀
Se vi và, leggete: http://gruppodinterventogiuridico.blog.tiscali.it/2010/11/25/centinaia-di-studenti-e-cagliaritani-per-difendere-un-pezzo-di-verde-pubblico-e-di-storia/
Non condivido il tuo modo di pensare. Costruttori ex Dracula.
Il problema é che la politica deve avere la forza di offrire un progetto, dare regole e farle rispettare.
La tua prospettiva é senza speranza, molto violenta, e questa é una cosa che anche su un piano ideale non é, per me, ammissibile.
Ma già questo lo sai, ci conosciamo e ci confrontiamo da anni.
Non c’é da ridere, La questione andrebbe affrontata con serietà!
di “violento” e “senza speranza” c’è lo sferragliare delle ruspe. E nessun sindaco sarà “autorevole” se non sarà in grado di opporsi agli interessi immobiliari che hanno fatto il bello e cattivo tempo in questa povera Città. Fai pure la tua campagna elettorale con gli argomenti e le favole che preferisci, sostieni chi oggi ti pare e cercati gli elettori che preferisci. Ma certe affermazioni a me continuano a far ridere. E non solo a me, a quanto vedo. Comunque, perchè Vito non mi rimproveri dico la mia sul tema: la domanda vale per qualsiasi candidato sindaco e vale due volte per il candidato del centro-sinistra. La risposta virtuosa sarebbe “no”, quella reale è, probabilmente, “sì”.
Il loro apporto i palazzinari (perchè cosidetti?) lo hanno già dato, Ah, se l’hanno già dato! Vabbene pentirsi del proprio passato ambientalista, ma io mi ricordo quando Gregorini ti fermava per strada in campagna elettorale e ti parlava dell’assalto a Tuvixeddu…..devo continuare?
Menti!
Se vai a leggere il programma ambientale del csx del 2006 vedrai che l’assalto a tuvixeddu non esiste. Questa é una costruzione mediatica successiva di chi ha poi inventati i palazzi sulle tombe e altro.
Firmati se vuoi dialogare, se no taci!
Non mento, stai tranquillo! Mi ricordo benissimo di un discorso con te e con una signora in un banchetto in via Dante. Mi sembra che tu sia un pochino troppo sulla corda e che il fatto che ti si rinfacci un passato, del quale io andrei comunque fiero, ti fa innervosire. Il presente ed il futuro invece….
Del presente sono fiero. Del futuro risponderanno i fatti non le chiacchiere.
Del passato rispondono gli scritti … leggili: la città ambientale, il documento che entro in toto nel programma elettorale di G.M. Selis.
Del metodo che adotti tu (che continui a tenerti anonimo) potrebbe avvalersi qualunque delatore bugiardo. Mi ricordo che …
trovo veramente buffo che qualcuno possa davvero credere a un “qualunque candidato Sindaco autorevole” che non vada a scontrarsi duramente con i palazzinari che hanno fatto il bello e cattivo tempo in questa pretesa “capitale del Mediterraneo”. Certi commenti sono proprio divertenti. Mi sà che stanno rubando il mestiere a Elio 😀
Antonello Gregorini sostiene il candidato Massimo Fantola, fratello di Carlo Ignazio braccio destro e sinistro di quel di Burcei. Oh Antonello Gregorini …
Saluti all’amico A. Gregorini che da oggi potremo anche chiamare “pisci ‘e cadinu”…
http://forumcivico.blog.tiscali.it/2010/11/25/cagliari-zuncheddu-e-chi-scrive/
Correva l’anno 2005 quando l’Immobiliare Europea presentò pubblicamente il progetto delle totti di Santa Gilla.
L’unico gruppo cittadino che prese la parola pubblicamente “contro” fu il Forum Ambientale, nell’occasione rappresentato dall’architetto Silvano Piras. Silvano disse che le torri coprivano la skyline di Tuvixeddu da Santa Gilla e che questo non era ammissibile sul piano della tutela paesaggistica.
All’ epoca, lo scrivente, era indicato come portavoce del Forum. Successivamente lo stesso gruppo ambientalista portò avanti una serie di iniziative in città tutte a favore di una cosiddetta “politica ambientale”.
Dire pertanto che a concordare siamo capaci tutti non é corretto.
Finchè continueremo a parlare per slogan non faremmo niente di buono … mi aspetto più sostanza e giudizi sul merito… non sulle cazzate, anche dall’amico Efis.
scusa, carissimo antonello, ma la tua idea che Fantola possa essere un sindaco forte slegato dai poteri forti mi fa sorridere moltissimo. ma ci credete davvero?
Certo che non ci credono…;)
A dire la verità su Rai Sardegna c’era un pezzo stasera che parlava della manifestazione contro la rotatoria di Zuncheddu! Saluti.
Stamattina sul tgr sardegna hanno passato un breve servizio sulla manifestazione di ieri contro la zunk-rotatoria: peccato che il giornalista abbia omesso il nome del costruttore e abbia anzi affermato che l’opera verrà realizzata dall’amministrazione comunale. Complimenti per la schiena drittissima.
A “concordare” a parole siamo capaci tutti, ma voci di partiti (o “presunte” liste civiche) che muovano critiche concrete ai progetti immobiliari che hanno sfregiato Cagliari si contano sulle dita di una mano. Anzi chi si oppone allo sfregio viene messo “d’ufficio” nel partito del no (come se i cittadini potessero sedersi in Comune e riscrivere i progetti al posto della Giunta … !!).
Quindi parliamo chiaro: io il progetto delle torri di S.ta Gilla lo trovo pessimo, sia architettonicamente che urbanisticamente. A me non interessa che sia stato Zuncheddu a realizzarlo. Mi interessa denunciare che le Giunte (e i Consigli) Comunali che si sono succeduti a Cagliari (guidate da Delogu a Floris) abbiano avallato un qualcosa di NON utile per i cittadini di Cagliari e lo abbiano fatto o per scarsa capacità amministrativa o perchè subalterni all’imprenditore che ha proposto torri e rotonda. Stop.
Chi ha il coraggio di cambiare pagina batta un colpo !
Grazie.
Vito pone un problema che riguarda tutti i cagliaritani ma lo pone, a mio parere, in termini parziali.
Non si tratta di candidarsi tra sei mesi pro o contro Zuncheddu e L’Unione Sarda bensì di contribuire con il voto amministrativo ad assecondare e rafforzare il P.U.C. (Partito Unico Costruttori) ovvero candidarsi a rappresentare, anche dall’opposizione, interessi diversi appartenenti alla maggior parte di quelli che ancora vivono a Cagliari, inclusi quelli degli appartenenti ai gruppi sociali deboli.
Oggi molti di coloro che hanno un peso politico in città da destra a sinistra sono impegnati a correre in soccorso al vincitore (presunto) che, a giudicare dalle marchette domenicali de L’UNIONE, dovrebbe essere Massimo Fantola.
Niente di nuovo sotto il sole di Casteddu. Nove anni e mezzo fa, il giorno dell’insediamento in Comune, giusto per non perdere tempo, il neo-sindaco Emilio Floris ricevette nel suo ufficio di Via Roma, tra flash e telecamere, lo strabattuto candidato sindaco del centro sinistra, Pasquale Mistretta, introdotto da Massimo Fantola.
Oggi buona parte della sinistra “che conta” guarda con fiducia a chi può dare continuità al consumo del territorio comunale e non si contano ormai più le “mosche cocchiere” che, anche attraverso liste civiche più o meno farlocche, cercano di inserirsi nella spartizione della torta.
Perché il centrosinistra non sia ricattabile da Zuncheddu dovrebbe battere il centrodestra nel tempo e candidare lo stesso Zuncheddu. A quel punto non dovrebbe cercare nessuno da contrapporre e avrebbe trovasto l’interlocutore ideale per parlare con Zuncheddu 🙂
Fantôlas?
Concordo.
Qualunque candidato Sindaco autorevole deve fare trasparentemente i conti, io spero in positivo con Zuncheddu e qualunque altro imprenditore.
La città ha bisogno dell’apporto di tutti gli imprenditori ma, questo, deve passare per processi trasparenti
Ottimo commento Libero Antonello Manca