Giornalismo / Politica / Sardegna

Caso Saatchi, Soru dice: “Io come Boffo”. L’idea è di Scalfari ma io non ci credo

Due giorni di fuoco per Renato Soru: l’accordo con i cinesi, le tensioni all’Unità, il processo Saatchi. Andiamo per ordine.
L’accordo con la cinese ZTE per la banda ultra larga è un colpo da maestro. Soru torna ad essere quello che innanzitutto è, cioè un grande imprenditore capace di vedere più lontano degli altri. Pur tra mille contraddizioni e difficoltà, Tiscali è una società che sta ancora sul mercato ed è una delle più importanti risorse aziendali isolane. Soru, da quando è tornato a guidarla, l’ha letteralmente salvata e di questo gli va dato merito.
Il Soru editore ha invece qualche difficoltà in più. La decisione di chiudere la redazioni “storiche” di Bologna e Firenze dell’Unità sta scatenando le reazioni dei giornalisti. Al Pd nazionale Soru ha recentemente ricordato di aver investito una vagonata di milioni di euro per salvare la storica testata, come dire “vi andavo bene quando ho cacciato i soldi, vi devo andare bene anche ora che prendo queste decisioni che non vi piacciono”. Resta il fatto che Soru ha più volte confessato di voler vendere il giornale, acquistato forse con troppa leggerezza in un momento in cui pensava veramente di essere l’Obama italiano e di poter correre per la segreteria nazionale del Pd.
Infine il processo Saatchi. L’imputato Soru oggi ha parlato in aula e ha fatto riferimento al caso Boffo. Per Soru la vicenda Saatchi sarebbe nata da una montatura dei giornali (locali, immagino) che avrebbero applicato con lui il metodo utilizzato poi in seguito da Il Giornale di Feltri per far fuori il direttore di Avvenire. L’interpretazione ci sembra un po’ di parte ed anche eccessivamente autoassolutoria.
Boffo ha infatti dovuto dimettersi dalla direzione del suo giornale sull’onda di un processo mediatico mentre Soru si è dimesso da presidente esclusivamente per le tensioni con la sua maggioranza sul piano paesistico e non perché inquisito. Boffo è stato accusato da un documento la cui autenticità veniva ritenuta dubbia mentre gli atti che hanno portato Soru sotto processo sono tutti lì davanti a noi nella loro cruda oggettività. Boffo è stato accusato di vicende che nulla hanno a che fare con la sua professione mentre Soru è stato accusato di un atto compiuto nelle sue funzioni di presidente della Regione e non di libero cittadino. Boffo è stato attaccato da un giornale di proprietà del presidente del Consiglio dopo aver criticato il presidente del Consiglio mentre Soru è stato attaccato da un deputato del Pdl (Mauro Pili) nell’esercizio (forse scomposto, forse no) delle sue funzioni parlamentari.
Potremmo andare avanti e smontare tutte le mancate analogie tra i due casi ma non ne vale la pena. Diciamo però che questa versione dei fatti rassicura enormemente solamente i fedelissimi, rinfrancati peraltro dalla nobile paternità della trovata. Chi l’ha pensata? Nientemeno che il fondatore di Repubblica Eugenio Scalfari, che quest’estate a Palau, nel corso di un incontro a cui ha partecipato anche Soru, ha detto pubblicamente più o meno così: “Il caso Saatchi & Saatchi è stato un caso Boffo ante litteram, montato per far fuori Soru”. Vedrete che Scalfari, se gli capita, lo scriverà pure in uno dei suoi editoriali domenicali.
Detto questo, la questione a nostro avviso è molto più semplice. Non sappiamo se nella gestione della gara per la pubblicità istituzionale il presidente Soru abbia commesso un reato oppure no. E’ certo che però ha voluto affrontare con piglio eccessivamente imprenditoriale un appalto pubblico. Che nel fare questo abbia commesso un reato lo stabiliranno i giudici. Ma che Soru con il caso Saatchi si sia (come si suol dire) “incasinato da solo” senza aver bisogno di un Feltri di turno è talmente lampante che non ci basta la parola pur illuminata di Eugenio Scalfari a convincerci del contrario.

Tags: , , , , , ,

11 Comments

  1. stewie says:

    che permalosi! ho solo espresso un parere! ognuno può fare quello che vuole. l’amore trionfi! 🙂 di certo c’è carenza di cani nel mondo http://www.youtube.com/watch?v=F8EQaPo4KHQ

  2. Vertigine says:

    Complimenti. Ottima analisi. Averne giornalisti così…

  3. Stefano says:

    Vito, Papa Re!

  4. piriccocco mannaro says:

    a me il plurale piace…

  5. Massimo M. says:

    Bravo, lucido e non smemorato, come molti altri. Analisi condivisibilissima. La trovata “Boffo” dimostra ancora una volta che Soru potrà anche perdere il pelo ma non il vizietto di giocare ad incularella con il prossimo (soprattutto con quelli che coltivano la memoria). Ciau

  6. stewie says:

    vito, un consiglio da blogger: un blog non è un giornale. ricorda che sei da solo a scrivere, o per lo meno così è recepito. capisco che nel tuo lavoro usi normalmente il plurale, in quanto serio giornalista di una redazione. ma, ripeto, qui sei un blogger, solo, individuale. se usi frasi come “a questione a nostro avviso è molto più semplice. Non sappiamo…”….insomma, hai capito, no? sembra un plurale majestatis. dà un senso di presunzione. Sul blog sei singolo! il linguaggio deve essere diverso.
    stammi bene e vai avanti, che vai bene!

  7. L’ultima vignetta del Banana (appena pubblicata) sembra cascare a pennello:
    http://www.facebook.com/photo.php?fbid=124049574316354&set=a.123088534412458.23168.123086291079349

  8. Ma… Forse mi sbaglierò ma… Volete vedere che domani Repubblica parlerà di Soru? Scommettiamo?

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.